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I monopolisti dei camioncini ambulanti a Roma

Ultimo Aggiornamento: 14/04/2012 14:08
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13/04/2012 12:21
 
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Mi sono spesso chiesto com'è possibile che in centro non si trovi una bottiglietta d'acqua da 50 cl a meno di 1 euro, a volte anche 2 euro.

O che le caldarroste costino tipo 5 euro per 4 castagne in croce.

Ecco la risposta:

inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/inchiesta-italiana/2012/04/12/news/i_signori_delle_caldarroste-33192162/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep-it%2Finchiesta-italiana%2F2012%2F04%2F12%2Fnews%2Fle_licenze_dei_tredicine-331...


Nessun altro ha così tanti permessi e licenze nella Capitale. Solo nel centro storico occupano 42 dei 68 posti disponibili per i camioncini di bibite e sorbetti. Il business della famiglia Tredicine vale 27 milioni di euro, considerando solo il valore di mercato dei posti. Il comune infatti non ne rilascia più da anni perché il settore è saturo. Chi ce l'ha, se li tiene. Oppure li vende a prezzi altissimi, 650 mila euro l'unaSi sono presi Roma una licenza alla volta. Prima tutti i caldarrostai, poi i camion bar, poi i banchi di abbigliamento e merce varia. Nelle cartoline della città, dal Colosseo alla Piazza di Spagna, c'è sempre un loro chiosco di bibite, un loro banco di souvenir. Se non è Mario, è Alfiero. Se non è Alfiero è Elio, o Dino, o Emilia, o Dario. Sempre e comunque uno della famiglia Tredicine, padrona del ricchissimo e caotico commercio ambulante della capitale. Talmente potente che gli altri operatori abbassano automaticamente la voce, prima di pronunciare quel nome. Oppure cacciano a male parole chi fa qualche domanda di troppo. I Tredicine occupano centinaia di posti, controllano i prezzi di affitto delle licenze, siedono nei sindacati, hanno chi li protegge in consiglio comunale. Ma chi sono? Quante licenze hanno? E perché sono diventati così potenti?

L'IMPERO DEI CALDARROSTAI Donato, il patriarca ottantenne, è seduto su un impero plurimilionario. Eppure vende caldarroste. Fino a poco tempo fa lo si vedeva ancora in via Frattina, dalle parti di Trinità dei Monti, a rovesciare castagne nel braciere incandescente. "Che ci vuoi fare, è la mia passione... ", diceva. Del resto tutto è iniziato lì, su quel marciapiede, sessant'anni fa. Il 19 novembre 1959 Donato lasciò i suoi nove figli a Schiavi, in Abruzzo, e si trasferì a Roma. La mattina lavorava in un cantiere all'Eur, nel pomeriggio vendeva castagne nei vicoli di piazza di Spagna. Le cose cambiarono quando all'inizio degli anni Ottanta lo raggiunsero i figli Mario, Elio, Dino, Alfiero e, più tardi, Emilia.

"Oggi i Tredicine controllano, direttamente o attraverso parenti e famiglie "alleate", almeno 300 postazioni - stima Giovanni Tallone, presidente della Co. Ge. Se., la cooperativa di servizi dell'Apvad, una delle sigle sindacali degli ambulanti - i loro "feudi" sono i municipi I, VI, IX e XVII. Nessun altro ha così tanti permessi e licenze. Nel centro storico occupano 42 dei 68 posti disponibili per i camioncini di bibite e sorbetti. Con uno di quelli, davanti al Colosseo, si incassano anche 5 mila euro al giorno". Quarantadue licenze sono un tesoro da 27 milioni di euro, solo considerando il valore di mercato. Il comune infatti non ne rilascia più da anni perché il settore è saturo. Chi ce l'ha, se le tiene. Oppure le vende a 650 mila euro l'una.

I Tredicine sono anche i padroni dello smercio delle caldarroste all'interno del perimetro d'oro delle Mura Aureliane. "Ogni anno il primo municipio assegna un'ottantina di permessi con bando pubblico - spiega Tallone - che puntualmente finiscono quasi tutti a loro. Come si fa a non avere dubbi sulla regolarità di quel bando?". Anche perché gli altri se li prendono un manipolo di operatori provenienti da Schiavi d'Abruzzo e da Triveneto (Campobasso).

