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Facebook si quota in borsa

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2012 23:42
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18/05/2012 18:04
 
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La giornata

Il debutto di Facebook al Nasdaq

Al via in rialzo del 10% a 42 dollari
La creatura di Mark Zuckerberg ha raccolto sul mercato 18,4 miliardi di dollari. E' la seconda Ipo della storia. Appena meno di Visa e più di General Motors. E' il record nel comparto internet. Alle 17.32 il via alle contrattazioni in un minuto 80 milioni di pezzi venduti


MILANO - Ore 17.57. Il prezzo di Facebook scende sotto quota 40 dollari. Non si fermano gli scambi: in 15 minuti venduti e acquistati 150 milioni di titoli. E Intanto Bono Vox 1, il leader degli U2, è diventato la rockstar più ricca del mondo con il 2,3% del social network comperato per 90 milioni di dollari: una partecipazione che con l'ipo - secondo i calcoli di Elevation Partners - salirà a 1,5 miliardi di dollari. Prima dell'ipo, Bono ha accumulato 900 milioni di dollari in 30 anni sul palcoscenico

Ore 17.38. Aumentano i volumi degli scambi: in quattro minuti sono passati di mano 100 milioni di pezzi. In tutta la seduta Amazon.com ha scambiato 2,2 milioni di titoli e Google circa due. Le azioni però sono in lieve calo a 40 dollari, due in più dell'Ipo.

Ore 17.32. Via alle quotazioni. Facebook apre e vola in rialzo del 10% sopra i 42 dollari, prima di ritracciare a 41, comunque sopra i 38 dollari del prezzo di collocamento. Eppure il tanto atteso debutto non è stato dei più semplici. L'avvio era programmato per le 17, ma il Nasdaq, che pure aveva annunciato il potenziamento della piattaforma, non è riusciuto a far partire le quotazioni per oltre mezz'ora. Nel primo minuto di quotazioni sono passati di mano 80 milioni di pezzi.


L'attesa è cresciuta con il passare delle ore: poco dopo le 15 in Borsa è arrivato il chief financial officer, David Esberman. Con 18,4 miliardi dollari raccolti in Ipo è la più grande operazione del settore internet: Google, nel 2004, raccolse appena 1,67 miliardi. Facebook ha fatto meglio: nonostante i tanti dubbi sulla valutazione della società si è aggiudicata il secondo posto tra le più grandi Ipo della storia americana. A un soffio dal record di Visa (19,6 miliardi) e non lontano da 22,1 miliardi racoclti dall'Agricultural Bank of China (record mondiale).

Dalla Germania, però, arriva un allarme sulla tenuta del modello di business: "Facebook viola la privacy europea. Un intervento delle authority potrebbe far implodere il sistema" avverte Thilo Weichert, garante dello stato tedesco del Schleswig-Holstein.

La storia. Il viaggio di Facebook è durato otto anni. Il tempo che divide la stanza nel dormitorio di Harvard dove Facebook è nata dal debutto al Nasdaq affacciato su Broadway, a New York. Harvard e Broadway divise anche da 220 miglia, poco più di quattro ore in macchina. Nel mezzo una tappa a Palo Alto, in California dove Mark Zuckerberg in collegamento video ha suonato la campanella che ha aperto gli scambi della giornata: niente giacca e cravatta, ma la solita felpa con capuccio. E con lui centinaia di dipendenti che hanno applaudito a lungo il 28enne: con il collocamento il fondatore del sociale network più famoso del mondo ha incassato 1,15 miliardi, mantendo comunque il 32% del capitale e il 56% dei diritti di voto.

I precedenti. Le ultime Ipo del settore, sebbene acclamate da mercato e stampa, non sono state tutte un vero successo. Pandora, la web radio, fu quotata il 15 giugno 2011 a 20 dollari: nel primo giorno di scambi volò a 26, oggi vale circa 11 dollari. Come Groupon: dai 20 dollari dell'Ipo dello scorso 4 novembre ai 31 del debutto, fino ai 13 di oggi. E' andata molto meglio a Linkedin: collocata a 45 dollari è volata a 122,7 prima di ritracciare fino a 105 dollari.

