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[News] 30 anni di Amiga

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2015 23:58
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24/07/2015 12:17
 
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Speciale 30 Anni di Amiga
everyeye

Il 23 luglio 1985 usciva il Commodore Amiga 1000. Nasceva così uno dei computer più influenti della storia dei videogame. In questa prima parte del nostro speciale, ne ripercorriamo la storia, dalla nascita al fallimento.

Era un rumore metallico, un gracchiare ritmato che alternava mugolii più sostenuti ad altri più secchi, rapidi. Ogni volta che lo ascoltavo, sapevo che stava per succedere qualcosa di speciale, che quel monitor squadrato, con un tubo catodico e quel guscio di plastica grigio chiaro che tendeva a ingiallirsi col tempo, mi avrebbe trasportato in qualche mondo fantastico, a combattere la malavita di Chicago, a sventare un'invasione di formiche aliene, a segnare con un tiro ad effetto imparabile o a tentare di diventare un pirata.

Ecco, cosa non dimenticherò mai del Commodore Amiga, il computer che oggi, 23 luglio 2015, compie 30 anni: le emozioni che partivano da quel lettore di floppy disk così rumoroso che sembrava sempre sul punto di rompersi, salvo poi aprirti un mondo di emozioni e fantasie che, ai tempi, era semplicemente unico. Il Commodore Amiga è stato probabilmente il computer più importante degli anni '80, insieme al Macintosh di Apple. Era una macchina incredibilmente avanti per la sua epoca, tra le prime ad avere un chip grafico dedicato e certamente la prima ad offrire un vero multitasking.

Mentre Microsoft e i PC Ibm ancora si perdevano nelle righe di codice del DOS e Windows muoveva i primi, timidissimi, passi, Commodore già offriva un computer in grado di fare qualsiasi cosa: giochi, grafica, animazioni in 3D, musica. Fu una rivoluzione che, di fatto, aprì la strada al computer come lo intendiamo oggi.
23 luglio 1985

Andy Warhol sale sul palco, si siede a una postazione con un Amiga 1000 acceso e pronto all'uso. Aiutato da un tecnico della Commodore, Warhol crea un ritratto di Debbie Harry, attrice, modella e cantante dei Blondie, utilizza Deluxe Paint, il software per disegnare incluso con il Workbench, il sistema operativo Amiga.





Fu il debutto ufficiale dell'Amiga 1000, un debutto in grande stile: i piani di conquista della Commodore erano appena iniziati, ma erano estremamente ambiziosi. Amiga doveva diventare una linea di computer in grado di ricoprire ogni possibile esigenza: dai videogame alla grafica professionale, dal publishing fino alle prime workstation. Quei curiosi ed eleganti movimenti del mouse di Andy Warhol, insomma, erano solo il primo passo.

Eppure, quella sicurezza ostentata durante l'evento in realtà nascondeva una genesi piuttosto ingarbugliata. Jay Miner, l'ingegnere che di fatto creò l'Amiga, la ricorda così: "Stavamo per finire in Atari, avevamo ipotecato le nostre case per andare avanti, eravamo convinti di aver creato qualcosa di speciale ma non sapevamo come farlo diventare realtà".

Miner, che aveva lavorato in Atari e progettato il Television Interface Adaptor, il cuore pulsante dell'Atari 2600, vuole cambiare aria. Atari gli va stretta e, con un certo tempismo, abbandona la compagnia prima del famoso crack e delle copie di E.T. nascoste nel deserto vicino l'Area 51. Larry Kaplan, suo collega in Atari e futuro co-fondatore di Activision, lo chiama in una piccola compagnia di nome Hi-Toro.

Miner comincia a lavorare all'idea di un chip basato sul Motorola 68000, un processore in grado di adattarsi a diverse esigenze e diversi prodotti: inizialmente l'idea era creare una console per videogame, ma in seguito Miner e soci decisero di allargare il progetto e dare vita a un vero computer in grado di eseguire applicazioni diverse. Nasce così il progetto Lorraine: un nome da donna per confondere le spie della Silicon Valley.

Hi-Toro più avanti cambia il nome in Amiga Corporation, ma il progetto Lorraine stenta a decollare perché mancano i fondi. Amiga non ha ancora un prodotto sul mercato, non ci sono entrate e i costi di sviluppo si fanno sempre più elevati. Nel frattempo Atari fallisce e la divisione computer della mitica compagnia americana viene acquistata da Jack Tramiel, fondatore della Commodore che fu costretto ad abbandonare la compagnia da lui stesso creata nel gennaio del 1984. Tramiel fonda Atari Corporation. Nasce così una delle rivalità più intense della storia dei videogame.



Essi Vivono

Se volete scoprire l'Amiga, se volete rivivere uno dei computer più importanti della storia dei videogame, avete diverse possibilità. La prima, la più ovvia, è andare a qualche mercatino oppure su eBay. Le quotazioni di un computer completo e funzionante non sono altissime: con 100 euro vi portate a casa un esemplare in perfette condizioni. I giochi costano molto meno, a parte qualche rara eccezione che ha un valore più alto (le avventure Lucasfilm, ad esempio). L'alternativa sono ovviamente gli emulatori: ce se sono diversi, per PC, Mac o, se preferite, Android. Per trovare i giochi vi consigliamo di fare un giro su Amiga Forever. Si tratta di una delle tante iniziative volte a conservare l'eredità dell'Amiga. Si possono anche ordinare dei dvd con dentro materiale, giochi, emulatori, demo e filmati sulla storia del computer Commodore. Un ottimo punto di partenza se volete recuperare.




La grande guerra

Facciamo un passo indietro, al 1983. Amiga, come detto, non viaggia in buone acque. Ha bisogno di investitori, di qualcuno che metta il denaro necessario per far sì che Lorraine diventi finalmente realtà. Miner contatta alcuni dei suoi ex colleghi in Atari, nel frattempo acquistata da Warner Bros, per trovare fondi: arriva circa mezzo miliardo di dollari, con in cambio una licenza di utilizzo esclusivo per un anno del chip Lorraine per creare computer e console da gioco. Atari aveva dei progetti: voleva utilizzare Lorraine per tornare in attivo.

