Andrea Stramaccioni

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wholly
00venerdì 26 ottobre 2012 13:19

LA POLEMICA
Inter, Stramaccioni bravo e permaloso

Il tecnico non si gode la vittoria, unica squadra italiana, in Europa League: arrabbiato per le critiche nel dopo partita
di ANDREA SORRENTINO
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MILANO - Uscendo dallo stadio dopo la sesta vittoria consecutiva in 29 giorni, Andrea Stramaccioni aveva però l'espressione del viso di uno che ha perso 7-0 in casa: incavolato nero, nessuna voglia di sorridere, anzi sembrava sul punto di esplodere per la rabbia. E non si trattava della delusione per l'infortunio di Coutinho (frattura da impatto al margine anteriore della tibia, almeno un mese di stop). Una breve indagine ha portato alla soluzione dell'enigma: Strama era offesissimo, anzi peggio, per alcune domande che gli erano state rivolte nelle dirette televisive del postpartita, domande che a suo giudizio si soffermavano troppo sulle difficoltà evidenziate dall'Inter nel primo tempo e non abbastanza sull'ottima ripresa giocata contro il Partizan, fino alla vittoria all'88' con gol di Palacio. Non è la prima volta che Stramaccioni se la prenda assai per certe domande, e possiamo tranquillamente prevedere che non sarà l'ultima. Accadrà ancora, e spesso, che questa Inter possa vincere partite di un'incollatura, magari soffrendo e non giocando benissimo, e accadrà ancora che i critici (soprattutto quelli che fanno i critici dai salotti televisivi, magari guardando quattro o cinque partite contemporaneamente e poi trinciando giudizi competentissimi su ognuna di esse: solo in Italia si verifica una simile barbarie) ne sottolineino più gli aspetti negativi di quelli positivi. E' la vita, e bisogna accettarlo. Come bisognerà accettare, prevedendole, che le reazioni di Strama saranno vibranti.

E' vero, questa non è un'Inter che ruba l'occhio agli esteti. Ed è altrettanto vero che però è ormai questa la sua natura: è diventata una squadra da battaglia, da copertura degli spazi e ripartenza, o da difesa e contropiede (o da provinciale, come dissero quel giorno a Strama che se la prese subito), che insomma preferisce concedere il possesso del pallone all'avversario per poi colpirlo aggredendo gli spazi in velocità. Ma è proprio questo il principale merito del tecnico, cioè l'aver capito in tempo che questo organico non era adatto per una manovra avvolgente, di possesso palla insistito come era nei disegni originari, perché non aveva a disposizione gli uomini per farlo; a quel punto, in coincidenza con la sconfitta casalinga contro il Siena (23 settembre), Stramaccioni ha cambiato modulo, sistema di gioco e mentalità. E da lì in poi l'Inter non si è fermata più, e ha infilato sei vittorie consecutive incassando appena due gol. E forse non è un caso se i nerazzurri sono stati l'unica squadra italiana a vincere in questo terribile turno di coppe europee, oltre al fatto che sono la squadra ad aver giocato il maggior numero di partite dall'inizio della stagione, complici i preliminari di Europa League: 15 partite totali, di cui 10 vinte, una pareggiata e 4 perse. E con una differenza reti nelle due competizioni che negli ultimi tempi è diventata lusinghiera: +13, con 26 gol all'attivo e 13 al passivo. E' un'Inter che marcia sicura sul piano dei risultati, e che in campo sa trasformare le proprie difficoltà in virtù, e lo fa sempre in diretta, in corso d'opera, insomma durante la partita e non dopo. Perché in panchina c'è un allenatore che legge in fretta quello che accade e sa porre rimedio, rimescolando le carte finché i conti non tornano.

Starà anche diventando scorbutico nelle interviste, gli dicono in tanti che parla a sproposito e prima o poi esploderà di brutto con qualche faccionista televisivo (anzi già è accaduto), ma questo Stramaccioni è un allenatore che ci sa fare, e ormai l'hanno capito tutti.
(26 ottobre 2012)



Deve farne ancora tanta di strada, ma è un allenatore che sa benissimo come far entusiasmare i propri tifosi.
Sul campo, ha il pregio di saper aggiustare le partite in corsa, cosa comune solo a pochi altri, e di saper plasmare la squadra sui giocatori.
Ha ancora molti difetti, uno su tutti, forse, l'eccessiva simpatia, che potrebbe risultare controproducente nei momenti in cui inevitabilmente arriveranno alcune sconfitte, magari pesanti per il morale.

