Leggendo i commenti della stampa di questi giorni mi si ghiaccia il sangue nelle vene.
E' in atto la classica operazione estiva di esaltazione della potenza nerazzurra che ha l'unico obiettivo di far perdere il contatto con la realtà ai tifosi.
Ma questo sarebbe il meno, anche perché tutto sommato l'entusiasmo dei tifosi, anche se ingiustificato, può far bene ad un ambiente depresso come il nostro.
La cosa grave purtroppo è che questa esaltazione ha colpito il distruttore. Come sempre Moratti ha assunto un atteggiamento sconsiderato, tipico di un bambino di 6 anni che si esalta per nulla.
Ormai sono giunto alla conclusione che la stampa (non tutta ovviamente) utilizzi una strategia ben precisa che è quella di esaltare il distruttore dell'Inter facendogli credere di avere fatto le cose per bene.
Moratti ci casca, crede ai complimenti finti della stampa (le critiche, Moratti, non le ascolta perché si offende, anche se queste critiche risultano giuste e, soprattutto, disinteressate), e incomincia a rilasciare dichiarazioni agghiaccianti come quelle sulla vittoria con i dilettanti della selezione Marlene.
Faccio fatica, sinceramente, a comprendere questo signore che non si è ancora reso conto che la stampa con lui ci gioca come il gatto fa con il topo.
Ogni anno sempre i soliti errori.
La speranza è tutta in Mancini.
p.s.: nella mia riflessione sulla stampa non sono inclusi i personaggi alla Enzo Catania che per Moratti nutrono un amore simile a quello di Fede per Berlusconi e che, quindi, non sono obiettivi nei giudizi, anche se il risultato che ottengono è quello di buttare fuoco sul falò acceso dal Distruttore.
20 luglio 2004 – Federico
bastamoratti.altervista.org