.: Trama :.
L’inquadratura di una strada trafficata di New York. La luce, lo smog, il rumore del traffico, un semaforo. Stacco sull’entrata di un palazzo. Zoom. Din, din, din: un ascensore sta scendendo. Si apre. Il volto sconvolto di una giovane donna fa capolino: indossa un cappotto verde ed è coperta di sangue.
Stop. Partiamo dall’inizio e torniamo indietro di sei mesi, quando la storia ha inizio. Ellen Parsons (Rose Byrne) è un giovane avvocato agli inizi della propria carriera: è una donna ambiziosa, ma affezionata alla propria famiglia. Vorrebbe essere assunta dallo studio legale Hewes & Associates, al cui comando si trova Patty Hewes (una glaciale e perfetta Glenn Close). C’è solo un problema: il colloquio per l’assunzione è lo stesso giorno del matrimonio della sorella di Ellen. Cosa fare? Rinunciare a quella che è forse la più importante occasione nella propria carriera e fare contenta la propria famiglia, oppure perdere la celebrazione e guadagnare un posto che tutti vorrebbero? Ovviamente la prima opzione prevale sulla seconda. Posto perso. Almeno fino al momento in cui Patty si presenta al matrimonio, le fa i complimenti per la sua scelta e le dice che non c’è bisogno di un colloquio: è assunta.
Il primo caso su cui Ellen dovrà lavorare è una causa contro Arthur Frobisher (Ted Danson), un uomo d’affari, che attraverso una truffa è riuscito a lasciare senza pensione 5000 dei suo dipendenti. Il collegamento mancante per poter inchiodare Frobisher è avere un testimone che riconosca il suo broker: quel testimone (e qui iniziano i sospetti di Ellen) si rivela essere la sua migliore amica Katie, sorella del fidanzato David. Katie sta, infatti, ultimando i lavori per aprire il proprio ristorante e indovinate chi è che finanzia il tutto? Esatto, è Frobisher, che aveva avuto quest’idea nel lontano 2002, a Palm Beach, Florida, quando Katie gli aveva organizzato un servizio di catering per una serata. Ora la sua testimonianza potrebbe essere fondamentale.
Tanto fondamentale che qualcuno si introduce nel suo appartamento e uccide spietatamente il suo cane.
Il tocco che aggiunge grande atmosfera alla serie è, però, il passaggio dal presente al passato e viceversa (scordatevi gli inutili flashback di Lost…): mentre riviviamo i 6 mesi antecedenti alla scenza iniziale, la narrazione prosegue parallelamente a partire da quella scena e ci mostra Ellen in prigione, interrogata da un paio di agenti, che stanno cercando di scoprire cosa le sia successo. Non c’è solo un distacco a livello di storia, ma anche a livello visivo: colori forti, scuri e contrastati nel presente, con stacchi incisivi e frettolosi; movimenti di camera fluidi e ambienti rassicuranti nel passato.
Rose Byrne nei panni di Ellen riesce a essere molto convincente (meravigliosa la sua battuta finale con il volto impietrito: “Procuratemi un avvocato!”) e a dare una perfetta idea della giovane donna in carriera, in parte ingenua e “tenera”, in parte pronta a mimetizzarsi negli ambienti di potere.
mi ha piacevolemnte colpito, soprattutto perchè me l ha consigliata il cian
ve la consiglio caldamente, fatemi sapere ci sono già 2 serie completamente in italiano...
p.s. anche life me l aveva consigliata e mi è piaciuta.