I giudizi devono tenere conto che allena una prima squadra 8e che Squadra...) da poco, però a me fa impazzire soprattutto come zittisce i giornalisti (categoria infame) e li tiene al loro posto senza mai leccargli il c... come fanno altri, e poi come sa fomentare e far sentire importanti i tifosi: sarà che lui stesso è stato un grande tifoso, ma non dice mai una parola fuori posto. Addirittura, riesce ad essere rispettato da tutti anche se sappiamo che è stato ed è romanista (anche se credo che a quei livelli non puoi essere più un tifoso, a meno che non sei veramente un cretino e riesci a far finta di non vedere cosa c'è dietro le quinte del calcio).

Credo che l'ultima dei giornalisti, dopo che lo hanno bastonato per settimane e averlo dato già per esonerato e per semplice "scaldoposto" per Guardiola alle prime sconfitte, sia quella di lodarlo all'inverosimile, in modo da alzare le aspettative su di lui e creare delusione quando e se non le rispetterà.

In bocca al lupo Strama!

tottitotti
00venerdì 26 ottobre 2012 13:35
si crede un po sto caxxo questo è vero,però anche secondo me ha delle potenzialità,vedremo,per ora deve stare tranquillino e volare un po piu basso
Thunder105
00venerdì 26 ottobre 2012 13:56
Mi stava simpatico all'inizio,adesso vorrebbe fare il clone di mourinho [SM=x35282]
Sk8ter Mania XI
00venerdì 26 ottobre 2012 13:58
Re:
Thunder105, 26/10/2012 13:56:

Mi stava simpatico all'inizio,adesso vorrebbe fare il clone di mourinho [SM=x35282]




quoto
superpeppe84
00venerdì 26 ottobre 2012 14:08
Diciamo che vi stava simpatico all'inizio, fino a che pensavate fosse un burattino messo lì a traghettare una squadra allo sbando.

Adesso che si sta dimostrando con le palle cubiche, invece, vi da un po' fastidio.
wholly
00venerdì 26 ottobre 2012 14:14
Re:
superpeppe84, 26/10/2012 14:08:

Diciamo che vi stava simpatico all'inizio, fino a che pensavate fosse un burattino messo lì a traghettare una squadra allo sbando.

Adesso che si sta dimostrando con le palle cubiche, invece, vi da un po' fastidio.




[SM=x35281]
gassuto
00venerdì 26 ottobre 2012 14:16
Re:
superpeppe84, 26/10/2012 14:08:

Diciamo che vi stava simpatico all'inizio, fino a che pensavate fosse un burattino messo lì a traghettare una squadra allo sbando.

Adesso che si sta dimostrando con le palle cubiche, invece, vi da un po' fastidio.




[SM=x35361] [SM=x35361]
quoto in pieno
VerbalKint
00venerdì 26 ottobre 2012 14:35
non ho ancora capito se è bravo o fortunato. Oppure tutte e due.
Ha i risultati dalla sua (e l'intelligenza di aver abbandonato le idee iniziali), anche se l'Inter quest'anno non mi ha mai impressionato nelle partite che mi è capitato di vedere (contro torino, roma, siena, fiorentina e milan)
MAK'80
00venerdì 26 ottobre 2012 20:58
Re:
superpeppe84, 26/10/2012 14:08:

Diciamo che vi stava simpatico all'inizio, fino a che pensavate fosse un burattino messo lì a traghettare una squadra allo sbando.

Adesso che si sta dimostrando con le palle cubiche, invece, vi da un po' fastidio.




