L'agenzia mondiale anti-doping: "La Juve? Scandalo di gravità assoluta"
Sulla sentenza di primo grado che ha condannato il medico sociale della Juventus, Riccardo Agricola, a 1 anno e 10 mesi per frode sportiva, si è fatta sentire ora l’Agenzia mondiale anti-doping (Wada). Il direttore dell’agenzia, David Howman - intervenendo ad un'emittente radiofonica - sulla pena comminata ad Agricola e l’accusa di somministrazione di farmaci vietati, ha detto che il dottore "non poteva fare ordinativi di medicinali da solo".
Un parere al di sopra delle parti che si aggiunge ai tanti commenti degli ultimi giorni. Se infatti in un primo momento le grandi testate giornalistiche e le televisioni avevano puntato sull’assoluzione di Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juve e imputato insieme ad Agricola, piuttosto che sull’implicita colpevolezza dei giocatori (il medico avrà pur somministrato questi farmaci a qualcuno?), ora la bolla si sta lentamente gonfiando. I trofei vinti dalla Juve negli anni incriminati (1994-1998), come ha detto l'avvocato Giacomo Aiello (numero uno della Procura antidoping del Coni fino al luglio 2002), potrebbero non essere al sicuro. Di questo non si occuperà comunque il Wada: "Noi non abbiamo giurisdizione circa il ritiro dei titoli - ha spiegato Howman - possiamo soltanto esprimere una nostra opinione ed è evidente che questo è un caso che suscita interesse, che ci sta a cuore: è uno scandalo di una gravità assoluta".
[Modificato da CHIVU 4 01/12/2004 18.56]