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[PS4] Tearaway: Unfolded

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2015 00:19
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:love: :cry:







Uscita: 2015
Tipologia: Adventure, Platform
Piattaforme: PS4
Sviluppato: Media Molecule
Distribuito: Sony




Screenshots (clicca per visualizzare)

[Modificato da li4m 02/09/2015 18:14]







http://psnprofiles.com/Eugy80uc
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Speriamo sia cross-buy come journey per ps4..







Barabba..barabba..barabba.barabba..barabba...
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09/12/2014 13:39
 
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Anteprima di Tearaway Unfolded
spaziogames


Piattaforme: PS4
Genere: Action-Adventure
Sviluppatore: Media Molecule




ASPETTATIVE

- Artisticamente splendido, al punto da non sfigurare su PS4
- Interessanti modifiche al gameplay per supportare il pad Playstation







Pensare ai Media Molecule e ai loro lavori mette sempre addosso un’allegria quasi bambinesca. Questi ragazzi creano titoli ricchi di gioia e idee atipiche, spesso sviluppati in modo da far sentire il giocatore parte del mondo virtuale che sta esplorando e di coinvolgerlo con forza nelle meccaniche di gioco. I Little Big Planet ci riuscivano con il loro complesso editor, che lasciava l’evoluzione di quei titoli in mano alla community, e Tearaway, nel suo piccolo, lo fa trasformando l’utente in una sorta di aiuto divino proveniente dall’esterno. Quest’ultimo progetto è stato una piccola gemma sulla portatile di Sony, ma purtroppo non sono moltissimi i giocatori che hanno avuto modo di assaporarne la furbizia e l’ispiratissimo comparto artistico. Tearaway Unfolded quindi è un port sensato e naturale, che potrebbe far scoprire a un utenza ben più estesa le magie di questo talentuoso studio di sviluppo. Solo un problema: il sistema di controllo del primo Tearaway era gestito tutto attorno alle funzionalità di Playstation VITA, e c’erano parecchi dubbi sui cambiamenti al gameplay legati al passaggio a PS4. Quei dubbi non si sono dissipati del tutto, ma la nostra prova a Londra ne ha comunque chiariti parecchi, vediamo perché.





Carta canta

Come detto, l’attrattiva principale di Tearaway risiede nel suo stile grafico unico e nel suo gameplay particolarissimo, ma non è una passeggiata portare quelle meccaniche su un sistema di controllo dotato di meno mezzi di interazione rispetto alla Playstation VITA, che con il suo doppio touchscreen permetteva di influenzare in molti modi l’avanzamento del piccolo messaggero protagonista del gioco. Il pad PS4 però ha a sua volta delle interessanti peculiarità, che i Media Molecule hanno prontamente sfruttato per riadattare l’intero sistema alla nuova piattaforma.

La demo da noi provata era breve, ma sufficiente a mostrare alcune interessanti applicazioni del nuovo controller: il touch pad viene usato spesso, principalmente per aprire botole o attivare superfici elastiche che permettono al protagonista di raggiungere zone sopraelevate e possono in certi casi liberare la via da fastidiosi ostacoli, mentre la luce frontale può venir puntata verso lo schermo e utilizzata per ipnotizzare gli Scraps, piccole creaturine di carta piuttosto aggressive che in tal modo vanno combattute (il modo migliore di eliminarle è appunto attirarle verso una voragine vicina grazie alla luce).

Il touch screen viene adoperato anche per scagliare ghiande e gli stessi Scraps, poiché è possibile farli “entrare” nel pad ruotandolo verso l’alto, e poi mirare nella zona desiderata per attivare meccanismi vari o distruggere determinati oggetti. Una serie di idee ben applicate, che chiaramente non bastano ad assicurare la varietà del gioco ma offrono comunque un’esperienza ben diversa dal solito, e differenziata a dovere dal predecessore per VITA.





