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[ALL] Assassin's Creed: Origins

Ultimo Aggiornamento: 02/01/2018 21:15
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Assassin's Creed Origins | Videoanteprima
everyeye




Lo sviluppo di Assasin's Creed Origins è iniziato immediatamente dopo l'uscita di Black Flag. Che la serie avesse bisogno di un deciso rinnovamento, del resto, era chiaro già prima dei risultati non proprio eccelsi di Unity e Syndicate, ed è normale immaginare che Ubisoft abbia incaricato i propri team di lavorare su un capitolo che rompesse, in qualche modo, con la tradizione.

Il nuovo episodio, come i rumor avevano abbondantemente "profetizzato", è ambientato in Egitto, ed oltre a presentarsi come il capitolo più vasto di sempre, proporrà ai giocatori stanchi della formula classica un gameplay più vicino a quello di un Action RPG. Provandolo con mano per oltre un'ora, in versione Xbox One X, abbiamo comunque incontrato alcuni elementi molto classici, per un titolo che non ha affatto il sapore della rivoluzione integrale.

E quindi diciamolo subito: nel bene e nel male, Assassin's Creed Origins è sempre un Assassin's Creed.

Un titolo, quindi, che vuole rimanere "popolare": non aspettatevi insomma un prodotto estremamente profondo e complesso in fatto esplorazione, scalate dinamiche, combattimento.

Quello su cui punterà il nuovo capitolo sarà ancora una volta la caratterizzazione del mondo di gioco, la qualità della ricerca storica, la piacevolezza delle atmosfere. E, per fortuna, anche la diversità degli incarichi secondari. Forse questo potrebbe lasciare interdetti quei giocatori che cercavano un rinnovamento sostanziale, una sorta di nuovo inizio per la saga. Ai molti fan della formula "brevettata" da Ubisoft, di contro, le limature apportate al gameplay -contenute ma avvertibili - potrebbero bastare per riaccendere un grande amore.





Uno sceriffo del deserto

Il protagonista di Assassin's Creed Origins si chiama Bayek, ed è un Medjay.

Ovvero, quello che potremo definire uno "sceriffo" del Nilo, una sorta di emissario del Faraone, incaricato di esplorare i suoi domini e risolvere i problemi del popolo. Il gioco è ambientato nel 49 A.C., nel periodo di insediamento della regina Cleopatra: un'epoca ormai molto avanzata, in cui la civiltà egiziana aveva già iniziato a sfiorire.

Il nostro eroe sarà chiamato a scoprire proprio le cause di questo progressivo logoramento culturale, con tutta probabilità legate ad una misteriosa cospirazione. Come il titolo lascia intendere, l'intento del team è proprio quello di raccontare l'origine della setta degli Assassini, ma per il momento il producer del gioco non si è voluto sbilanciare.

Ci ha raccontato che ci troveremo a fronteggiare una minaccia ben specifica, secoli prima che nascesse l'ordine dei Templari, ma che per avere qualche dettaglio in più dovremo pazientare ancora un po'.

Nessuna informazione neppure sull'eventuale presenza di una cornice moderna in cui possano tornare altri elementi caratteristici della mitologia della saga, come l'Animus o l'Abstergo. Il comparto narrativo resta insomma ancora avvolto nel mistero, mentre sappiamo che il lavoro svolto sulla ricerca storica è stato accurato ed estensivo.

Il team di sviluppo, in primis, ha voluto dar conto dell'estrema varietà di ambienti e panorami che era possibile trovare nell'area geografica attorno al Nilo. Ci saranno ovviamente deserti di diverso tipo, ma anche oasi e aree fertili, città dalle atmosfere ben diversificate in fatto di architetture e atmosfere, e zone paludose completamente ricoperte dal limo.

Disseminate in tutte queste aree troveremo missioni secondarie in abbondanza, e soprattutto tanti NPC, pronti a raccontarci le storie e la cultura dell'epoca, "digitalizzate" grazie all'aiuto di storici ed egittologi. Proprio la caratterizzazione dei personaggi non giocanti, delle varie regioni e dei dialoghi ci è sembrato uno degli aspetti più riusciti di Origins.





Sulle orme dello Strigo?

Cosa vuol dire, esattamente, che il nuovo Assassin's Creed avrà un gameplay di stampo ruolistico? Anzitutto, che il protagonista accumulerà esperienza e potrà salire di livello, sbloccando punti abilità da spendere in un ramificato Skill Tree. Ci sono tre settori, uno dedicato alle abilità corpo a corpo, uno concentrato sullo stealth, e uno che invece permette di sfruttare gadget particolari, come cortine di fumo e pugnali da lancio, e massimizza l'efficacia nella raccolta di risorse.

Il sistema di skill, così come la possibilità di accumulare materie prime, sembra arrivare direttamente da un altro franchise del publisher francese, ovvero Far Cry. La vicinanza con gli Action RPG determina anche qualche modifica al combat system. Visto che si tratta di un elemento che in passato è stato molto criticato, cerchiamo di spiegare al meglio i cambiamenti.

Il protagonista, anzitutto, può imbracciare diversi tipi di armi, ciascuno con un suo specifico moveset.

