SlyStellone
00sabato 19 giugno 2004 11:57
Accolto da tutti noi come un Messia ed ora rinnegato e "trucidato" da tutti noi come un malfattore: Le ultime 24 ore di Totò Naldi alla presidenza del Napoli. CAST:
Totò Naldi (il Messia)
Luigi Albissini (Maria)
Bruno Matera (Maria Maddalena)
Vincenzo Coscia (Giovanni)
Antonio Bassolino (Ponzio Pilato)
Rosa Russo Jervolino (Claudia Procura - Moglie di Pilato)
Pietro (Prof. Paolo Stampacchia)
Corrado Ferlaino (Satana)
Ci troviamo a Napoli, nell'anno 12 D.M. (Dopo Maradona). Il presidente del Calcio Napoli è Totò Naldi (detto il Salvatore, colui che libererà con trasparenza e concretezza le nostre anime dall'umiliazione). A quel tempo Totò era solito recarsi con i suoi discepoli all'ippodromo di Agnano, mentre a soccavo il club viveva ore difficili. Ad un certo punto il buon Totò viene accerchiato da un manipolo di Tifosi, stupito, ma non più di tanto (avendo il dono della concretezza), disse: "Lasciate che i tifosi vengano a me". Ma quello che lui pensava fosse un gesto d'amore (per la sua concretezza), si rivelò ben presto un arresto. I tifosi portarono il buon Totò al cospetto del Governatore locale: Antonio Bassolino, il quale chiese ai tifosi il perché di tanto accanimento nei confronti di quest'uomo. Le risposte furono tra le più disparate, ma il grido più frequente era: "VATTEN!". Capito l'inghippo Il Governatore decise di intervenire per salvare quest'uomo buono, così gli disse: "Totò, io ti posso salvare: però tu te ne devi andare...". A quel punto, il saggio totò rispose: "Io sono un esempio di concretezza e trasparenza in una città che ama e non dimentica. Lasciatemi lavorare e vedrete i frutti del lavoro che concretamente, il presidente, nella sua trasparenza, la città di Napoli, ma che la città mi ha lasciato solo, nonostante l'impresa calcio Napoli sia una bene. La salvezza appartiene a me!". A quel punto mentre il Governatore Bassolino cercava di capire cosa volesse dire il buon Totò, gli si avvicina sua Moglie, la quale lo prega di non consegnare Naldi alla folla inferocita, ma di fare il possibile per salvarlo...Così Bassolino, decide di continuare nel suo tentativo: "Totò, forse non ti è chiaro: IO TI POSSO SALVARE!!!". E il Buon Totò: "La salvezza è stata raggiunta con 2 giornate di anticipo, grazie alla concretezza di un presidente che ha cercato e voluto, ma è stato lasciato solo nell'impresa Napoli, da chi.....eeeee da chi?". Sfiancato dalle risposte, il Governatore, decide, di affidare Totò ai Soci di minoranza: Con l'imperativo categorico di non strapazzarlo più di tanto. Così il Salvatore (come era chiamato dai suoi discepoli) venne portato a Soccavo e costretto ad umilianti sevizie: gli furono fatte ascoltare le sue dichiarazioni, fatti leggere bilanci e classifiche degli ultimi 2 anni.....poi fu riportato al cospetto del Governatore, il quale, propose, al tifo (sempre più inferocito) uno scambio: i tifosi avrebbero dovuto salvare uno tra Corbelli e Naldi dal Fallimento. I tifosi cominciarono ad urlare il nome di Corbelli, così che Bassolino fu costretto a liberare l'imprenditore Romagnolo. Lavandosi, di fatto, le mani di quanto accaduto. Proprio mentre accadeva tutto questo, apparve, dinanzi agli occhi di Totò, Satana, il quale tentava totò con frasi del genere: "che razza di famiglia lascerebbe suo figlio in mano ai tifosi inferociti......affidati a me e insieme saremo indistruttibili...." A quel punto Totò Rispose: "la mia famiglia mi ha sempre aiutato e infatti ciò è dimostrato dalla concretezza e dalla trasparenza di chi fino ora ha usato un patrimonio per il bene del Napoli, quando la città ha abbandonato l'impresa Napoli....". Terminata la visione, Naldi fu portato verso il tribunale e durante il tragitto fu nuovamente e più volte umiliato: La gente gli tirava "assegni post-datati a vuoto", "cambiali scadute" e così via......tra la gente inferocita, c'era tra l'altro, Paolo Stampacchia (presidente del collegio sindacale del Napoli), il quale fu subito riconosciuto dalla gente, ma lui per 3 volte negò di conoscere quell'uomo buono di nome Naldi (ricordandosi tra l'altro le parole del Messia: "prima che il Napoli Fallisca, tu porterai i libri in tribunale per 3 volte......."). Giunti al Tribunale, sezione fallimentare, Naldi fu costretto dai sindaci dell collegio sindacale e dagli azionisti di minoranza a consegnare ai giudici i libri contabili: il buon Totò lo fece, e appena concluse l'operazione gridò: "Padre! Padre! perché non sei stato concreto e trasparente?!?". Dopo 3 giorni Dall'infausta giornata Totò tornò ad occuparsi di cavalli e alberghi con la concretezza e la trasparenza che avevano sempre contraddistinto il suo verbo.
WEfanatic
00domenica 20 giugno 2004 11:28