Per quanto riguarda i difetti rimasti, la difficoltà dell’opera Media Molecule è rimasta forse fin troppo bassina, con indizi sul da farsi sempre evidenti e fasi platform eccessivamente semplificate. È chiaro che Tearaway punta su altro per stupire il giocatore, ma speriamo comunque nell’inserimento di qualche momento in grado di farci impegnare almeno un pochino, poiché la quasi totale assenza di sfida potrebbe stancare i più. Unfolded dovrebbe ad ogni modo contenere una campagna allungata rispetto alla versione VITA, che potrebbe smorzare il problema della scarsa durata visto nell’originale.
Nessuna critica da fare invece per quanto riguarda il comparto tecnico. Il fatto che questo titolo riesca a rendere così bene su PS4 è testamento dell’incredibile direzione artistica dei Media Molecule, capaci di creare un mondo cartaceo coloratissimo e incantevole, abitato da creature che sprizzano simpatia da ogni foglio e in grado di far dimenticare a chi lo gioca qualunque noioso numero legato alla grafica.


Pensare a Tearaway al di fuori della Playstation VITA sembrava una cosa estremamente innaturale, eppure Unfolded pare essere perfettamente a suo agio su PS4, anche grazie a una direzione artistica eccezionale e a un furbo rimaneggiamento delle meccaniche di gioco. Quest'opera di Media Molecule merita di essere apprezzata da più giocatori, quindi il suo arrivo sulla nuova piattaforma è graditissimo, ora resta solo da vedere se questa versione saprà superare il titolo originale.











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02/09/2015 18:22
 
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Tearaway: Avventure di Carta - Recensione
multiplayer




Tearaway arriva su PlayStation 4 e noi lo abbiamo provato per voi!

Carta canta

Per chi non ne fosse a conoscenza, nel novembre del 2013 è arrivata su PlayStation Vita un'avventura semplicemente deliziosa dal nome di Tearaway, realizzata da quei geniacci di Media Molecule. Uno sviluppatore che nonostante non abbia tantissimo appeal verso il grande pubblico, è sempre riuscito a creare titoli di indubbia qualità rivolti ad una "nicchia allargata" di giocatori, in grado di andare a toccare alcune corde differenti dell'esperienza ludica.





Il loro ultimo gioco è stato parecchio apprezzato ma purtroppo non ha venduto cifre astronomiche - un vero peccato perché a noi è piaciuto un bel po' - da qui forse la scelta di portarlo anche su PlayStation 4 in una versione riveduta e corretta, sia in relazione al sistema di controllo differente che alla potenza di calcolo accresciuta.

Avventure di Carta è il nuovo sottotitolo che evidenza anche la caratteristica più visibile di questa avventura, la realizzazione del mondo di gioco con questo unico elemento, utilizzato per i personaggi, gli sfondi, perfino gli effetti grafici; il risultato è semplicemente delizioso, uno stile peculiare che cattura fin da subito e che non necessita di una potenza poligonale bruta per restituire un impatto piacevole, colorato, allegro.

La cura PlayStation 4 ha permesso agli sviluppatori di aumentare la distanza visiva, la complessità dei dettagli e anche l'estensione dei livelli, con una fluidità migliore ma anche in questo caso sofferente di incertezze in alcuni frangenti, anche legate alle animazioni di alcuni oggetti su schermo.


Trofei PlayStation 4

Tearaway: Avventure di Carta mette a disposizione 35 trofei, fino al tanto agognato platino. In linea teorica è possibile ottenerli tutti durante la prima partita, realisticamente bisogna rigiocare qualche capitolo per ottenere tutti i regali associati, raccogliere tutti i coriandoli e uccidere tutti i nemici. Altri trofei sono legati a condizioni particolari, come saltare più volte una marmotta, riaccompagnare una smarrita, fotografare particolari scorci dello scenario.







