IL TESTO INTEGRALE DELLA PERIZIA CHE FA TREMARE LA JUVE
SPUNTA LO SPETTRO DELL' EPO: «GESTIONE FARMACOLOGICA NON
TRASPARENTE E UN USO DI MEDICINALI SFRENATO E NON RAZIONALE»
Giuseppe Toti per il Corriere della Sera
Variazioni ematiche non fisiologiche, e dunque, in diversi casi, riconducibili a somministrazione di eritropoietina. Farmaci assunti in dosi massicce dai giocatori per scopi differenti rispetto alle indicazioni terapeutiche. Le conclusioni dei due periti, nominati nel gennaio scorso dal giudice di Torino, Giuseppe Casalbore, fanno tremare la Juventus e scuotono clamorosamente il processo. Alla ripresa del dibattimento, dopo cinque mesi di stop, che vede imputati per frode sportiva il medico Riccardo Agricola e l' amministratore delegato Antonio Giraudo, la società bianconera ha subito infatti colpi pesantissimi.
(Luciano Moggi e Antonio Giraudo-U.Pizzi)
Il primo attacco, nelle otto ore complessive dell' udienza, è stato sferrato dal professor Giuseppe D'Onofrio, direttore del servizio emotrasfusione del Policlinico «Gemelli» di Roma, uno dei super esperti (l' altro è il professor Eugenio Muller, farmacologo dell' Università di Milano) a cui si è affidato il giudice. D' Onofrio ha illustrato le 132 pagine del suo lavoro lungo tre mesi: secondo l' ematologo (lo stesso che effettuò la super perizia nel processo di Ferrara al professor Francesco Conconi), gli sbalzi dei valori di emoglobina non sono tutti «fisiologici e compatibili con la normale attività sportiva. È quindi possibile, in alcuni casi, che le variazioni siano determinate da stimolazione dell' eritropoiesi (attraverso l' Epo, ndr). Stimolazione quasi certa nei due casi acuti, molto probabile in quelli cronici».
I due casi acuti si riferiscono ad Antonio Conte e Alessio Tacchinardi. Mentre gli altri nomi citati in aula sono quelli di Deschamps, Ferrara, Peruzzi, Montero, Torricelli, Di Livio, Birindelli e Dimas. La Juventus, sotto accusa per il periodo che va dal ' 94 al ' 98, l' epoca dei grandi successi targati Marcello Lippi, neo c.t. della nazionale, ha replicato con i suoi consulenti Alberto Grossi e Pier Mannuccio Manucci: «Sono soltanto ipotesi, da non portare in un' aula di tribunale dov' è in gioco la vita e la reputazione delle persone». E il dottor Agricola: «Conte e Tacchinardi erano infortunati, perché avremmo dovuto dargli l' Epo?».
(Del Piero, Bettega e Giuraudo-U.Pizzi)
Poi, è stata la volta del professor Eugenio Muller. Il farmacologo milanese, che concluderà giovedì prossimo (su Voltaren e creatina) la sua deposizione, ha preso in esame i primi due medicinali contestati alla Juventus: il Neoton e l' Esafosfina. E anche in questo caso, le conclusioni sono piovute come macigni addosso ai bianconeri. Quei medicinali, infatti, sono stati usati, secondo Muller, «senza ispirarsi a criteri clinico-terapeutici», ma solo perché in grado di influire sul «metabolismo energetico muscolare» o «liberare energia utilizzabile ai fini della prestazione motoria».
Secondo Muller, uno dei massimi esperti sulla scena mondiale, si ravviserebbero una «gestione farmacologica non trasparente (documentazione carente e assenza di prescrizioni nelle cartelle mediche dei giocatori, ndr) e un uso di medicinali sfrenato e non razionale».
Molto soddisfatto, comprensibilmente, il pm Raffaele Guariniello, titolare dell' inchiesta. «Un buon lunedì? Vedete voi. Dall' udienza sono emerse cose molto interessanti, ma l' ultima parola spetterà al giudice». Quella che forse teme, ora e sempre di più, la Juventus.
DOCUMENTO - IL TESTO INTEGRALE DELLA PERIZIA DEL PROF. D’ONOFRIO (Formato pdf)
Dagospia 08 Luglio 2004