In fin dei conti, tuttavia, la fase di attacco richiede sempre di alternare colpi leggeri (rapidi ma poco incisivi) e colpi pesanti (in grado di rompere la guardia degli avversari dotati di scudo). C'è anche la possibilità di effettuare una parata ad impatto, e un pulsante è adibito alla schivata, che ci permette di evitare i colpi e avvicinarsi per contrattaccare.

Complessivamente, tuttavia, per colpa di animazioni non sempre leggibili, di uno scarso feedback degli impatti, e soprattutto di un'intelligenza artificiale non proprio brillante, il Combat System di Origins non ci ha convinto appieno. A dirla tutta, fra i numeri che indicano l'entità del danno inflitto è un sistema di lock abbastanza approssimativo, i combattimenti sono rimasti forse l'aspetto meno convincente di questa demo.

Meglio invece per quanto riguarda lo stealth, anche se il sapore, in questo caso, è molto tradizionale. Pure in questo caso le fasi di infiltrazione silenziosa si sono avvicinate a Far Cry: utilizzando il falco che in ogni momento accompagna Bayek, è infatti possibile marchiare la posizione dei nemici, e quindi pianificare l'assalto con più cognizione di causa.

Per quanto il nostro fidato rapace ci sia sembrato una versione ante-litteram del drone di Wildlands (con una soluzione non proprio elegantissima), in fin dei conti le cose funzionano, grazie anche alla possibilità di utilizzare un arco per eliminare gli avversari dalla distanza, con precisi e letali headshot (ma ancora, l'abilità che ci permette di modificare al volo le traiettorie di una freccia ci è sembrata un po' fuori luogo).

Le fasi di esplorazione e le scalate dinamiche, per concludere, hanno gli stessi ritmi di sempre, ma in questo caso la scarsa verticalità delle architetture dell'epoca rendono l'incedere un po' meno vivace del solito. Per fortuna è possibile "consolarsi" cacciando la fauna locale, esplorando i fondali marini, liberando gli avamposti nemici o anche solcando la superficie piatta del Nilo con imbarcazioni agili e scattanti.

Dobbiamo ancora capire se ci saranno battaglie navali di ampio respiro (la presenza di vascelli più grossi e meglio armati lo lascia presupporre) e quali sono le inedite attività secondarie che il team di sviluppo ci ha promesso. Se non altro, la consapevolezza che torneranno alcune tombe da esplorare, con tanto di enigmi ambientali, ci rincuora non poco.

La varietà delle attività secondarie sarà un elemento davvero fondamentale per tenere in piedi la produzione.
Nel corso della nostra prova abbiamo avuto modo di affrontare anche un paio di duelli all'interno di un'arena, in cui abbiamo fronteggiato prima una serie di ondate di avversari, e poi un piccolo boss particolarmente coriaceo.Purtroppo, in queste fasi, i problemi del combat system a cui sopra accennavamo sono bastati a smorzare in maniera consistente gli entusiasmi.





A lasciarci un po' con l'amaro in bocca è stata anche l'ottimizzazione generale. Il comparto tecnico di Assassin's Creed Origins non ci ha particolarmente stupiti, nonostante il titolo si sia presentato su quel mostro di potenza che risponde al nome di Xbox One X.

Sulla nuova console Microsoft il titolo gira in 4K nativi, ma resta ancorato a 30 frame al secondo; al di là di questo, la mole poligonale non è certo esuberante, e si vede insomma che il gioco si muove su una versione timidamente aggiornata dell'Anvil Engine.

La qualità delle texture non è proprio uniforme, ed anzi ci sono fluttuazioni abbastanza evidenti. Non mancano una serie di bug che rendono l'esperienza ancora "sporca", e che speriamo vivamente vengano eliminati prima del lancio, onde evitare estese lamentazioni da parte di una fanbase che non è più disposta a sopportare leggerezze del genere.

Assassin's Creed Origins Complessivamente, avrete capito, le sensazioni scaturite dal “primo contatto” con Assasin's Creed Origins sono ancora contrastanti.

Il nuovo episodio ambientato in Egitto non è una ripartenza integrale, ma si muove fra tradizione e innovazione: c'è un sistema di crescita del protagonista ereditato dagli Action RPG, uno Skill Tree ben ramificato, un Combat System leggermente rivisto (ma ancora non in grado di rivaleggiare con quello di altri action, ben più dinamici e spettacolari).

Complessivamente, però, il feeling delle fasi di esplorazione e dei momenti stealth è molto classico, così come classica è la struttura delle fasi open world. Per alcuni giocatori, questa vicinanza con l'esperienza classica sarà comunque squalificante, mentre altri saranno sicuramente ammaliati da un setting più bello che mai, e sicuramente più affascinante, vivo, variopinto e caratterizzato rispetto alla Parigi rivoluzionaria o alla Londra industriale degli ultimi due capitoli.

Nella speranza che il team sia in grado di ottimizzare e ripulire il codice, aspettiamo di conoscere più approfonditamente le missioni secondarie e di addentrarci nei meandri della narrazione, per capire quali carte Origins vorrà giocarsi il prossimo 27 ottobre, quando arriverà sul mercato.











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