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Teorie del complotto o complottismo

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2015 16:18
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IL GOVERNO USA HA UCCISO ALDO MORO:


veritanwo.altervista.org/il-governo-usa-abbiamo-ucciso-al...

di Gianni Lannes

IL GOVERNO USA: "ABBIAMO UCCISO ALDO MORO"

«La decisione di far uccidere Moro non venne presa alla leggera. Ne discutemmo a lungo, perché a nessuno piace sacrificare delle vite. Ma Cossiga mantenne ferma la rotta e così arrivammo a una soluzione molto difficile, soprattutto per lui. Con la sua morte impedimmo a Berlinguer di arrivare al potere e di evitare così la destabilizzazione dell’Italia e dell’Europa».

Così parlò nel 2006 Steve Pieczenik, il consigliere di Stato USA, chiamato al fianco di Francesco Cossiga per risolvere la condizione di crisi, in un’intervista pubblicata in Francia dal giornalista Emmanuel Amara, nel libro Nous avons tué Aldo Moro. Ancora prima il 16 marzo del 2001 in una precedente dichiarazione rilasciata a Italy Daily, lo stesso Pieczenik disse che il suo compito per conto del governo di Washington era stato quello

«di stabilizzare l’Italia in modo che la Dc non cedesse. La paura degli americani era che un cedimento della Dc avrebbe portato consenso al Pci, già vicino a ottenere la maggioranza. In situazioni normali, nonostante le tante crisi di governo, l’Italia era sempre stata saldamente in mano alla Dc. Ma adesso, con Moro che dava segni di cedimento, la situazione era a rischio. Venne pertanto presa la decisione di non trattare. Politicamente non c’era altra scelta. Questo però significa che Moro sarebbe stato giustiziato. Il fatto è che lui non era indispensabile ai fini della stabilità dell’Italia».

Queste dichiarazioni di un esponente ufficiale del governo United States of America (assistente del segretario di Stato sotto Kissinger, Vance, Schultz, Baker) di dominio pubblico da tempo, anzi il 9 marzo 2008 sono peraltro state riportate dal quotidiano La Stampa (“Ho manipolato le br per far uccidere Moro”). E non sono mai state smentite da Cossiga e Andreotti. Ma allora, come mai la magistratura italiana, ovvero la procura della Repubblica di Roma, non convoca Steve Pieczenik? Proprio Pieczenik nei primi anni Settanta fu chiamato da Henry Kissinger a lavorare da consulente presso il ministero degli Esteri con l’approvazione di Nixon. Kissinger aveva minacciato di morte Aldo Moro. Kissinger ai giorni nostri è stato ricevuto come se niente fosse da Giorgio Napolitano, quello eletto da onorevoli illegittimi, che ha piazzato ben tre governi abusivi, ossia Monti, Letta, Renzi (sentenza della Corte costituzionale numero 1 del gennaio 2014) che il popolo “sovrano” non ha votato.

L’ex vicepresidente del CSM ed ex vicesegretario della Democrazia Cristiana Giovanni Galloni il 5 luglio 2005, in un’intervista nella trasmissione NEXT di Rainews24, disse che poche settimane prima del rapimento, Moro gli confidò, discutendo della difficoltà di trovare i covi delle BR, di essere a conoscenza del fatto che sia i servizi americani che quelli israeliani avevano degli infiltrati nelle BR, ma che gli italiani non erano tenuti al corrente di queste attività che sarebbero potute essere d’aiuto nell’individuare i covi dei brigatisti. Galloni sostenne anche che vi furono parecchie difficoltà a mettersi in contatto con i servizi statunitensi durante i giorni del rapimento, ma che alcune informazioni potevano tuttavia essere arrivate dagli USA:

«Pecorelli scrisse che il 15 marzo 1978 sarebbe accaduto un fatto molto grave in Italia e si scoprì dopo che Moro doveva essere rapito il giorno prima (…) l’assassinio di Pecorelli potrebbe essere stato determinato dalle cose che il giornalista era in grado di rivelare».

Lo stesso Galloni aveva già effettuato dichiarazioni simili durante un’audizione alla Commissione Stragi il 22 luglio 1998, in cui affermò anche che durante un suo viaggio negli USA del 1976 gli era stato fatto presente che, per motivi strategici (il timore di perdere le basi militari su suolo italiano, che erano la prima linea di difesa in caso di invasione dell’Europa da parte sovietica) gli Stati Uniti erano contrari ad un governo aperto ai comunisti come quello a cui puntava Moro:

«Quindi, l’entrata dei comunisti in Italia nel Governo o nella maggioranza era una questione strategica, di vita o di morte, “life or death” come dissero, per gli Stati Uniti d’America, perché se fossero arrivati i comunisti al Governo in Italia sicuramente loro sarebbero stati cacciati da quelle basi e questo non lo potevano permettere a nessun costo. Qui si verificavano le divisioni tra colombe e falchi. I falchi affermavano in modo minaccioso che questo non lo avrebbero mai permesso, costi quel che costi, per cui vedevo dietro questa affermazione colpi di Stato, insurrezioni e cose del genere».

