La morte di Federico Aldrovandi

adesso su rai3 parte del processo

lupino82, 08/11/2009 0.52:

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adesso su rai3 parte del processo

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visto tutto, e continuo a non cambiare idea

sono 3 assassini.

Sabato prossimo ci sarà un'altra puntata di un giorno in pretura.

Il padre e la madre del ragazzo erano strazianti quando raccontavano i fatti di quella maledetta mattinata.

Molte versioni dei poliziotti non combaciavano, soprattutto le versioni del poliziotto(Marino, se ricordo bene) che coordinava le pattuglie..

L'altro imputato, quello con la camicia bianca...quello che a telefono dice:

" ma che ne so, è lì per terra, mezzo morto..bhoo, abbiamo dovuto gonfiarlo di bastonate"

si è giusfiticato dicendo:

"son frasi che si dicono sempre, anche quando vedo un ubriacone dico che è mezzo morto....poi per le bastonate, lo dissi pure ad Italia - Olanda...cazzo ci han bastonato di brutto"

è palesemente fuori di melone, è un assassino, ed è in libertà.


Il "pezzo" del cellulare poi...

il cellulare del ragazzo sulla panchina, squillava e sul display c'era "Mamma" e nessuno rispondeva...

poi chiamò il padre, e sul display uscì "Lino" (non aveva memorizzato Papà, ci sono le perizie che hanno verificato tutto) e subito risposero...

l'appuntato dei carabinieri che intervenne dopo poi, alla domanda del giudice:

"quando arrivò, vide il corpo del ragazzo, come apparse?"

il carabiniere:

"non aveva segni particolari tipo lividi o sangue"



Cazzo! Era morto, lì per terra, gonfio e viola col sangue in bocca e dal naso, e dietro la testa insanguinato....

cristo santo, negare anche l'evidenza...che bestie


fu molto bella pure la mossa della polizia di mandare pattuglie su pattuglie ad interrogare gli abitanti della zona, per capire se qualcuno aveva visto o sentito qualcosa...

ovviamente al processo s'è presentata mezza vecchietta che ha detto di non aver udito nulla...

freezee, 08/11/2009 10.54:

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un giorno in pretura.

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bel programma

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"Buongiorno a tutti sono la mamma di Federico Aldrovandi che è stato ucciso da 4 poliziotti il 25 settembre 2005.
Questi 4 poliziotti sono già stati condannati il 6 luglio 2009 a 3 anni e mezzo di reclusione. La condanna è giunta 4 anni dopo che Federico ci è stato strappato e in questi 4 anni abbiamo, voi sapete bene, chiesto giustizia molte volte a gran voce e siamo riusciti a ottenere prima un processo e poi naturalmente la sentenza, solo dopo che c’è stata una grande battaglia semplicemente perché questo caso venisse alla luce perché come molti casi analoghi, inizialmente doveva essere insabbiato.
In questo tempo, il processo è durato 2 anni, ci sono state molte vicende, molte battaglie che sono cominciate comunque soprattutto dal blog che io e noi come famiglia avevamo aperto 3 mesi dopo che mio figlio era stato ucciso e da questo blog poi la giustizia si è diffusa e ha travalicato la stampa che era stata tenuta veramente al di fuori a Ferrara e in particolare nella nostra piccola città, la notizia non riusciva a uscire.
L’ultimo, l’ennesimo tentativo forse di intimidazione che in quegli anni abbiamo subito noi come famiglia, ma anche tantissime persone che scrivevano sul blog, così come tantissimi giornalisti che parlavano del caso Aldrovandi... l’articolo che mi è valso questa querela è stato pubblicato dalla Nuova Ferrara a luglio 2008 , l’articolo parlava di un parallelo che facevo tra il caso di mio figlio e quello di Riccardo Rasman in quel momento, chiedevo, speravo che anche i poliziotti che avevano tolto la vita a Riccardo Rasman subissero un processo, in quel momento il processo per loro non era ancora iniziato. Nei giorni scorsi ho ricevuto una comunicazione di un’udienza che si terrà al Tribunale di Modena perché è il Tribunale competente per il giornale che ha pubblicato le mie parole, quello che contestato era l’impunità di cui questa categoria sembrava godere per molto tempo e la parola che forse ha dato luogo alla querela è che li ho chiamati “delinquenti” in quel momento, secondo me chi uccide è un delinquente, mi sembra anche un po’ ovvio, anche se indossa una divisa, anzi forse di più, è un’aggravante!
Questo comunque ha fatto scaturire da parte di 3 dei 4 condannati (del processo Aldrovandi, ndr) una querela nei miei confronti che è nata nel 2008, molte querele sono state fatte, credo di averne collezionate più o meno una decina, nel mio caso considero tutte queste querele, fatte nel corso di questo lungo periodo, dei tentativi di intimidazione, per impedire che le persone e la gente parlasse su Internet, come sui giornali, con qualunque forma di comunicazione.
Quello che trovo più assurdo è che il Pubblico Ministero che aveva istruito questa pratica, aveva chiesto l’archiviazione per ovvi motivi, invece i condannati si sono opposti alla richiesta di archiviazione e questo l’hanno fatto a marzo 2010, quindi ben dopo che erano stati condannati per omicidio, eppure si oppongono alla richiesta di archiviazione, ormai non so più quale sia il limite, il peggio purtroppo è già stato fatto, perché uccidere un ragazzino che se ne torna a casa è una cosa che neanche nelle paure più grandi di una mamma può esserci. Adesso è tutto chiaro, per noi lo era anche allora." Patrizia Moretti, mamma di Federico Aldrovandi

