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[News] Solita EA: Prove concrete di prezzolamento

Ultimo Aggiornamento: 21/10/2011 15:26
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19/10/2011 12:25
 
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bf3blog.com/2011/10/ea-tries-to-manipulate-battlefield-3-scores-in...


There have been some unfortunate developments with EA Norway and the way they’ve been handling access to Battlefield 3 review copies. According to Norway’s top news outlet, NRK, EA has withheld review copies of Battlefield 3 to reviewers whom they thought would give the game a bad score. A number of Norwegian gaming outlets, including popular ones like Gamer.no and GameReactor, have been refused review copies of Battlefield 3 due to their review scores of past Battlefield games.

Furthermore, EA inquired potential reviewers of Battlefield 3 to see whether they were Call of Duty fans, whether they played the beta and if they were frustrated with the beta. You can see the full list of questions above.

EA’s actions in this case have been criticized by Norway’s top journalists, like Gunnar Bodahl-Johansen from Norway’s School of Journalism, calling EA’s actions “unacceptable”, adding, “It is a sad situation for both EA and game journalism that it appears that this is normal.”

EA has been quick to issue an apology, with EA Norway marketing manager Oliver Sveen saying “this should not have been sent out. We have made ​​a mistake and we apologize. This is not something that neither should have happened earlier or what we intend to continue”.



Praticamente EA in Norvegia si è rifiutata di dare copie review del gioco a tutti i siti che avevano dato voti un pò bassi ai precedenti Battlefield, mettendo ovviamente in difficoltà i siti stessi e le redazioni.
Addirittura non hanno fatto recensire nemmeno coloro che EA immaginava potessero dare un voto basso al gioco e quelli che loro ritenevano più favorevoli a Call of Duty.

Che tristezza.
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19/10/2011 17:18
 
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la connessione media-EA è palese nei modi e nei fatti,
basta guardare le recensioni in giro per accorgersene

strano solo che siano venuti fuori questi dettagli,e comunque non mi stupisco,
ma neanche un po
nè dei giornalisti nè di chi li usa come meglio crede a suon di $







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21/10/2011 12:22
 
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Meno male che escono ste cose. Tra l'altro non è la prima volta. Già c'era stato il caso di Dragon Age 2 con la questione delle recensioni fittizie per pompare la media su metacritic.

Il problema è che su console con la massa di gente che abbocca a tutto hanno vita facile. Nel mondo pc difatti hanno molti più problemi a dominare.

Cmq prima o poi queste cose gli si rivolteranno contro. Almeno creso e spero.

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21/10/2011 12:27
 
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Queste riviste vendono pochissime copie (se sono su carta) e hanno pochi contatti (se sono online): esistono solo grazie alla pubblicità... e chi paga secondo voi per farci pubblicità sopra?

questo è il vero prezzolamento, mica quella cavolata delle copie del gioco...










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21/10/2011 12:33
 
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Temo abbia capito poco della situazione XD

Ed in ogni caso ti ricordo che le riviste prima e i siti dopo esistevano pure prima che l'industria videoludica esplodesse eh.
Anzi allora si che erano bei tempi, e si poteva leggere una recensione sapendo che nn c'erano secondi fini nei giudizi.



Cmq si ovviamente cè anche tutto il discorso banner pubblicitari, che sicuramente ha anche il suo peso, probabilmente pure maggiore.
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21/10/2011 12:50
 
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Sinceramente mi faccio rapire più dai trailer e dai filmati ingame che dalle recensioni.
Fanno molta più presa su di me le news che le recensioni (che ormai non leggo più da almeno la scorsa gen.







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21/10/2011 13:19
 
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Re:
brughita, 21/10/2011 12.33:

Temo abbia capito poco della situazione XD

Ed in ogni caso ti ricordo che le riviste prima e i siti dopo esistevano pure prima che l'industria videoludica esplodesse eh.
Anzi allora si che erano bei tempi, e si poteva leggere una recensione sapendo che nn c'erano secondi fini nei giudizi.

Cmq si ovviamente cè anche tutto il discorso banner pubblicitari, che sicuramente ha anche il suo peso, probabilmente pure maggiore.



Prendi un vecchio numero di TGM e vedi chi ci faceva pubblicità sopra.

Ti evidenzio che nella prima riga dici che ci ho capito poco (anche se la "magia" del congiuntivo lascia il dubbio della commendevole ammissione socratica) e poi nell'ultima riga dici che ho ragione.

Questo genere di conflitto di interessi è tipico di tutti i contesti economici, non ti puoi scandalizzare se avviene in un ambito di marginale importanza sociale come quello videoludico.

E i quotidiani? E le tv, con le varie Oliveto e Rocchetta che per anni hanno tappano i buchi dei bilanci Mediaset a comando?

Pensi sia possibile che esista una rivista sui videogiochi che faccia utili e sia integerrima dal punto di vista dell'imparzialità?










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21/10/2011 15:26
 
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Vabbè ma che pasturotto di argomenti hai messo su.
All'ultima domanda evito di risponderti perchè mi pare sia retorica.

A parte che in tv in genere i programmi televisivi nelle televendite non sponsorizzano il programma stesso. Non ci vuole un genio a capire che è tutta un altra cosa.

Ma poi non è la pubblicità il proglema. Forse ripeto sei fuori strada rispetto a quello che si intedeva dire.

Il paragone con 15 anni fa o più era semplicemente per evidenziare il fatto che all'epoca era la passione a dominare. Io conosco persone che lavoravano per riviste del settore e se ti dico che era quasi un hobby a perdere non vado molto lontano dalla realtà. I soldi che ricevavano dalla pubblicità (che tra l'altro era ben diversa da quella attuale dei siti eh, questo paragone non regge, e difatti non vi erano quasi mai collegamenti extra tra inserzione pubblicitaria e articoli scritti) già è molto se gli consetiva di andare in stampa. Per moltissimi quello mica era il oro lavoro eh.
All'epoca era semplicemente la passione a farli scrivere. Le recensioni erano millemila volte più critiche se c'era da criticare. Il "lucro" poi quasi non esisteva, è un fenomeno che si è sviluppato molto dopo, proprio con l'arrivo di internet.

Detto questo, cmq un conto e cercare di "campare" e magari guadagnarci qualcosina, un altro conto è sottostare a veri e propri "patti" immorali (però putroppo leciti) per cercare di pompare un gioco e magari al tempo stesso affossarne di altri.

Poi chiaramente un conto è la posizione di chi effettivamente ha bisogno di finanziamenti e sotto certe minacce vestite da "suggerimenti" sottosta ai dictat del colosso di turno, un altro conto è la posizione di chi certe pratiche le fa come politica aziendale vera e propria.

Per concludere poi cmq la cosa più importante è almeno saperle, tante gente molte cose manco le immagina. Cadere, come quasi sempre tu faccia capire, nel "lo fanno tutti quindi non cè nulla di male" trovo sia totalmente assurdo.
[Modificato da brughita 21/10/2011 15:27]
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