[Basket] NBA Stagione 2015/2016

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Playoff Nba, Atlanta, l'harakiri non riesce: Boston perde partita e Bradley
gazzetta

I Celtics, dopo essere stati sotto anche di 19, punti iniziano la remontada e passano a condurre. Ma nel finale, complice l'infortunio del loro migliore difensore cedono. Agli Hawks gara -1




Non basta un primo tempo a senso unico a indirizzare una gara che sembrava appannaggio degli Hawks. Boston, proprio come nell’ultima gara di regular season quando aveva recuperato un passivo di 24 punti agli Heat, nella ripresa cambia marcia e dopo essere stata sotto anche di 19 lunghezze riprende i padroni di casa e passa a condurre. Nel finale però pesa parecchio l’infortunio del miglior difensore sul perimetro di Boston, Avery Bradley, Jeff Teague e Al Horford così permettono ad Atlanta di evitare il doloroso scivolone nel primo match di una serie che si annuncia decisamente interessante. Atlanta così vince gara-1 102-101.

Crowder fatica — Gli Hawks partono con il piede giusto, difendono con ordine e in attacco muovono il pallone proprio come piace a coach Mike Budenholzer. Dall’altra parte Boston non riesce a trovare ritmo dal perimetro e a livello difensivo non ha risposte alla produzione della coppia Teague-Millsap. Atlanta gioca una signora pallacanestro e a metà della prima frazione tocca il vantaggio in doppia cifra. Thomas prova a tenere in scia gli ospiti, i padroni di casa però ricevono anche ottimi minuti dalla panchina da parte di Mike Scott e viaggiano a vele spiegate. Jae Crowder non riesce ad entrare in partita a livello offensivo, Atlanta accelera nei minuti finali del secondo quarto e arriva al +19, andando poi negli spogliatoi in vantaggio 51-34. Boston chiude così un primo tempo da dimenticare tirando con il 23% dal campo e 2/16 dalla lunga distanza. Fatica soprattutto Crowder il quale nei primi due quarti fallisce nove delle sue 10 conclusioni tentate.





carattere boston, ma... — I Celtics sono duri a morire, Miami ne sa qualcosa, ma la gara sembra prendere una brutta piega quando dopo soli 1’55’ del terzo quarto gli ospiti hanno già cinque falli di squadra a referto ed Atlanta entra in bonus. Invece proprio nel momento di maggior difficoltà Boston tira fuori il carattere e cambia direzioni al match. Di colpo le triple iniziano ad entrare, Thomas sale in cattedra e la difesa degli Hawks va in grande difficoltà. Smart e Bradley piano piano avvicinano la squadra ospite che comincia a difendere con aggressività e dopo aver messo a referto solamente 34 punti nel primo tempo, ne segna 31 nel terzo quarto. Boston tiene il piede sull’acceleratore anche all’inizio della frazione finale, pareggia i conti con la tripla di Smart e passa a condurre 83-80 grazie al canestro dalla lunga distanza di Crowder a 6’49’’ dalla sirena. Tutto da rifare per Atlanta che decide di affidarsi alle giocate di Teague. Scelta azzeccata. Il play degli Hawks infatti, trova il canestro e produce un paio di assist al bacio per Horford e Millsap, Boston poi perde Bradley, il suo miglior difensore, per un problema muscolare e non riesce più a mettere la museruola a Teague. I padroni di casa riprendono il controllo della gara e chiudono i conti con i liberi di Teague e Bazemore. La tripla allo scadere di Thomas non serve, Atlanta può tirare così un sospiro di sollievo e porta a casa il primo intensissimo match della serie.

Atlanta: Horford 24 (7/14, 1/3), Bazemore, Teague 23. Rimbalzi: Horford 12. Assist: Teague 12.
Boston: Thomas 27 (4/11, 4/10), Bradley 18, Smart 15. Rimbalzi: Crowder 10. Assist: Thomas 8.