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Non vi fa un pochino ribrezzo?

con la scusa della foto uppo il topic

a che punto stiamo? come procede questa storia?

condannati tutti e 3 gli agenti in cassazione per omicidio colposo

pene di 3 anni e mezzo

non sconteranno i 3 anni in prigione per via dell'indulto, dovrebbero farsi solo 6 mesi dentro

per ora la Polizia di Stato TACE per eventuali licenziamenti.

SCHIFO TOTALE.

Queste sono le parole di Paolo Forlani, uno degli ASSASSINI:

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“La “madre” se avesse saputo fare la madre, non avrebbe allevato un “cucciolo di maiale”, ma un uomo!”.

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e ancora:

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"Che faccia da culo che aveva sul tg… una falsa e ipocrita… spero che i soldi che ha avuto ingiustamente (il risarcimento da parte dello Stato, ndr) possa non goderseli come vorrebbe… adesso non sto più zitto dico quello che penso e scarico la rabbia di sette anni di ingiustizie…”.

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Parole cancellate dalla pagina di facebook "Prima Difesa Due", associazione che si prefigge la difesa a oltranza delle forze dell’ordine. Anche dopo una sentenza della Cassazione come per il caso Aldrovandi.

Frasi eliminate perchè oggetto di querela della madre del ragazzo e quindi prove di indagine in corso.

Ho seguito il processo su un giorno in pretura e poi ho letto parecchie cose. Secondo me e' gia' tanto che i genitori abbiano ottenuto una condanna. E' una mezza giustizia, molto strascicata, ma almeno qualcosa hanno ottennuto. E l' hanno ottenuta perche' il processo e' stato mediatizzato, hanno fatto un sacco di rumore tra blog internet giornali etc. e i giudici non potevano farla passare del tutto liscia agli agenti perche' significava farla sporca sotto gli occhi di tutta Italia. Gia' il comportamento e le frasi degli agenti e degli alti gradi della polizia (e anche non ricordo di che capo magistrato che si irrito' per essere interrogato sulla questione) fanno capire che chi lavora per lo stato, per la giustizia, in ogni caso si sente al di sopra di essa.
Questo e quello di Sandri sono stati omicidi proprio gratuiti, di certo molto piu' gravi ed immotivati di quello di Giuliani che pero' e' stato il piu' pubblicizzato a causa del contesto degli scontri di Genova.

La vera giustizia sarebbe utilizzare queste persone come cavie umane per la ricerca medica al posto dei beagle per cui rompono tanto il cazzo.

Riposa in pace Federico

niksombrero, 25/06/2012 21.58:

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La vera giustizia sarebbe utilizzare queste persone come cavie umane per la ricerca medica al posto dei beagle per cui rompono tanto il cazzo.