La prigione di Aldo Moro, nel cuore di Roma, ovvero nel quartiere ebraico, ad un soffio da via Caetani dove il 9 maggio 1978 fu ritrovato il corpo senza vita dello statista, era ben nota al governo di allora (Cossiga e Andreotti). Il 16 marzo 1978 la strage di via Fani fu compiuta da uomini dei servizi segreti italiani. Era presente in loco il colonnello Guglielmi. Quei cosiddetti brigatisti rossi non sapevano neanche tenere in mano un’arma giocattolo, figuriamoci sparare con armi vere e assassinare due carabinieri e tre poliziotti. Mai come allora gli apparati di cosiddetta sicurezza italiana unitamente alle forze dell’ordine, mostrarono una così grande inettitudine voluta. I brigatisti grazie a una trattativa segreta con lo Stato tricolore sono oggi tutti liberi. Come se la spassano adesso Valerio Morucci (vari ergastoli), Mario Moretti (condannato a 6 ergastoli) e Barbara Balzerani? A proposito: le carte sulla vicenda Moro, in barba alla legge vigente, sono ancora sottoposte all’impermeabile segreto di Stato, nonostante i proclami propagandistici di Renzi. Anche per questo siamo una colonia a stelle e strisce, un’Italietta delle banane eterodiretta dall’estero, a sovranità inesistente.

Riferimenti:

sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=ALDO+MORO

sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=napolitano

sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=kissinger

FONTE: sulatestagiannilannes.blogspot.it




DIETRO L'ATTENTATO AL CHARLE HEBDO CI SONO ALTRE MANI:
www.beppegrillo.it/2015/01/la_strage_di_parigi_i_conti_non_tornano_charliehe...

Intervento di Aldo Giannuli

"Come in tutti i “grandi casi” (Kennedy, piazza Fontana, Palme, 11 settembre, morte di Osama bin Laden ecc. ec.), anche in questo di Parigi, i conti non tornano e ci sono un sacco di cose da spiegare:
1. Come mai un obiettivo sensibile -come la redazione di Charlie Hebdo- era così debolmente protetto? Vista da questo angolo visuale, la vignetta che presagiva l’attentato appare come una cosa più sinistra di un semplice presentimento.
2. I servizi francesi sono fra i migliori del mondo ed hanno una scuola di pensiero molto avanzata, ma poi si fanno fregare in questo modo da tre ragazzi che vanno in giro armati di kalashnikov a fare strage di giornalisti? A quanto pare, sembra che non abbiano alcun controllo dell’ambiente jihadista presente sul proprio territorio, al punto di non essere capaci di monitorare neppure i reduci dalle guerre mediorientali.
3. E le armi, gli attentatori, dove se le sono procurate? Portate appresso dalla Siria? E i francesi se le sono fatte passare sotto il naso? Bella groviera sono i controlli! La mala vita, come suggerisce Loretta Napoleoni sul Fatto? Ma, da sempre la malavita è la cosa più infiltrata dalla polizia, per cui, se anche la cosa è sfuggita prima, ora dovrebbe essere relativamente (dico relativamente) agevole risalire agli attentatori.
4. “Gli attentatori sono provetti professionisti del mitra”, anzi no, “sono principianti che fanno errori da recluta come intrecciarsi sulle rispettive traiettorie di tiro durante la ritirata” e sbagliano pure indirizzo al primo colpo. La maggioranza dei giornali è del primo parere (professionisti), il Corriere della sera (8 gennaio) invece mette in risalto i diversi errori che fanno pensare a persone di recente addestramento. Mi sembra più plausibile la seconda ipotesi.
5. A proposito di errori: ma voi dove avete mai visto dei terroristi che vanno a fare un’azione portandosi appresso la carta di identità che, poi, dimenticano in auto? L’unico caso che mi ricordo è quello dello “sventato” brigatista che smarrisce il borsello a Firenze con dentro le chiavi del covo milanese di Montenevoso. Ma non stava andando a fare un’azione e nel borsello non c’era un documento di identità. Non è che, per caso, qualcuno ha volontariamente lasciato la carta di identità di un altro per depistare le indagini?
6. Meno che mai si ricordano terroristi che agiscono perdendo tanto tempo durante la fuga e dopo aver avuto ben due scontri a fuoco con auto della polizia: si attardano a dare il colpo di grazia ad un agente, raccattano scarpe, poi lasciano un guanto….
7. E’ ragionevole supporre che i giornalisti della sovrastante agenzia, fuggiti sul tetto e che hanno registrato le immagini che vediamo, abbiano subito telefonato alla polizia avvisando di quel che stava accadendo. Ed altrettanto avranno fatto, via radio, le prime due auto della polizia direttesi in rue Appert. Considerando il tempo necessario al completamento dell’azione, alle manovre per risalire in macchina, sostenere due scontri a fuoco a distanza di poco (il primo in Alèé Verte, il secondo in boulvard Richard Lenoir), fare inversione di marcia, freddare l’agente, raccattare la scarpa, ecc. debbono essere passati diversi minuti (stimiamo non meno di 20-25) per arrivare in boulevard Voltaire e poi via sino a Porte de Pantin. E non è scattato alcun blocco della zona? Nel pieno centro di Parigi, non devono essere state poche le auto della polizia in zona. E Parigi non ha un traffico scorrevolissimo.
8. Poi il preteso autista del complotto è arrestato, cioè si è arreso, o meglio si è costituito e, peraltro, avrebbe un alibi: non si capisce niente. Ovviamente è possibile che il giovanotto sia effettivamente fra gli attentatori e che, vistosi perduto, si sia volutamente consegnato, dopo aver messo insieme un qualche alibi ovviamente da verificare. Ma potrebbe anche darsi che effettivamente non c’entri, il che farebbe traballare tutto l’impianto investigativo attuale dando fiato all’ipotesi della carta di identità lasciata per depistare.
Insomma, resto dell’idea che la pista della strage jihadista sia quella nettamente più probabile, perché coerente con tutto un quadro formatosi da 10 anni in qua, questo però non vuol dire che nella questione non possano esserci altre “manine” di ben altra qualità. E neppure che gli attentatori non siano stati lasciati fare, magari perché qualche sentore c’era, ma non ci si aspettava una cosa di questa gravità. O che gli organi inquirenti non abbiano altri scheletri nell’armadio, che non c’entrano con la strage, ma che qualche aspetto della strage potrebbe portare alla luce e che, invece, occorre tener nascosti. O anche che nella vicenda le mani che intervengono a vario titolo (mandanti, organizzatori, utilizzatori occasionali, infiltrati, esecutori, intervenuti marginali ecc.) siano decisamente più di due, quattro o sei…
Insomma, molto probabilmente la strage è islamica, però… che gran puzza di bruciato!"