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Playoff Nba, Oklahoma City-Dallas 108-70 in gara-1


Oklahoma City si prende l’1-0 nella serie travolgendo i Mavs con 47 punti in coppia di Westbrook e Durant, a riposo nell’ultimo quarto. Nowitzki (18 punti) unico tra i texani a farsi notare




Dominio totale. Oklahoma City travolge Dallas 108-70 in gara-1, prendendosi di forza la vittoria più netta della sua storia da quando affronta i playoff col nome Thunder. Una partita mai in discussione, che la squadra di Billy Donovan ha dominato dall’inizio alla fine, con una difesa eccellente (Mavs tenuti al 29,8%), dominando a rimbalzo (56-33) e non chiedendo gli straordinari alle due superstar Russell Westbrook e Kevin Durant, 47 punti in coppia ed entrambi a riposo nel quarto periodo. Dallas non si è mai vista, o quasi: Nowitzki è stato l’unico a farsi notare con 18 punti (anche il tedesco ha guardato l’ultimo quarto dalla panchina), il resto dei Mavs è stato talmente disastroso che l’unica buona notizia è l’aver evitato la peggiore sconfitta della franchigia ai playoff, che resta il 134-91 incassato dai Lakers di Magic Johnson in gara-1 della semifinale della Western Conference 1984. Ma i 70 punti a referto contro Oklahoma City sono il minimo di sempre per Dallas nei playoff.

LE CHIAVI — I Thunder sembrano finalmente quello che dovrebbero essere per fare le cose in grande: una squadra completa. Certo, Westbrook (24 punti e 11 assist) e Durant (23 punti) sono sempre il faro da seguire, ma non sono mai soli. Ibaka si cala perfettamente nei panni di terzo violino (17 punti, 9 rimbalzi, 3 stoppate), Kanter morde dalla panchina (16 punti e 13 rimbalzi) e contribuisce al dominio totale sotto canestro. Ma è stata la difesa la nota più positiva: concentrata, attenta, implacabile nel contestare ogni tiro di Dallas per tutta la partita. Anche se hanno dominato, i Thunder hanno ulteriore margine di crescita, visto che hanno tirato col 45,5% e perso 16 palloni. Coach Carlisle le ha provate tutte per risollevare Dallas dall’abisso, compreso rispolverare JaVale McGee che aveva giocato appena 15’ negli ultimi 2 mesi. Ma i Mavs di gara-1 erano la brutta copia della squadra grintosa che si è conquistata i playoff vincendo 7 delle ultime 9 partite.





LA PARTITA — Il 9-0 iniziale dei Thunder è il preludio al dominio. Westbrook e Durant fanno subito male (10 dei primi 15 punti di Oklahoma City arrivano da loro), mentre Dallas non riesce a trovare il canestro (5/24 dal campo nel primo periodo) nonostante i mille jolly che Carlisle prova a giocarsi. Il vantaggio di Oklahoma City si dilata a dismisura: 26-11 a fine primo quarto, 57-27 a 1’33” dal riposo, quando il tabellone dice 59-33 Oklahoma City con 31 punti in coppia per Westbrook e Durant. Dallas, già senza Lee (fascite plantare al piede destro, rischia seriamente di saltare anche gara-2), perde anche Barea per il riacutizzarsi del problema all’inguine destro che l’ha messo k.o. nelle ultime partite. Oklahoma City infierisce, sfonda i 40 punti di vantaggio prima di concedere spazio alle riserve. Lunedì c’è gara-2, sempre a Oklahoma City: questa partita a senso unico conta comunque una vittoria sola.

Oklahoma City: Westbrook 24 (5/7 da due, 2/8 da tre, 8/8 tiri liberi), Durant 23, Ibaka 17. Rimbalzi: Kanter 13. Assist: Westbrook 11.
Dallas: Nowitzki 18 (7/15, 4/4 tl), Powell 8, Matthews 7, Felton 7, Villanueva 7. Rimbalzi: Powell 6, Pachulia 6. Assist: Barea 3, Williams 3.

