Vi riporto un articolo di Sandro Piccinini che mi ha fatto pensare.....
Calcio e Moto: due mondi lontani
di Sandro Piccinini Controcampo 6/6/2005
L'allegria delle moto anche in chi perde, la superbia di un calcio che non diverte più: bocciato anche dai dati Auditel. E pensare che qualcuno dà la croce adosso ai giornalisti...
Una volta per far passare come un grande risultato uno striminzito 0-0 contro la Norvegia ci voleva almeno la faccia tosta di Trapattoni, oggi basta e avanza quella antipatica di Marcello Lippi.
Naturalmente, uno che ha come obiettivo, oltre alla qualificazione al Mondiale, due anni d'inferno a livello di rapporti con giornalisti e opinione pubblica non poteva fare di meglio.
Prima l'inspiegabile, e inspiegato, ostracismo a Totti e Del Piero, poi quell'atteggiamento da dittatorello dello stato libero di Bananas, infine quel 4-4-2 vagamente catenacciaro con cui ha pensato di aver compiuto la propria missione, quella di conquistare la Germania a tutti i costi.Ma il punto è tutto qua.
Quale dovrebbe essere il compito di un C.T. (e di una Federazione)? Per un Paese come l'Italia, qualificarsi per i Mondiali è quasi obbligatorio, un dovere che deriva dal dna e
da più di 100 anni di storia.
Ma arrivarci con una Nazionale brutta e antipatica, che senso avrebbe? E' vero che un professionista gioca soprattutto per se stesso, ma se il calcio è oggi lo spettacolo più pagato del mondo, non sarebbe giusto tenere conto delle esigenze di chi paga il biglietto, o un abbonamento tv, e cercare di trasformare quei soldi in emozioni come hanno fatto, per esempio, i piloti del Motomondiale?
Perché la mentalità del calciatore, specie quello italiano, dev'essere sempre così sparagnina e utilitaristica?
E perché i giornalisti, anziché strumenti di dialogo con il pubblico, devono essere sempre considerati dei nemici insopportabili e stupidi?
Anche su questo terreno il paragone con i fuoriclasse delle 2 ruote non regge.
Se Valentino Rossi diventa addirittura dottore in comunicazione, Bobo Vieri non trova di meglio che spernacchiare i giornalisti presenti in Norvegia, riprendendo il filo interrotto agli Europei, quando li insultò pesantemente.
Se il plurisconfitto e criticato Max Biaggi trova la forza di parlare anche nelle occasioni più deprimenti, il suo amico Totti, presente al Mugello, riesce a nascondersi dietro un silenzio stampa grottesco e stonato.
E' possibile che i giornalisti del calcio siano più aggressivi di quelli dei motori, ma è anche possibile che spesso dipenda dai risultati ottenuti e dalla disponibilità degli interlocutori. Ovviamente, ci sono tanti altri modi per comunicare.
Giocare come ha giocato l'Italia in Norvegia o correre come hanno fatto i magnifici quattro del Mugello sono due cose profondamente diverse.
Le emozioni dispensate da Rossi, Biaggi, Capirossi e Melandri resteranno a lungo nei cuori e nei cervelli di chi ha visto quella gara e i ritorni, di tutti i tipi, non potranno che essere straordinari.
Chi ha assistito, sbadigliando, alla partita con la Norvegia ha capito soprattutto una cosa: l'importante per Lippi era non perdere.
Senza demagogia, si son viste partite peggiori e formazioni meno agguerrite di quella messa in campo a Oslo. Ma l'Italia dovrebbe e potrebbe fare di più.
Trapattoni, in fondo, è stato cacciato a furor di popolo proprio per quell'atteggiamento sempre attento prima al risultato, poi al gioco.
Lippi, si disse, avrebbe dovuto riportare l'Italia ai fasti del passato, restituendo dignità e prestigio ai colori azzurri.
Ecco, con quel tipo di scelte, e di partita, sarà pure possibile arrivare in Germania, ma nulla di più. Spiegare tutto con la vecchia scusa della condizione precaria è diventato persino stucchevole e quando a settembre verrà puntualmente ritirata fuori sarà francamente insopportabile.
Gli spietati responsi Auditel ci fanno sapere che il Motomondiale cresce a dismisura, la Nazionale di calcio, invece, è in calo preoccupante.
Che ne pensate?
Condottiero di Ventura
...il mondo è fatto sia dai furbi che dagli eroi....ma un furbo prima o poi lo riconosci, un eroe non sempre.....vivi per quello in cui credi, e qualcuno prima o poi, crederà in te........