Ecco appunto, come ogni cosa/persona del resto.
La sportività qui in Italia è sparita da circa tre secoli.
flavioti
00venerdì 26 ottobre 2012 21:02
è un minestraro moderno [SM=g1432559] , però mi piace :D

spero possa fare una bella carriera e chissà, di rivederlo a Roma un giorno
freezee
00venerdì 26 ottobre 2012 21:15
Re:
superpeppe84, 26/10/2012 14:08:

Diciamo che vi stava simpatico all'inizio, fino a che pensavate fosse un burattino messo lì a traghettare una squadra allo sbando.

Adesso che si sta dimostrando con le palle cubiche, invece, vi da un po' fastidio.




sò d'accord'! [SM=g2173881]
Thunder105
00venerdì 26 ottobre 2012 21:17
Re:
superpeppe84, 26/10/2012 14:08:

Diciamo che vi stava simpatico all'inizio, fino a che pensavate fosse un burattino messo lì a traghettare una squadra allo sbando.

Adesso che si sta dimostrando con le palle cubiche, invece, vi da un po' fastidio.




Per 10 partite che ha fatto?? [SM=x35322]
edit: Ricordate che in campo vanno i giocatori [SM=g1439205]
Kimbo
00sabato 27 ottobre 2012 00:25
Allena una prima squadra di serie A dallo scorso 26 Marzo, che sia l'Inter, il Chievo o il Cremapergo per me è ancora difficilmente giudicabile a tutto tondo...ci sono allenatori di cui non si capisce la reale caratura neanche dopo diversi anni, aspettiamo perlomeno la fine di questa stagione. L'unica cosa sicura che posso dire è che l'autostima non gli manca di certo, così come la convinzione nei propri mezzi e un carattere sicuramente adatto alle pressioni del calcio dei ricchi (leggasi contrario di Guidolin).

Sull'essere rispettato da tutti, riparliamone tra un paio d'anni vai...7 mesi di serie A di cui 3 estivi ragazzi, 7 mesi...

pilato
00sabato 27 ottobre 2012 09:58
avrei voluto vedere Stramaccioni a fare una bella serie B come gavetta prima di allenare professionisti che in carriera hanno alle spalle anni di esperienza nel campionato italiano e partite internazionali.... anche Cosmi avrebbe ottenuto gli stessi risultati, non è che sia un fenomeno...
hakke5
00sabato 27 ottobre 2012 10:03
Re:
flavioti, 26/10/2012 21:02:

è un minestraro moderno [SM=g1432559] , però mi piace :D

spero possa fare una bella carriera e chissà, di rivederlo a Roma un giorno




quoto tutto [SM=g1432559]

per ora sta andando meglio sotto il profilo umano che quello tecnico, ma deve fare esperienza ed è normale
$eldiablo$
00sabato 27 ottobre 2012 10:18
Ha ancora da dimostrare tanto naturalmente, ma l'inizio è stato davvero ottimo

Sia perché è un personaggio indubbiamente simpatico, che anche nell'interviste e nel modo di apparire si distacca un bel po' da quelli che sono gli standard

Sia perché ha comunque saputo tirare fuori ottimi risultati dopo qualche partite tutt'altro che convincente, naturalmente ha da lavorare ancora tanto perché sicuramente non facciamo proprio calcio champagne ma comunque speriamo che continui così
wholly
00sabato 27 ottobre 2012 11:28
E' l'uomo del momento:

www.corriere.it/sport/12_ottobre_27/stramaccioni-i-sogni-possono-diventare-realta-monti-bocci_c2c55d4c-2001-11e2-9aa4-ea03c1b31e...

L’INTERVISTA
Stramaccioni: «Io sono la prova
che i sogni possono diventare realtà»
Il giovane tecnico nerazzurro ospite del Corriere
Una chiacchierata tra emozioni e orgoglio


Andrea Stramaccioni
MILANO—Curioso, divertente, spigliato. Andrea Stramaccioni è il più giovane allenatore della serie A,ma per come si muove e per quello che dice, l’Inter non è una giacca troppo grande che gli pende dalle spalle. Nella visita al Corriere della Sera racconta la sua Inter, la sua idea di calcio, il rapporto intenso con Cassano, ma anche i momenti salienti della sua giovane carriera: l’incontro con il presidente Moratti, la gestione dei campioni, le speranze di costruire qualcosa di duraturo e vincente. Il tutto sempre con tono lieve e con qualche sorriso. Insomma senza prendersi troppo sul serio.
Stramaccioni: «Dove sarò tra un anno? All'Inter»
di Tommaso Pellizzari