Quando Tramiel acquista Atari, si ritrova tra le mani questo contratto con Amiga. Atari però era troppo occupata a gestire il suo fallimento, e non si accorse che Commodore si era intanto avvicinata ad Jay Miner e soci. Commodore arrivava dall'incredibile successo del Commodore 64 ma si era trovata, di colpo, senza la guida di Jack Tramiel, allontanato si dice per divergenza di vedute con Irving Gould, uno dei maggiori azionisti della compagnia canadese.

L'esperimento Commodore 128 non aveva dato i risultati sperati e l'azienda era alla disperata ricerca di un computer in grado di raccogliere l'eredità del C64 e bissarne il successo. Quel computer era Lorraine: Commodore acquistò Amiga Corporation, si dice, per circa 28 milioni di dollari, iniziando una furiosa battaglia legale con Jack Tramiel, che voleva far valere il suo contratto di esclusiva con Amiga e quindi impedire l'uscita del computer per favore il suo prodotto, l'Atari ST.

In mezzo, ci fu anche uno scambio di ingegneri che, nel momento dell'uscita di Tramiel da Commodore, decisero di seguirlo in Atari. Una battaglia che si giocò non solo nelle aule dei tribunali nord-americani, con processi che durarono diversi anni prima che le parti trovassero un accordo, ma anche e soprattutto nei negozi e nelle menti dei giovani ragazzi che dovevano decidere se acquistare un Amiga on un Atari ST. Come NES vs Master System, come Megadrive vs Super Nintendo, come PlayStation 3 vs Xbox 360, la rivalità tra Atari ST e Amiga è stata una delle grandi guerre dell'industria dei videogame.

500 è il numero perfetto

L'Atari ST arriva per prima nei negozi, nei primi mesi del 1985 a un prezzo di 800 dollari. L'Amiga 1000 arriva dopo, a luglio, e costa di più: per portarsela a casa bisogna sborsare circa 1295 dollari, monitor escluso. Le due macchine sono simili, ma Amiga ha un software più evoluto e un chip grafico più potente. Eppure, all'inizio la macchina Commodore fatica a imporsi, colpa del prezzo più elevato e di una iniziale mancanza di software. Poi, due anni più tardi, Commodore comincia a trasformare la visione di Jay Miner e soci in realtà: Amiga doveva essere una famiglia di prodotti diversi dedicati a utente e utilizzi diversi. Nasce così l'Amiga 500.





Un computer più compatto, un "all in one" simile al Commodore 128: c'è la tastiera, il lettore di floppy, uscite video e audio, una porta Aux per la stampante e ovviamente un paio di ingressi per i joystick. Il prezzo è sensibilmente più basso: solo 699 dollari. L'Amiga 500 fa il boom: vende circa il doppio rispetto al rivale ST e si afferma velocemente come il computer più apprezzato di quegli anni, soprattutto in Europa, dove il ricordo del Commodore 64 è ancora molto vivo.

L'Amiga 500 è un piccolo concentrato di tecnologia: ha un processore Motorola 68000 a 7,09 Mhz e 512Kb di RAM. Il processore ha un'architettura interna a 32-bit ma in realtà ha un data bus a 16-bit. La parte grafica viene gestita dal chip OCS, lo stesso dell'Amiga 1000: le prestazioni, per i tempi, sono super. Mentre i computer IBM ancora lottavano tra schede grafiche monocromatiche o con pochi colori, l'Amiga già poteva mostrare immagini a 4096 colori contemporaneamente su schermo grazie alla celebre modalità HAM. E ricordiamo che siamo nel 1987, quando le alternative per i videogiocatori si chiamavano NES e Master System.





L'Amiga 500

La famiglia Amiga crescerà nel tempo. Insieme al modello 500 arriva anche il professionale 3000. Entrambi saranno seguiti da evoluzioni e affinamenti. All'Amiga 500 seguiranno il 500+, poi il 600 e infine il potentissimo Amiga 1200: aveva il famoso chip grafico AGA, capace di visualizzare immagini a 256 colori da una palette di 16,8 milioni di colori, e la modalità speciale HAM arrivava a mostrare 262,144 colori su schermo. Non mancarono anche iniziative più maldestre, come lo sfortuna Amiga CDTV, in pratica un lettore cd con dentro un Amiga 500 che doveva far concorrenza all'altrettanto fallimentare Philips CD-i. Il CDTV fu un fallimento, ma la verità è che nessun modello riuscirà a ripetere il successo dell'Amiga 500.

Discorsi tecnici a parte, a fare la differenza furono soprattutto i contenuti. E l'Amiga 500 ebbe la fortuna di scatenare forse uno dei periodi più floridi dell'industria dei videogame, quello che poi avrebbe portato al successo delle console e della prima PlayStation. Tanti team e talenti ancora oggi attivi, come Codemasters o gli studi inglesi di Sony, devono la loro carriera proprio alla Commodore e all'accoppiata C64 e Amiga.



Compiti per le vacanze

Purtroppo non ci sono molti testi che parlano di Amiga e della sua storia. E' una pagina relativamente giovane che ha toccato soprattutto una certa area geografica, l'Europa in particolare,: qualunque sia la ragione, non sono molti i libri che approfondiscono la storia di Commodore e dell'Amiga. Per iniziare vi consigliamo Commodore Amiga: A Visual Compendium della Bitmap Books, un viaggio per immagini tra alcuni dei titoli che hanno fatto la storia del computer nord-americano. Se volete saperne di più della nascita dell'Amiga e soprattutto della lotta con Jack Tramiel, vi consigliamo The Future Was Here: The Commodore Amiga di Jimmy Maher, purtroppo disponibile solo in lingua inglese. Infine, a dicembre uscirà il nuovo libro di Brian Bagnal, Commodore: The Amiga Years, nuovo capitolo della storia della Commodore che si concentrerà proprio sul periodo Amiga.