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13/03/2015 15:24
 
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Re:
NewAdventuresInHi-Fi, 12/03/2015 01:06:

wholly..ma che stai a di' secondo te ci credo!? Vabe' che non siamo amici d'infanzia ma un minimo lo saprai come la penso dopo 10 anni di forum. Tralasciando il fatto che ho scritto chiaramente come la penso in ogni mio post! :D Demenza senile precoce per il super mod staff vice admin!? ehehe

comunque mi mancavano alcune teorie ultime, una quella di parigi, poi ce ne era un'altra ultima che avevo detto che mi sarei segnato. ma sbam mi so scordato. Comunque certi siti sono fonti inesauribili.

www.laleva.cc/indexital.html



Sono state le scie chimiche... :scons:










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13/03/2015 17:36
 
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Probabile, anche se penso piu' ad una contaminazione mentale da parte del MUOS, magari di recente sei stato in sicilia o in contatto con qualche persona di origine siciliana ed allora il dubbio diventerebbe certezza...

Una fresca

Le SIM dei nostri smartphone nascono hackerate dalla NSA

veritanwo.altervista.org/le-sim-dei-nostri-smartphone-nascono-hackerate-da...


Le SIM dei nostri smartphone nascono hackerate dalla NSA


Le SIM dei nostri smartphone nascono hackerate dalla NSA
di Valerio Porcu - Le agenzie di spionaggio elettronico di Stati Uniti e Regno Unito hanno rubato le chiavi crittografiche che proteggono le schede SIM prodotte da Gemalto. La società ne produce 2 miliardi l’anno e le spedisce in tutto il mondo.
Le spie di Stati Uniti e Regno Unito si sono infiltrate nei sistemi di Gemalto, il più grande produttore al mondo di schede SIM per rubare le chiavi crittografiche delle SIM stesse. Questo sostanzialmente permette alla NSA (USA) e al GCHQ (UK) di monitorare il traffico voce e dati di chiunque nel mondo senza farsi notare. La sconvolgente notizia arriva ancora una volta da Edward Snowden e dai documenti riservati che rese pubblici nel 2013, e ancora una volta la pubblicazione appare su The Intercept, il sito d’inchieste recentemente aperto da Glenn Greenwald insieme ad alcuni colleghi. Per l’attacco a Gemalto le due agenzie governative hanno messo insieme un team di hacker specializzati che ha preso il nome di Mobile Handset Explotation Team (MHET). Gemalto produce circa 2 miliardi di schede SIM l’anno, che vende agli operatori telefonici di tutto il mondo. La società inoltre produce tessere bancarie, passaporti elettronici e altri strumenti d’identificazione e sicurezza digitale.