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Stramaccioni, a che punto è la costruzione della nuova Inter?
«Abbiamo posto buone basi, puntando soprattutto sulla metodologia del lavoro e sulla qualità dei rapporti. In questa fase di lavoro conta più eliminare un difetto che prendere un punto. E non lo dico per fare il gradasso: ne ero convinto anche nel settore giovanile. Qui, però, la crescita senza risultati non è concepibile».

Che differenza c’è fra allenare i ragazzi e la prima squadra?
«È un lavoro totalmente diverso. Nella Primavera alleni una generazione e quindi da un punto di vista comunicativo hai dei vantaggi. Adesso ho a che fare con calciatori che sono arrivati all’Inter come i migliori, vengono da ogni parte del mondo e hanno estrazioni sociali diverse. E poi sei dentro la centrifuga mediatica del calcio italiano».

Perché all’estero riescono a lanciare i giovani e in Italia è difficile?
«Perché la differenza tra il campionato Primavera e la serie A è enorme. Manca la seconda squadra che sarebbe una specie di trait d’union con la prima. A Roma mi rendevo conto di quanto fosse difficile per un ragazzo andare ad allenarsi con i grandi. Il campione, come Balotelli o Santon, tanto per restare all’Inter, emerge sempre. Quello che invece ha ‘‘solo’’ buone qualità deve fare un percorso diverso: andare in B e poi, magari, tornare alla base. Il problema è la continuità. Livaja, per esempio, ha dimostrato che con noi può starci. Ma deve ripetersi nel lungo periodo».

Sia sincero: Cassano l’ha scelto lei?
«All’inizio non era un nostro obiettivo. Quando non siamo riusciti a prendere un esterno offensivo come Lavezzi o Lucas abbiamo cambiato idea tattica e deciso di puntare su una seconda punta. In quel momento Antonio è diventato una prima scelta. Una scelta condivisa con il presidente Moratti. Il fatto che il Milan volesse Pazzini ha accelerato la trattativa e consentito all’Inter anche di fare una buona operazione dal punto di vista economico».

Gestire Cassano però non è facile.
«Ho sempre parlato tanto con lui; tra il momento della firma e quello delle visite mediche abbiamo fatto una lunghissima chiacchierata, da uomo a uomo, alla mia maniera, ma anche alla sua. Gli ho detto cose belle e qualcuna brutta. Con la stessa sincerità mi ha detto che cosa pensava e in quel momento è nato questo rapporto. Tra allenatore e giocatore, ma anche tra Andrea e Antonio. Finora il suo rendimento è stato eccezionale e spero continui così. Merito anche dell’ambiente che l’ha accolto nel migliore dei modi. Sembra sia all’Inter da sempre».

Quanto durerà l’idillio?
«Non mi pongo il problema. Finora è andato tutto bene e non credo di aver preso sempre decisioni che ha condiviso, però tutte decisioni che lui ha rispettato ».

Da un campione all’altro, da Cassano a Sneijder. L’olandese può essere un problema?
«Solo se non hai le idee chiare e non lo conosci. Il problema può essere in relazione agli altri nove, ma vale per Wesley come per tutti gli altri, soprattutto per i giocatori con caratteristiche particolari. Io lo aspetto anche perché sino qui è sempre stato molto motivato».

Ma con Sneijder e Palacio anche l’Inter può lottare per lo scudetto?
«Il problema, sinora, non è mai stato l’assenza dei giocatori di qualità. Avevo la sensazione che venisse meno il concetto di squadra. Per gli avversari era troppo facile farci male. Siamo ancora un cantiere, ma è già un’altra Inter. Quanto ai nostri obiettivi credo che saranno più chiari alla fine del girone di andata».

È lontano il rientro di Stankovic?
«Quando ho fatto il colloquio con Moratti per diventare allenatore dell’Inter ho detto al presidente che il mio centrocampo sarebbe stato fondato su Dejan. E non ho cambiato idea. Però deve guarire bene e non affrettare il rientro ».