Il resto delle licenze dei Tredicine, secondo il sindacalista, è per "posti fissi e unici", sono cioè chioschi isolati di frutta, fiori, souvenir, magliette. Ne controllano circa centocinquanta sui trecento totali. Sono posizioni storiche assegnate dal Comune settanta-ottanta anni fa, e di cui i fratelli nel corso del tempo hanno fatto incetta comprandole dagli altri. È un patrimonio stimabile intorno ai 50 milioni di euro. E si trovano negli angoli pregiati della città.

DAL COLOSSEO A PIAZZA NAVONA A piazza di Spagna hanno un chiosco, due caldarrostai e un fioraio. Nelle traverse delle centralissime via del Corso e via Nazionale hanno decine di baracchini dove una bottiglietta d'acqua costa due euro e mezzo e un gelato tre. Sono loro il banco di frutta davanti alle Terme di Diocleziano e i camion di fronte alla basilica di San Pietro. Intestati a mogli e figli hanno camioncini al Tridente, in piazza Venezia, alla Bocca della Verità, in Campidoglio, al Colosseo. Dovunque.

Poi ci sono i concerti, le fiere, le partite. Con la festa della Befana in piazza Navona un banco di articoli natalizi alza 50-60 mila euro di guadagno netto in due settimane. Il centinaio di posti disponibili viene assegnato in base ad alcuni criteri, tra cui l'anzianità. Puntualmente la maggior parte finisce ai quattro fratelli, grazie alla loro posizione dominante e al loro immenso parco licenze. Si possono permettere, ad esempio, di tenerne alcune in zone meno centrali solo per acquisire punti per entrare nella lista dei grandi eventi. Possono spostare le licenze da una zona all'altra, da un familiare all'altro, a seconda della convenienza. Una ferita alla concorrenza di mercato in un comparto, quello degli ambulanti, già congestionato, con 7 mila venditori e 130 mercati rionali. Insieme coprono il 22 per cento dell'intera vendita al dettaglio della città.

E ogni giorno ha la sua lotta, tra irregolari che vantano diritti inesistenti e "pragmatici" che provano a oliare con mazzette gli ingranaggi delle rotazioni (il meccanismo in uso solo a Roma per cui si occupano soste diverse ogni giorno, seguendo turni concordati con l'amministrazione). Un settore afflitto storicamente dall'abusivismo e dall'evasione fiscale e dove si è affacciato il fenomeno dei contratti di affitto taroccati: l'affittuario ufficialmente ha un canone mensile basso, 500-600 euro, a fronte di pagamenti reali al nero di 4-5000 mila euro. Insomma, l'humus ideale per approfittatori e piccoli boss di quartiere. C'è chi va in giro a chiedere tangenti agli irregolari, con la minaccia di chiamare i vigili. Il pm Maria Cordova ha attualmente due fascicoli aperti sul racket degli ambulanti (i Tredicine non sono coinvolti). In questo caos, 300 posti sono in mano a una famiglia sola su un totale di circa 1800 tra rotazioni, soste fisse, camion bar, caldarrostai. Come fanno a gestirle tutte? E perché hanno i posti migliori?











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13/04/2012 13:01
 
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da quello che ho capito sono dei grandi imprenditori

poi la legge gli ha permesso il resto...


tanto di cappello













Non è vero che le pago per farle venire a letto con me. Le pago per farle andare via dopo. (Marat Safin)

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13/04/2012 13:12
 
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Re:
spanella, 13/04/2012 13.01:

da quello che ho capito sono dei grandi imprenditori

poi la legge gli ha permesso il resto...


tanto di cappello




io la chiamo "mafia"....








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13/04/2012 13:23
 
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Re: Re:
winning, 13/04/2012 13.12:




io la chiamo "mafia"....





adesso mi spieghi perchè













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13/04/2012 13:41
 
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cerca famiglia tredicine e poi hai la cosa spiegata. Sono anni che la guardia di finanza e i pm indagano e emanano avvisi di garanzia, ci sono giri di licenze false a gogo, consiglieri comunali indagati per falso ideologico e rilascio illecito di licenze, e solo il fatto che un'altro ambulante debba aver paura di provare ad entrare nel territorio di Roma , tu come la chiami. Calcolando poi che nessuno di questi paga la tasse o almeno quelle che dovrebbe, tu come la chiami? se questi sono grandi imprenditori, allora pure Provenzano e' un grande imprenditore.....http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/inchiesta-italiana/2012/04/12/news/tra_condanne_e_assoluzioni_storia_di_una_famiglia_romana-33196289/

http://www.fasancult.org/fasancult/threads/14380-La-famiglia-Tredicine
[Modificato da winning 13/04/2012 13:55]