Possedere le chiavi crittografiche è praticamente come avere le chiavi di una porta. Si può entrare in qualsiasi momento senza che nessuno se ne accorga e senza lasciare tracce. Con questa informazione le agenzie possono ascoltare conversazioni, leggere messaggi e intercettare dati senza chiedere il permesso all’operatore telefonico né a un giudice. È inoltre possibile decrittare comunicazioni protette che le agenzie avevano già acquisito prima del furto.

L’articolo di The Intercept riporta che le spie sono anche penetrate nei server di alcuni operatori telefonici: lo scopo in questo caso era cancellare dalle bollette addebiti che avrebbero sollevato sospetti.

Quanto all’attacco, gli hacker del MHET hanno usato tutti gli strumenti di social engineering per avvicinare i dipendenti della società e ottenere informazioni utili. Dopodiché si è trattato di mettere insieme le varie tessere del mosaico fino a trovare il modo di entrare. La società non era al corrente del furto fino a poco tempo fa, quando è stata contatta dai reporter di The Intercept. Le prime indagini interne non hanno fatto emergere prove dell’attacco nei sistemi Gemalto.
www.stampalibera.com/?a=28951
FONTE: terrarealtime.blogspot.it
Questo articolo è stato pubblicato in tecnologia nwo e contrassegnato come HACKER, NSA, sim card, smartphone, telefoni cellulari da veritanwo .

[Modificato da NewAdventuresInHi-Fi 13/03/2015 17:36]







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19/03/2015 20:39
 
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La risposta di Elton John alle dichiarazioni di Dolce e Gabbana, che si sono detti contrari alle adozioni per coppie omosessuali e alla fecondazione in vitro (definendo i bambini che nascono cosi' come "sintetici"), nasce dal boicottaggio che gli anglo-americani, insieme al nord europa, vogliono portare al made in italy nel mondo, piuttosto che dall'offesa di aver sentito etichettare come sintetici i due figli che Elton John ha con il suo partner gay.








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20/03/2015 01:54
 
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sulatestagiannilannes.blogspot.it/2015/03/anche-in-tunisia-uccide-e-destabili...


ANCHE IN TUNISIA UCCIDE E DESTABILIZZA LA CIA!
di Gianni Lannes


Ancora sangue innocente e resoconti italidioti stilati da ciarlatani che in Nordafrica non hanno mai messo piede. Improvvisamente questi cialtroni diventano tutti esperti del sommo nulla. Insomma, da geometri si trasformano in analisti internazionali, però senza neanche i fondamentali della geopolitica, e addirittura della geometria euclidea. Proprio in Tunisia ho trovato quella collaborazione informativa sulla strage di nave Hedia (19 marinai italiani trucidati dalle forze armate francesi nel 1962) che in Italia e Francia, appunto, non ho riscontrato. E il Mossad, alla stregua della Central Intelligence Agency nei paesi del Maghreb c'è dentro da sempre, mentre i nostri servizi di sicurezza (Aise), che pure hanno ramificazioni consolidate in loco e negli anni Ottanta organizzarono un riuscito colpo di Stato (per mano del Sismi), estromettendo i colleghi francesi, si girano dall'altra parte, perché prendono ordini dall'intelligence straniera (anglo-americana). Vi dice niente la voce "primavere arabe" telecomandate da un'unica regia? Il copione è sempre lo stesso: un attentato, integralisti islamici, e caccia alle streghe con relative restrizioni di libertà e aumento di controlli in Occidente, soprattutto Europa da colonizzare definitivamente a scapito della libertà dei popoli, sempre più imbavagliati, anzi prigionieri. Attenzione: è pronta la nuova crociata multinazionale. E' fondamentale un nemico presunto (Isis, ma il nome è solo un dettaglio) con cui distrarre l'opinione pubblica, già in letargo per conto suo. E quindi seminare terrore nella collettività, inculcare odio nel prossimo dalla pelle scura o diversa, iniettare il panico nel corpo sociale. Il risultato è prestabilito da chi vuole estendere e consolidare il suo dominio sul mondo. In fondo, la paura è la più potente arma di distruzione e controllo delle masse.








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21/03/2015 02:19
 
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www.disinformazione.it/ISIS_creatura_cia.htm

Isis: Una creazione della CIA per giustificare la guerra all’estero e repressione in territorio americano
24 ottobre 2014 - tratto da neovitruvian.wordpress.com

Attraverso titoli terrificanti e video scioccanti, l’ISIS viene utilizzata come strumento per giustificare la guerra in Medio Oriente e per provocare paura e panico in tutto il mondo. No, questa non è una “teoria della cospirazione”, è semplicemente il più vecchio trucco utilizzato dall’elite. L’ISIS è stata creata dalle forze che la combattono.
Fin dalla creazione delle nazioni democratiche – quando ancora l’opinione pubblica contava – la classe politica era posta di fronte ad un dilemma: La guerra è necessaria per ottenere il potere, la ricchezza, e il controllo, ma il pubblico ha la tendenza ad essere contrario ad essa. Cosa fare? La risposta è stata trovata decenni fa ed è ancora utilizzata con successo oggi: Creare un nemico così terrificante che le masse implorino il governo di andare in guerra.

