Francia-Argentina 4-3, super Mbappé e i Bleus volano ai quarti
A Kazan partita meravigliosa. Sotto per un rigore di Griezmann, la Seleccion ribalta coi gol di Di Maria e Mercado. Poi il controribaltone transalpino grazie alle reti di Pavard e alla doppietta dell'attaccante del Psg. Inutile la rete di Aguero nel recupero
Il Mondiale, in nostra assenza, riassume la storia d’Italia. Se alla Germania ha regalato una Corea, alla Francia ha offerto un 4-3. Non mitico come quello dell’Italia, ma simbolico perché Kylian Mbappé, un ventenne con moto incorporata, è il personaggio del giorno, probabilmente degli ottavi, magati anche del Mondiale. Il migliore in campo, largamente, è stato un numero 10 che non è Messi: Mbappé ha segnato due gol ma vanta abbondanti diritti anche sul primo, un rigore di Griezmann nato da una sua corsa di 60 metri. A essere stretti: un furto di palcoscenico. Aspetti Messi, arriva Kylian. A voler guardare oltre: un passaggio di consegne simbolico. Nel giorno in cui Leo e Cristiano devono guadagnarsi lo scontro diretto nei quarti, il secondo giocatore più giovane del Mondiale passa e cancella i programmi. Così decisivo da rischiare di nascondere una constatazione non secondaria: questa Francia, finalmente all’altezza delle aspettative, è una squadra da titolo.
L’ULTIMO MESSI? — La partita è stata bellissima, un classico istantaneo, però ha un profondo fondo di tristezza. Messi ha giocato probabilmente per l’ultima volta con l’Argentina e ha giocato piuttosto male. Ha cominciato cercando la palla per tutto il campo, da 9 più falso che mai, come se non si fidasse dei compagni. Ha continuato da giocatore normale, decisivo solo con un tiro deviato più o meno fortuitamente da Mercado per il 2-1 argentino, nel momento in cui la partita sembrava poter girare verso Buenos Aires. Ha finito con un’accelerazione delle sue, bellissima ma chiusa da un tiro sporco, e con un grande assist per il 4-3 di Aguero al 93’. Certo, l’Argentina intorno a lui, come nel girone, si è dimostrata mediocre, senza corsa e senza campioni, al netto di un gol da supereroe di Di Maria. E Pavon, simbolicamente, è stato uno dei peggiori in campo: mai all’altezza di un ottavo di finale mondiale.
LA PARTITA — La Francia comincia meglio e Mbappé strappa una, due, tre volte, come un ciclista che vuole andare in fuga. Dopo undici minuti il 10 blu parte dalla sua metà campo e attraversa il deserto con uno scatto di 60 metri. Vince una gara di velocità con Mascherano – solo che lui ha la palla, l’altro no – e davanti all’area punta Rojo, ultimo difensore rimasto. Quando lo supera sembra una moto in corsia di sorpasso, così Rojo finisce per spingerlo da dietro. Faghani fischia e Griezmann segna un rigore calciato male: 1-0. La Francia per i 20 minuti successivi comanda la partita ma l’Argentina, come nel girone, rimane in qualche modo in vita. Di Maria a cinque dall’intervallo segna un gol bellissimo, un sinistro da una trentina di metri nell’angolo, ed esulta facendo segno: "Huevos". "Abbiamo gli attributi". Sì, Angel, ma anche un po’ di fortuna. Neanche il tempo di tornare dall’intervallo e Mercado fa il 2-1 deviando un tiro di Messi. Quando la partita sembra maledetta, però, la Francia svolta.
IL MOMENTO DECISIVO — Inizialmente succede tutto un po’ per caso: Lucas Hernandez crossa da sinistra e Pavard, l’altro terzino, fa il gol della vita: esterno destro all’angolo. Poi entra in scena la classe di Mbappé. Kylian segna al 18’ raccogliendo un altro cross di Hernandez: l’Argentina lo lascia libero, lui incrocia col sinistro. Poi porta la Francia sul 4-2 con una rete di passaggi Lloris-Kanté-Griezmann-Matuidi-Giroud-Mbappé chiusa in rapidità, prima che un sudamericano potesse intervenire. È un gol-manifesto: l’Argentina è rimasta ai suoi trentenni, questo è il calcio del 2020.