Director's cut

Tearaway: Avventure di Carta propone infatti gran parte degli oggetti, musiche e in pratica gli stessi livelli del titolo originale, ma talvolta li mescola perché il sistema di controllo è differente. Tali livelli sono più estesi o magari rifiniti grazie all'ulteriore tempo di sviluppo utilizzato.

Il gioco può essere definito quindi come una sorta di versione "Director's cut" dell'originale, che a distanza di un anno e mezzo resiste bene ma soffre tendenzialmente degli stessi difetti, legati ad una eccessiva facilità, una longevità non certo eccezionale e una narrazione dal mordente labile e molto legato all'approccio del giocatore.

I protagonisti sono dei messaggeri a forma di busta per le lettere animati, Iota e Atoi, e il loro compito in questo mondo di carta colorato è quello di consegnare un messaggio proprio a voi, il giocatore, ribattezzato TU all'interno del titolo. Un legame che diventa sempre più forte nel corso dell'avventura, grazie all'utilizzo finalmente sensato e fantasioso del sistema di controllo che permette di incidere su quello che accade all'interno dello schermo. Già su PlayStation Vita Media Molecule ha reso giustizia alle caratteristiche fisiche della console, permettendo di utilizzare in maniera interessate le parti touch e la fotocamera di quest'ultima; su PlayStation 4 abbiamo un discorso simile, questa volta col DualShock 4 e, in maniera facoltativa, con PlayStation Camera.

Il protagonista principale ha movenze classiche da platform: dopo qualche sezione di gioco impara a saltare e con i tasti frontali può raccogliere oggetti mentre affronta le difficoltà che gli si parano davanti.





Il mondo di carta è infatti popolato da temibili corvi che bloccano la strada e soprattutto dalle "cartacce", quadratini di carta straccia che sporcano letteralmente la bellezza del paesaggio e incutono paura nella popolazione presente. Il TU, ovvero il giocatore reale, sarebbe la persona che si vede attraverso lo squarcio nel cielo e che rappresenta l'obiettivo da raggiungere per Iota (la versione maschile di Atoi, quella che abbiamo scelto) e proprio perché c'è questo legame tra voi e lui, bisogna aiutare non solo controllandolo direttamente, ma anche incidendo sul mondo che lo circonda. Se siete in possesso di PlayStation Camera la vostra sagoma appare spesso e volentieri nel gioco, a partire proprio dallo squarcio; il resto è demandato al DualShock 4.

Premendo ad esempio uno dei trigger posteriori e utilizzando il sensore di movimento, si può puntare l'area con un fascio di luce in grado di liberare la strada, cancellare la carta straccia che deturpa visivamente l'ambiente e ipnotizzare le stesse cartacce, allo scopo ad esempio di scaraventarle fuori dallo schermo.

La pressione con rilascio del touch pad permette di interagire con i tamburi sparsi nei livelli, i quali permettono a Iota di raggiungere posizioni elevate; raccogliendo un oggetto, muovendo il pad verso l'alto e premendo quadrato, è possibile lanciarlo verso il giocatore e "immagazzinarlo" nel pad, fino a quando con lo slide lo si vuole lanciare per risolvere ad esempio puzzle ambientali.





Sempre mediante touchpad è possibile ritagliare nella carta virtuale forme che poi vengono applicate direttamente sugli oggetti presenti nel gioco. Talvolta alcuni personaggi chiederanno, infatti, di disegnare qualcosa e sceglierne il colore, per poi applicarla fisicamente sulle parti del corpo; con R3 è invece possibile personalizzare direttamente il protagonista principale, disegnando forme inedite oppure acquistandone tra quelle disponibili per il naso, gli occhi e il resto, all'interno di un sottoinsieme davvero vasto di scelta.

