Inland Empire [Il ritorno di D. Lynch]

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.eLeTtRoNiCo.
00sabato 3 febbraio 2007 15:14


ritorna il Dio, 5 anni dopo Mulholland drive... [SM=x35291]

da Febbraio al cinema!
karma77
00sabato 3 febbraio 2007 18:06
sono mesi che aspetto sto film

non oso guardare un solo secondo del trailer

voglio gustarmelo da zero

senza saperne niente

[SM=x35278]

Kenst75
00venerdì 16 febbraio 2007 13:24
Titolo originale: Inland Empire
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 168'
Regia: David Lynch


Cast: Laura Dern, Jeremy Irons, Justin Theroux, Julia Ormond, Harry Dean Stanton, Scott Coffey, Mikhaila Aaseng
Produzione: Studio Canal
Distribuzione: Bim Film

Trama:
Ambientato in un quartiere residenziale alle porte di Los Angeles, il film, vede come protagonisti una donna nei guai ed un attore che riesce ad entrare nel cast di un grande film...
Informazioni prese da filmup

Che posso dire l'ho visto ieri sera, sono un appassionato di lynch ma credo che anche per il suo fan più accanito sarà stato difficile comprendere questo film. Con una durata di quasi 3 ore io mi sono sentito irritato dal fatto che non riuscivo a comprenedere dove volesse andare a finire il tutto. In confronto mulholland drive è una storia semplice, credo che abbia esagerato troppo..ciò nonostante ti lascia esterfatto dal suo genio e dalla sua nuova tecnica di regia...vorrei sapere cosa ne pensate.

[Modificato da Kenst75 16/02/2007 19.57]

.eLeTtRoNiCo.
00venerdì 16 febbraio 2007 13:41
c'era già un topic aperto qui
[SM=x35273]

si possono unire?
jorginha
00venerdì 16 febbraio 2007 15:08
Detto, Fatto [SM=x35273]
hakke5
00venerdì 23 febbraio 2007 01:50
l'ho visto stasera
e non mi è piaciuto per niente [SM=x35273]

veramente TROPPO slegato, se in Mulholland Drive c'era una splendida chiave di lettura in Inland Empire non c'è niente di tutto questo, solo tre ore (veramente TROPPE, non vedevo l'ora che finisse, non appassiona per niente) di scene scollegate fra loro, cercare un senso al tutto è inutile

ok che questa è la visione dell'arte di Lynch, ma quando è troppo è troppo, e lo dice uno a cui Mulholland Drive era piaciuto veramente tanto
e poi, avere sempre lo stesso stile registico (montaggio, inquadrature, sonoro) al 18° film che uno fa così stanca veramente, il saper variare lo stile (o per lo meno evolverlo...) sarebbe cosa gradita da parte di Lynch

[SM=x35380] , [SM=x35381]



PS: se vi vedete il trailer è la stessa cosa che vedere tutto il film
invece di non capire niente per 3 ore non capirete niente per soli 2 minuti e vi risparmiate il biglietto del cinema (fortuna che la cassiera era rincoglionita e l'ho pagato 4€ invece di 7.5€)

PPS: pronto a rimangiarmi il commento se qualcuno mi riesce a dare una chiave di lettura valida, o spiegandola lui o linkando qualcosa di serio
fate caso a quello che dice l'asiatica verso la fine, soprattutto
sembrebbe la stessa chiave di Mulholland Drive, spero vivamente di no...

[Modificato da hakke5 23/02/2007 2.02]

.eLeTtRoNiCo.
00venerdì 23 febbraio 2007 03:02
Re:

Scritto da: hakke5 23/02/2007 1.50
e poi, avere sempre lo stesso stile registico (montaggio, inquadrature, sonoro) al 18° film che uno fa così stanca veramente, il saper variare lo stile (o per lo meno evolverlo...) sarebbe cosa gradita da parte di Lynch

[Modificato da hakke5 23/02/2007 2.02]




non l'ho ancora visto perché non trovo uno che sia uno che mi accompagni...
però dire che lynch ha ovunque lo stesso stile e che non si evolve... [SM=x35302]
-elephant man
-cuore selvaggio
-una storia vera
-mulholland drive
mi sembrano film completamente diversi in ogni senso [SM=x35300]
Fl4chi
00venerdì 23 febbraio 2007 07:48
Re: Re:

Scritto da: .eLeTtRoNiCo. 23/02/2007 3.02


non l'ho ancora visto perché non trovo uno che sia uno che mi accompagni...