Riposa in pace Federico

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Quoto

niksombrero, 25/06/2012 21.58:

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La vera giustizia sarebbe utilizzare queste persone come cavie umane per la ricerca medica al posto dei beagle per cui rompono tanto il cazzo.

Riposa in pace Federico

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Aldrovandi, Viminale: “Procedimento contro agenti dopo insulti su Fb”

Dopo l’esplosione dell’indignazione popolare per le offese via Facebook lanciate contro Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, il ministro Anna Maria Cancellieri annuncia provvedimenti disciplinari contro Paolo Forlani, uno dei quattro poliziotti condannati con sentenza definitiva per omicidio colposo. La decisione della titolare del Viminale fa seguito alle frasi scritte da Forlani sulla pagina dell’associazione Prima Difesa. La pagina in questione era già stata rimossa dopo le segnalazioni sui contenuti di alcuni post dai contenuti gravemente offensivi, uno dei quali affibbiava al ragazzo ucciso l’epiteto “cucciolo di maiale”.

E’ lo stessa responsabile del Viminale che definisce le frasi usate dai poliziotti ”vergognose e gravemente offensive”. Non solo contro il diciottenne ucciso, e su cui ormai c’è una sentenza definitiva della Cassazione, ma anche contro la madre di Federico, Patrizia Moretti, che ripete come questi insulti continuino a uccidere suo figlio. Il ministro ha quindi preso le sue decisioni in merito a quegli insulti e ha deciso“l’immediato avvio di un procedimento disciplinare per sanzionare l’autore del gravissimo gesto”. Forlani scriveva della madre del diciottenne ucciso descrivendola come “faccia da culo… una falsa e ipocrita… spero che i soldi che ha avuto ingiustamente (il risarcimento da parte dello Stato, ndr) possa non goderseli come vorrebbe… adesso non sto più zitto dico quello che penso e scarico la rabbia di sette anni di ingiustizie…”. In un altro post lamentava come “[…] noi paghiamo per le colpe di una famiglia che pur sapendo dei problemi del proprio figlio non hanno fatto niente per aiutarlo e stiamo pagando per gli errori dei genitori”.

Sul caso si era mosso anche il Pd. “La famiglia Aldrovandi ha sofferto abbastanza e non credo che, oltre al dolore, meriti anche vili insulti personali. Per questa ragione, ho chiesto al ministro Cancellieri in un’interrogazione parlamentare di allontanare dalla Polizia l’agente che ha offeso pubblicamente la signora Moretti, madre di Fabrizio, e in questo modo anche tutte le forze dell’ordine” aveva fatto sapere il deputato Andrea Sarubbi che aveva riportato nel testo l’insulto di Paolo Forlani alla madre del giovane ucciso postato su Facebook: “Che faccia da culo che aveva sul tg una falsa e ipocrita spero che i soldi che ha avuto ingiustamente possa non goderseli come vorrebbe adesso non sto più zitto dico quello che penso e scarico la rabbia di sette anni di ingiustizie”. “Pur nel rispetto della libertà di opinione – scrive Sarubbi – non sembrano potersi accettare pubbliche prese di posizione di tale tenore da parte di persone che fanno parte della Polizia di Stato che aggiungono, alla gravità delle circostanze per le quali gli agenti sono stati condannati, anche l’aggravante – pesante non solo moralmente – di un’offesa così violenta verso una persona già gravata da un lutto tanto doloroso”.

“E’ significativo che persino il ministro della Giustizia Severino si sia indignata per i deliranti insulti alla famiglia di Federico Aldrovandi da parte di chi dai tribunali della Repubblica è stato riconosciuto di averlo ucciso” dice Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, che già nei giorni scorsi aveva espresso il disgusto per gli insulti. “Evidentemente – prosegue- anche il Guardasigilli si è resa conto che il limite della decenza è stato ampiamente superato. Mi rivolgo a questo punto al ministro dell’Interno e al capo della polizia: chi si comporta in modo così bestiale non può far parte delle forze dell’ordine della Repubblica . Siano presi -conclude- provvedimenti immediati e chiari”.

