Una pecca costata cara. I problemi sull'applicazioni di mapping che ha offuscato parzialmente il lancio dell'iPhone 5 avrebbero provocato conseguenze importanti in casa Apple visto e considerato che per il numero uno di iOs, Scott Forstall, è stata scritta la parola fine per ciò concerne la sua avventura professionale a Cupertino.
Il manager, che pagherebbe secondo la ricostruzione dei fatti operata dal Wall Street Journal, anche la colpa dell'essersi rifiutato di scusarsi formalmente per la questione delle mappe di iOs 6, era un collaboratore fidato di Steve Jobs e farà posto a partire dal 2013 (per i prossimi due mesi resterà ufficialmente in attività come "consulente") a Craig Federighi, attuale Vice President Mac Software Engineering.
Tim Cook ha usato quindi il pugno di ferro costringendo ai margini - Forstall non sarà ovviamente aggiornato sui progetti in corso e gli verrà di fatto impedito di passare ad aziende concorrenti portandosi appresso informazioni riservate - uno delle figure che più hanno contribuito ai successi della compagnia dell'ultimo quinquennio.
Stando al WSJ, le mappe sono comunque la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: pare infatti che le tensioni tra Forstall e altri executive di Apple fossero in essere da tempo e una volta venuto a mancare Jobs le frizioni si sarebbero acuite fino alla definitiva rottura. Che secondo altre indiscrezioni trovano fondamento anche nel mancato decollo di iAd, il network pubblicitario sviluppato per iPhone e iPad.
Cook, in ogni caso, ha fatto saltare un'altra testa nell'ambito di un'opera di rimescolamento del top management che appare significativa. Lascia infatti la società di Cupertino anche il numero uno della divisione retail, John Browett, il responsabile degli Apple Store. I motivi? Troppe, a quanto pare, le critiche arrivate nella stanza dei bottoni della Mela per le policy di gestione troppo aggressive del manager di cui sopra, eccessivamente finalizzate alla crescita dei profitti a scapito del servizio di assistenza ai clienti e alla qualità del lavoro dei dipendenti.
la profezia di wholly si sta avverando?