Psygnosys, Codemasters, Electronic Arts, US Gold, Ocean, Activision, Ubisoft, gente come Peter Molyneux, Ron Gilbert, Tim Schafer, Sid Meier. L'Amiga ha ospitato i migliori talenti dei videogame, che sul computer Commodore potevano sperimentare e creare senza il vigile controllo che invece avevano su console, senza Nintendo o Sega a decidere cosa poteva essere fatto e cosa no. Da videogame letteralmente per adulti come Emmanuelle o Samantha Fox Strip Poker alle atmosfere surreali di Loom, dai combattimenti nello spazio di Wing Commander alla grafica 3D di Midwinter o Stunt Car Racer, l'Amiga è stato il teatro di mille capolavori e di mille emozioni.

Guru Meditation

L'Amiga è stato un computer rivoluzionario perché prefigurava quello che poi sarebbe diventato il PC con la crescita di Microsoft. Perché il suo Workbench funzionava molto meglio del primo Windows. E soprattutto perché dimostrò che, per avere davvero successo non solo in un'azienda, per entrare davvero nelle case di tutti, i computer dovevano essere anche delle ottime macchine per giocare. E l'Amiga lo era. La lista di capolavori apparsi sul computer Commodore è lunghissima e copre tutta la carriera di un computer che proprio non aveva intenzione di arrendersi. E ai giochi più importanti dedicheremo la seconda parte di questo speciale.

Chi ha usato un'Amiga, chi lo ha posseduto, lo ha vissuto, lo ricorda come qualcosa di molto personale. L'Amiga non ha venduto quanto il Macintosh e certamente molto meno dei tanti PC IBM Compatibili che giravano per uffici e aziende di tutto il mondo, ma come per il computer Apple, era capace di creare un legame con il suo proprietario davvero unico.

Se avevi Amiga, ti sentivi parte di un qualcosa di speciale. Non è un caso se, ancora oggi, ci sono associazioni e comunità che tramandano l'eredità di Amiga, non è un caso se l'Amiga OS, il sistema operativo degli ultimi Amiga basato su Linux, sia stato portato avanti per anni da singoli appassionati e piccole società che proprio non volevano farlo morire.





L'Amiga fu il banco di scuola di intere generazioni non solo di videogiocatori, ma anche di grafici, designer, musicisti e hacker. Dalla famosa "demo scene" ai primi gruppi di pirati, dai software come il mitico X-Copy, che permetteva di copiare i dischi originali dei giochi, ai primi sistemi di protezione contro la pirateria come il cartone rotondo stile "indovina chi" di The Secret of Monkey Island, l'Amiga era in realtà un terreno sperimentale su cui si è costruita l'informatica del futuro. E i videogiochi del futuro. La Commodore non aveva rigide politiche di pubblicazione come la Nintendo, non chiedeva royalties per sviluppare sul suo computer. Chiunque poteva fare un videogame per Amiga, senza limiti né censure.

Anche in Italia nacquero team che fecero dell'Amiga il loro terreno di conquista. Fu un periodo florido per il nostro paese: arrivarono realtà importanti come la Simulmondo (chi si ricorda I-Play 3D Soccer?), la Genias, Idea Factory o la Dynabite e le sue avventure grafiche. Ci furono software house che lasciarono profondamente il segno, come Psygnosys e i suoi tanti capolavori per Amiga, da Shadow of the Beast a Menace: la società inglese conobbe un successo enorme che la portò poi a diventare una delle maggiori artefici del successo della prima PlayStation, tanto che Sony alla fine decise di acquistarla.

Cinemaware fu tra le prime a provare a portare il cinema nei videogame, creando titoli rimasti scolpiti nel tempo come It Came from the Desert, The Rocketeer o King of Chicago. Lucasarts conobbe uno dei suoi periodi più floridi con la nascita di titoli come The Secret of Monkey Island, Loom o Indiana Jones and the fate of Atlantis: la società di George Lucas costruì quegli anni il suo successo, che l'avrebbe portata a diventare uno dei maggiori protagonisti della prima epica dei PC, quella dei 386 e 486. Per non dimenticare altri nomi storici come Microprose, Ubisoft, Origin, Westwood Studios, Electronic Arts, Bullfrog, Delphine Software, Gremlin Interactive e tantissimi altri. Tanti, tantissimi ricordi che hanno trasformato il mondo dei videogame, lo hanno reso più forte e completo, più pronto a sperimentare e ad abbracciare un'utenza diversa, più matura se possibile. Peccato che le storie, anche quelle più belle, prima o poi debbano finire.



Il tesoro di Warhol

Andy Warhol aveva un Amiga a casa. Gli fu regalato dalla Commodore subito dopo l'evento di presentazione a cui l'artista americano presenziò. Warhol era davvero interessato alla tecnologia, tanto che cominciò a sperimentare con Deluxe Paint e con il suo Amiga 1000. Creò dei disegni che salvò su dei floppy che rimasero in un cassetto per anni. Il computer finì nel museo a lui dedicato di Pittsburgh e solo recentemente se ne è scoperto il contenuto. Un tesoro che, invece di stare sottoterra o nella soffitta di qualche collezionista, questa volta si trovava nei floppy di un computer. L'Amiga, insieme anche ai disegni di Warhol, sarà protagonista di un evento speciale al Computer History Museum, nel cuore della Silicon Valley, dove verrà allestita una mostra dedicata.




La fine del sogno

Quando l'Amiga 500 arrivò nei negozi, i PC Ibm Compatibili erano indietro di anni. Giravano con MS-DOS, un sistema operativo a comandi via tastiera che era piuttosto primitivo, e le capacità grafiche erano semplicemente non paragonabili. Se l'Amiga poteva mostrare facilmente 64 colori su schermo, il PC con le schede EGA aveva prestazioni nettamente inferiori, con appena 16 colori sul monitor. Ma se l'Amiga fu una macchina eccezionale, Commodore non fu altrettante eccezionale nel promuoverla. Errori di prezzi, scarsa produzione, assenza di comunicazione furono tutti fattori che relegarono l'Amiga a un ruolo da comprimaria: andava fortissimo nel settore videogame, ma in tutto il resto IBM era irraggiungibile. La nascita del concetto di "IBM Compatibili", ovvero la possibilità per chiunque di costruire macchine PC, di fatto cambiò tutto: la crescita tecnologica del PC fu inarrestabile e l'arrivo delle prime schede VGA a prezzi davvero accessibili, capaci di visualizzare 256 colori su schermo, fu una mazzata per l'Amiga e le sue ambizioni. Lentamente, chi era cresciuto con l'Amiga si trovò a dover invidiare gli amici proprietari del PC che potevano giocare a Strike Commander e ai primi giochi col texture-mapping. L'Amiga e la Commodore non furono capaci di rispondere, e si affidarono a maldestri tentativi come l'Amiga CD32. Si trattava di una console con processore a 32bit e lettore cd-rom, basata sul sistema operativo Amiga 3.1.