La moneta sonante del gioco è rappresentata da coriandoli, i quali si raccolgono per strada o compiendo piccole attività secondarie. Un'ultima interazione è rappresentata dalla fotocamera interna al gioco, che si attiva mediante tasto triangolo: anche in questo caso è possibile acquistare lenti differenti, come macro e grandandolo, e filtri appositi, dalla seppia al negativo, prima di scattare la foto con R2. Novità assoluta è la possibilità di creare Gif animate, davvero carine da condividere sul proprio profilo all'interno del sito Tearaway.me, che tra l'altro permette di scaricare le composizioni nascoste nel gioco per creare il proprio origami con carta reale.





Direttamente collegata è la funzionalità secondo schermo all'interno della PlayStation App, che permette di disegnare le forme direttamente su smartphone e tablet, nonché inviare le proprie fotografie per personalizzare anche parte delle texture relative all'ambientazione. Tearaway è tutto questo, sorprende con le sue trovate interessanti legate al sistema di controllo, delizia per lo stile grafico adottato e per il tono scanzonato, ammalia quando ci si sente maggiormente coinvolti con quello che accade su schermo.

Il finale va goduto da soli e concentrati, perché ha un messaggio - è il caso di dirlo - non indifferente; il gioco lascia un senso di soddisfazione per aver regalato un'esperienza diversa del solito, sicuramente in grado di lasciare il segno.

Le novità e gli aggiustamenti apportati alla versione PlayStation 4 rendono il tutto più gradevole, ma come detto non cambiano i difetti pur presenti, al di là di una narrazione come detto sottile e di presa diversa per ciascuno.

Il titolo fa fatica a regalare più di 6-8 ore per essere completato, e seppur rigiocabile allo scopo di collezionare tutti gli extra e ottenere il platino, manca un po' di mordente nella progressione, è piuttosto facile e non propone ostacoli e avversari particolarmente interessanti. Si limita "solo" a sorprendere il giocatore a livello visivo e con le sue trovate narrative e di interazione, mentre il resto rimane più nella norma.





8

Tearaway: Avventure di Carta è un'avventura deliziosa che mette allegria, ammalia il giocatore per il suo stile peculiare e sorprende per le sue trovate; come su PlayStation Vita è tra i pochissimi titoli in grado di utilizzare in maniera creativa e sensata le caratteristiche del sistema di controllo legato al sistema sul quale gira. Il prezzo di acquisto più contenuto (39,90€) ci lascia poche remore nel consigliarlo a tutti quelli che vogliono vivere un'esperienza diversa dal solito, colorata e coinvolgente, al netto di mordente e difficoltà migliorabili, e di una longevità non propriamente eccezionale. Chi ha giocato l'originale su PlayStation Vita può valutare di saltare questa versione estesa, a meno di non voler provare le piccole novità presenti, o magari perché Tearaway gli ha regalato un'esperienza indimenticabile.


Pro

+ Stile grafico delizioso e colorato
+ Ottimo utilizzo del DualShock 4
+ Narrazione ammaliante...

Contro

- ...seppur abbia una presa molto legata alla singola attitudine
- Longevità non eccezionale
- Poco mordente in termini di progressione e difficoltà di gioco









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02/09/2015 18:29
 
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Recensione di Tearaway Unfolded
spaziogames


Piattaforme: PS4
Genere: Action-Adventure
Sviluppatore: Media Molecule
Data uscita: 9 settembre 2015

8.0

+ Artisticamente splendido
+ Gameplay trasformato per adeguarsi a Ps4 e al Dual Shock
+ Lavoro notevole fatto sul gioco, sia a livello tecnico che strutturale
+ Adatto a tutti

- Molto, ma molto facile




Dev'essere curioso visitare gli studios dove i Media Molecule danno vita alle immagini che frullano nei loro cervellini. Uno se li immagina quasi fiabeschi, con pareti in marzapane, statue di magiche creature e origami capaci di prender vita e accompagnare i visitatori nelle passeggiate.