Si dice che l’Inter sia una squadra giovane, in realtà non lo è mica tanto...
«Siamo un mix tra giocatori con un grande passato; giocatori di una fascia intermedia come Guarin, Pereira e Nagatomo che sono in una fase di maturazione e giovani di primo livello, come Juan Jesus, Coutinho, Livaja e aggiungerei anche Alvarez».

Ma qual è quello che più l’ha sorpresa sino a questo momento? «Juan Jesus. Poteva sembrare un azzardo, invece sta dimostrando tutto il suo valore. Con Ranocchia e il brasiliano l’Inter ha un prospetto di difensori centrali di sicuro rendimento».

La sua vita è cambiata dopo aver vinto il derby?
«Io sono me stesso. Magari ti chiedono di fare una foto in più o di firmare un autografo. Io sono gentile con tutti perché penso che, sino a poco tempo fa, ero io a chiedere l’autografo...».

Che cosa non le piace del suo mestiere?
«Quando l’Inter mi ha scelto ho sentito dentro di me una grande responsabilità. L’allenatore sarebbe stato il mio lavoro e mi chiedevo se ne sarei stato all’altezza. Non proprio paura, ma la responsabilità nel dimostrare di poter vivere di calcio. Quando l’Inter mi ha rinnovato il contratto, tutto è passato. Io avrei firmato pure per una settimana e invece ho scoperto che il contratto sarebbe stato triennale. A momenti cado dalla sedia. Con quella mossa il presidente mi ha trasmesso una forza incredibile. La prima squadra dell’Inter non me la sarei data neppure io... Ma sentivo una forza incredibile: perché non lo volevo e non lo voglio deludere».

Ma anche prima che lo portasse in prima squadra, lei aveva capito che Moratti aveva una simpatia per lei. «Me ne sono accorto quando ha cominciato a seguire in maniera quasi innaturale la Primavera, ogni volta sempre più vicino alla mia panchina, per ascoltare ciò che dicevo. E pensare che non era cominciata bene. Dopo due gare avevo preso 18 gol e Moratti aveva domandato: ma siete sicuri che è bravo questo qua?».

Lei è il capostipite dei giovani allenatori.
«Io credo di essere diverso dagli altri. Perché rispetto al mio amico Montella e a Conte avevo esperienza zero. Mi è mancata l’esperienza da calciatore o quella da assistente. Loro già sapevano, per esempio, come si gestisce un pre partita o come si affrontano le pressioni. Un vantaggio impressionante».

In che cosa deve migliorare Stramaccioni?
«Nella reazione sui fatti collaterali. Per esempio le critiche strumentali. Per esempio quando, dopo la vittoria di Torino, si voleva dare all’Inter il taglio da provinciale. Hanno parlato di Interella e non mi sta bene. Per il resto scuse a tutti per certe reazioni».

È sorpreso dalla crisi del Milan?
«Si, ma sono certo che la classifica dei rossoneri sia momentanea».

Ci racconti l’Inter più bella, più brutta e la più fortunata.
«La più bella nel derby del 6 maggio, quella del 4-2, anche per spettacolarità e imprevedibilità. La più brutta, sempre a maggio, quattro giorni prima, a Parma: una partita strana che ci è costata la Champions League. Per quella fortunata sentiamoci più avanti».

La sconfitta in casa con il Siena è stata il punto più basso?
«Una grande squadra quel giorno fa 0-0. Ma se non avessimo toccato il fondo, forse non sarebbe scoccata la scintilla. Quella sconfitta è stata dolorosa, ma utile».

Che notte quella del 26 marzo, quando è stato promosso in prima squadra...
«Mamma mia, che notte. Giornata particolare, con la decisione finale del presidente. Ma la storia con l’Inter va avanti da anni. Mi hanno corteggiato per un sacco di tempo. Lo sapevate, per esempio, che quando la Roma voleva Burdisso, io potevo finire dentro quell’operazione?»