Rappresentò il canto del cigno di Commodore, l'ultima macchina progettata dalla compagnia nord-americana. Uscì in Europa, riscontrando un discreto successo soprattutto nel Regno Unito, ma le difficoltà finanziare della Commodore ne decretarono la morte prematura. Il CD32 non venne nemmeno ufficialmente distribuito negli Stati Uniti e, si narra, molte unità prodotte rimasero nelle Filippine, dove veniva fabbricata la console, perché ormai Commodore non poteva più venderle.

Insomma, il mondo ormai aveva scelto, il futuro era delle console e di Windows e dei PC. Commodore fallì insieme all'Amiga: i tentativi di riportarla in vita, non ultimo quello di due imprenditori italiani che utilizzeranno il marchio Commodore per uno smartphone, sono encomiabili, ma i tempi dell'Amiga ormai sono passati e non torneranno più. Un peccato per chi non li ha vissuti, un motivo di orgoglio in più per chi invece passava le giornate ad ascoltare quei floppy disk gracchiare.


Il Commodore Amiga era un computer avanti di diversi anni rispetto ai suoi rivali. Le intuizioni di Miner e soci furono geniali e aprirono di fatto all’informatica del futuro. Si dice che Steve Jobs, osservando un computer Amiga, lo criticò perché era composto da troppi pezzi. Certo, rispetto al suo snello e compatto Macintosh, l’Amiga 1000 era senza dubbio più ingombrante. Ma come il primo Mac, l’Amiga fu un computer che prefigurava i sistemi operativi di domani. Il suo Workbech aveva finestre e simulava un desktop, la scrivania, ben prima che Windows 1.0 diventasse qualcosa di realmente utilizzabile. Aveva applicazioni per fare grafica, per scrivere, per giocare: era il primo computer multitasking. Ma, soprattutto, era una macchina con videogame fantastici. Domani, nella seconda parte di questo speciale, parleremo di quelli più importanti, con la consapevolezza che in questa incredibile invenzione che sono i videogiochi, in questo stupendo libro che ogni giorni anche noi contribuiamo a scrivere giocando con una PlayStation 4 o un PC o un tablet, l’Amiga ha scritto una delle pagine più importanti, recitando un ruolo da protagonista, influenzando il mercato e illuminando la strada da percorrere. Ci sono esperienze che ti segnano, che ti accompagnano nella crescita, che ti determinano. Come una canzone, come ascoltare Obscured by Clouds dei Pink Floyd mentre giochi a Millennium 2.2. L’Amiga per me e per molti altri della mia età fu una di queste. Fu l’Amiga, più di ogni altra macchina che avevo avuto in precedenza, dal ColecoVision al Commodore 64, a farmi innamorare dei videogame. Fu l’Amiga a convincermi che i videogiochi erano qualcosa di immenso, a cui valeva la pena dedicare parte della mia vita. Quindi, buon compleanno, Amiga, e grazie di tutto il pesce.










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Speciale Amiga, i giochi che hanno fatto la storia
everyeye

Continuiamo la nostra celebrazione del trentesimo anniversario della nascita dell’Amiga, con uno sguardo nostalgico a quei titoli che ne hanno segnato la storia. Buon viaggio a tutti.

Scegliere i 30 giochi (ok, lo ammetto: sono 31, avevo dimenticato Test Drive) che più rappresentano un computer storico e importante come l'Amiga è missione improba. Tanta è la quantità e qualità dei titoli usciti per la macchina Commodore, tanta è la passione di chi scrive per quel periodo così fondamentale dei videogame e della propria vita, che è davvero difficile scegliere solo trenta nomi (+ 1). Prendete quella che segue come una lista incompleta quindi, sicuramente qualcuno di voi avrà nomi da aggiungere, come è giusto che sia (io stesso ne avrei a decine). Non è una classifica, ma solo un viaggio nei ricordi, alla (ri)scoperta di un pezzo fondamentale delle nostre vite di videogiocatori.


The Secret of Monkey Island, Lucasfilm Games, 1990



Forse uno dei titoli più celebri dell'era Amiga. Diretta da Ron Gilbert, che scrisse anche la sceneggiatura insieme a Tim Schafer (quello di Grim Fandango e Broken Age), era un'avventura grafica che raccontava le gesta di Guybrush Threepwood, un ragazzo che voleva fare il pirata.
Tra scimmie a tre teste, polli con la carrucola e duelli all'arma bianca dove contava più una lingua appuntita della sciabola, The Secret of Monkey Island fu un capolavoro inarrivabile, forse superiore persino a Maniac Mansion e Zak McKracken. Altrettanto fantastico fu il seguito, LeChuck's Revenge, che arrivò su Amiga e PC circa un anno dopo. Memorabile.


Shadow of the Beast, Psygnosys, 1989



Se volevi far vedere quanto era potente l'Amiga ai tuoi amici, questo era il primo titolo che tiravi fuori. Ai tempi, era pazzesco: un action a scorrimento laterale con dodici livelli di parallasse, sprite enormi e un livello di difficoltà niente male.
L'uomo capra diventò un simbolo dei primi anni dell'Amiga. Creato da Reflections, la software house fondata da Martin Edmondson che poi avrebbe sviluppato Driver, Destruction Derby e Just Dance (nel frattempo è stata acquistata da Ubisoft), Shadow of the Beast avrà altri due seguiti e verrà convertito su un gran numero di console e sistemi diversi. Presto tornerà anche su PlayStation 4.


