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[News] PSN: Arrestato uno degli hacker

Ultimo Aggiornamento: 24/06/2011 12:42
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Re: Re: Re:
brughita, 22/06/2011 20.14:



Si ma non funziona mica così eh?
Cmq, senza scomodare questionei di diritto e cose che evidentemente ignorate nella maniera più assoluta, il fatto è che tirate conclusioni e date sentenze così, per l'aria che tira.



Scomodiamole.

Vediamo cosa succede in Italia.
La legge 18 marzo 2008, n. 48 Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica, fatta a Budapest il 23 novembre 2001 ha aggiunto al codice penale italiano i seguenti articoli:


«Art. 635-bis. – (Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici). – Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque distrugge, deteriora, cancella, altera o sopprime informazioni, dati o programmi informatici altrui è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Se ricorre la circostanza di cui al numero 1) del secondo comma dell’articolo 635 ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema, la pena è della reclusione da uno a quattro anni e si procede d’ufficio».

«Art. 635-ter. – (Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità). – Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque commette un fatto diretto a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità, è punito con la reclusione da uno a quattro anni.
Se dal fatto deriva la distruzione, il deterioramento, la cancellazione, l’alterazione o la soppressione delle informazioni, dei dati o dei programmi informatici, la pena è della reclusione da tre a otto anni.
Se ricorre la circostanza di cui al numero 1) del secondo comma dell’articolo 635 ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema, la pena è aumentata.

Art. 635-quater. – (Danneggiamento di sistemi informatici o telematici). – Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, mediante le condotte di cui all’articolo 635-bis, ovvero attraverso l’introduzione o la trasmissione di dati, informazioni o programmi, distrugge, danneggia, rende, in tutto o in parte, inservibili sistemi informatici o telematici altrui o ne ostacola gravemente il funzionamento è punito con la reclusione da uno a cinque anni.
Se ricorre la circostanza di cui al numero 1) del secondo comma dell’articolo 635 ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema, la pena è aumentata.

Art. 635-quinquies. – (Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità). – Se il fatto di cui all’articolo 635-quater è diretto a distruggere, danneggiare, rendere, in tutto o in parte, inservibili sistemi informatici o telematici di pubblica utilità o ad ostacolarne gravemente il funzionamento, la pena è della reclusione da uno a quattro anni.
Se dal fatto deriva la distruzione o il danneggiamento del sistema informatico o telematico di pubblica utilità ovvero se questo è reso, in tutto o in parte, inservibile, la pena è della reclusione da tre a otto anni.
Se ricorre la circostanza di cui al numero 1) del secondo comma dell’articolo 635 ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema, la pena è aumentata».



In soldoni, il regime generale per danni informatici ai privati prevede una pena che va dai 6 mesi ai 3 anni, mentre sono previste conseguenze più gravi qualora gli attacchi siano diretti a servizi gestiti da legati agli enti pubblici (quali negli USA sarebbero CIA e Senato) o contro sistemi informatici di pubblica utilità (magari gestiti da privati dopo concessione, suppongo), e allora si va da una reclusione da uno a quattro anni per tentato danneggiamento, dai tre agli otto anni per il danneggiamento avvenuto. La ratio della norma è palese: si vogliono tutelare di più le istituzione dirette a curare l'interesse pubblico.
Contro i Sistemi informatici "altrui" (cioè di Privati, vedi il caso di Sony) la pena è dagli uno ai cinque anni.

Altri articoli che non ho riportato poi prevedono anche il pagamento di sanzioni pecuniarie.