...e che tieni la peste???? [SM=x35281] [SM=x35281] [SM=x35365]
bravetto
00venerdì 23 febbraio 2007 09:33
qualcuno me la spiega la chiave di Mullholland Drive che a 5 anni io ancora non ho capito?????




[SM=x35292] [SM=x35292] [SM=x35292]
.eLeTtRoNiCo.
00venerdì 23 febbraio 2007 11:27
Re: Re: Re:

Scritto da: Fl4chi 23/02/2007 7.48

...e che tieni la peste???? [SM=x35281] [SM=x35281] [SM=x35365]



[SM=x35281]
no è che quando dico "andiamo a vedere quello nuovo di lynch? dura quasi 3 ore" la gente inizia a mugugnare e trova scusa più o meno plausibili per evitarlo, tipo: "ma sennò una notte al museo?"...
è che con mulholland drive sono rimasti tutti allibiti e non hanno la voglia di vedere un film che li tenga a pensare per + di 5 minuti...
fondamentalmente sono dei poveri [SM=x35313]
karma77
00venerdì 23 febbraio 2007 11:34
Re:

Scritto da: bravetto 23/02/2007 9.33
qualcuno me la spiega la chiave di Mullholland Drive che a 5 anni io ancora non ho capito?????




[SM=x35292] [SM=x35292] [SM=x35292]



qui:

freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=25037&id...

c'è TUTTO! [SM=x35278]

chi cerca.... [SM=x35274] [SM=x35274] [SM=x35282]

Dany119
00venerdì 23 febbraio 2007 13:57
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: .eLeTtRoNiCo. 23/02/2007 11.27


[SM=x35281]
no è che quando dico "andiamo a vedere quello nuovo di lynch? dura quasi 3 ore" la gente inizia a mugugnare e trova scusa più o meno plausibili per evitarlo, tipo: "ma sennò una notte al museo?"...
è che con mulholland drive sono rimasti tutti allibiti e non hanno la voglia di vedere un film che li tenga a pensare per + di 5 minuti...
fondamentalmente sono dei poveri [SM=x35313]


idem [SM=x35300]
VerbalKint
00venerdì 23 febbraio 2007 15:03
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: .eLeTtRoNiCo. 23/02/2007 11.27


[SM=x35281]
no è che quando dico "andiamo a vedere quello nuovo di lynch? dura quasi 3 ore" la gente inizia a mugugnare e trova scusa più o meno plausibili per evitarlo, tipo: "ma sennò una notte al museo?"...
è che con mulholland drive sono rimasti tutti allibiti e non hanno la voglia di vedere un film che li tenga a pensare per + di 5 minuti...
fondamentalmente sono dei poveri [SM=x35313]



sei a Jesi? nel caso ti accompagno io... tanto notte al museo l'ho già visto! [SM=x35274]
.eLeTtRoNiCo.
00venerdì 23 febbraio 2007 16:23
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: VerbalKint 23/02/2007 15.03


sei a Jesi? nel caso ti accompagno io... tanto notte al museo l'ho già visto! [SM=x35274]



io vengo giù stasera ma prima delle 20 non sono a jesi... forse riesco per il 2° spettacolo ma non sono sicuro. e domani non ho proprio tempo.
con quanto anticipo vorresti saperlo? [SM=x35284]

edit: mi sono accorto adesso che da noi lo danno solo ad Ancona... incredibile [SM=x35276] poi si lamentano... [SM=x35293]
no teo in ancona non faccio proprio in tempo a venire stasera...