Sensible Soccer, Sensible Software, 1992



La sfida, ai tempi, non era PES vs FIFA, ma Kick Off vs Sensible Soccer. Sensible Soccer arrivò tre anni dopo Kick Off, che nel frattempo era diventato il gioco di calcio di riferimento su Amiga. Due grandi capolavori, che fecero consumare quintali di joystick in tutto il mondo. Personalmente ero più un fan di Sensible Soccer e del suo tiro ad effetto, ma era davvero solo questione di gusti.


Another World, Delphine Software, 1991



Un platform action con una grafica incredibile, musiche da Oscar e un livello di difficoltà tendente all'impossibile al cubo. Another World fu un capolavoro che lasciò il segno: venne convertito per decine di sistemi diversi, con remake anche per console attuali come Xbox One e PS4 e una versione rivista e corretta per tablet, sia Android che iOS.
Se non lo avete giocato, insomma, avete diversi modi per rimediare al vostro peccato.


Lemmings, DMA Design, 1991



Dopo aver lavorato agli splendidi Menace e Blood Money, questa piccola software scozzese decide di realizzare uno strategico dove bisogna evitare che delle creaturine verdi con tendenze suicide non muoiano in maniere terribili. Un titolo brillante, originale, innovativo. Non stupisce che DMA Design, nel 1997, diede vita a uno dei franchise più importanti della storia dei videogame: Grand Theft Auto. Oggi si chiama Rockstar North ed è ancora la principale responsabile di GTA.


Battle Chess, Interplay, 1988



Se vuoi convincere qualcuno a cui non piacciono gli scacchi a giocare a un videogame di scacchi, come fai? Semplice, crei pedoni animati che si fracassano il cranio con spadate o si fanno incenerire da potenti magie.
Battle Chess era un capolavoro di strategia ed ironia, prodotto da quel Brian Fargo che in futuro avrebbe creato mille capolavori, da Wasteland a Fallout.
Nota curiosa: la versione per Commodore 64 di Battle Chess fu sviluppata dalla software house americana Silicon & Synapse. Sì, quella che poi sarebbe diventata Blizzard Entertainment.


Microprose Formula One Grand Prix, 1992



Insieme a Indianapolis 500 di Papyrus Design, F1 GP di Geoff Crammond fu uno dei primi simulatori di guida davvero realistici disponibili. Aveva tutte le auto e i team ufficiali della stagione del 1991, un motore 3D che ai tempi faceva faville e un realismo sconosciuto fino ad allora. Se oggi giochiamo ai vari iRacing, Assetto Corsa o Project Cars, il merito un po' è anche di Crammond e della sua fissazione per le simulazioni. La serie generò tre fortunati seguiti, che però uscirono solo su PC perché l'Amiga era già sul viale del tramonto.


Syndicate, Bullfrog Producionts, 1993



L'era dell'Amiga è coincisa con l'epoca d'oro di Peter Molyneux. Il geniale creatore di Fable, che ultimamente sta avendo diverse difficoltà a ritrovare il successo di un tempo, su Amiga non sbagliò un colpo. Tanti i titoli da ricordare, da Popolous a Powermonger, ma il titolo più importante fu probabilmente Syndacate, uno strategico ambientato in un futuro cyberpunk dove bisognava gestire una squadra di agenti scelti. Electronic Arts ha tentato di riportare in vita la saga nel 2012, con Syndacate su PS3, PC e Xbox 360.


Wing Commander, Origin Systems, 1990



Altra software house davvero storica, la Origin Systems, autrice della indimenticabile saga di Ultima, il gioco di ruolo creato da Richard Garriott. Wing Commander era un gioco d'azione che ci metteva nei panni di un pilota della federazione terrestre alle prese con una guerra contro i malvagi Kilrathi. Il gioco era un mix tra un gioco di combattimenti e una puntata di Star Trek: c'era una storia, personaggi, tradimenti, colpi di scena. Pensate a Battlestar Galactica e avrete un'idea. Il gioco, che generò diversi seguiti, principalmente su PC, era opera di Chris Roberts. Sì, lo stesso Roberts che sta sviluppando il controverso Star Citizen.


It Came from the Desert, Cinemaware, 1989



Un'altra compagnia che legò il suo nome indissolubilmente a quello del Commodore Amiga fu la Cinemaware, una software house americana con una fissazione per il cinema. It Came from the Desert è uno dei suoi titoli più famosi: una specie di b-movie interattivo dove, tra dialoghi con strambi personaggi e divertenti mini-giochi, bisognava sventare l'invasione di formiche giganti aliene in una tranquilla cittadina del Nevada, Lizard Breath. Cinemaware ha firmato tanti altri classici, come King of Chicago, Rocket Ranger, Lords of the Rising Sun, Defender of the Crown.


Hunter, Activision, 1991



A vederlo oggi fa un po' tenerezza, ma se dovessimo stilare una lista dei titoli più rivoluzionari di sempre, questo action firmato Activision probabilmente sarebbe ai primi posti. Si può dire che Hunter è stato uno dei primissimi titoli, se non il primo in assoluto, ad offrire un mondo aperto e liberamente esplorabile. Un sandbox, se preferite, con un mondo che si poteva girare utilizzando diversi veicoli per terra, in acqua e in aria, usando numerose armi e completando diverse missioni, contro avversari che avevano una I.A. per i tempi estremamente evoluta. Era un po' in macchinoso in certi aspetti, ma fu davvero rivoluzionario.


I Play 3D Soccer, Simulmondo, 1991



Il successo di Commodore 64 prima e Amiga poi nel nostro paese porto alla nascita di numerose software house, che ai tempi furono piuttosto attive. Compagnie come Genias, Idea, Dynabyte e, naturalmente, Simulmondo. L'azienda di Bologna creò tantissimi titoli, tra cui questo innovativo I Play 3D Soccer. L'idea era quella di farti vivere il calcio dal punto di vista di un solo giocatore: non controllavi l'intera squadra, ma solo un calciatore. Come in Striker e in Libero Grande, come nelle modalità Be a Pro e simili di FIFA e PES, solo circa 25 anni fa. Il titolo non sfondò: era difficile da giocare e non offriva molti contenuti, ma rimane uno dei prodotti più ambiziosi e brillanti della Simulmondo di Francesco Carlà.