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13/04/2012 14:15
 
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allora aspetta aspetta...

io mi sono limitato a leggere l'articolo di wholly e a commentarlo

poi se ci sono altre storie dietro questo non lo so ma occorre appunto (da parte di chi conosce la storia di questa famiglia) documentare e portare alla luce la verità, certa o presunta, così da aprire un dibattito eventualmente

adesso mi informerò meglio ma alla fine "si è innocenti fino a prova contraria" in alcuni casi; in altri spettacoli mediatici invece è l'esatto contrario













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13/04/2012 15:00
 
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Ma infatti nei toni è un articolo del cavolo, nel senso che si scaglia contro quella famiglia che ha saputo approfittare (l'articolo ammicca, ma non dice il "come") delle situazioni di limitazione della concorrenza.

Chi è da incolpare sono sicuramente i politici locali degli ultimi anni che hanno consentito che si creassero delle situazioni di quasi-monopolio di questo tipo.

E' ora di dare nuove licenze o di chiedere più soldi a questa gente... Se una licenza costa 650.000 euro, è evidente che c'è una situazione di monopolio che è inaccettabile. L'ente locale dovrebbe prendersi più soldi.

Le bottiglie d'acqua vendute ai turisti a 2 euro (quanti "nasoni" spaccati "ad arte" ci sono in giro per la città?) devono portare soldi alle casse del Comune, non solo alle tasche di questa gente.










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13/04/2012 15:27
 
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Re:
wholly, 13/04/2012 15.00:

Ma infatti nei toni è un articolo del cavolo, nel senso che si scaglia contro quella famiglia che ha saputo approfittare (l'articolo ammicca, ma non dice il "come") delle situazioni di limitazione della concorrenza.

Chi è da incolpare sono sicuramente i politici locali degli ultimi anni che hanno consentito che si creassero delle situazioni di quasi-monopolio di questo tipo.

E' ora di dare nuove licenze o di chiedere più soldi a questa gente... Se una licenza costa 650.000 euro, è evidente che c'è una situazione di monopolio che è inaccettabile. L'ente locale dovrebbe prendersi più soldi.

Le bottiglie d'acqua vendute ai turisti a 2 euro (quanti "nasoni" spaccati "ad arte" ci sono in giro per la città?) devono portare soldi alle casse del Comune, non solo alle tasche di questa gente.



Potrei essere anche d'accordo sul fatto che la colpa e' anche delle leggi e del comune di Roma, ma di certo non bisogna sempre fare e pensare come l' Italiano furbo, nel senso che se ti approfitti del male sei un furbo e hai fatto bene. Se uno si approfitta di un qualcosa che non e' giusto sta' già sbagliando lo stesso, se uno da ad esempio 10.000 € a un consigliere per una licenza e' corruzione, se uno prende centinaia di stranieri non in regola a lavorare e non pagandoci tasse e' sfruttamento di immigrazione clandestina per la legge e schiavitù dal lato umano dato che queste persone del Bangladesh sono nel chiosco 15ore al giorno compresa la notte per 20€ al giorno. Dall' altra parte c'e la colpa delle istituzioni che non attuano una legge per via delle conoscenze dato che queste persone oramai sono addirittura all' interno dei consigli comunali e addirittura in politica........








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13/04/2012 17:15
 
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io non mi riferivo alla lista di cose che hai menzionato tu winning...

anche perchè io non ne sono a conoscenza poichè non so nulla della storia

che poi, fino a prova contraria, le cose che dici tu sono tutte da dimostrare (sicuramente saranno vere ma dubito che ci siano prove schiaccianti, nero su bianco)


io mi riferivo al fatto che è uno SCANDALO che si possa concedere ad un'azienda di monopolizzare il mercato in questo modo; ci sono dei buchi legislativi incredibili

secondo me è giusto che ognuno abbia la possibilità di crescere a livello di impresa, espandendosi acquisendo nuovi spazi o licenze ma dopo un pò, ci deve essere un alt ma in Italia ste problematiche vanno in secondo piano, molto meglio agire in un secondo momento con fiamme gialle, intercettazioni e agenti antimafia. LOL

vorrei sapere che fine ha fatto l'antitrust ed il libero mercato...













