Davvero deprimente vedere il Milan ridotto così.
Certo, il nanetto ha risollevato la squadra da una crisi profonda negli anni Ottanta e l'ha portata lì sopra, dove pochissime altre squadre sono arrivate.
Ma come ci ha condotti lì sopra, ora ci ha riportato nel baratro e, arrivati a questo punto, spero per chiudere il cerchio della sua presidenza dopo trent'anni.
Un giorno, e si spera quanto prima (ho la sensazione che entro quest'anno si defilerà), finirà questa lunga agonia iniziata dall'estate delle cessioni non tanto di Ibrahimovic, ma di Thiago Silva.
Perché, quando si cede il più forte difensore centrale del momento, vuol dire che non si ha più voglia di fare.
Abbiamo bruciato Leonardo e Seedorf su tutti e non parlo tanto a livello di conoscenze tecnico-tattiche (sebbene li ritenga altamente preparati), ma per quel che riguarda la presenza, il carisma.
La loro dipartita è ulteriore sintomo dell'impronta data alla società, governata da papponi in preda a deliri senili.
Leonardo e Seedorf erano persone intellettualmente troppo elevate e, perciò, ritenute scomode.
In un Milan odierno, senza valori ed etica, sono fuori luogo, ma spero che siano di nuovo adatte per il Milan che verrà.
Perché, se lo dovessero essere, vorrà dire che questi insulsi personaggi che fingono di gestire il Milan hanno lasciato.