Quindi, i 20 anni di cui all'inizio aveva parlato Hakke sarebbero più che dimezzati, nella realtà dei fatti.
Ciò non toglie che
-colui che "Salvo che il fatto costituisca più grave reato [...] distrugge, danneggia, rende, in tutto o in parte, inservibili sistemi informatici o telematici altrui o ne ostacola gravemente il funzionamento" commette effettivamente un crimine, Brughita.
-Le sanzioni penali previste sono pur sempre molto gravi. Poi saranno i giudici a deciderle, e questo è palese. Ma non puoi negarne il fondamento.
-Cosa più importante, queste sono le leggi che si applicano in Italia, che la vox populi definisce con cadenza periodica (ogni volta che viene pronunciata una sentenza penale di rilevanza mediatica) il "paese delle banane" per la sua indulgenza. Non ho voglia di andare a cercare notizie su quale sarà il foro competente per questa faccenda, ne' quali leggi verranno applicate...non mi stupirei che fossero più severe.

Poi questa cosa che hai detto...

brughita, 22/06/2011 20.14:



Anche perchè Sony stessa ha come minimo una parte (piccolo o grossa non è dato a noi saperlo) di responsabilità nei danni economici subiti. Se la mia banca mi dice che qualcuno ha rubato i miei risparmi e vengo a sapere che i miei risparmi li teneva su un tavolo davanti all'ingresso aperto, bè come minimo un pò di responsabilità cè l'ha anche lei. Ovviamente non si giustifica il ladro, ladro è e ladro rimane, ma le sue colpe vengono ridimensionate parecchio. Sia a livello morale che soprattutto a livello giuridico.




Ora io sono solo uno studente di legge, non pretendo di avere la competenza di un avvocato (so' che nel forum però ce ne sono, mi piacerebbe che partecipassero alla discussione), ma questa è davvero una gustosa panzana.
Mi vieni infatti a confondere due tipi di responsabilità assolutamente diverse: quella penale del ladro (derivante dal reato di furto) e quella civile (derivante dall'inadempimento di un obbligo di custodia dei beni, che trova la sua fonte nel contratto che firmi con la banca/con Sony) che invece spetta alla banca/Sony.
La presenza di una non riduce l'altra. Sono completamente distinte.
La responsabilità di Sony attribuirebbe solo il diritto a un soggetto danneggiato dal furto a chiedere il risarcimento dei danni, ma non al ladro, che va in galera, ma a Sony. E Sony per rifarsi del danno licenzia i suoi responsabili della sicurezza informatica.

Le colpe del ladro non vengono assolutamente ridimensionate a livello giuridico.
Forse moralmente si, ma questo è un concetto irrilevante per qualsiasi ordinamento giuridico.
[SM=x35284]
[Modificato da Rommelsen 23/06/2011 15:14]








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Re: Re: Re:
brughita, 22/06/2011 20.14:



Si ma non funziona mica così eh?
Cmq, senza scomodare questionei di diritto e cose che evidentemente ignorate nella maniera più assoluta,



Una discussione ha senso solo tra persone capaci di capire (prima ancora che di rispettare) i rispettivi ragionamenti e opinioni.

L'unica cosa davvero evidente, alla lettura del tuo post, è una tua chiara deficienza in questo senso. Quindi per me il tentativo di scambiare idee con te finisce qui.

Nel merito, credo che San Rommelsen abbia aggiunto qualche informazione importante, ma sono convinto che non possa colmare la deficienza di cui sopra.










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Ok dai wholly, non hai argomentazioni. Basta dire così. Ad ognuno le sue "deficienze" :D
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Re: Re: Re: Re:
Rommelsen, 23/06/2011 14.28:



Ora io sono solo uno studente di legge, non pretendo di avere la competenza di un avvocato (so' che nel forum però ce ne sono, mi piacerebbe che partecipassero alla discussione), ma questa è davvero una gustosa panzana.
Mi vieni infatti a confondere due tipi di responsabilità assolutamente diverse: quella penale del ladro (derivante dal reato di furto) e quella civile (derivante dall'inadempimento di un obbligo di custodia dei beni, che trova la sua fonte nel contratto che firmi con la banca/con Sony) che invece spetta alla banca/Sony.
La presenza di una non riduce l'altra. Sono completamente distinte.
La responsabilità di Sony attribuirebbe solo il diritto a un soggetto danneggiato dal furto a chiedere il risarcimento dei danni, ma non al ladro, che va in galera, ma a Sony. E Sony per rifarsi del danno licenzia i suoi responsabili della sicurezza informatica.