Questo è il motivo dell’esistenza dell’ISIS. Questo è il motivo per cui i video delle decapitazioni sono così “ben prodotti” e pubblicizzati in tutto il mondo attraverso i media mainstream. Questo è il motivo per cui le fonti di notizie riportano regolarmente titoli allarmistici circa l’ISIS. Essi sono utilizzati per servire al meglio gli interessi delle élite mondo. Gli obiettivi sono: influenzare l’opinione pubblica per favorire l’invasione dei paesi del Medio Oriente, fornire un pretesto per l’intervento di una “coalizione” internazionale e produrre una minaccia nazionale che verrà utilizzata per togliere i diritti e aumentare la sorveglianza. In breve, l’ISIS è un altro esempio della tattica secolare utilizzata per creare un nemico terribile in modo spaventare le masse.

“Inoltre, mentre l’America diventa una società sempre più multi-culturale, potrebbe essere più difficile costruire un consenso su questioni di politica estera, tranne in circostanze di una minaccia esterna diretta.” Zbigniew Brzezinski, La Grande Scacchiera

Circa un decennio dopo l’invasione dell’Iraq (che è ancora una zona pericolosamente caotica), la maggior parte concorda sul fatto che la guerra si basò su false premesse. Il pubblico alla fine riconobbe che le “armi di distruzione di massa” abbondantemente propagandate da George W. Bush e Donald Rumsfeld erano una totale invenzione. Nonostante questo fatto, gli Stati Uniti ed i suoi alleati (insieme con il Consiglio delle Relazioni Estere e ad altri gruppi di opinione internazionali elitari) stanno ancora cercando di spingere la guerra in Medio Oriente, con la Siria come uno degli obiettivi primari. Mentre il pubblico in tutto il mondo occidentale fosse decisamente contro l’invasione non provocata della Siria, un unico evento mediatico ha cambiato completamente le carte in gioco: un breve video in cui un jihadista mascherato decapita un giornalista americano.

La protesta è stata immediata. Come potrebbe non esserlo stato? Girato in alta definizione, con una perfetta illuminazione cinematografica, i video delle decapitazioni sono messi a punto per generare una sensazione viscerale di orrore e terrore. Vestito con un abito arancione che ricorda quelli utilizzati nelle prigioni di Guantanamo Bay, un giornalista occidentale indifeso viene giustiziato da un fanatico barbaro vestito di nero, mentre agita in aria un coltello. Non esiste idea migliore per manipolare l’opinione pubblica al fine di scatenare una guerra. Come effetto “bonus”, il video suscita isteria anti-islamica in tutto il mondo, un sentimento che viene costantemente sfruttato dall’élite mondiale.

Poco dopo, viene dichiarata guerra all’ISIS, quasi come se fosse stato pianificato da mesi. In un’intervista con USA Today, l’ex direttore della CIA Leon Panetta ha dichiarato che gli americani stessi dovrebbero prepararsi per una guerra di 30 anni che si estenderà ben oltre la Siria:
“Penso che ci troviamo davanti ad una guerra di 30 anni,” , che dovrà estendersi oltre lo Stato islamico per includere minacce emergenti in Nigeria, Somalia, Yemen, Libia e altrove. USA Today, Panetta: ’30-year war’ and a leadership test for Obama

In sostanza, nel giro di pochi mesi, un gruppo terroristico letteralmente spuntato fuori dal nulla, causando caos nelle regioni che gli Stati Uniti e i loro alleati cercano di attaccare da anni. Il suo nome: Stato islamico siriano, o ISIS. Il nome stesso è simbolico e rivelatore. Perché un gruppo “islamico”, prende il nome da un’antica dea egizia? Forse perché è una delle figure preferite dell’elite occulte – i veri colpevoli dietro gli orrori del’ISIS.

CONTINUAZIONE DELLA STORIA

L’idea della CIA che finanzia un gruppo islamico per favorire i propri interessi politici non è esattamente “inverosimile”. In realtà, ci sono diversi casi evidenti nella storia recente in cui gli Stati Uniti hanno apertamente sostenuto i gruppi islamici estremisti (soprannominati “combattenti per la libertà” nei mass media). L’esempio più flagrante e ben documentato è la creazione dei mujaheddin in Afghanistan, un gruppo che è stato creato dalla CIA per attirare l’URSS in una “trappola afghana”. Il termine mujaheddin descrive “musulmani che lottano sul sentiero di Allah” e deriva dalla parola “jihad”. Il “grande nemico” di oggi era l’amico del passato. Un importante architetto di questa politica fu Zbigniew Brzezinski uno degli statisti più influenti nella storia degli Stati Uniti. Da JFK a Obama, Brzezinski è stato una figura importante che ha plasmato la politica degli Stati Uniti in tutto il mondo. Creò anche la Commissione Trilaterale con David Rockefeller. Nel seguente estratto da un’intervista del 1998, Brzezinski spiega come i mujaheddin sono stati utilizzati in Afghanistan:

Domanda: L’ex direttore della CIA, Robert Gates, ha dichiarato nelle sue memorie ["From the Shadows"], che i servizi segreti americani cominciarono ad aiutare i Mujahadeen in Afghanistan sei mesi prima dell’intervento sovietico. In questo periodo tu eri il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Carter. Hai quindi giocato un ruolo in questa vicenda. E ‘corretto?