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sperem

beh sarebbe il minimo

non solo assassini, ma anche calunniatori e sciacalli

gli manca solo di essere pedofili e hanno chiuso il cerchio delle peggior schifezze sulla faccia della terra

quello che fa ancora più ribrezzo, schifo, vergogna e rabbia è che il nostro glorioso corpo della Polizia di Stato non abbia proferito parola nè prima nè dopo le condanne, nè tantomeno dopo lo schifo successo.

Al 90% queste bestie ce li ritroveremo in giro per le strade, ARMATI e pagati da noi

2 animali che hanno SPEZZATO manganelli addosso ad un ragazzino.

un pò di battute forti tratte dal blog spinoza.it

Processo Aldrovandi, tra le forze dell’ordine grande attesa. Hanno dovuto ammazzare pure quella.

I poliziotti non finiranno in carcere ma verrà loro inflitta una sanzione disciplinare: salteranno i prossimi tre pestaggi

“I poliziotti non avevano davanti un mostro”. Quindi non passano di livello

I poliziotti affermano che Aldrovandi ebbe comportamenti chiaramente autolesionisti. Come ad esempio non scappare subito

(Vi ricordate di Federico Aldrovandi? Era un giovane ferrarese capace di rompere manganelli con la sola forza del pensiero)

tanto x 1 up

milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_giugno_29/poliziotti-arrestati-pestaggio-gorizia-2018077911...

dalessio86, 29/06/2012 13.20:

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tanto x 1 up

milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_giugno_29/poliziotti-arrestati-pestaggio-gorizia-2018077911...

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se non ci fosse stata quella telecamera quel povero cristo avrebbe avuto oltre il danno la beffa.

chiunque sarebbe potuto essere al posto suo, meditate gente meditate

SirD@rio, 29/06/2012 13.40:

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se non ci fosse stata quella telecamera quel povero cristo avrebbe avuto oltre il danno la beffa.

chiunque sarebbe potuto essere al posto suo, meditate gente meditate

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Premesso che sono contento anch'io che ci fossero le telecamere e speriamo che adesso li sbattino dentro e che buttino la chiave (ma quando mai).. Però devi essere proprio un coglione per andartele a cercare in quel modo. Personalmente, come immagino molti altri qui dentro, non mi ci vedo proprio a inveire, togliermi la giacca e inseguire due sconosciuti alle 3 di notte per una cazzata...

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Dagli accertamenti è emerso che il 63enne ha un precedente recentissimo per una lite con la compagna, che lo aveva denunciato in questura nello scorso aprile

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Insomma posto che nessuno si merita quell'assurdo trattamento, non devi manco andarti a cercare le rogne. A 63 anni poi.. mica sei un ragazzino cavolo..

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CASO ALDROVANDI. AGENTE, MI DICA CHE NE PENSA

FaceBook Scritto da Paolo Nasuto venerdì, 29 giugno alle ore 02:08

Quando facevo l’università a Firenze, generava molta curiosità il fatto che io avessi nei riguardi della polizia un punto di vista leggermente diverso da quello comune ai compagni del collettivo e del centro sociale che frequentavo. E quando provavo a spiegare perché, trovavo tra i miei compagni una stupita attenzione. Quando cresci a Palermo negli anni ottanta diventi, volente o nolente, testimone di una realtà diversa da quella del resto del paese. Una realtà quasi di guerra, nella quale i poliziotti sono sempre stati i buoni, gli eroi. Sono cresciuto avendo per idoli, gente come Ninni Cassarà, o Boris Giuliano, oppure Calogero Zucchetto. Poliziotti uccisi quasi sempre poco più che ragazzi, dai quali mi sono sempre sentito rappresentato, difeso, protetto. I giusti. Gli eroi. Io non odio la polizia, perchè ho visto come dovrebbe essere.

Ma dopo le tragedie di Genova, o dopo la morte di Federico Aldrovandi, oppure dopo quella di Stefano Cucchi, o di Giuseppe Uva, solo per fare alcuni esempi di morti assurde che purtroppo aumentano sempre di più, è diventato sempre più difficile, anche nelle mie riflessioni più intime e personali, non generalizzare e cercare di restare lucido.