[Modificato da .eLeTtRoNiCo. 23/02/2007 16.46]

SkeltonBoy
00venerdì 23 febbraio 2007 17:09
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: .eLeTtRoNiCo. 23/02/2007 16.23


io vengo giù stasera ma prima delle 20 non sono a jesi... forse riesco per il 2° spettacolo ma non sono sicuro. e domani non ho proprio tempo.
con quanto anticipo vorresti saperlo? [SM=x35284]

edit: mi sono accorto adesso che da noi lo danno solo ad Ancona... incredibile [SM=x35276] poi si lamentano... [SM=x35293]
no teo in ancona non faccio proprio in tempo a venire stasera...

[Modificato da .eLeTtRoNiCo. 23/02/2007 16.46]




Dany119
00lunedì 12 marzo 2007 14:46
Sapete quando esce in DVD?
ChronoTrigger
00martedì 1 aprile 2008 17:07
appena visto. :|
se con mulholland drive qualcosa sono riuscito a capire, di questo proprio 0.
.eLeTtRoNiCo.
00lunedì 21 luglio 2008 17:34
con colpevole ritardo, ma alla fine l'ho visto pure io. l'ho trovato il più incomprensibile tra quelli di lynch, ma nonostante tutto non mi ha annoiato. la sensazione di inquietudine e sopresa che riesce a creare è incredibile, in confronto gli horror sono rilassanti.
logico che anche a me capire qualcosa in più sull'intreccio (?) non mi dispiace, la roba più simile a una ricostruzione della trama ( [SM=g1439201] ) che ho trovato è questa:


Non c’è niente da capire in INLAND EMPIRE. Tutto da comprendere. L’invito di Lynch ad abbandonarsi al flusso delle immagini e all’attività intuitiva (“Il cinema usa un linguaggio che parla alla nostra intuizione, sa esprimere concetti che le parole non potranno mai dire. Tutti abbiamo capacità intuitive ma non ce ne fidiamo, non le sappiamo usare”), non è un’interdizione a costruire senso attorno a quelle immagini, ma, al contrario, un’esortazione a tracciare percorsi semantici fluidi, traiettorie divaganti e, soprattutto, soggettive. Abolire l’intellezione in favore dell’intuizione non significa soltanto collaborare con il film ma, principalmente, lasciare che il fatto filmico (cfr. Gilbert Cohen-Séat) penetri nelle aree più profonde del cervello, saltando a piè pari il relais verbale e giungendo fino alle scaturigini del pensiero (“Il cavallo venne portato alla sorgente”). Ed è qui che inizia la nostra interpretazione, alla sorgente del pensiero. Formuliamo immediatamente - e avventurosamente - la nostra ipotesi: INLAND EMPIRE mette in scena il progressivo deterioramento esistenziale provocato dal tradimento. Non si tratta d’infedeltà coniugale ovviamente, ma della rottura di un vincolo, dell’infrazione di un patto che chiama in causa l’intera persona (“Le promesse che facciamo le onoriamo ed esigono rispetto, da noi stessi e per noi stessi. E, se necessario, s’impongono in nostra vece”, dice Piotrek – il marito di Nikki – a Devon in un dialogo tremendamente serio). Il tradimento produce perdita di consapevolezza, confusione, avvilimento. Una vera e propria involuzione a uno stadio di esistenza più degradato: dalla pellicola originale al remake, dal rifacimento filmico al disfacimento psichico. È come se ogni atto testimoniasse l’entità morale della persona, ne manifestasse la natura profonda (“Le persone col tempo si rivelano per quello che sono”), provocando delle ricadute a livello globale (“Un’azione, qualunque azione, ha delle conseguenze”). Non soltanto: l’infrazione dei patti che chiamano in causa la natura dell’uomo determina una reclusione, un imprigionamento (“Perché istigare la sofferenza?”), tradire ciò che esige rispetto comporta segregazione e oblio, prigionia e dimenticanza. Ebbene, INLAND EMPIRE è la rappresentazione – di una chiarezza accecante – di rinchiudimenti progressivi: scatole cinesi. La voce di Lynch sibila tagliente Ghost of Love, mentre Laura Dern, dopo essersi coperta gli occhi con le mani, spalanca lo sguardo sul teatro del tradimento primo, quello avvenuto sul set di Viersieben (4 7, il film maledetto basato su un’antica leggenda di zingari polacchi). Le azioni che ne conseguono – il duplice omicidio – rinchiudono la ragazza responsabile in una condizione di dolore continuo (le lacrime ininterrotte) e proiettano l’intera vicenda – ex novo – ad un livello inferiore (Hollywood Babilonia). E qui c’è un conto ancora in sospeso da pagare, l’inquietante vicina – inquietante poiché sincera e poiché Grace Zabrisikie – mette subito in guardia Nikki: “Un bambino un giorno andò fuori a giocare: nell’uscire dalla porta egli causò un riflesso. Il male era nato e seguiva il bambino”. E le suggerisce pure che questa “vecchia storia” ha anche un’altra versione, domandandole per giunta “L’argomento è il matrimonio? E suo marito, lui, è coinvolto?”. Avvertimenti. Che Nikki ignora. Perché in fondo siamo in una fiaba e come in ogni fiaba che si rispetti al divieto segue l’infrazione. “Ciononostante ci resta la magia”, conclude la molesta visitatrice. E solo la magia può salvare Nikki dal vortice che la inghiotte fin dal momento in cui accetta l’invito a cena di Devon. Il patto è infranto (quanto suona sardonico l’“in bocca al lupo a tutti” esclamato dal regista prima di girare la sequenza erotica!), ha inizio la spirale che trascina Nikki/Sue in un abisso di degrado (la prostituzione), abiezione (il monologo nell’“ufficio” AXXON N. ) e infine morte (anche se “solo” nella finzione di On High in Blue Tomorrows). Soltanto l’intervento magico di un Fantasma (ancora un Ghost of Love, nonostante le apparenze) è in grado di liberarla dalla condizione di smarrimento, paura e inconsapevolezza in cui è precipitata inesorabilmente. Un intervento abbagliante che le riflette la maschera stravolta e terrificante che è diventata disonorando la promessa, rompendo il vincolo della fedeltà (a se stessa prima di tutto). E che, conseguentemente, scarcera la ragazza piangente, ricomponendo la frammentazione e proiettando il film in una dimensione anteriore alla scissione originaria, una dimensione di pura luce: “Il cavallo venne portato alla sorgente”. I can see there…