Brzezinski: Sì. Secondo la versione ufficiale della storia, l’aiuto della CIA nei confronti dei Mujahadeen è iniziato nel corso del 1980, vale a dire, dopo che l’esercito sovietico invase l’Afghanistan, il 24 dicembre 1979. La realtà, segretamente custodita fino ad ora, è completamente diversa, infatti, fu il 3 luglio del 1979 la data in cui il presidente Carter firmò la prima direttiva per aiutare segretamente gli oppositori del regime filo-sovietico di Kabul. E quel giorno, ho scritto una nota al presidente in cui spiegai che a mio parere questi aiuti avrebbero provocato un intervento militare sovietico. Le Nouvel Observateur, l’intervento della CIA in Afghanistan

Pochi decenni dopo, questi “combattenti per la libertà” si sono trasformati in terroristi talebani, tra i quali Osama bin-Laden, inizialmente un agente della CIA e successivamente nemico pubblico n ° 1. Il gruppo è stato poi usato per giustificare la guerra in Afghanistan. Si tratta di uno dei numerosi esempi in cui è stato creato un gruppo islamico, finanziato e utilizzato per promuovere gli interessi degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno anche sostenuto la Fratellanza Musulmana in Egitto, il Sarekat Islam in Indonesia, il Jamaat-e-Islami in Pakistan, e il regime islamico di Arabia Saudita per contrastare la Russia.

“L’America non ha amici o nemici permanenti, solo interessi”. Henry Kissinger

DETTAGLI DISCUTIBILI DELL’ISIS

L’ISIS è la nuova Al-Qaeda, completamente adattata ai tempi moderni. Spuntando dal nulla nel giro di pochi mesi, l’ISIS apparentemente si è assicurata un gran numero di risorse, armi, attrezzature multimediali high-tech e specialisti in propaganda. Da dove provengono i soldi e il know-how?
La storia del leader dell’ISIS, Abu Bakr al Baghdadi, è estremamente torbida. Secondo alcuni rapporti, al Baghdadi è stato arrestato dagli americani a Camp Bucca in Iraq per un certo numero di anni. Alcuni ipotizzano che è durante questo periodo che iniziò a collaborare con la CIA.
“Fu catturato dagli americani nel 2005 e venne trattenuto a Camp Bucca nel soffocante sud dell’Iraq per anni, anche se è difficile individuare le circostanze e la tempistica della sua liberazione. In ogni caso, fu libero dal 2010 e fu talmente attivo nel movimento jihadista che assunse il controllo del ramo iracheno di al Qaida dopo la morte dei due superiori “. Miami Herald, Who is Iraq’s Abu Bakr al Baghdadi, world’s new top terrorist?

Poco dopo il suo rilascio, al Baghdadi salì rapidamente tra i ranghi di Al-Qaeda, accumulò una fortuna, fu espulso da Al-Qaeda, e ora conduce l’ISIS. Venne supportato da forze esterne? Durante la sua prima apparizione pubblica come capo dell’ISIS, al Baghdadi ha ordinato ai musulmani di obbedire a lui come “il leader al vostro comando.” E’ stato anche visto indossare un orologio costoso, probabilmente un Rolex, un Sekonda o un Omega Seamaster – tutti costano un paio di migliaia di dollari. Una scelta di moda strana per un leader che ha giurato di comabattere la “decadenza occidentale”



Configurati per il massimo effetto teatrale, i video hanno dettagli discutibili. In primo luogo, perché le vittime prossime alla decapitazione sono così calme e tranquille? Inutile dire che una persona in procinto di essere sgozzata è in stato di panico e terrore. Perché non sgorgava sangue quando il coltello ha tagliato la gola della vittima? E, infine, perché il boia è mascherato? Perché si è preoccupato di indossarla? Perché, inoltre, parla con un accento inglese? Soprannominato “Jihadist John” dai giornali di scarsa qualità occidentali, è un modo per dire al pubblico che gli estremisti possono provenire da occidente in modo da essere dubbiosi anche del proprio vicino di casa.

