E' morto Age, la metà di Scarpelli cronisti della trasformazione dell'Italia
Il celebre sceneggiatore aveva 91 anni, è scomparso a Roma è stato uno degli "inventori" della commedia all'italiana
Fra i loro film, "La Grande Guerra", "C'eravamo tanto amati" "L'armata Brancaleone" e "Sedotta e abbandonata"
ROMA - E' morto oggi a Roma, a 91 anni, lo sceneggiatore Agenore Incrocci, meglio conosciuto come Age e autore, insieme a Furio Scarpelli, di alcuni dei più popolari e significativi film della commedia all'italiana. Fra questi, La banda degli onesti, del 1956, I soliti ignoti (1958), La Grande Guerra (1959), L'armata Brancaleone (1966), C'eravamo tanto amati (1974). Insieme, Age e Scarpelli hanno creato personaggi per interpreti come Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi, caratterizzando il costume italiano per almeno un quarantennio e offrendo un ritratto ironico e spesso amaro dei suoi mutamenti.
Age era nato a Brescia nel 1914 (Scarpelli invece è romano, cinque anni più giovane). Figlio di attori, trascorre l'infanzia in giro per l'Italia, per seguire gli impegni professionali dei genitori. Nel 1935, dopo una prima esperienza come doppiatore per il primo film diretto da Mario Monicelli, I ragazzi della via Paal, passa alla radio e comincia a scrivere battute per il varietà. Nel frattempo si iscrive all'università, Giurisprudenza, ma lascerà a pochi esami dalla laurea.
Durante la guerra, il suo percorso come militare è piuttosto tortuoso: quattro anni in Francia fra esercito francese e prigioni tedesche, poi la fuga e l'arruolamento nell'esercito americano, per un anno. Tornato dalla guerra riprende l'impegno con la radio e scrive per alcune riviste teatrali, oltre a collaborare con la celebre rivista Marc'Aurelio, "palestra" di Federico Fellini, Steno, Vittorio Metz, Marcello marchesi, Cesare Zavattini.
Difficile scindere la sua esperienza professionale, e di vita, da quella del collega e amico Scarpelli, una collaborazione iniziata nel 1949 con il film Totò cerca casa. Da lì, sono seguito quarant'anni di sodalizio durante i quali insieme hanno raccontato la metamorfosi del pensiero popolare in Italia, guardandolo con l'occhio della satira. Ne fecero un mezzo d'indagine e giudizio attraverso il quale restituirono abitudini, tradizioni, temperamenti, soprattutto debolezze di un popolo intero.
Fra le opere firmate dalla coppia (che poi si separerà nel 1985), ci sono film che hanno segnato un'epoca, come La marcia su Roma (1962), di Dino Risi, Sedotta e abbandonata (1964) e Signore e signori (1965), entrambi di Pietro Germi, I compagni (1963) di Monicelli, La terrazza (1980) di Ettore Scola. Fra i riconoscimenti ricevuti dalla coppia, tre Nastri d'argento e un David di Donatello, nel 1975, per Romanzo popolare, anche questo di Monicelli.
"E' un'altra foglia dell'albero che cade, siamo rimasti in pochi": così commenta la notizia della scomparsa di Age Dino Risi, che con la coppia aveva lavorato per la realizzazione, fra l'altro, di I mostri, Il mattatore, Straziami, ma di baci saziami. "Si deve a loro, che erano venuti dall'esperienza della rivista Marc'Aurelio, la capacità di passare da un registro comico semplice fino a film di valore: la commedia all'italiana, con la sua leggerezza e profondità, si deve proprio a loro".
probabilmente il più grande sceneggiatore (con Scarpelli) di tutta la storia del cinema italiano
"la grande guerra", "i soliti ignoti" e "l'armata brancaleone", tutti frutto della sua penna, sono tra i più bei film girati da sempre in Italia, specchio di un paese che cambiava...
e poi, "il buono il brutto e il cattivo" di Leone, altro capolavoro di un cinema che non c'è più da troppo tempo
consiglio soprattutto di vedere "la grande guerra", forse il più bel film mai girato in Italia
e aggiungo anche "tutti a casa", con dei grandi Sordi e Reggiani
forse lo conosceranno in pochi e il topic avrà pochi reply, ma un ricordo per un grande del cinema che non c'è più è doveroso