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13/04/2012 17:17
 
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Re:
spanella, 13/04/2012 17.15:


vorrei sapere che fine ha fatto l'antitrust ed il libero mercato...



Sono concetti che non abbiamo nel dna... basta pensare che siamo stati constretti ad importare perfino la parola "trust"...










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14/04/2012 03:33
 
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Re: Re:
wholly, 13/04/2012 17.17:



Sono concetti che non abbiamo nel dna... basta pensare che siamo stati constretti ad importare perfino la parola "trust"...



Infatti sta tutto qui, da noi si insegna che il capitalismo e' il male e lo stato sopra le persone e' il bene. Concetti come libero mercato regolato da norme giuridiche serie e concorrenza garantita, bassa presenza statale e nessun aiuto di stato alle aziende sono concetti che proprio non ci appartengono.







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14/04/2012 08:38
 
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"secondo me è giusto che ognuno abbia la possibilità di crescere a livello di impresa, espandendosi acquisendo nuovi spazi o licenze ma dopo un pò, ci deve essere un alt"

quoto Spanella x esprimere un mio vecchio pensiero.

Diciamo che uno apre una piccola attività. Bene.
Poi si espande. Bene
Poi apre filiali. Bene.
E poi ancora. E ancora. E ancora.
Domanda: ma se TUTTO è frutto e merito di buono e sano lavoro, perchè mai dovrebbe fermarsi ad un certo punto?

Secondo me ci dovrebbero essere controlli, così come per le piccole aziende, ma porca miseria se uno è bravo è bravo e basta.

Voglio dire, mettere nel mirino qualcuno per il solo fatto che è un monopolio, secondo me è allucinante. Come per Microsoft. Bill Gates se è arrivato là è stato abile, bravo, fortunato, tutto quel che volete.

L'antitrust io non l'ho mai capito, sinceramente.

Ps. non entro nel merito perchè non conosco questi qua. Magari sono veramente dei mafiosi. Ma dovrebbero essere eventualmente perseguiti per quello, non perchè hanno un impero da 27 milioni di euro

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14/04/2012 08:50
 
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Re:
uarodosaccaa, 14/04/2012 08.38:

"secondo me è giusto che ognuno abbia la possibilità di crescere a livello di impresa, espandendosi acquisendo nuovi spazi o licenze ma dopo un pò, ci deve essere un alt"

quoto Spanella x esprimere un mio vecchio pensiero.

Diciamo che uno apre una piccola attività. Bene.
Poi si espande. Bene
Poi apre filiali. Bene.
E poi ancora. E ancora. E ancora.
Domanda: ma se TUTTO è frutto e merito di buono e sano lavoro, perchè mai dovrebbe fermarsi ad un certo punto?

Secondo me ci dovrebbero essere controlli, così come per le piccole aziende, ma porca miseria se uno è bravo è bravo e basta.

Voglio dire, mettere nel mirino qualcuno per il solo fatto che è un monopolio, secondo me è allucinante. Come per Microsoft. Bill Gates se è arrivato là è stato abile, bravo, fortunato, tutto quel che volete.

L'antitrust io non l'ho mai capito, sinceramente.

Ps. non entro nel merito perchè non conosco questi qua. Magari sono veramente dei mafiosi. Ma dovrebbero essere eventualmente perseguiti per quello, non perchè hanno un impero da 27 milioni di euro




la risposta alla tua domanda sta nel costo della licenza: 650k€. ti pare normale che uno per vendere panini debba essere quasi milionario? a me no. E' evidente che in simili condizioni nessuno gli farà concorrenza a meno che auchan o carrefour non vogliano entrare nel mercato dei bibitari al colosseo.

fino a quando si inneggerà ai mercati con licenza, soprattutto se bloccate, tante cose in questo paese non andranno come dovrebbero.
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Re:
uarodosaccaa, 14/04/2012 08.38:

"secondo me è giusto che ognuno abbia la possibilità di crescere a livello di impresa, espandendosi acquisendo nuovi spazi o licenze ma dopo un pò, ci deve essere un alt"

quoto Spanella x esprimere un mio vecchio pensiero.