Domani torna a Bologna dove è finita la sua carriera di giocatore
«Oggi ci vado felice. Ma è stata dura perché sono stato molto male. Sono andato via di casa a 14 anni e a 18, dopo l’infortunio, mi hanno detto che non avrei più potuto giocare a calcio. Ho vissuto una crisi di rigetto. Mia madre ha telefonato al mio procuratore, Dario Canovi: mio figlio non vuole più saperne del calcio, non guarda più nemmeno le partite in tv, si è persino messo a studiare... Era preoccupata. E Canovi, forse anche per togliersela dalle scatole, le ha dato il consiglio giusto: gli dica di provare a fare l’allenatore. È cominciata così su un campetto al nuovo Salario».

E ora l’Inter. Cosa vuol dire?
«Vuol dire che i sogni esistono e si possono concretizzare. Vale per tutti quelli che, come me, sono partiti da zero. Anche un allenatore degli Esordienti può dire: Stramaccioni ce l’ha fatta, posso riuscirci anch’io. Io sono l’esempio che ce la possono fare».

Alessandro Bocci
Fabio Monti
27 ottobre 2012 | 9:30
niko18
00sabato 27 ottobre 2012 12:20
Re:
superpeppe84, 26/10/2012 14:08:

Diciamo che vi stava simpatico all'inizio, fino a che pensavate fosse un burattino messo lì a traghettare una squadra allo sbando.

Adesso che si sta dimostrando con le palle cubiche, invece, vi da un po' fastidio.




Bravo [SM=x35278]

Grande Strama [SM=x35317]
superpeppe84
00sabato 27 ottobre 2012 13:32
Re: Re:
Thunder105, 26/10/2012 21:17:




Per 10 partite che ha fatto?? [SM=x35322]
edit: Ricordate che in campo vanno i giocatori [SM=g1439205]




Perché vuoi negare che abbia le palle cubiche? Uno che arriva e lascia Cambiasso e Zanetti in panchina e acconsente alla cessione della metá dei senatori? Uno che sbaglia una due partite di file e cambia modulo lasciando in panchina 3 nuovi acquisti, magari voluti proprio da lui? Uno che a 36 anni vince il derby e va sotto la curva come solo Mou avevo visto fare?

Ha tutto da dimostrare, coppe e campionati l'inter li deve vincere, ovvio, ma le palle le ha.
flavioti
00lunedì 4 dicembre 2017 13:54
che finaccia




L’avventura di Andrea Stramaccioni allo Sparta Praga non è mai decollata e potrebbe essere già arrivata ai titoli di coda. I tifosi hanno fin da subito preso di mira il tecnico che non è riuscito ad invertire la rotta ed ora si ritrova al quinto posto in campionato dopo essere stato eliminato anche dalla coppa di lega. Venerdì pomeriggio, poi, la contestazione ha raggiunto un picco massimo: dopo lo striscione di settembre, “l’arrivederci” degli ultras dello Sparta è stato stampato su una maglietta che un gruppo di circa 10 persone ha portato personalmente al campo di allenamento della squadra. Ma non solo. Perché insieme alla maglia, è stato consegnato anche un biglietto aereo di sola andata per l’Italia.



è riuscito anche a fare peggio del mollo in grecia
cazo
wholly
00lunedì 4 dicembre 2017 15:15
Saranno un pelino razzisti contro gli italiani?
flavioti
00lunedì 4 dicembre 2017 17:03
Re:
wholly, 04/12/2017 15.15:

Saranno un pelino razzisti contro gli italiani?




non penso ce ne sia il bisogno..
Thunder105
00lunedì 4 dicembre 2017 18:15
Ma non aveva le palle cubiche?
Ahahahahaha
flavioti
00mercoledì 7 marzo 2018 08:29
Esonerato

Fuuuuu
00mercoledì 7 marzo 2018 08:39
Il MOU italiano :asd:





flavioti
00mercoledì 7 marzo 2018 09:18
lavezzi vicino
wholly
00giovedì 8 marzo 2018 16:27
Dice che il ds dava indicazioni in ceco ai giocatori senza che lui fosse d'accordo
ToToNn
00giovedì 8 marzo 2018 19:30
bene bene cit.
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