Il debutto di Google. Prima di Facebook solo Google nel 2004 aveva attirato tanta attenzione. Eppure, il debutto mancò le stime della società nonostante una chiusura in rialzo del 18%: i titoli chiusero la seduta a 100,34 dollari, mentre la forchetta di Larry Brin e Sergey Page oscillava tra 108 a 135 dollari. Però il rapporto tra Google e Facebook è ancora di 10 a 1: il fatturato annuo del motore di ricerca è pari a 38 miliardi di dollari, contro i 3,7 miliardi del social network. E così l'utile netto: 9,7 miliardi contro 668 milioni. Tradotto: la redditività netta di Goolge è superiore al 25% contro il 18% di Facebook, al netto di tutti i dubbi sulla sostenibilità del business. Anche alla luce del ritiro della pubblicità da parte di General Motors 5. E le preoccupazioni aumentano: Google è quotato a 6 volte i ricavi attesi per il 2012, Facebook debutterà a 20 volte.



Volete comprare le azioni?

ecco come: daily.wired.it/news/economia/2012/05/17/ipo-facebok-analisi-97...

che ne pensate? le comprerete? [SM=x35274] [SM=x35274] [SM=x35274]








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18/05/2012 18:23
 
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non capisco un belino di economia, ma non mi fido neanche un pò delle aziende quotate in borsa... troppe magagne...







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18/05/2012 18:30
 
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non mi fido onestamente









1° Torneo Ufficiale Serie B: Ascoli: 4° posto
Mitropa Cup 2009: Portsmouth: 4° posto
Mitropa Cup II Ed. - Bolton - 3° posto
Mitropa IX - Serie D gir.3 - Newcastle - 5° posto
Mitropa X - Serie D gir. 3 - Molde - 5° posto
Mitropa XI - Serie D gir.3 - Padeborn - 4° posto
Mitropa XII - Serie C gir.1 - West Bromwich Albion - Ritirato
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18/05/2012 18:41
 
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www.ilpost.it/2012/02/02/dettagli-ipo-facebook/

10 cose che non sapete su Facebook

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 1 febbraio (in Italia era notte), Facebook ha presentato i documenti per l’offerta pubblica iniziale (IPO), il primo passo per potersi quotare in borsa. L’operazione era attesa da tempo e si prevede possa diventare la più grande IPO mai realizzata nella storia del Web. Facebook vuole infatti mettere insieme almeno cinque miliardi di dollari attraverso la propria quotazione, cifra che supera di oltre tre miliardi il precedente record dell’entrata in borsa di Google nel 2004. Per ottenere il consenso della Security Exchange Commission (SEC), l’ente governativo che si occupa della borsa valori negli Stati Uniti, i responsabili di Facebook hanno dovuto rendere pubblici dati e informazioni che fino a ora non erano stati mai diffusi e che aiutano a capire che cosa sia diventata la società del social network in meno di otto anni dalla sua fondazione in uno dei dormitori di Harvard.

1. La cassa
I ricavi di Facebook dello scorso anno sono stati 3,7 miliardi di dollari, ma la cosa più interessante è la sequenza dei progressivi aumenti del denaro portato in cassa. Nel 2010, solo un anno prima, i ricavi erano stati 1,97 miliardi di dollari e nel 2009 la società aveva ricavato 777 milioni di dollari. L’utile netto è stato pari a 1 miliardo di dollari nel 2011, circa 400 milioni di dollari in più rispetto al 2010. Nel 2009, invece, l’utile netto fu pari a 229 milioni di dollari. Le cifre comunicate alla SEC rispecchiano, almeno a grandi linee, le stime più affidabili formulate nel corso degli ultimi anni da analisti e società finanziarie.

2. Facebook vs Google
I dati contenuti nella documentazione portano a fare un confronto con Google, la società più attiva sul Web grazie al suo usatissimo motore di ricerca e ad altre applicazioni, come Gmail. Al momento Google rimane un gigante se confrontato con Facebook, con oltre dieci volte i ricavi del social network. Facebook però esiste da meno tempo e negli ultimi anni è cresciuto, in proporzione, molto più velocemente di Google. Il tasso di crescita tra 2010 e 2011 è stato dell’88 per cento nel caso di Facebook e del 29 per cento nel caso di Google.

3. Rischi
Facebook conferma di avere ormai oltre 845 milioni di iscritti, che regolarmente visitano il sito web per condividere contenuti e visitare i profili degli amici e le altre pagine. Si tratta di una quantità enorme di utenti e la società ammette che una simile crescita possa rallentare in futuro, una volta raggiunta una certa saturazione. Rispetto ad alcuni concorrenti, che ora non ci sono più o versano in grandi difficoltà come MySpace, Facebook è riuscito a crescere rapidamente e a mantenere per anni un buon ritmo di crescita, cosa che sembra allontanare per ora il rischio di una implosione. Nella documentazione, la società ammette che comunque gli utenti cliccano di rado sugli annunci pubblicitari proposti nelle varie sezioni del social network. Gli investitori ne sono consapevoli e per ora non sono quindi interessati a investire denaro per campagne pubblicitarie troppo onerose. Considerato il numero di iscritti, ci sono però enormi margini per migliorare le cose, introducendo nuovi tipi di annunci pubblicitari più pertinenti con i gusti degli utenti (privacy permettendo) e più innovativi rispetto ai tradizionali banner.