Diciamo che uno apre una piccola attività. Bene.
Poi si espande. Bene
Poi apre filiali. Bene.
E poi ancora. E ancora. E ancora.
Domanda: ma se TUTTO è frutto e merito di buono e sano lavoro, perchè mai dovrebbe fermarsi ad un certo punto?

Secondo me ci dovrebbero essere controlli, così come per le piccole aziende, ma porca miseria se uno è bravo è bravo e basta.

Voglio dire, mettere nel mirino qualcuno per il solo fatto che è un monopolio, secondo me è allucinante. Come per Microsoft. Bill Gates se è arrivato là è stato abile, bravo, fortunato, tutto quel che volete.

L'antitrust io non l'ho mai capito, sinceramente.

Ps. non entro nel merito perchè non conosco questi qua. Magari sono veramente dei mafiosi. Ma dovrebbero essere eventualmente perseguiti per quello, non perchè hanno un impero da 27 milioni di euro






in linea di massima la penserei come te, per carità...

il problema è che, quando difatto diventa un monopolio, non c'è in alcun modo concorrenza ergo i prezzi sono destinati giocoforza a lievitare

la libera concorrenza DOVREBBE garantire al consumatore di poter scegliere anche in base al prezzo

anche qui però ci sono interi libri da scrivere













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14/04/2012 09:59
 
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Re: Re:
spanella, 14/04/2012 08.50:





in linea di massima la penserei come te, per carità...

il problema è che, quando difatto diventa un monopolio, non c'è in alcun modo concorrenza ergo i prezzi sono destinati giocoforza a lievitare

la libera concorrenza DOVREBBE garantire al consumatore di poter scegliere anche in base al prezzo

anche qui però ci sono interi libri da scrivere



Il problema della concorrenza, come tutti ben sappiamo, sta nei cartelli. Apri alla concorrenza, i giocatori fanno cartello, e mantengono tutti lo stesso prezzo. Alto

Io credo che il mercato, soprattutto in questo campo, sia autoregolante. Non puoi aumentare i prezzi a dismisura, perchè inevitabilmente vendi meno.

Se mezzo litro di acqua lo paghi 20 centesimi e lo vendi a 2 euro, ne vendi 100 e guadagni 180 euro.

Se lo fai pagare 5, ne vendi 5 e guadagni 24.

Dopo una settimana riporti il prezzo a 2 euro.




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Re: Re: Re:
uarodosaccaa, 14/04/2012 09.59:



Il problema della concorrenza, come tutti ben sappiamo, sta nei cartelli. Apri alla concorrenza, i giocatori fanno cartello, e mantengono tutti lo stesso prezzo. Alto

Io credo che il mercato, soprattutto in questo campo, sia autoregolante. Non puoi aumentare i prezzi a dismisura, perchè inevitabilmente vendi meno.

Se mezzo litro di acqua lo paghi 20 centesimi e lo vendi a 2 euro, ne vendi 100 e guadagni 180 euro.

Se lo fai pagare 5, ne vendi 5 e guadagni 24.

Dopo una settimana riporti il prezzo a 2 euro.








non sono tanto convinto del tuo ragionamento:

l'acqua la paghi 20 cent
la vendono tutti a 1 euro con un guadagno sul singolo pezzo del 400% (circa, poichè dovremmo togliere le spese generali, diciamo un 10-15% ma alla fine la comprendiamo nei 20 cent, tanto la bottiglia la pagano in media sui 15 cent finito)

roma è la capitale nonchè una delle mete turistiche più ambite soprattutto dagli stranieri quindi il giro di bottigliette è ALLUCINANTE e basterebbe venderle a 50 centesimi per essere quasi milionari (nel loro giro ovviamente)

il monopolio mi porta piano piano ad un prezzo di 2 euro:
il costo è sempre 20 cent ma il guadagno è del 900%