Le colpe del ladro non vengono assolutamente ridimensionate a livello giuridico.
Forse moralmente si, ma questo è un concetto irrilevante per qualsiasi ordinamento giuridico.
[SM=x35284]



Vabbè almeno siamo arrivati alla conclusione, finalmente, che i 20 sono una panzanata di dimensioni colossali. Grazie per aver messo la parola fine a questa discussione a tratta paradossale.

Fare deduzioni a caso, collegare tramite immaginarie e fantasiose proprietà transitive reati più o meno veri più o meno esistenti, per poi sputare pene completamente a caso non ha senso.

Da li la mia battuta sulla pena di morte.

Per il resto:


-colui che "Salvo che il fatto costituisca più grave reato [...] distrugge, danneggia, rende, in tutto o in parte, inservibili sistemi informatici o telematici altrui o ne ostacola gravemente il funzionamento" commette effettivamente un crimine, Brughita.



E chi lo avrebbe negato?


-Le sanzioni penali previste sono pur sempre molto gravi. Poi saranno i giudici a deciderle, e questo è palese. Ma non puoi negarne il fondamento.



Ancora. Nessuno lo ha negato eh. Forse non hai seguito bene la discussione....


Ora io sono solo uno studente di legge, non pretendo di avere la competenza di un avvocato (so' che nel forum però ce ne sono, mi piacerebbe che partecipassero alla discussione), ma questa è davvero una gustosa panzana.
Mi vieni infatti a confondere due tipi di responsabilità assolutamente diverse: quella penale del ladro (derivante dal reato di furto) e quella civile (derivante dall'inadempimento di un obbligo di custodia dei beni, che trova la sua fonte nel contratto che firmi con la banca/con Sony) che invece spetta alla banca/Sony.
La presenza di una non riduce l'altra. Sono completamente distinte.
La responsabilità di Sony attribuirebbe solo il diritto a un soggetto danneggiato dal furto a chiedere il risarcimento dei danni, ma non al ladro, che va in galera, ma a Sony. E Sony per rifarsi del danno licenzia i suoi responsabili della sicurezza informatica.



Scusa se mi permetto, ma a livello giuridico la posizione potrebbe assolutamente cambiare e ridimensionarsi. Dove ho scritto che il reato si estinguerebbe o non esisterebbe? Da nessuna parte. Ho semplicemente detto che la posizione cambierebbe. Ed è verissimo. Di quanto di certo non lo possiamo stabilire qua in questa discussione. Dipende da tante, troppe cose.

Per il resto andiamo un pò troppo ot anche perchè alcune cose come dicevo manco le sappiamo.

E cmq si ritorna a quello di cui si parlava. Cioè che sparare a caso sentenze non ha il minimo senso. Soprattutto in base alla notizia postata.
[Modificato da brughita 24/06/2011 07:48]
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24/06/2011 10:24
 
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Re: Re: Re:
Questa era la frase che mi aveva spinto a rispondere.

brughita, 22/06/2011 20.14:



Quindi da qui a parlare di crimine, in riferimenti a questi licenziamenti, ci passa parecchia acqua sotto i ponti. E per finire per dire che il ragazzo è stato arrestato per questi crimine (se mai lo si può definire crimine) ci passa altrettanta acqua.



Poi

brughita, 24/06/2011 07.43:


Scusa se mi permetto, ma a livello giuridico la posizione potrebbe assolutamente cambiare e ridimensionarsi. Dove ho scritto che il reato si estinguerebbe o non esisterebbe? Da nessuna parte. Ho semplicemente detto che la posizione cambierebbe. Ed è verissimo. Di quanto di certo non lo possiamo stabilire qua in questa discussione. Dipende da tante, troppe cose.