4. Concorrenza
Per avviare la propria quotazione in borsa, Facebook ricorda anche alla SEC che al momento il settore dei social network rimane altamente competitivo. Tra i concorrenti che con sfumature e su piani diversi potrebbero incidere sulla propria crescita, la società cita Google, Microsoft, Twitter e altre iniziative meno note come Cyworld (Corea del Sud), Mixi (Giappone), vKontakte (Russia), Renren, Sina e Tencent (Cina).

5. Giochi
Zynga è una società che si occupa dello sviluppo e della gestione di videogiochi, che possono essere usati direttamente all’interno di Facebook. Si stima che l’azienda abbia almeno 200 milioni di utenti attivi ogni mese grazie al social network e ad alcuni propri giochi di successo come FarmVille, CityVille, Texas HoldEm Poker ed Empires & Allies. Una realtà così grande ha fatto sì che per molti versi Facebook stesso sia dipendente da Zynga. Nei documenti per la IPO, Facebook stima che almeno il 12 per cento dei propri ricavi sia realizzato grazie alla presenza dei giochi di Zynga al proprio interno. Si tratta di quasi 408 milioni di dollari.

6. Morte
Mark Zuckerberg, il cofondatore di Facebook, ha trovato in un certo senso il modo di farsi gioco della morte, almeno nella documentazione per la IPO, dicono sul Wall Street Journal. In alcune circostanze, infatti, Zuckerberg potrà decidere chi si occuperà della società anche dopo essere morto: «Nel caso in cui il signor Zuckerberg sia al comando della nostra società al momento della sua morte, il comando sarà trasferito a un’altra persona o entità che egli stesso indicherà come suo successore». Nella veste di dirigente e di membro del consiglio di amministrazione, Zuckerberg dovrà agire in questo caso nel migliore interesse degli azionisti.

7. Impiegati
Facebook è riuscito a costruire il proprio successo su scala mondiale con un numero relativamente ristretto di impiegati. La società ha in tutto alle proprie dipendenze 3.200 persone, un decimo rispetto a Google che ne occupa 32.467.

8. Avvocati
La quotazione in borsa di Facebook è anche una grandissima occasione per gli studi legali e di consulenza, necessari per produrre i documenti richiesti dalla SEC. Partecipare a una simile operazione è il sogno di ogni studio legale. Fanno parte del gioco, tra gli altri, gli avvocati di Fenwick & West e di Simpson, Thacher & Barlett, che potrebbero godere di parcelle da svariate centinaia di milioni di dollari.

9. L’Azionista
Mark Zuckerberg possiede per ora una quota di capitale pari al 28,2 per cento, numero che comprende anche le quote detenute da alcune altre persone che hanno delegato al cofondatore il proprio potere di voto. Facebook vuole raggiungere grazie alla IPO una valutazione che oscilla tra i 75 e i 100 miliardi di dollari, quindi nel migliore dei casi Zuckerberg potrebbe trovarsi con una quota azionaria intorno a 28 miliardi di dollari: più di un miliardo per ogni suo anno di età (è del 1984).

10. Altri azionisti
La società di investimenti e venture capital Accel dovrebbe trarre enormi benefici dalla quotazione di Facebook. Nel 2005 investì 12,7 milioni di dollari nel social network e, benché negli anni abbia venduto alcune quote, potrebbe ottenere pacchetti azionari per 11,4 miliardi di dollari (nella migliore delle ipotesi e cioè con una valutazione complessiva della IPO pari a 100 miliardi di dollari). Uno dei cofondatori di PayPal, Peter Thiel, investì 500mila dollari in Facebook nel 2004 quando la società aveva un valore stimato intorno ai 4,9 milioni di dollari. Da allora ha venduto alcune quote e detiene circa il 2,5 per cento della società, cosa che potrebbe fruttargli fino a 2,5 miliardi di dollari.




anche a me m'è sempre importato 'na sega di economia, azioni, borse

ma perchè voi non vi fidate? cos'è questo scetticismo?








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18/05/2012 18:58
 
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in pochi anni arrivera' ai 600$ per azione della apple!

Alcune aziende sono nate per dominare..e domineranno! ci sta poco da fare!

se consideriamo la crescita impressionante in pochi anni...

internet = facebook= $$$
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18/05/2012 21:16
 
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se avessi avuto la possibilità ci avrei provato.. ma quando investo le 1.000/2.000 euro ha senso?








