Conferenza di Spalletti
Perché lei è andato via da Roma?
"L’Inter mi ha contattato quando stava per finire il campionato. Io avevo detto a Pallotta che sarei andato via, e comunque abbiamo fatto risultato. Sono contatti che si fanno e che voi siete bravi a scoprire sempre, non ne facciamo una pulita con voi. Fino alla fine del campionato non ho voluto avere contatti diretti. Ho lasciato la Roma, dopo quella storia lì è stata la cosa più bella che mi potesse capitare. Non penso di aver offeso nessuno. Ogni tanto qualcosa ci siamo detti, ma per stimolare la squadra. Non ho antipatie, ma simpatie selettive. A Roma ero diventato quello che divideva anziché unire. Eravamo dentro questo dubbio epocale, questo problema su che cosa sarebbe stato Totti e la fine della gestione del mito della Roma, perché Francesco è un mito per la Roma. Di conseguenza si è venuta a verificare questa contrapposizione: l’amore per quello che è il calciatore più importante, che ha fatto vedere più qualità di tutti, ha prevalso sul sostegno, l’affetto e l’amore che ci doveva essere per la squadra. Se io non riesco a unire queste cose vuol dire che non ho fatto bene il mio lavoro. Quelle due cose dovevano andare di pari passo, per spingere sempre più in là il nostro obiettivo. Avendo fatto male quello, ero in difficoltà perché ho sentito i rumors della gente: se vivi a Roma li senti quando vai a prendere il caffè la mattina, anche ai semafori. Sono stati anche molti a favore, ma proprio perché c’erano una linea di demarcazione me ne sono andato: il mio lavoro doveva unire tutti verso la stessa parte. Spero ora siano tutti uniti verso un unico obiettivo."
Mi piacerebbe sapere grizzly che ne pensa