Tempo fa, mi è capitato di essere fermato mentre guidavo, da una gazzella dei carabinieri. Chi mi ha fermato dopo aver controllato patente e libretto, non si capacitava che io non avessi con me nessun tipo di droga. “Adesso ti porto in questura e ti frugo fino in mezzo ai coglioni”. Hanno cominciato a sudarmi le mani, mi stavo proprio cacando sotto. Ho pensato alla storia di Aldro, di Pino Uva, e ho avuto paura come se chi mi stava fermando non avesse una divisa, ma un passamontagna. Percepivo l’odio, avevo paura, e quel carabiniere per qualche momento l’ho odiato anche io.

Ieri su Twitter è scoppiato un caso riguardo alle parole oscene che uno dei quattro poliziotti condannati in via definitiva per avere ucciso Federico Aldrovandi, ha rivolto alla sua mamma, Patrizia, su Facebook. Lo ha fatto da casa, comodamente seduto davanti al suo computer, perchè anche se condannato, è libero grazie all’indulto. Non voglio riportare qui quelle parole, basta guardare sui siti di informazione se ne avete voglia. Le ho trovate proprio insopportabili, insostenibili, stupide e molto pericolose. Pericolose, perché cariche d’odio. Mi domando il perché di questo odio nei confronti di una ragazzino di 18 anni e della sua mamma che non lo rivedrà mai più. Mi domando come non si capisca che l’odio genera soltanto altro odio. Non sono stato il solo ieri per fortuna a twittare la mia indignazione ed agitarmi per questa storia, anzi.

La reazione di molti, è stata chiedere un’opinione in merito ad alcuni politici presenti sul social network. Benissimo, per carità. Ma le parole sinceramente indignate di Civati, o di Vendola a me servono a poco. Anche quelle del ministro Cancellieri, se posso.

Ho bisogno che qualche poliziotto mi spieghi, e provi a difendere il suo corpo di appartenenza. Ho bisogno di qualche poliziotto che mi dica che fa il suo lavoro perché ci crede, perché in Italia c’è bisogno di gente onesta e sana che ci difenda e ci rappresenti. E ci dia l’esempio. Ho bisogno di sapere dove sta la maggioranza dei poliziotti, ho bisogno che qualche poliziotto mi faccia capire che è sbagliato avere paura ad ogni posto di blocco, ad ogni paletta rossa sventolata davanti. E siccome a Palermo di poliziotti e carabinieri veramente in gamba ne ho conosciuti, e lo so che ci sono, lo chiedo a loro, raccontateci cosa pensate della storia di Aldro, ad esempio, o delle oscenità che un vostro collega ieri ha rivolto a sua madre.

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weILL, 30/06/2012 17.03:

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Ho bisogno che qualche poliziotto mi spieghi, e provi a difendere il suo corpo di appartenenza. Ho bisogno di qualche poliziotto che mi dica che fa il suo lavoro perché ci crede, perché in Italia c’è bisogno di gente onesta e sana che ci difenda e ci rappresenti. E ci dia l’esempio. Ho bisogno di sapere dove sta la maggioranza dei poliziotti, ho bisogno che qualche poliziotto mi faccia capire che è sbagliato avere paura ad ogni posto di blocco, ad ogni paletta rossa sventolata davanti. E siccome a Palermo di poliziotti e carabinieri veramente in gamba ne ho conosciuti, e lo so che ci sono, lo chiedo a loro, raccontateci cosa pensate della storia di Aldro, ad esempio, o delle oscenità che un vostro collega ieri ha rivolto a sua madre.