Immagina Kurt Cobain e Billie Holliday senza la robba
Hendrix e Morrison senza LSD
Prova a immaginare Vasco senza la coca
la vita spericolata e la voce sporca


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18/05/2012 23:37
 
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Re:
raffaeles1982@, 18/05/2012 18.58:

in pochi anni arrivera' ai 600$ per azione della apple!

Alcune aziende sono nate per dominare..e domineranno! ci sta poco da fare!

se consideriamo la crescita impressionante in pochi anni...

internet = facebook= $$$




calma...apple è una azienda che innova da anni e immette da anni prodotti..ha attaccato tutti i segmenti..dai pc fissi ai portatili, al telefono mobile fino ad inventarsi un intero settore (tablet)..e se entra nel mercato tv fa il botto..ma oltre non andrà....facebook è un social network che si mantiene in vita specialmente grazie alle applicazioni e agli sponsor...nel momento in cui gli iscritto inizieranno a calare per un qualsiasi motivo, gli sponsor che investiranno caleranno in maniera quantomeno proporzionale e si avvierà verso la morte. ora ribalta questo semplice discorso sulla finanza. ovvio che appare troppo semplicistica la mia visione ma se iniziate a ragionare in questi termini scoprirete che non è sempre oro quello che luccica. zuckemberg ha un motivo ben preciso per essersi quotato..avrà un progetto in testa...lanciare uno smartphones? non credo si sia quotato come semplice social network.
in ogni caso io i miei soldi non li investirei né in apple né in facebook né in google (così siamo tutti contenti). troppi rischi per come sono fatto io. preferisco un rendimento basso ma un rischio contenuto...discorso diverso se hai a disposizione un capitale ingente allora ti costruisci un portafoglio + o meno immunizzato e ci ficchi dentro pure facebook...tutto quanto sopra esposto ovviamente è ridotto all'osso e semplificato al massimo
[Modificato da dalessio86 18/05/2012 23:42]









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18/05/2012 23:39
 
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Re:
themonster91, 18/05/2012 21.16:

se avessi avuto la possibilità ci avrei provato.. ma quando investo le 1.000/2.000 euro ha senso?




1.000 tieniteli..qualsiasi azione tu voglia comprare il mio consiglio è investire almeno dai 5mila in su...ovvio che io non sono un broker...mi baso sulle mie scarse reminiscenze universitarie..nella vita mi occupo di tutt'altro
[Modificato da dalessio86 18/05/2012 23:40]









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19/05/2012 00:05
 
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Facebook sprint al debutto (+11%), poi chiude sul filo della parità

Facebook debutta a Wall Street con un valore di 42 dollari per azione, in rialzo dell'11% per cento rispetto ai 38 dollari stabiliti ieri. A fine giornata, però, la chiusura del titolo rispecchia il prezzo dell'Ipo: 38,18 euro, a +0,47% (segui l'evoluzione delle contrattazioni nella giornata di borsa).

Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, ha suonato la campanella all'apertura della Borsa di New York. Le azioni FB dovevano entrare in quotazione alle 17 ora italiana, ma c'è stato un ritardo di circa mezz'ora. Subito dopo l'apertura, quindi, il valore di Facebook - fissato in 104 miliardi - è salito a 117,82 miliardi. Il titolo ha poi ceduto parte del guadagno registrato in apertura, per stabilizzarsi sui 40 dollari per azione, con un rialzo del 5,4%.

Il mondo guarda con stupore alle cifre del collocamento: la capitalizzazione vale 103 volte gli utili. E si interroga sulla sostenibilità del modello di business.

Nel 2011 Facebook ha raggiunto ricavi per 3,7 miliardi di dollari, per oltre l'80% dovuti alla pubblicità. Nel primo trimestre 2012 l'utile è stato di 205 milioni di dollari, in calo del 12% rispetto all'anno precedente, mentre i ricavi sono stati di 1,06 miliardi di dollari (+45% sullo stesso trimestre del 2011, ma in calo rispetto agli ultimi tre mesi del 2011). Nello stesso periodo Google ha registrato ricavi per 10,65 miliardi di dollari, in crescita del 24%. Una montagna di soldi che arriva praticamente soltanto dalla pubblicità.

Mountain View ha un fatturato dieci volte superiore. C'è ancora qualche perplessità sull'efficacia della pubblicità su Facebook, tanto che Gm pochi giorni fa ha rivisto al ribasso il suo programma di investimenti sul social network. La pubblicità su Google è legata alle parole chiave, a una ricerca molto mirata su un argomento o un prodotto. Nel caso di Facebook invece fa tesoro del grafo sociale raccolto dal social network e fatto dalle nostre amicizie e i nostri interessi in rete (in base ai "like" che distribuiamo nelle pagine, alle news che condividiamo, presto le canzoni che ascoltiamo e coì via), però entra in un territorio molto personale e poco orientato all'acquisto.