questa non è GIUSTIZIA

ma è LEGALITA' purtroppo













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14/04/2012 11:52
 
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I concetti che ho letto sopra secondo il mio giudizio in un senso o nell' altro possono essere giusti, sempre se si parla come si diceva di lavoro onesto. In questo topic si parla di un' altra cosa, si parla di una famiglia che ha iniziato in un modo, passando poi all' illegalità , a prendere sembianze mafiose vincendo non si sa come tutti i bandi dei posti da occupare, prendendosi la meta delle licenze del centro Romano, e costringendo il comune di Roma a non rilasciare piu licenze da ambulante, saturando il luogo e avere così il monopolio, per poi avere il potere di rivendere una licenza a cifre di 650.000€. Il tutto attraverso corruzione di consiglieri comunali, e negli anni passati lavorando e occupando posti attraverso licenze false e intimidazione e minacce nei confronti di altri ambulanti. E poi si entra anche nello sfruttamento dell' immigrazione clandestina. Qualcuno puo' dire si ma uno e' innocente fino a prova contraria, ok ma questo e' un problema di legge Italiana, per questo da noi e' cresciuto in modo esponenziale il controllo di queste ed altre cose da parte dell' associazioni mafiose, perché un' alta percentuale di chi dovrebbe governare e proteggere il nostro paese invece di fare bene il suo lavoro, preferisce prendere bustarelle per comprarsi case al mare e macchinoni e farsi ogni anno belle vacanze in hotel a 5 stelle, se nel proprio lavoro invece ci fosse piu' coscienza e piu gratificazione da parte di uno stato pulito forse questo fenomeno nel nostro paese sarebbe molto ma molto minore.....








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14/04/2012 13:52
 
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Re:
uarodosaccaa, 14/04/2012 08.38:


Voglio dire, mettere nel mirino qualcuno per il solo fatto che è un monopolio, secondo me è allucinante. Come per Microsoft. Bill Gates se è arrivato là è stato abile, bravo, fortunato, tutto quel che volete.

L'antitrust io non l'ho mai capito, sinceramente.

Ps. non entro nel merito perchè non conosco questi qua. Magari sono veramente dei mafiosi. Ma dovrebbero essere eventualmente perseguiti per quello, non perchè hanno un impero da 27 milioni di euro




C'è una delle materie più interessanti che si studiano nelle Facoltà di economia che si chiama economia industriale e che studia proprio queste cose.

Quando guardi a queste situazioni ti devi sempre porre nell'ottica del sistema economico composto non solo dal produttore ma anche dai consumatori e pure da tutti gli altri soggetti anche solo marginalmente interessati.

Alcuni principali svantaggi non immediatamente intuitivi di queste situazioni sono questi:
- i prezzi alti diventano un peso grande se c'è competizione con altri sistemi economici: immagina due turisti, uno che torna da Roma (raccontando di aver speso 3 euro per bottiglie da 50cl) e l'altro che torna da Romacittàlibera (raccontando di aver speso 40 cent per bottiglie da 50cl comprate a macchine a gettone accessibili in tutti i luoghi della città). L'amico dove andrà in vacanza? Moltiplica questa cosa per le n situazioni di cartello-monopolio (alberghi, trasporti turistici, ...) e intuisci l'effetto sui flussi turistici a Roma;

- Chi gestisce le imprese monopolistiche ha meno incentivi ad impegnarsi per produrre in maniera efficiente e non investe in innovazione perchè non ha interesse ad assumersi rischi di crescita; pensa alla SIP-Telecom: era un carrozzone che operava in monopolio e si poteva permettere una totale inefficienza e di assumere gente incapace raccomandata politicamente, tanto poi alzava le tariffe telefoniche. Solo quando è arrivata la concorrenza si è mosso qualcosa.
Se microsoft non avesse concorrenza, perchè avrebbe dovuto inventare le nuove versioni di Windows?











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14/04/2012 13:57
 
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Una curiosità: nel 1890 gli Stati Uniti hanno sentito il bisogno di promulgare la prima moderna e compiuta legge antitrust, lo Sherman Act.

Nel 1990, in Italia, abbiamo introdotto una normativa simile.

100 anni dopo.

Questa pagina wikipedia (che ho consultato per verificare i miei ricordi, sennò poi mi impallinavate subito :D) è fatta benissimo:

en.wikipedia.org/wiki/Competition_law










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14/04/2012 14:08
 
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wholly ti lovvo

a momenti sembra che non capisci una mazza (soprattutto quando parli di calcio)

altre volte invece, mostri una cultura invidiabile nonchè dei ragionamenti degni di nota


misteri del cervello (tuo)

però tvb













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