Del Piero, il futuro è in Giappone!
L'indiscrezione ci arriva direttamente dal Giappone e riteniamo la fonte affidabile (l'ex consociata asiatica del network Sports.com): il capitano della Juventus, Alessandro Del Piero , potrebbe imbattersi molto presto nell’importante offerta di un grosso club calcistico della J-League (la Serie A giapponese).
Da qualche tempo, infatti, sta circolando la voce nell’ambiente della J-League che il club campione nipponico, lo Yokohama Marinos, starebbe raccogliendo capitali per poter proporre alla Juve e a Del Piero un offerta irrifiutabile in data giugno 2005.
Del Piero, che ha esordito con i bianconeri ormai undici anni fa nel 1993, è legato alla Juventus sino al 2008 (5,7 milioni di euro annui il suo ingaggio) ma è altresì intuibile il fatto che il capitano della Juve non stia vivendo benissimo le reiterate sostituizioni che Capello gli sta riservando.
Ibrahimovic, inoltre, sta prendendo il posto del capitano nei cuori di molti tifosi bianconeri e, aspettando il rientro di Trezeguet, sul fronte mercato si continua a parlare di Antonio Cassano il cui eventuale arrivo non farebbe altro che restringere le sue 'chance' di giocare.
Nessuna società in Italia potrebbe, infatti, garantire a Del Piero l'ingaggio che gli riserva la Juventus mentre in Europa, club come Chelsea, Barcellona e Real Madrid, hanno altri obiettivi di mercato. Ammesso, sempre, che Del Piero voglia lasciare la Juve - il grande amore calcistico della sua vita - per un club concorrente.
Non è un mistero, però, che il Giappone abbia un'adorazione per il 30enne attaccante juventino e che fortissimo, in quel paese, sia il suo potere mediatico e di “mercato”. Tanto per fare qualche esempio, Del Piero è diventato l'uomo di punta della Shueisha, leader nell'editoria in Giappone, per la quale è il testimonial di un mensile sportivo, lo "Sportiva" (titolo originale in italiano), che viene pubblicizzato l'immagine del fantasista di San Vendemiano
presa da virgilio.it
mi sa tanto di bufala colossale, ma penso che in molti juventini ci sperano