Il materiale di propaganda utilizzato dall’ISIS è moderno e prodotto con attrezzature sofisticate e realizzato da produttori stagionati. La loro qualità è un gradino sopra la solita “propaganda islamica” che si trova in circolazione nel Medio-Oriente.
Naomi Wolf, l’autore ed ex consigliere di Bill Clinton ha attirato una valanga di critiche, quando ha espresso scetticismo riguardo l’ISIS chiedendo rigore giornalistico.
Il post venne cancellato.
Naomi Wolf ha buone ragioni per parlare dell’ISIS. Nel suo libro del 2007, “The End of America”​​, la Wolf ha delineato 10 passi necessari ad un gruppo fascista (o governo) per distruggere il carattere democratico di uno stato-nazione e sovvertire le libertà sociali e politiche precedentemente esercitate dai suoi cittadini.

Creare un nemico interno ed esterno terrificante

Creare prigioni segrete in cui ha luogo la tortura

Sviluppare una casta delinquente o forza paramilitare che non risponde ai cittadini

Impostare un sistema di sorveglianza interno

Molestare gruppi di cittadini

Impegnarsi nella detenzione arbitraria e nel rilascio

Avere come obiettivo individui chiave

Controllare la stampa

Trattare tutti i dissidenti politici come traditori

Sospendere lo Stato di diritto

Mentre il pubblico nel mondo occidentale si affretta a etichettare chiunque metta in discussione una storia ufficiale come un “teorico della cospirazione”, il pubblico in Medio Oriente è molto scettico sull’ISIS e sulla sua cosiddetta “Jihad”. Ad esempio, in Libano e in Egitto, l’idea che l’ISIS sia una creazione degli Stati Uniti era così diffusa (funzionari di alto grado lo sostengono), che l’ambasciata americana a Beirut dovette negare tali voci.

Per molti abitanti del Medio Oriente, le azioni e il modus operandi dell’ISIS sono sospetti. Il gruppo infatti sembra essere fatto su misura per aiutare gli Stati Uniti e la coalizione a raggiungere i suoi obiettivi militari in Medio Oriente.

Questa mappa mostra le attuali roccaforti ISIS. Come potete vedere, si trovano esattamente dove la coalizione ha cercato per anni di mettere le sue sporche mani.




Quando la minaccia ISIS si diffonderà ai paesi vicini, ciò consentirà attacchi militari non provocati contro varie nazioni. E’ solo una questione di tempo prima che gli attacchi aerei saranno considerati inefficaci e le truppe di terra diverranno necessarie. Alla fine, queste operazioni potranno completare un piano a lungo termine per ri-organizzare il Medio Oriente, eliminando eventuali minacce per Israele e aumentando significativamente la pressione sull’Iran, rimanendo l’unica forza islamica della regione.

L’ISIS UTILIZZATO PER LA REPRESSIONE INTERNA

Disgustati dai video delle decapitazioni, la maggior parte degli occidentali è a favore dell’annientamento dell’ISIS. Naturalmente, non si rendono conto che questo stesso fervore li porterà a diventare vittime dei loro stessi governi.
Nelle ultime settimane, l’ISIS ha emesso diverse minacce a paesi specifici, causando il panico in ogni uno di loro, spingendo i governi ad “agire”. Purtroppo, “agire” significa ridurre la libertà di parola aumentando la sorveglianza. Il Canada sta già utilizzando l’ISIS come un motivo per spiare i cittadini e sta lavorando su nuove leggi che permettono una maggiore sorveglianza.
“Il capo della agenzia di spionaggio del Canada ha detto che non ci sono segni di un attacco terroristico imminente contro il paese, ma le autorità stanno monitorando 80 sospetti terroristi canadesi che sono tornati a casa da violenti hot spot in tutto il mondo.
Coulombe ha detto che gli 80 sospetti non sono stati imputati a causa della difficoltà in corso nel raccogliere prove concrete contro di loro.

Il Ministro della Pubblica Sicurezza Steven Blaney ha detto che introdurrà nuovi strumenti legislativi nelle prossime settimane per aiutare le forze dell’ordine nel rintracciare i terroristi”
Blaney non ha fornito dettagli su ciò che queste nuove misure comporteranno.
– Toronto Sun, CSIS keeping watch on 80 Canadian terror suspects nationwide

Nel Regno Unito, i conservatori hanno presentato l'”Extremist Disruption Orders”, un elenco di regole senza precedenti che avranno gravi implicazioni sulla libertà di parola.
“I messaggi degli estremisti su Facebook e Twitter dovranno essere approvati preventivamente dalla polizia in base alle regole radicali previste dai conservatori.
Potrà essere impedito loro anche di parlare in occasione di eventi pubblici se rappresentano una minaccia per “il funzionamento della democrazia”.
Theresa May, il ministro degli Interni, getterà i piani per permettere ai giudici di vietare trasmissioni o proteste in alcuni luoghi, così come l’associazione a persone specifiche. “

– The Telegraph, Extremists to have Facebook and Twitter vetted by anti-terror police

