Com’è Vinyl, la nuova serie tv di Terence Winter
wired
Abbiamo visto in anteprima il primo episodio, diretto da Martin Scorsese. Vinyl sarà su Sky Atlantic dal 15 febbraio
Se non conoscete Terence Winter, cercatelo: dietro I Soprano c’è lui. E anche dietro The Wolf of Wall Street, il film di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio. E ora torna con Vinyl: una serie tv che è un film, il racconto dei gloriosi – e sporchissimi – anni ’70, del rock’n’roll, della musica, della new age e di una New York che cambia pelle e si trasforma. Ci sono sesso e droga, in ordine inverso e piccole dosi: si comincia con una striscia di cocaina in macchina, occhi lucidi e narici dilatate; e si finisce con un’orgia, uomini su donne, donne su donne, che inebria i sensi.
Il pilot – e l’episodio si chiama proprio così, non ci sono altri titoli – è diretto da Martin Scorsese: che non perde occasione per farci vedere quello che gli piace, come vuole e prendendosi tutto il tempo di cui ha bisogno. Poi c’è la musica: Mick Jagger, produttore esecutivo, influenza ogni scelta e ogni brano; e ogni tanto, se state attenti, vi capiterà di sentire anche qualche citazione alle canzoni dei Rolling Stones nelle battute dei protagonisti (“you can’t always get what you want!”). Nel cast, interprete di un giovane rocker inglese, c’è anche suo figlio James.
Hbo fa di nuovo centro: punta sulla qualità, sulla scrittura; punta sulla regia di Scorsese e su una storia che rievoca e ricostruisce l’atmosfera psichedelica degli anni ’70 (i vestiti, le auto, la tv: il 2016 scompare senza lasciare traccia). Vinyl, in Italia, andrà in onda su Sky Atlantic, in contemporanea con gli Stati Uniti, a partire dal prossimo 15 febbraio.
Al centro della trama c’è un produttore italo-americano, interpretato da un bravissimo Bobby Cannavale, a un passo dal fallimento e dalla crisi. Con lui, ci sono la sua bellissima moglie, faccia e voce di Olivia Wilde, e il suo socio, qui interpretato da Ray Romano. C’è lo scouting delle band emergenti, c’è la musica che diventa un business – “solo questo, nient’altro” – e c’è una colonna sonora che vi farà saltare sulla sedia tanto è bella. Ogni scena è studiata al millimetro, confezionata in una fotografia nitida e avvolgente, e con un taglio cinematografico.
Il pilot dura quasi due ore: due ore di Scorsese, di brani urlati, di rock’n’roll vecchio stile, di sali-e-scendi e di personaggi che ricordano – non così vagamente, tra l’altro – quelli dei Soprano (tanti italiani, due o tre mafiosi e il business: quello lì, quello che conta più di ogni altra cosa). E il merito è in buona parte di Winter: la mente, il creatore e la penna.
C’era il rischio che Vinyl fosse una copia di The Wolf of Wall Street: che diventasse un racconto sincopato, pippate e scopate agli angoli dei bar, di pseudo-rock’n’roll e di uomini d’affari senza scrupoli. Che è un po’ il problema di Aaron Sorkin, per esempio: appena ha un personaggio tra le mani lo trasforma nella sua marionetta: riuscitissima, per carità; ma sempre uguale, sempre cinica e sempre infame. Winter, invece, punta sull’umanità dei suoi personaggi. Li distrugge. Racconta prima, dopo e durante.
Scorsese alterna una visione al presente a una sul passato e al nero dello stacco preferisce una luce violacea, con una canzone in sottofondo. Certe trovate sono semplicemente oniriche: giocano con i sensi dello spettatore. Altre, talmente assurde da – ed è un paradosso – conquistare.
Quello che Winter vuole vendere è un sogno: un sogno fatto di musica, di passato e del nero dei vinili mandati alla radio. Si affida a Scorsese per la confezione e a Jagger (in parte) per il contenuto. E questo, alla fine, è Vinyl: un bellissimo regalo, che vorrete scartare e rincartare più volte, solo per la gioia di vederlo da un’altra prospettiva, ancora e ancora. Un prodotto di un altro livello, come la prima stagione di True Detective: che fa dell’intrattenimento seriale un’altra cosa (e qui il rimando a I Soprano non è un caso) e della tv un cinema dentro casa. Piccolo ma bellissimo. Tutto quello che vi serve è lì, a portata di telecomando.