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Nba playoff, Golden State Warriors-Houston Rockets
I campioni in carica spazzano via Houston, mai in partita.
gazzetta

Distorsione alla caviglia per Steph, che ne mette comunque 24 in 20'



James Harden tra Steph Curry e Klay Thompson. Afp
Una passeggiata nel parco. L’esordio dei Warriors nei playoff 2016 in gara 1 contro Houston è stato di una facilità irrisoria. E’ finita tanto a poco, 104-78. e all’intervallo c’erano già 27 punti di differenza. C’è un però, però…. Grande come un grattacielo di downtown San Francisco. Curry, che ha dominato la partita, con 24 punti in 20’, ne ha giocati soltanto 3 nel secondo tempo. Per l’ennesimo problema alle caviglie, stavolta quella destra, stavolta accusato poco prima della pausa. Non sembra comunque nulla di grave, nemmeno in prospettiva gara 2: i Warriors l’avevano dichiarato disponibile per l’ultimo quarto, dopo una doppia fasciatura, ma Coach Kerr lo ha tenuto fuori per precauzione. I Rockets tanto non sono stati comunque mai una minaccia. Incapaci di giocare con la minima continuità difensiva – a meno che la provocazione continua ai limiti della pericolosità per l’incolumità fisica degli avversari di Beverley voglia essere chiamata cosi, nel suo singolo caso -, incapaci di creare dal palleggio in attacco se non con Harden, autore di un primo tempo disastroso. Certo pensare che questa serie meno di un anno fa ha rappresentato la finale di conference ad Ovest fa capire la direzione ben diversa presa da quel bivio dalle due franchigie. Gara 2 è in programma, sempre nella Baia, lunedì nella serata americana.

LA PARTITA — Brewer titolare. Bickerstaff, che pare si giochi la conferma in panca (non si sa per quali meriti), lo sceglie perché la peggior difesa dei playoff per punti concessi deve inventarsi qualcosa per contenere il miglior attacco per punti segnati. Non funzionerà, e non per colpa di Brewer, che comunque spadella al tiro in maniera epocale. Il primo canestro della partita arriva dopo 2’20 secondi di partita. Un po’ di tensione c’è, persino a questi livelli. Ovviamente è la solita tripla di Curry, e fanno 403 in stagione. Beverley dopo soli 6’ mette le mani addosso a Steph, che la prende male. Doppio fallo tecnico. E all’azione dopo Green rifila una sportellata al “cagnaccio” point guard dei texani. Comunque subito 20-6 Warriors. con Ezeli improbabile protagonista offensivo. Harden segna il suo primo canestro dopo oltre 8’ di gioco e quattro tentativi andati a vuoto. Curry invece mette su uno show fra triple e penetrazioni a canestro. 33-15 dopo il 1° quarto. Steph a quota 16 punti (e 6 rimbalzi!). E dunque Steph 16-Houston 15…. Comunque l’Oracle Arena l’ha presa male la vicenda Beverley e partono i buu ogni volta che tocca palla. Il 2° quarto allarga il canyon che separa le due squadre. 60-33. I 33 punti concessi dalla difesa dei californiani dopo 24' rappresentano il minimo stagionale. Cosi come i 27 punti di divario sono il massimo nella storia dei playoff a meta gara da quando c’è l’orologio a limitare gli attacchi. Curry con 24 punti (8/13), Harden con 4 punti (2/9), 4 palle perse e 4 falli. Poi i giocatori si chiedono come mai i premi di fine stagione li assegnano i media e non loro (avevano preferito il Barba a Steph come Mvp della passata stagione). Comunque la notizia è che Curry è rientrato prima in spogliatoio perché si è girato una volta di più una (la destra) delle sue delicate caviglie, l’avversario più temibile per i Warriors di questi playoff. Curry rientra dopo l’intervallo, ma gioca solo 3’ e rientra in spogliatoio. Inutile rischiare, dentro Livingston. Houston rientra da -29 a -15. Ma Livingston e Barbosa rimettono le cose a posto per quelli della Baia che dopo 36’ sono avanti 82-60. Ed esondano di nuovo. L’ultima emozione la regala una sportellata di Green a Motiejunas che costa il tecnico al lungo da Michigan State.

