Il pisano, 37 anni, colpito da malore a 15 km dal traguardo della Subida a Naranco. Inutile la corsa in ospedale. Il drammatico racconto degli altri corridori
NARANCO (Spagna), 15 giugno 2005 - Tragedia in Spagna. Alessio Galletti, corridore italiano di 37 anni, è morto durante la Subida al Naranco, gara in linea da Lugones alla località in quota delle Asturie che si è disputata oggi. Il pisano della Naturino-Sapore di Mare è rimasto vittima di un malore e si è accasciato sulla sua bicicletta mentre la corsa stava affrontando la salita di La Manzaneda, a soli 15 km dal traguardo. Subito soccorso e caricato su un'ambulanza, Galletti è stato trasportato d'urgenza all'Hospital Central de Asturias, nella città di Oviedo. Ma i medici, secondo quanto hanno comunicato gli organizzatori, non hanno potuto fare niente per salvargli la vita.
"Sto male, mi sento gonfio, non riesco a respirare". Queste le ultime parole dello sfortunato corridore. Le ha rivolte al moldavo Igor Pugaci che stava pedalando accanto a lui, in un gruppo di una trentina di corridori che si era staccato dai migliori. "Ha detto 'Sto male, sto male' e poi si è fermato, è sceso dalla bicicletta e si è seduto a terra. Un attimo ed è caduto all'indietro ed ha perso conoscenza". A raccontare gli ultimi momenti di vita di Galletti è Giuseppe Lanzoni, direttore sportivo della Universal Caffè, formazione in cui corre Pugaci. "Quando hanno visto Galletti finire a terra - ha detto Lanzoni - i corridori che erano con lui si sono fermati e hanno tentato di aiutarlo. Poi è arrivata l'ambulanza, ma aveva già smesso di respirare".
"Alessio era in un gruppetto che viaggiava staccato di poco dal nostro - ha spiegato invece lo spagnolo Mario de Sarraga, compagno di squadra di Galletti nella Naturino -. Stava dicendo da un po' che aveva dei dolori al petto. Di colpo, mentre stavamo affrontando la penultima salita della gara si è fermato lamentandosi che lo sterno gli faceva molto male. In quel momento è svenuto sulla strada. Abbiamo fatto quello che potevamo per aiutarlo fino all'arrivo dell'ambulanza". Le cause del decesso saranno rese note, secondo quanto dice un comunicato della squadra, dopo l'autopsia che si effettuerà domani mattina. Mentre sabato la salma dovrebbe rientrare in Italia.
Galletti, nato a Pisa il 26 marzo del 1968, era passato professionista nel 1994 e per cinque stagioni - dal 1999 al 2002 e poi nel 2004 - era stato in squadra con Mario Cipollini, uno dei punti di forza del "treno" di Re Leone. In carriera aveva vinto 4 gare: una tappa del Tour de l'Ain nel 1998, una del Tour Down Under nel 2001, il GP Fred Mengoni e la classifica finale della Due Giorni Marchigiana nel 2003. Tragedia nella tragedia, Galletti lascia un figlio di un anno e la moglie Consuelo che è in attesa del secondo.
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Povera famiglia...
RIP
La gioia di dare la STECCA e vederla nello stesso tempo ricevere ad un tuo "nemico" è doppia