Il fatto che si tratti di un freddo ufficio con qualche nota di colore data da pupazzi e decorazioni è tristemente più realistico, ma pare importare poco a questo team, perché ormai è evidente che la magia delle fiabe è tutta nella loro mente.
L'ultima dimostrazione del loro estro si chiama Tearaway Unlimited e non è una novità, a volerla dir tutta, bensì un brillante giochillo pensato per Playstation Vita e riadattato per Ps4. Dopo averlo provato, però, definirlo “port” ci sembra davvero riduttivo. Vediamo perché.





Fiabe di carta

Anche quando lo si osserva da una prospettiva orientata verso i più piccini, Tearaway riesce a discostarsi parecchio dai tipici prodotti per i videogiocatori più giovani. La storia che fa da motore trainante, ad esempio, è estremamente semplice, al punto da far apparire l'opera dei Media Molecule una sorta di equivalente interattivo delle fiabe illustrate.

Ci spieghiamo meglio: esattamente come nella controparte per PsVita, in Tearaway voi interpretate... voi. O meglio, il “tu”, perché è proprio con questo pronome singolare che le due voci narranti si riferiscono al giocatore per tutta l'avventura, ed è lui, con le sue azioni, a trasformare il mondo di gioco. Non esplorerete questa misteriosa location con una visuale in prima persona tuttavia, ad aiutarvi ci sarà un pucciosissimo messaggero di carta con cui formerete un forte legame dopo l'apertura di uno squarcio tra tale universo e quello reale. Il vostro obiettivo finale? Raggiungere lo squarcio sopracitato, per consegnare un messaggio.

Tutto qui. Davvero, non c'è altro al di fuori di una misteriosa forza maligna che riempie il mondo di avversari chiamati “cartacce” capaci di togliere il colore a ciò che li circonda. È evidente pertanto che gli sviluppatori abbiano voluto evitare qualunque virtuosismo narrativo per concentrarsi esclusivamente sull'impatto artistico del mondo. Ottima scelta, visto il risultato finale.

Ciò che Tearaway offre è infatti una delle ambientazioni più vibranti e ispirate che abbiamo mai visto, già capace di stupirci nella sua versione Vita, ma su Ps4 ancor più strabiliante. L'illusione del mondo cartaceo qui è vicina alla perfezione. Osserverete alberi pieghevoli muoversi nel vento, animali e curiosi abitanti composti da colorati pezzettoni di cartone, intere montagne ed edifici enormi fatti di fogli più o meno resistenti alle intemperie.

L'effetto è splendido e il passo avanti rispetto alla portatile Sony davvero sensibile, non solo a livello grafico. I livelli sono infatti all'incirca gli stessi del precedessore ma rifatti in toto, allargati e nettamente più ricchi di dettagli. Il titolo non è stato semplicemente rimasterizzato, i suoi asset sono stati recuperati, ritoccati in modo pesante, e riutilizzati per creare una variante ambiziosa e spettacolare.





Nuova console, nuovi controlli

I cambiamenti, in Tearaway Unfolded, non si limitano peraltro ai ritocchi estetici e alla scala aumentata: il gameplay si è infatti trasformato. Come ben saprete, il primo Tearaway era strutturato completamente attorno ai comandi della Playstation Vita, ne utilizzava dunque di continuo il touchpad posteriore, il touchscreen, e le altre funzionalità, per variare a dovere il gameplay. Tali trovate erano in larga parte inapplicabili a Playstation 4, quindi gli sviluppatori hanno scelto di modificare il sistema di controllo per sfruttare al meglio le funzionalità del Dual Shock 4.

Prima le cartacce venivano eliminate a suon di ditate virtuali? Ora potrete ipnotizzarle con la luce frontale del controller e farle cascare in un burrone, o eliminarle grazie a pericoli vicini. Prima si disegnava col touchscreen? Adesso si usa il touchpad. E così via, con tanto di piattaforme elastiche che il touchpad attiva con una leggera pressione, vento direzionabile con lo scorrere di un dito, proiettili che il vostro alter ego può raccogliere per scagliare dallo schermo in un secondo momento, e altre chicche che si sposano alla perfezione alla nuova natura del titolo.

