www.corriere.it/esteri/12_gennaio_24/jobs-perasso_25ae32ba-4689-11e1-90ee-63dee1b6b3...
L'ultima dedica quella della Virgin America che ha ordinato un Airbus con la scritta: «Stay hungry, stay foolish»
MILANO – «Siate affamati, siate folli», uno dei messaggi più amati lasciati da Steve Jobs ai ragazzi di Stanford nel 1995, e tanto ripreso alla sua morte lo scorso mese di ottobre, compare ora anche sulla fiancata di un aereo della Virgin America. Ma non è il solo: a 3 mesi passati dalla scomparsa del guru di casa Apple, in tutto il mondo iniziano a comparire ricordi e dediche, dalle statue, agli edifici scolastici, alle opere d’arte, Jobs è già entrato nella galleria (e nel business) delle grandi personalità del passato da omaggiare.
L’AEREO – L’ultimo in ordine temporale è stato un Airbus A320 della compagnia aerea Virgin America, con sede nella Silicon Valley e 2.200 persone impiegate. Dopo un concorso interno tra i dipendenti, invitati a dar libero sfogo alla loro creatività proponendo un nome per l’ultimo arrivo nella scuderia di aeromobili della compagnia, ora il nome dell’aereo è ufficiale: sulla sua fusoliera, proprio sotto la cabina di pilotaggio, campeggia la scritta «Stay hungry, stay foolish», che già gira per i cieli d’America, ovvero il cuore del discorso che nel 1995 Steve Jobs fece ai neolaureati dell’ateneo di Stanford, il cui video, alla sua morte, fece il giro del mondo.
La statua a BudapestLa statua a Budapest
LA SCUOLA – Ma oltre all’aereo targato Steve, nel mondo iniziano a comparire molte testimonianze di dediche ufficiali a tributo del lavoro e della personalità geniale di Jobs. È il caso della scuola bulgara di Plovdiv, secondo centro per estensione e importanza dopo la capitale Sofia, dove sono stati festeggiati lo scorso anno i 50 anni di attività della “Vladimir Ilyich Lenin”, istituto di secondo grado a indirizzo tecnologico. E proprio per sancire i 50 anni di storia, la scuola ha deciso di abbandonare Lenin a favore di un eroe moderno, Steve Jobs, cambiando il suo nome a novembre 2011. La decisione, presa anche qui dopo una votazione interna tra studenti e insegnanti, non è però piaciuta a tutti: molti infatti premevano per chiamare l’istituto omaggiando uno scienziato nazionale, e non americano. Di certo, la migliore notizia per i 50 anni della scuola, è che oltre al nuovo nome è finalmente arrivato il riscaldamento centralizzato delle sue aule).
LA STATUA – Poco prima di Natale invece, a Budapest, capitale ungherese, era stata inaugurata la prima statua dedicata a Jobs. In bronzo, davanti all’ingresso della Graphisoft, società informatica ungherese che deve la sua fortuna alla lungimiranza di Steve, rappresenta a grandezza umana la figura del fondatore di Apple. Grazie al successo avuto dopo essere stato scoperto da Jobs, il fondatore della società di software ha anche inaugurato un parco tecnologico e un istituto scolastico dedicato all’informatica in città.
ARTE PER STEVE – Oltre a statue ed edifici, in giro per il mondo Italia inclusa sono molte le performance artistiche riservate a Jobs. Mentre in Veneto Dario Gambarin, pittore noto per le sue performance di land art, aveva allestito un campo di 27mila metri quadrati con una grande mela e l’immancabile scritta “Stay hungry…” proprio subito dopo la sua morte, molti artisti e designer hanno immortalato il suo viso in opere d’arte (qui una bella raccolta ). Spesso però il presenzialismo della figura di Jobs infastidisce: la Apple stessa, ma anche la sua famiglia. È il caso della bambola che lo rappresenta fedelmente, ritirata dal commercio dopo le lamentele dei familiari. La bambola, che lo ritrae in piedi, con il suo look più famoso e in mano un iPad, ma anche con in mano una mela, aveva fatto arrabbiare sia la Apple per l’uso del logo e del suo prodotto, sia la moglie di Jobs e la In Icons, che la vendeva a un prezzo di 99 dollari, ha dovuto fare marcia indietro.