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non credo che questa persona( se vera e se vero quello che scrive)abbia bisogno che qualcuno gli spieghi niente, perche' sono sicuro che gia' sa' da come scrive che ci sono migliaia e migliaia di poliziotti e carabinieri che fanno il loro lavoro con onesta' e con la testa ben salda sulle spalle, che sono padri di famiglia e quindi capiscono molte e molte piu' cose stando a contatto tutti i giorni con i problemi della citta' e delle persone che ci vivono. Non credo invece che trovera' un poliziotto o carabiniere che giustifichi un fatto come questo, questi poliziotti sono da condannare e cacciare via e stop. Purtroppo i coatti ci sono anche nella polizia e nei carabinieri come ci sono fuori tra la gente, e purtroppo quando si incontrano coatti contro coatti non va' mai a finire per la meglio, meno male pero' che il 90% dei poliziotti e carabinieri usa la testa e la maggior parte delle volte con la calma e le parole si riesce a portare il coatto , l'ubriaco , il prepotente alla ragione e' difficile ma ci si riesce molto di piu' di quanto si creda. Io lo dissi gia' una volta e lo ridico anche oggi questi poliziotti che fanno queste cose non meritano di stare in polizia sono delinquenti e stop non ci sono altre giustificazioni. Pero' come ho detto ci sono migliaia di poliziotti con il cervello che tutti i giorni effettuano decine e decine di interventi con gente veramente fuori di testa , persone pericolose per l'incolumita' di altre persone , ma pericolose veramente, eppure si riesce sempre ad arrivare con l'esperienza e il cervello alla soluzione dell'intervento nel migliore dei modi e nella sicurezza di tutti. Equesti interventi sono migliaia ogni giorno in tutta italia. Purtroppo come detto quando capita che questo intervento lo fa' un poliziotto coglione o esaltato non finisce sempre tutto bene, per questo chi dirige quegli uomini si dovrebbe accorgere di queste cose e prendere provvedimenti prima dell'irreparabile. Il discorso e' forse troppo lungo da scrivere e magari, qualcuno poi con lo scritto potrebbe capire cose diverse da quelle che magari a voce si potrebbero approfondire di piu'....

ma questo l' avete visto ?

Piacenza , dopo Italia-Germania....
Un Carabiniere "esce il pezzo" ...



Niente da dire, invece, per la reazione contro quello che è finito x terra.
( nessunissimo spray - tutte cazzate- che comunque sarebbe stato pure legittimo- e se ce l' aveva l'ha buttato prima di dargli uno spintone...ma penso fosse, semmai, qcosa in possesso dell"aggredito" )

winning, 30/06/2012 22.43:

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non credo che questa persona( se vera e se vero quello che scrive)abbia bisogno che qualcuno gli spieghi niente, perche' sono sicuro che gia' sa' da come scrive che ci sono migliaia e migliaia di poliziotti e carabinieri che fanno il loro lavoro con onesta' e con la testa ben salda sulle spalle, che sono padri di famiglia e quindi capiscono molte e molte piu' cose stando a contatto tutti i giorni con i problemi della citta' e delle persone che ci vivono. Non credo invece che trovera' un poliziotto o carabiniere che giustifichi un fatto come questo, questi poliziotti sono da condannare e cacciare via e stop. Purtroppo i coatti ci sono anche nella polizia e nei carabinieri come ci sono fuori tra la gente, e purtroppo quando si incontrano coatti contro coatti non va' mai a finire per la meglio, meno male pero' che il 90% dei poliziotti e carabinieri usa la testa e la maggior parte delle volte con la calma e le parole si riesce a portare il coatto , l'ubriaco , il prepotente alla ragione e' difficile ma ci si riesce molto di piu' di quanto si creda. Io lo dissi gia' una volta e lo ridico anche oggi questi poliziotti che fanno queste cose non meritano di stare in polizia sono delinquenti e stop non ci sono altre giustificazioni. Pero' come ho detto ci sono migliaia di poliziotti con il cervello che tutti i giorni effettuano decine e decine di interventi con gente veramente fuori di testa , persone pericolose per l'incolumita' di altre persone , ma pericolose veramente, eppure si riesce sempre ad arrivare con l'esperienza e il cervello alla soluzione dell'intervento nel migliore dei modi e nella sicurezza di tutti. Equesti interventi sono migliaia ogni giorno in tutta italia. Purtroppo come detto quando capita che questo intervento lo fa' un poliziotto coglione o esaltato non finisce sempre tutto bene, per questo chi dirige quegli uomini si dovrebbe accorgere di queste cose e prendere provvedimenti prima dell'irreparabile. Il discorso e' forse troppo lungo da scrivere e magari, qualcuno poi con lo scritto potrebbe capire cose diverse da quelle che magari a voce si potrebbero approfondire di piu'....