Il lavoro svolto, insomma, è impressionante, un rimodellamento che per certi versi avrebbe potuto portare persino a un seguito diretto. Ma stavolta capiamo i Media Molecule: riproporre la loro opera, non giocatissima, su una console con una base installata come quella di Ps4, è un modo come un altro per diffondere il verbo. Come detto all'inizio, Tearaway Unfolded è ben più che un semplice port, e sta talmente bene sulla nuova piattaforma da sembrar congegnato per lei fin dall'inizio.

La poesia visiva del gioco, ad ogni modo, non riesce a oscurare del tutto il suo difetto primario, rimasto invariato col passare del tempo. Parliamo ovviamente della difficoltà, estremamente bassa e pensata per rendere Tearaway Unfolded godibile per i giocatori inesperti. In quanto fiaba interattiva Tearaway non vi chiede altro che perdervi nei suoi splendidi paesaggi, e scorre senza problemi dall'inizio alla fine. Il livello di sfida dei salti, dei puzzle e degli scontri è sempre minimo, e non porta mai il giocatore a distogliere lo sguardo dalla bellezza che lo circonda per concentrarsi sull'azione. Perfetto se siete un padre che ama giocare con pargolo in braccio, avete figlioli desiderosi di scoprire quanto bello può essere un videogioco, o fate parte di quella categoria di persone che apprezzano il comparto artistico più di qualunque altra cosa, ma non altrettanto idilliaco per chi ama videogame impegnativi. Tenetelo bene a mente prima di buttarvi sul disco.





Non si può invece criticare il comparto tecnico del gioco, meraviglioso. Si vede che Tearaway Unfolded è composto da pochi più poligoni rispetto alla manciata che dava forma alla sua base su Vita, ma questi sono usati alla perfezione e trasformano la televisione in una finestra su un mondo che potrebbe far andare in brodo di giuggiole qualunque amante degli origami.

Buona parte degli elementi di Tearaway è stato creato realmente con la carta prima di essere inserita nel gioco, e si vede, facendo ancora più effetto quando si nota la fludità del motore, intervallata da rarissimi e brevi scatterelli che non inficiano in alcun modo l'esperienza (e coincidono il più delle volte con dei caricamenti). Sfiziosissimo inoltre l'uso della fotocamera, che si ottiene praticamente subito e permette non solo di ridare colore ad oggetti e personaggi, ma anche di vagare per il mondo in prima persona e di scattare foto con vari filtri salvabili o creare gif animate carinissime.

Altrettanto curiosa infine è la companion app dedicata al gioco, con cui è possibile ritagliare oggetti per personalizzare il mondo in modo molto più preciso rispetto a quanto fattibile con il touchpad, o addirittura sostituire le texture con foto appena fatte. E non fatevi venire strane idee, rovinare il mondo di Tearaway con qualche porcata sarebbe davvero un peccato mortale.


Il lavoro svolto dai Media Molecule su Tearaway Unfolded è stato tale da trasfomare completamente un gioco già di per sé molto ispirato. Questa sorta di remake del primo Tearaway si adatta alla perfezione a Ps4, e riesce ancora a stupire con le sue meraviglie, le sue originali trovate e il suo ispiratissimo mondo di carta. Un gioco per grandi e piccini, in cui vi perderete per ore. Solo non aspettatevi una sfida, non è per mettere a dura prova i vostri riflessi che è stato sviluppato.









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10/09/2015 12:45
 
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Una Londra di carta per celebrare il lancio di Tearaway: Avventure di Carta
multiplayer

L'ha costruita l'artista Andrew Singleton

Per celebrare il lancio inglese di Tearaway: Avventure di Carta, Sony ha commissionato all'artista Andrew Singleton la realizzazione di una Londra di carta. Vediamo questo interessante videodiario che documenta la lavorazione della "scultura".












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14/09/2015 00:19
 
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aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah

sto resistendo come un matto
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