GOLDEN STATE: Curry 24, Thompson 16, Green/Speights 12 punti. Rimbalzi: Green 10. Assist: Iguodala 7.
HOUSTON: Harden 17, Howard 14., Ariza 9. Rimbalzi: Capela 12. Assist: Brewer 6

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Nba playoff, Toronto Raptors-Indiana Pacers 90-100
gazzetta

La stella dei Pacers fa saltare subito il fattore campo in una delle serie più equilibrate del 1° turno. Per i Raptors male DeRozan e Lowry




Colpaccio dei Pacers in casa dei Raptors nella prima gara dei playoff 2016. Paul George trascina i suoi sull'1-0 nella serie con una super gara chiusa con 33 punti, di cui 27 nel 2° tempo, impreziosita da un'impressionante prova difensiva che costringe DeRozan, suo diretto avversario, a soli 14 punti con 5/19 dal campo. Ai canadesi non basta il dominio nel pitturato ( 52 punti e 20 rimbalzi offensivi) e la doppia doppia di Valanciunas da 12 punti e 19 rimbalzi. Toronto è già chiamata alla prova di carattere in gara 2, nella notte italiana tra lunedì e martedì.

La partita — Intensità e tensione altissime sin dai primi minuti. Lo si capisce soprattutto quando, a 1' dalla palla a 2, Lowry fa 0/2 ai liberi. I primi punti dei playoff 2016 arrivano da DeRozan. Il backcourt delle meraviglie canadese stenta però a decollare, lasciando spazio a Valanciunas, vero protagonista dell'avvio e del primo tentativo di fuga del match che, asfaltando la coppia Mahinmi-Turner, porta i suoi Raptors sul 9-2. Dopo 10' di gioco il centro lituano è già a quota 8 punti e 8 rimbalzi (chiuderà con 15 il 1° tempo, record di franchigia) ma Indiana, nonostante gli evidenti problemi nel pitturato e il brutto 34% dal campo, riesce a limitare i danni arrivando al 2° quarto sotto solo di 5. La second unit dei Pacers funziona bene. Stuckey e Solomon Hill riportano le cose sul 26 pari ma i padroni di casa riescono a sopperire al 2/10 dal campo combinato da Lowry e DeRozan poggiando sulle spalle di Cory Jospeh. La sua frazione da 9 punti permette ai suoi di tornare sul +9. Ad ogni strappo di Toronto, però, Indiana risponde: questa volta sono Ellis e Cj Miles a mettersi in proprio per il mini break che vale il nuovo -2 (45-43) alla sirena del riposo lungo.





Dominio PG13 — La terza frazione si trasforma nel personalissimo Paul George show: i suoi 17 punti (con 6/7 al tiro) portano avanti i Pacers, ma è ottimo anche la sua difesa su DeRozan, costretto, fin li, al solo 4/17 dal campo. Il figlio di Compton risponde solo parzialmente alla sfida lanciatagli da George ma i suoi 4 punti in fila sono sufficienti per tenere in scia Toronto, che inizia il 4° periodo sul -3 (70-67) e con una pessima notizia: il 5° fallo di Valanciunas. Con un Lowry completamente fuori gara (11 punti, 3/13) e con il loro centro limitato sia nel minutaggio che nell'intensità difensiva Toronto affonda, ancora sotto i colpi di PG13. Suo il jumper del +8 a 2'36” dalla fine che, assieme al 2/2 dalla lunetta di Solomon Hill per il +10, chiudono i conti.
Toronto: Joseph 18 (4/4, 1/2 da 3, 7/8 tl), DeRozan 14, Valanciunas 12. Rimbalzi: Valanciunas 19. Assist: Lowry 7
Indiana: George 33 (8/17, 4/5 da 3, 5/6 tl), Ellis 15, S.Hill 13. Rimbalzi: Allen, Miles 7. Assist: George 6

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