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su 1000 poliziotti/carabinieri, prega sempre di incontrare quei 999 che fanno bene il loro mestiere e non la pecora nera che ti può mandare la vita a puttane (sia in senso stretto, ovvero che ci rimani secco, sia in senso lato, che oltre a prendere le mazzate finisci pure al gabbio).

bisogna combattere fortemente per eliminare la presenza di gente del genere nelle forze dell'ordine, il fatto che siano una minoranza non è una giustificazione.

se un chirurgo fa 999 interventi perfetti ed al millesimo una cazzata commessa fa morire il paziente finisce al gabbio, non si vanno a vedere i 999 interventi effettuati alla perfezione, ma si vede l'ultimo andato male

SirD@rio, 01/07/2012 16.00:

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su 1000 poliziotti/carabinieri, prega sempre di incontrare quei 999 che fanno bene il loro mestiere e non la pecora nera che ti può mandare la vita a puttane (sia in senso stretto, ovvero che ci rimani secco, sia in senso lato, che oltre a prendere le mazzate finisci pure al gabbio).

bisogna combattere fortemente per eliminare la presenza di gente del genere nelle forze dell'ordine, il fatto che siano una minoranza non è una giustificazione.

se un chirurgo fa 999 interventi perfetti ed al millesimo una cazzata commessa fa morire il paziente finisce al gabbio, non si vanno a vedere i 999 interventi effettuati alla perfezione, ma si vede l'ultimo andato male

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inutile dire che sapevo che qualcuno interpretava a mado suo il discorso. Posso rispondere brevemente per non andare troppo fuori dal discorso, in quale nazione il dottore che sbaglia andrebbe in galera come dovrebbe essere? non certo in Italia. Quanti guidatori ubriachi o distratti che hanno ucciso ragazzi o bambini o anziani finiscono in galera? potrei andare avanti all'infinito. Mentre sono al 100% daccordo sul fatto che quelle pecore nera vanno eliminate dalle forze dell'ordine........

Caso Aldrovandi, carcere per tre agenti
La decisione il Tribunale di sorveglianza di Bologna sul residuo di pena di sei mesi. La mamma di Federico: «Un segnale di civiltà»

BOLOGNA - Carcere per Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri, tre dei quattro poliziotti condannati in via definitiva a tre anni e sei mesi per l'uccisione di Federico Aldrovandi, il 18enne morto nel 2005 a Ferrara in un controllo di polizia. Lo ha deciso il Tribunale di sorveglianza di Bologna. Il pg Miranda Bambace aveva chiesto il carcere. I difensori avevano chiesto l'affidamento in prova ai servizi sociali, per il periodo di sei mesi, e in subordine i domiciliari. Sei mesi sono il residuo della condanna a tre anni e sei mesi per eccesso colposo nell'omicidio colposo, visto che tre anni sono coperti dall'indulto. Il 26 febbraio si discuterà del quarto poliziotto condannato, Enzo Pontani, rinviato per vizio di notifica.

IL TRIBUNALE - Da parte dei tre agenti condannati per il caso Aldrovandi «non si è dato registrare un atto concreto» che indichi «effettiva comprensione della vicenda delittuosa» e «presa di distanza dalla stessa». Poi, «nessuna manifestazione esplicita e concreta di resipiscenza; non un gesto anche solo simbolico nei confronti della vittima o dei suoi familiari, cui peraltro, il risarcimento è stato pagato solo dallo Stato; non un gesto di riparazione sociale, e tanto meno di ricordo manifesto e di monito rispetto al ripetersi di simili comportamenti da parte di altri». Lo scrive il Tribunale di Sorveglianza di Bologna in un passaggio che ritorna nelle tre ordinanze che respingono le istanze dei difensori di Monica Segatto, Luca Pollastri e Paolo Forlani: «Non riesce il tribunale ad individuare qualsivoglia elemento di meritevolezza atto a sostenere la concessione e poi la corretta fruizione, ai fini rieducativi dei benefici penitenziari, atteso che nessun percorso di rieducazione e recupero può in concreto ipotizzarsi». Rigettate le ipotesi: dall'affidamento, alla detenzione domiciliare fino anche a quella della semilibertà, regime incompatibile con l'attività di poliziotti. Segatto è ora addetta alla squadra di controllo e passaporti e vigilanza portuale alla Polizia di frontiera di Venezia; Pollastri è alla vigilanza alla questura di Vicenza; mentre Forlani, in servizio alla polizia di frontiera di Tarvisio-Udine, è in aspettativa per malattia dal giorno dopo la condanna in Cassazione.