CONCLUDENDO
L’ISIS ha tutte le caratteristiche di un gruppo jihadista sponsorizzato dalla CIA, creato per facilitare la guerra all’estero e la repressione in patria. Se guardiamo la storia del “divide et impera” nel Medio-Oriente o i dettagli sospetti riguardanti l’ISIS e le ripercussioni della sua esistenza nel mondo occidentale, si può facilmente vedere come l’ISIS è la continuazione di un modello evidente. La domanda più importante da porsi è questa: Chi trae vantaggio dalla presenza dell’ISIS e del terrore che genera? Che cosa ci guadagna l’ISIS creando un video che provoca i più potenti eserciti del mondo? Gli attacchi aerei? D’altra parte, che cosa la classe dominante del mondo occidentale ha da guadagnarci? Ovviamente il denaro da guerra ed armi, il controllo del Medio Oriente, il sostegno ad Israele, l’aumento dell’oppressione e la sorveglianza sulle popolazioni nazionali e, infine, il mantenimento delle masse in un costante stato di terrore.

In breve, è stato ritenuto necessario alimentare il panico in tutto il mondo, attraverso il caos in Medio Oriente per arrivare ad un nuovo ordine mondiale. ‘Iside’, la dea egizia e madre di Horus, è il nome di una delle figure più importanti per l’elite massonica. Il loro motto? Ordo ab Chao … ordine dal caos







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28/03/2015 15:09
 
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aurorasito.wordpress.com/2015/03/26/un-test-degli-usa-avrebbe-distrutto-laereo-dalla-germ...

Un test degli USA avrebbe distrutto l’aereo della Germanwings


da manuale!!!!










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28/03/2015 15:21
 
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L avevo previsto sul thread apposito. Adesso la CIA avrà sicuramente creato la storia di malattia mentale di lubitz







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02/04/2015 13:26
 
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www.facebook.com/InformarePerSopravvivere/photos/a.183708744990323.46904.182805198414011/1039791099382079/?type=1&pe...

non avevo visto che già l'avevate postato sorry
[Modificato da Sk8ter Mania XI 02/04/2015 13:33]







Sono per la chirurgia etica, bisognerebbe rifarsi il senno.



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02/04/2015 15:31
 
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La spiegazione del complotto nel link di skater e' cosi' lunga che non penso la leggero' mai. Leggo "laser liquido" "cia" "nato" "ustica" etc. etc.

Quindi ora la CIA non solo opera impunemente facendo disastri in USA, dove bene o male e' verosimile che abbia molto potere (di certo non al livello di fare stragi facendole passare per attacchi esterni), ma addirittura in europa, controllando i media e tutti i livelli dell'informazione (quindi anche quella istituzionale) persino in paesi socialsiti...

Ogni tanto qualche complottista per fortuna si sveglia, prendo un commento a caso di qualcuno che inizia a dubitare:


Va bene una sana critica nei confronti delle istituzioni e i poteri forti ma anche chi grida sempre al complotto alla fine diffonde menzogna a prescindere come le persone che dice di combattere.
Veramente improponibile che una compagnia aerea accetti di perdere deliberatamente la faccia prendendosi la colpa di un atto cosi assurdo.
La nato che colpisce il volo di linea del paese piu potente de europa su territorio francese ??!!
Qui qualcuno e' ubriaco o il complotto e' per voi menzogna assurta a verita' che sorge.
I segreti sono veramente gestibili solo se coinvolgono non piu di pochissime persone

[Modificato da NewAdventuresInHi-Fi 02/04/2015 15:32]







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03/04/2015 16:18
 
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Re:
NewAdventuresInHi-Fi, 02/04/2015 15:31:

La spiegazione del complotto nel link di skater e' cosi' lunga che non penso la leggero' mai. Leggo "laser liquido" "cia" "nato" "ustica" etc. etc.

Quindi ora la CIA non solo opera impunemente facendo disastri in USA, dove bene o male e' verosimile che abbia molto potere (di certo non al livello di fare stragi facendole passare per attacchi esterni), ma addirittura in europa, controllando i media e tutti i livelli dell'informazione (quindi anche quella istituzionale) persino in paesi socialsiti...

Ogni tanto qualche complottista per fortuna si sveglia, prendo un commento a caso di qualcuno che inizia a dubitare:


Va bene una sana critica nei confronti delle istituzioni e i poteri forti ma anche chi grida sempre al complotto alla fine diffonde menzogna a prescindere come le persone che dice di combattere.
Veramente improponibile che una compagnia aerea accetti di perdere deliberatamente la faccia prendendosi la colpa di un atto cosi assurdo.
La nato che colpisce il volo di linea del paese piu potente de europa su territorio francese ??!!
Qui qualcuno e' ubriaco o il complotto e' per voi menzogna assurta a verita' che sorge.
I segreti sono veramente gestibili solo se coinvolgono non piu di pochissime persone




ahahahah, se avessero fatto un articolo piú corto lo avrei letto, ma mi sono fermato alle prime tre righe, comunque sta storia se la son cacata solo i 4 soliti complottisti di facebook, il resto dell'umanitá non se l'è cagata di striscio.
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