Speedball 2: Brutal Deluxe, Bitmap Brothers, 1990



"Icecream, Icecream!". Una delle frasi che hanno fatto la storia dei videogame, che tutti quelli che hanno giocato al capolavoro degli inglesi di Bitmap Brothers ricordano. In Speedball 2 dobbiamo prendere la guida di una squadra di Speedball, lo sport del futuro: una sorta di pallamano in un'arena chiusa, senza out, dove la violenza è necessaria tanto quanto una buona mira. Con bonus da raccogliere sul campo da gioco e la possibilità di personalizzare la propria e una modalità carriera davvero avvincente. Senza contare una giocabilità stellare e una colonna sonora tra le più belle mai scritte per un videogame. Un vero capolavoro.


Stunt Car Racer, MicroStyle, 1989



Un sorta di antenato di Trackmania, un gioco di guida dove si correva su piste rialzate, sospese nel vuoto, tra paraboliche e giri della morte. Stunt Car Racer fu un altro dei capolavori firmati da Geoff Crammond, un vero guru dei giochi di guida di allora. Aveva un motore 3D molto curato e un livello di sfida elevato e persino un sistema di danni per la vettura. Da giocare era un vero spasso.


Dune II, Westwood Studios, 1993



Anche se non fu davvero il primo strategico in tempo reale (altri arrivarono prima del titolo Westwood, come Herzog Zwei su Megadrive), Dune II fu quello che creò lo standard, lo stile di gioco che sarebbe poi diventato spina dorsale del genere, con titolo come StarCraft e Command and Conquer.
Raccogliere risorse, sviluppare la base, produrre unità, andare in battaglia, in Dune II c'era tutto. Il fatto che fosse basato sul fantastico film Dune di David Lynch, a sua volta adattamento del capolavoro letterario di Frank Herbert, era un gradito bonus.


Lotus Esprit Turbo Challenge, Gremlin, 1990



Sviluppato da Magnetic Fields, Lotus Esprit Turbo Challenge fu l'Out Run dell'Amiga (con tutto che il capolavoro Sega fu comunque convertito anche per il computer Commodore). Un gioco di guida veloce e adrenalinico, dove bisognava però stare anche attenti alla benzina: ogni tanto era necessario fermarsi per un pit stop. Battere campioni come Alain Phosphate e Ayrton Sendup fu una soddisfazione enorme per l'epoca. Nel 1991 arriva il seguito, che esce anche su Megadrive e che aveva una colonna sonora da urlo. La serie si conclude con il terzo capitolo, Lotus III, nel 1992.


Eye of the Beholder II, 1992, SSI



SSI è un nome che, un tempo, significa giochi di ruolo e, in particolare, Dungeons & Dragons. Eye of the Beholder II, sviluppato da Westwood Studios, fu un vero capolavoro. Ci metteva alla guida di un party di quattro eroi mentre esplorava dungeon e labirinti in una visuale in prima persona, con movimenti a scatti, come in Dungeon Master. Rispetto al primo episodio, però, Eye of the Beholder II aggiunse molta più varietà: c'erano sequenze all'aperto, un tempo e tre torri da esplorare prima di combattere contro il mostro finale. Uscì prima su PC nel 1991 e venne convertito l'anno seguente su Amiga.


Beneath a Steel Sky, Revolution Software, 1994



L'Amiga ospitò tantissime avventure grafiche, oltre a quelle di Lucasfilm Games, come Simon the Sorcerer o diversi capitoli della saga di Leisure Suit Larry. Tra le tante, però, vogliamo ricordare Beneath a Steel Sky dei Revolution Software, gli stessi di Broken Sword. Un'avventura grafica ambientata in un futuro distopico, con una trama ricca di colpi di scena e un finale memorabile.


Alien Breed, Team 17, 1991



Il Team 17 fu un'altra software house inglese che segnò profondamente l'epoca Amiga. Alien Breed fu uno dei suoi titoli migliori, uno sparatutto con visuale dall'alto in cui bisogna combattere, o meglio sopravvivere, a un'orda di alieni. L'ispirazione era palesemente tratta dai film di Alien, in particolare il secondo episodio diretto da Cameron. Alien Breed generò una lunga lista di sequel, l'ultimo dei quali, Descent, è uscito nel 2010 su PC, PS3 e Xbox 360.


Xenon 2 Megablast, Bitmap Brothers, 1989



Forse il migliore shoot ‘em up realizzato su Commodore Amiga, con una colonna sonora memorabile scritta da Tim Simenon, meglio conosciuto come Bomb the Bass (decine di dischi e collaborazioni prestigiose all'attivo, da Sinead O'Connor ai Depeche Mode). Ascoltatela, ne vale la pena. Il gioco aveva una grafica eccezionale: non c'era una trama, solo centinaia di nemici da distruggere. Si poteva invertire lo scrolling per alcuni secondi, una soluzione utile soprattutto contro i boss. C'erano power up e crediti da raccogliere e da spendere nel negozio apposito per migliorare la nostra nave. Fu uno dei primi grandi successi dell'Amiga.


Future Wars, Delphine Software, 1989



Un titolo controverso, creato da Eric Chahi e Delphine Software, gli stessi di Another World (e del seguito Flashback) e di Cruise for a Corpse.
Si iniziava come un semplice lavavetri di un grattacielo e si finiva a viaggiare nel tempo, nel tentativo di salvare il mondo da una misteriosa e centenaria minaccia aliena.
Fu uno dei primi giochi totalmente privi di interfaccia (il menu era a comparsa), si faceva tutto col cursore del mouse.
Un po' macchinoso, ma storia e atmosfera erano davvero al top.