LA MAMMA DI FEDERICO - La decisione del tribunale di Sorveglianza di Bologna, secondo Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, è «un segnale di civiltà». Contattata al telefono, la madre del ragazzo diciottenne morto durante un controllo di polizia, ha definito la notizia del carcere per tre dei quattro agenti condannati in via definitiva «un altro passo nella direzione giusta e un altro pochino di giustizia che arriva per Federico». «Credo - ha aggiunto - che il carcere sia una cosa giusta. Chi ha ucciso una persona merita la pena maggiore». L'auspicio, ora, è «che lo Stato si dissoci da loro. La Polizia non li merita, nessuno di noi li merita». Fabio Anselmo, avvocato della famiglia Aldrovandi, ha affermato: «È l'atto finale di un lungo percorso che non poteva avere, secondo giustizia, meta diversa».

IL PAPA' - «Era quello che mi aspettavo, non posso dire di essere felice perchè la felicità mi è stata tolta da questi quattro individui il 25 settembre 2005». È il commento del papà di Federico Aldrovandi, Lino, che fa l' ispettore di polizia municipale nel Ferrarese. «Penso che i giudici abbiano valutato attentamente tutta la vicenda e che abbiamo letto tutte le parole utilizzate da loro colleghi nei vari processi in questi sette anni - aggiunge Lino Aldrovandi -: sul mancato pentimento sono assolutamente d'accordo perchè nessuno ha mai rivolto parole di vicinanza a noi come famiglia o per Federico. I giudici hanno adottato una decisione estrema, bocciando i servizi socialmente utili: posso dire che avevo fiducia nei giudici, nelle istituzioni, non avevo personalmente dei dubbi. Credo che sopra a tutto abbiano valutato le grida di aiuto, inascoltate, di Federico di quella lontana mattina di sette anni fa. Dopo questa decisione ora non resta che attendere e sperare nell'ultima che dovrà venire dalle commissioni disciplinari delle varie questure: mi aspetto il licenziamento, come del resto è stato chiesto da uno dei sindacato di polizia, il Silp-Cgil che ci è sempre stato vicino».

LE REAZIONI POLITICHE - Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, su twitter ha scritto: «Alla famiglia di Aldrovandi un grande abbraccio: da loro in questi anni gesti e parole di grande dignità. Ora il nuovo Parlamento che verrà faccia diventare reato la tortura anche in Italia».

NON DIMENTICHIAMOCI DI FEDERICO!!!!!!!!!!

io spero fortemente in 6 mesi di stupri, violenze e tutto ció di negativo che possa accadergli

CiccioIg, 30/01/2013 10:39:

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io spero fortemente in 6 mesi di stupri, violenze e tutto ció di negativo che possa accadergli

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nn vanno nel carcere insieme ai civili! ci sono carceri dove stanno quelli delle forze dell ordine, tipo il carcere di sulmona se nn erro.

beto6, 30/01/2013 12:51:

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nn vanno nel carcere insieme ai civili! ci sono carceri dove stanno quelli delle forze dell ordine, tipo il carcere di sulmona se nn erro.

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in villeggiatura insomma...

pure Santa Maria Capua Vetere(CE) dove sono ben tutelati e coccolati.

VERGOGNA

io sono senza parole... fossi stato il padre mi sarei fatto arrestare sicuramente...

incredibile...

La mamma di Federico ha più palle di tutto il Sindacato e tutte le MERDE che hanno coperto quegli ASSASSINI.

Onore a lei e al marito.

L'Italia è un paese indegno e queste persone meritano di vivere in una nazione migliori, una nazione che li tuteli, una nazione che non gli strappi via un figlio dalle mani, massacrandolo di botte e coprendo, anzi, DIFENDENDO gli eventuali ASSASSINI.

VERGOGNA.

è bastata una signora per farli andare via
vermi