Per il resto andiamo un pò troppo ot anche perchè alcune cose come dicevo manco le sappiamo.




Lo so che non hai scritto che il reato si estinguerebbe, quello che vuoi dire è che il furto sarebbe attenuato dal fatto che le cose rubate erano senza custodia, per colpa della negligenza della banca.
Questo non è vero. Il furto resta furto, e in questo caso non sono riconosciute circostanze attenuanti.
Non sarebbe però nemmeno riconosciuta la circostanza AGGRAVANTE del furto compiuto con destrezza. Questo si.
Quindi la posizione non cambierebbe rispetto alla "disciplina generale".
Possiamo dire che la posizione non peggiorerebbe, ma non è la stessa cosa.
Sarebbe come dire "quel tizio ha preso sotto uno sulle strisce e non si è fermato. Però non era in eccesso di velocità!"

Che poi, ad ogni modo, il furto dei dati informatici, reato che sarebbe ancora più grave di quelli degli articoli che ti ho riportato, comunque prevede l'impiego di una destrezza fuori dal comune, dato che richiede conoscenze informatiche di gran lunga superiori rispetto a quelle dell'uomo medio, per quanto tu ritenga che i sistemi cracckati fossero dei colabrodo e che i loro responsabili fossero degli incompetenti che hanno meritato di essere licenziati...



[Modificato da Rommelsen 24/06/2011 11:35]








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Re:
brughita, 24/06/2011 07.17:

Ok dai wholly, non hai argomentazioni. Basta dire così. Ad ognuno le sue "deficienze" :D



Sicuramente. Ma non farei a cambio con te. [SM=x35390]










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Re: Re: Re: Re:
Rommelsen, 24/06/2011 10.24:

Questa era la frase che mi aveva spinto a rispondere.




Eh, ti sei accorto almeno ora che sono cose diverse spero?
Il crimine delle "violazioni informatiche" non lo ha negato nessuno. Anche perchè è l'unica cosa certa ed insindacabile di tutta questa questione.
Forse era meglio leggessi più attentamente il mio post, non fosse altro che per il fatto che hai perso del tempo a scrivere e riportare cose che non erano minimamente necessarie nella discussione.

Quindi ricapitolando.
Parlare "seriamente" di 20 anni di carcere è una roba senza il minimo senso.
Associare licenziamenti o chissà cos'altro, vista la notizia da cui si è partita, è altrettanto insensato.

Detto questo l'argomento successivo è a se stante.


Lo so che non hai scritto che il reato si estinguerebbe, quello che vuoi dire è che il furto sarebbe attenuato dal fatto che le cose rubate erano senza custodia, per colpa della negligenza della banca.
Questo non è vero. Il furto resta furto, e in questo caso non sono riconosciute circostanze attenuanti.
Non sarebbe però nemmeno riconosciuta la circostanza AGGRAVANTE del furto compiuto con destrezza. Questo si.
Quindi la posizione non cambierebbe rispetto alla "disciplina generale".
Possiamo dire che la posizione non peggiorerebbe, ma non è la stessa cosa.
Sarebbe come dire "quel tizio ha preso sotto uno sulle strisce e non si è fermato. Però non era in eccesso di velocità!"



Allora, l'ultimo tuo esempio non c'entra nulla. Nemmeno minimamente tra l'altro.
Detto questo ti ripeto che non è assolutamente detto che la posizione giuridica di un ladro, in quell'esempio della banca, non si alleggerirebbe in nessun caso. Si vede che ti manca esperienza in materia.
Tra l'altro manco farlo apposta avrei pure delle esperienza personali addirittura dirette in merito.
Cmq oh su questo siamo completamente OT. E tutto questo esula dalla panzanata dei 20 anni di carcare, sulla quale finalmente siamo arrivata alla giusta conclusione.

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