L'ultima trimestrale ha evidenziato un balzo degli utenti su smartphone e tablet, dove però Facebook viene generalmente utilizzato come applicazione senza pubblicità. La sfida al momento è dunque quella di riprodurre l'ecosistema del pc sul mobile. Non a caso l'azienda di Palo Alto di recente ha acquisito Instagram e Glancee, entrambe aziende che nascono sul mobile. Si è presa le aziende e le sue competenze.

La pubblicità è dunque il terreno primario in cui Facebook dovrà dimostrare il suo valore, ma ha anche altre voci (minoritarie) di ricavi. A partire dalla moneta digitale. E' il caso di Farmville, il giochino di Zynga che chiede agli utenti il pagamento in crediti per alcune funzionalità. Facebook conserva una percentuale dei soldi che arrivano con carta di credito. In Nuova Zelanda sta invece testando alcuni servizi a pagamento, mentre in alcuni Paesi è attivo il noleggio di film in streaming. Infine ci sono le applicazioni, con il neonato App center sull'esempio di Apple, che su questo ha creato una vivace economia fatta dal successo delle idee degli sviluppatori di terze parti. Il valore di Facebook è generato dal miliardo di persone che ci vivono dentro, se mettessero un euro a testa all'anno i ricavi salirebbero di un miliardo. Se fosse un euro al mese salirebbero di 12 miliardi. Il passo però non è breve.

ILSOLE24ORE









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22/05/2012 15:53
 
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I primi guai di Facebook in borsa

Ieri ha perso l'11 per cento: alcuni danno la colpa alla banca Morgan Stanley, altri dicono che senza la banca sarebbe potuta andare anche
peggio

www.ilpost.it/2012/05/22/i-primi-guai-di-facebook-in-borsa/








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22/05/2012 16:08
 
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Queste operazioni sono appoggiate dalle banche, che di solito cercano di tenere su il prezzo nei primi giorni.

Per questo, quando si capisce che il prezzo della IPO è stato troppo alto, è bene vendere nei primi giorni è la cosa migliore, poi scende ancora.

E' sicuramente una società interessante, da osservare, non da comprare.










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22/05/2012 17:07
 
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La vedo male.







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22/05/2012 22:15
 
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Oggi ha perso ancora...

Gli analisti hanno già sentenziato che è stato un flop.
[Modificato da anettun 22/05/2012 22:16]








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25/05/2012 18:50
 
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http://www.corriere.it/economia/12_maggio_25/ha-undici-anni_cdb02d66-a67d-11e1-adca-f1e67e46c97e.shtml

Ha 11 anni la vittima più giovane dell'Ipo
di Facebook: «Hanno in ostaggio i miei soldi»
Il ragazzino ha investito 10 mila dollari derivati dalla sua attività. Ma ancora non sa se i suoi ordini siano stati eseguiti


(Ap)
MILANO - La vittima più giovane dell'Ipo di Facebook ha 11 anni, si chiama Sam Lesser e vive a New York dove frequenta le elementari nell Upper East Side.
«MI SENTO INGANNATO« - Ma non solo. Questo enfant prodige della finanza ha cercato di investire 10.000 dollari per acquistare azioni Facebook, una somma frutto dei proventi derivati gestendo una piccola azienda, la Sml Network, che vende skateboard e braccialetti. Ma a causa dei problemi tecnici incontrati dal Nasdaq ancora non sa se i suoi ordini sono stati eseguiti. E ora, mentre Morgan Stanley si dice pronta al rimborso, Sam chiede che i suoi soldi gli vengano restituiti. Arrabbiatissimo, Sam ha dichiarato «Stanno tenendo i miei soldi in ostaggio». Spiega al New York Post la madre di Sam: «Abbiamo parlato con diversi operatori di borsa - ha detto ma nessuno sembra essere in grado di darci una risposta. Ci sentiamo ingannati». A nulla sono valsi i tentativi di annullare l'ordine. Lesser si dice contrariato dall'Ipo di Facebook perchè avrebbe voluto destinare parte dei profitti all'associazione contro il cancro fondata dell'ex ciclista americano Lance Armstrong.












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27/05/2012 23:42
 
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questo ha 11 anni... Una azienda? 10.000 dollari di guadagno? e li avrebbe donati per lotta contro il cancro?

mm







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