Worms, Team 17, 1995



Il Team 17 era molto affezionato al Commodore Amiga. Anche se a metà degli anni '90 la carriera del computer era già sul viale del tramonto, il team inglese pubblicò un gioco in cui bisognava controllare un team di vermi che combattevano con granate e lanciarazzi.
Uno strategico a turni, dove ogni verme aveva le sue abilità speciali. Fu un successo, tanto che in seguito Team 17 convertì il gioco per diverse piattaforme come SNES, Megadrive, Saturn, Atari Jaguar e la prima PlayStation.
La serie è sopravvissuta fino ai giorni nostri. L'ultimo episodio, Worms Battlegrounds, è uscito nel 2014.


Indianapolis 500, Papyrus Design, 1989



Una fissazione per il realismo senza precedenti. Indianapolis 500 fu il primo, eccezionale, titolo di Papyrus Design, una software house americana che in seguito ci avrebbe deliziato con capolavori del calibro di Grand Prix Legends e la serie Nascar Racing. Indy 500 aveva una sola pista ma con 33 auto in pista, una ottima sensazione di velocità e un realismo senza precedenti: tra la possibilità di settare ogni minimo componente della vettura e la possibilità di guasti meccanici, c'era tutto quello che un appassionato del genere poteva desiderare.


Cannon Fodder, Sensible Software, 1993



Altro capolavoro della Sensible Software, Cannon Fodder era un divertente mix tra uno sparatutto e uno strategico, dove bisogna controllare un piccolo team composto da cinque soldati. Giocabilità eccezionale, il solito stile grafico inconfondibile di Sensible Software e una colonna sonora che ancora oggi, chi l'ha giocato, ogni tanto si ritrova a canticchiare. War has never been so much fun!


Championship Manager, Domark, 1991



È il primo titolo della storica saga di Championship Manager, poi diventata scudetto e infine Football Manager, una delle serie più antiche e longeve del mondo dei videogame. Creato dai fratelli Collyer nella loro camera da letto, ebbe un successo incredibile: l'anno successivo i due fratelli fondarono la Sports Interactive. E il resto, come si dice, è storia. Menzione d'onore anche per Player Manager di Dino Dini, una versione di Kick Off con una parte manageriale molto curata. Ve l'avevamo detto che questa lista avrebbe lasciato fuori nomi illustri, no?


Pinball Fantasies, DICE, 1992



Anche DICE, gli autori di Battlefield e del prossimo Starwars Battlefront, nascono con il Commodore Amiga e più precisamente con un gioco di flipper. Sì, niente soldati e combattimenti all'ultimo sangue, solo quattro flipper a tema, pieni di segreti, scorciatoie ed effetti speciali. Pinball Fantasies era il seguito di Pinball Dreams uscito un anno prima, ed è in seguito uscito su diversi sistemi: è arrivato anche su PlayStation Network e su iOS.


Turrican II: The Final Fight, Factor 5, 1991



Nata su Commodore 64, la serie di Turrican trova nuova vita su Commodore Amiga grazie all'eccezionale lavoro svolto dai Factor 5 (che in seguito avrebbero firmato la serie Star Wars Rogue Squadron su Gamecube). Un mix tra Metroid e Bionic Commando che diventò presto uno dei maggiori successi e uno dei titoli più identificativi del Commodore Amiga.


Civilization, Microprose, 1991



Altro titolo fondamentale nella storia dei videogame, il geniale simulatore di civiltà firmato da Sid Meier nacque in realtà su PC ma venne subito convertito su Amiga con grande successo. Fu un titolo di grande importanza, che creò un nuovo modo di concepire gli strategici e che tenette incollati al monitor per giorni intere generazioni di giocatori. Cogliamo l'occasione per citare anche UFO Enemy Unknown, altro capolavoro della Microprose che arrivò prima su PC e poi su Amiga (ma la versione PC, in questo caso, era la migliore).


F/A 18 Interceptor, Electronis Arts, 1988



Lo mettiamo in questa lista perché fu uno dei primi simulatori di volo per Amiga. Era il 1988 e F/A 18 Interceptor, pubblicato da Electronic Arts, fu uno dei titoli che dimostrò al mondo quanto fosse avanti tecnologicamente il computer Commodore. Mentre i PC ancora giravano con schede grafica EGA a 16 colori, su Amiga si poteva volare a bordo di un caccia da combattimento in un simulatore con grafica tridimensionale che lasciava a bocca aperta. L'epoca d'oro dei simulatori di volo era ufficialmente iniziata.


Sword of Sodan, Discovery Software, 1989



Un incrocio tra Barbarian della Psygnosys e Golden Axe della Sega, Sword of Sodan fu uno dei primi grandi successi per Amiga. Aveva una grafica incredibile, con sprite alti mezzo schermo, effetti di luce, fondali curatissimi.
Si poteva scegliere Brodan o la sorella Shardan, e avanzare contro orde di avversari fino ad arrivare alla torra di Zoras, un mago cattivissimo a cui dovevamo mozzare la testa. Uscì anche su Megadrive.


Test Drive, Accolade, 1991



Il nonno di Need for Speed si chiamava Test Drive, aveva un'incredibile visuale da dentro l'abitacolo e permetteva di correre lungo cinque tracciati a bordo di supercar come Lamborghini Countach, Ferrari Testarossa o Porsche 911 Turbo. Bisognava fare riforimento e stare attenti alla polizia, che poteva fermarci e farci la multa. Fu il capostipite di una saga arrivata fino ai giorni nostri. Curiosità: nel team di sviluppo c'era anche Don Mattrick, quello che poi sarebbe diventato il capo di Xbox.


[Modificato da li4m 24/07/2015 13:05]







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:love: :triste: :cry:

alla lista aggiungo cosi, al volo




ma ce n erano tantissimi di capolavori







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:cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

Aggiungo:

Buggy Boy


Ikari Warriors 2


Dragon Ninja


Mad Professor Mariarti


Robocod



L'ho fusa più volte, mi hanno riparato l'alimentatore almeno 4 volte.
Quando aggiunsi l'espansione a 1000 (o 1200 non mi ricordo) e il secondo lettore disco mi sembrò volare! (Street Fighter II aveva 4 dischetti e caricamenti estenuanti).