però i conigli... [SM=x35328]
[SM=g1431649]
brughita
00venerdì 26 giugno 2009 08:58
L'ho RIvisto ieri sera.

Cavolo ad ogni visione è sempre una nuova esperienza.
Un film da vivere più che da vedere.

Semplicemente sensazionale.






p.s.
leggere alcuni commenti mi lascia un pò di stucco. Vabbè quello del fatto che lynch fa sempre film uguali è proprio una roba manco commentebile così come quella che uno vede il trailer e ha già visto tutto, ma la cosa interessante è questo continuo leggere di gente che "non ho capito" "è incomprensibile" "non si capisce nulla".
Perchè bisogna sempre cercare per forza ad ogni costa di capire???
Questa è una domanda molto interessante a mio avviso.
brughita
00venerdì 26 giugno 2009 13:51
Quasi senza volere ho trovato sul youtube questo commento al film di lynch.







Kenst75
00venerdì 26 giugno 2009 16:17
cioè che dice canova mi ha spiazzato, figuratevi cosa ha fatto il film nella mia testa.disorientamento totale...ma da rivedere...grande canova
brughita
00venerdì 26 giugno 2009 19:18
Bè lui è molto bravo con le parole e bisogna dire che ci fa ricama un pò su... Ma cmq i concetti che esprime sono interessantissimi e mi trova pienamente daccordo...
jorginha
00venerdì 26 giugno 2009 20:00
Non ho visto il film e di conseguenza nemmeno il video... ma una cosa la posso dire: Canova è un grande [SM=x35291]
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