Scritto da: grizzly 62 24/02/2007 23.29
mai pensato avremmo fatto cosi' tanti progressi,purtroppo i trequarti invece non te li puoi inventare sono il fulcro del gioco e il vero segreto per vincere, qui purtroppo ci sono anni di divario che solo con la scelta ampia puoi veramente far diminuire, quando e se avremo una base piu' ampia allora credo che potremo davvero competere con le migliori di europa e del mondo ,accontentiamoci di fare miracoli con quello che abbiamo
la base è ampia e cresce costantemente, non conosco i numeri ma secondo me a praticanti siamo sui livelli di Irlanda Galles e Scozia, paesi più "rugbistici" ma con molti meno abitanti
in Italia è anche vero che il rugby è uno sport molto regionale, si gioca tanto in Veneto Lombardia Lazio e Abruzzo ma nel resto d'Italia pochissimo, solo qualche eccezione come Parma, Benevento o Prato
e soprattutto è evidente che il problema è nelle scuole rugby, se metà nazionale è composta di oriundi ed equiparati (Parisse, De Marigny, Griffen, Robertson, Peens, Castrogiovanni, Canale, Dellapè, Pez, Nieto, Sole, decisamente troppi), gente che ha avuto la sua formazione rugbistica fuori dall'Italia
ormai la fase difensiva è su alti livelli, la copertura dei 3/4 è all'altezza anche se qualche svarione di troppo c'è sempre
quello che manca è tutto in fase d'attacco, manca la capacità di fare gioco alla mano, di creare sovrannumero con il sostegno, di arrivare anche alla 7° fase con lucidità, è il rugby moderno che richiede questo
è ancora TROPPO evidente la differenza tra le nazioni del trinations e questa Italia, anzi direi che solo Francia e Irlanda (con quella splendida linea mediana O'Gara-D'Arcy-O'Driscoll che si ritrova) sono all'altezza del gioco che producono le nazionali australi
la stessa Inghilterra è ormai una squadretta (clamorosa la vittoria di oggi dell'Irlanda per 43-13, la peggior sconfitta nella storia del 6 nazioni per gli inglesi)
dei 3/4 italiani salvo solo Mirco Bergamasco e un pò Masi e Nitoglia, il resto è robetta
continuo a ripetere che quello che serve all'Italia è soprattutto una apertura che faccia la differenza
anche con i piedi: non dico Wilkinson o O'Gara, ma basta Paterson (che neanche ci gioca, apertura) per far impallidire Scavanacca e Pez al confronto
Firma fatta da Jorginha, a me piace ma lei non ci vuole credere.
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