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:cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

li ho giocati tutti questi








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Posso piangere con voi? :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:
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liam

correggi la foto di Dune, quella è un immagine di Dune 1, non di Dune 2

ci tengo, visto che li gioco tutt'ora almeno una volta all'anno

capolavori assoluti :lol:







--------------------------------------

:)
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corretto











[Modificato da li4m 24/07/2015 13:12]







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Già detto?
[Modificato da Fuuuuu 24/07/2015 13:24]
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come posso fare a tornare indietro nel tempo?!







[COLOR="Red"] Buono di 200 euro su amazon per apertura conto corrente senza vincoli per info via pm sono a vostra disposizione!

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non è proprio un compleanno però, l'Amiga è morta e sepolta da 20 anni
io mai avuta, da bambino avevo il NES e quando venne il momento di scegliere tra un Commodore ed un'Amiga, ebbi la lungimiranza di propendere invece per un 486, e da allora faccio fieramente parte della master race

quasi tutti i titoli li ho giocati a suo tempo, ma su PC
quelli che considero titoli "Amiga" a tutti gli effetti però sono Speedball e Cannon Fodder, meravigliosi
[Modificato da hakke5 25/07/2015 01:29]










Firma fatta da Jorginha, a me piace ma lei non ci vuole credere.


http://img460.imageshack.us/img460/1156/154019hakke5radioheadnq6.jpg
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Amore eterno...









Niente e' per sempre..ma tu non passerai mai...
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troppi ricordi.....













George (The) Best, One Of Us!!!
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]
[Modificato da bravetto 27/07/2015 13:03]








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27/07/2015 13:32
 
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:red:

Ricordo di aver giocato tanti di questi titoli, tra Amiga, Commodore 64 e 486.

Ma il primo VERO amore fu il Super NES, per buona pace di tutte le piattaforme che ho avuto.
[Modificato da MAK'80 27/07/2015 13:32]
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Beh...che posso dire....
ho avuto in ordine Amiga 2000, 500, 1200.
Tutti con drive esterni supplementari.

Ci ho lucrato un bel po' all'epoca [SM=g1439199] finchè un amico fu beccato e dovetti interrompere un'"attività" niente male :D

Ho trascorso notti magiche con i tornei di Kick Off, armato del mio fedele joystick speedking



Poi Speedball, Cannon Fodder, Shadow of the Beast, Indy And the last crusade, Test Drive, Stunt Car racer, Sensible Soccer, Ranbow Island, Giana Sister, FA 18 Interceptor, It Came from the desert, Wings, Pang, Hugo, Bionic Commando, Great Courts, R-Type, CHASE HQ, e potrei andare avanti per ore...
[Modificato da anettun 27/07/2015 14:41]








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oddio lo speedking :love: :love: :love: :love:

ne ho distrutti almeno 7








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Ma sbaglio o alcuni di questi giochi erano stati riproposti anche per il superNES o simili? Perché io ricordo di averli giocati sebbene non abbia mai giocato all'Amiga (almeno credo)...


Ricordo con piacere soprattutto TURRICAN e lui:



Robocod, di cui non ricordavo solamente il nome, ricordavo solo la difficoltá per me esasperante :asd:








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27/07/2015 16:21
 
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L'amiga ce l'aveva un amico.Io la associo soprattutto a Sensible Soccer (giocato tempo più tardi su PC nella sua versione World of SS).







Manuale di PES 2016 (PS4) e PES Data BaseWE 4ever ...Intendido!!

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Re:
weILL, 27/07/2015 16:21:

L'amiga ce l'aveva un amico.Io la associo soprattutto a Sensible Soccer (giocato tempo più tardi su PC nella sua versione World of SS).




:inchino:

Che partite...quanti tornei...che divertimento! :banana:

E poi cannon fodder...altro giocone :inchino: :inchino: :inchino:

Voglio tornare indietroooooooooooo :cry:

:asd:
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27/07/2015 17:09
 
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capolavori assoluti

giocati su PC

(mai avuto Amiga...MSX [SM=g2173859] )








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28/07/2015 17:00
 
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Io non so quanti joystick ho rotto..... come i mitici TAC 2









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Re:
jorginha, 7/27/2015 3:09 PM:

Ma sbaglio o alcuni di questi giochi erano stati riproposti anche per il superNES o simili? Perché io ricordo di averli giocati sebbene non abbia mai giocato all'Amiga (almeno credo)...


Ricordo con piacere soprattutto TURRICAN e lui:



Robocod, di cui non ricordavo solamente il nome, ricordavo solo la difficoltá per me esasperante :asd:




Turrican ha avuto tante reincarnazioni che io sappia
Robocod me lo ricordo solo sull'Amiga, l'avevo giocato dai compagnucci di classe
porting su SuperNES è difficile, l'Amiga è morta prima che il SuperNES nascesse
io alcuni di quei giochi li ho giocati su NES cmq, tipo North & South (MERAVIGLIOSO)










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28/07/2015 22:58
 
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Io ci avevo giocato addirittura sul Sega Mega Drive, dove si chiamava James Pond...!
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30/07/2015 16:39
 
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ore e ore a kick off
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30/07/2015 18:28
 
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Scusate volevo solo citare:

PREMIER MANAGER II

che assieme al più famoso PALYER MANAGER è stato il mioglior gioco menageriale di calcio a cui ho mai giocato in vita mia...
che nostalgia!













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05/08/2015 04:51
 
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io avevo un SNES, molti miei amici l'amiga. mi ricordo che gli ho invidiato a lungo sensible soccer, loro ovviamente SFII. a tal proposito, ricordo che Body Blows del team 17 ne era un clone abbastanza ben riuscito!
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05/08/2015 08:42
 
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Re:
vasco vascotto, 30/07/2015 18:28:

Scusate volevo solo citare:

PREMIER MANAGER II

che assieme al più famoso PALYER MANAGER è stato il mioglior gioco menageriale di calcio a cui ho mai giocato in vita mia...
che nostalgia!



Sempre piaciuti i manageriali...

Perchè questo? :asd:



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05/08/2015 12:08
 
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Re: Re:
Fuuuuu, 05/08/2015 08:42:



Sempre piaciuti i manageriali...

Perchè questo? :asd:







che hai tirato fuori *_*







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