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[Viaggi] San Francisco

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2012 12:34
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COL. BERNACCA
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TORONADO

547 Haight San Francisco, CA 94117



uno dei migliori pub al mondo...







"Il tempo non rispetta ciò che si fa senza di lui"



Ciao Michellina

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14/09/2012 14:53
 
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da un diario di viaggio appuntato tempo fa quando volevo fare il tour della California...ti metto l'estratto su Cisco [SM=x35317]


5° giorno - 27 Agosto - San Francisco
Gli effetti del fuso orario stanno lentamente svanendo, ma continuiamo imperterriti ad alzarci di buon'ora. Questa mattina il programma prevede un giro a piedi della città seguendo il percorso tracciato dalla Lonely Planet, che ci farà vedere molto della città e scarpinare come matti!
La partenza è chiaramente dall'albergo, da dove raggiungiamo Union Square percorrendo Post Street. Union Square è una piazza quadrata, non molto grande rispetto ai grattacieli che la soverchiano ad est, contornata da alberghi storici e grandi centri commerciali. Da segnalare il Levi's Store che si affaccia sulla piazza e dove poter comprare jeans a prezzi molto bassi.
Anyway, il nostro inizio tour non è la piazza ma Chinatown Gate, che si trova qualche isolato a nord-est di Union Square. Come si entra a Chinatown sembra subito di essere stati proiettati in una dimensione parallela. Ma non tanto nelle prime stradine, in cui si susseguono negozio di souvenir e roba elettronica fregaturisti, quando nelle vie secondarie dove vedrete sciamare miliardi di cinesi e pochissimi occidentali, al punto da chiedervi se realmente vi trovate a San Francisco o magari a Shangai. Seguendo sempre il consiglio della guida ci immergiamo in un vicolo dagli aspetti poco rassicuranti per raggiungere un simil laboratorio di pasticceria cinesi, dove acquistiamo i biscotti della fortuna per adulti. A parte il sapore inconsistente dei biscotti, che però mi rapirà al punto da farmene scofanare almeno 10 a botta, vi giuro che non siamo riusciti a capire il senso di nessuna frase contenuta nei bigliettini! Mi dispiace averli buttati perchè altrimenti ci avremmo aperto una tavola rotonda!
Proseguendo sull'itinerario affrontiamo Little Italy, inseparabile seguito di Chinatown, dove però si respira molta meno aria tipica. L'italianità si vede nelle bandierine dipinte un po' ovunque e nei caffè dal sapore nostrano, tra cui il più rinomato sembra essere il Caffè Trieste, non testato però da noi causa i 114°F dell'interno...
Proseguiamo imperterriti lungo Vallejo st fino ad arrivare sulla sommità di una collina, da dove la visuale della città e del Bay Bridge è superba. Anche le casette che la presidiano non sono niente male, e in effetti leggiamo essere una zona abbastanza chic. La fatica per salirci è stata notevole, considerate che ci sono delle salite che sfiorano il 30% di pendenza, ma la vista è notevole. Si riscende giù dall'altro versante e si ripassa per Chinatown. Breve sosta sandwich&birra in un pub irlandese e poi in albergo a riposare le stanche membra.
Poco dopo si riesce, e visto che mi sembrava di aver fatto pochi chilometri la mattina, penso bene di inventarmi un altro giro impossibile. Questa volta percorriamo tutta Market st. fino alla baia dove passeggiamo poi lungo mare fino a raggiungere il Fisherman's Warfh di San Francisco. Passiamo per i vari pier della baia, a dire il vero molto anonimi, tranne il ripulito e vestito a festa Pier 39, un molo inzeppato di negozietti di souvenir e ristoranti, tutto molto fake ma allegro e colorato. Da segnalare il contrasto tra l'atmosfera di plastica del luogo e le otarie che a pochi passi hanno preso possesso di parte della banchina ergendola a loro rifugio.
Cala il sole, e come da copione crolla la temperatura. Questa volta siamo preparati, anche perchè il ritorno sarà con un tram tradizionale. La fila è notevole, su ogni tram entrano non più di 20-25 persone, e partono ogni 10 minuti circa. Il biglietto costa 5$ per la corsa singola, ma ci sono anche abbonamenti giornalieri e settimanali. Il tragitto dal molo a Union Square è più lungo di quanto pensassi, ci impiega circa 20 minuti, in cui me ne sto in piedi sul predellino all'aperto reggendomi saldamente. E dico saldamente perchè capito in piedi tra 3 persone dalla stazza molto USA. Le mie gambe si devono incastrare in pochi centimetri quadrati di spazio, e devo anche fare attenzione quando incontriamo un tram in direzione opposta, perchè è sufficiente che una persona che sta in piedi abbia uno zaino per provocare simpatiche collisioni. Al di là di queste piccolezze il giro è spettacolare, mi godo il tramonto sui saliscendi della città, vedendo dei scorci fantastici dalla sommità delle colline.

6° giorno - 28 Agosto - San Francisco
Nuova alba su San Francisco. E' bello una volta tanto svegliarsi nello stesso posto della mattina precedente, senza dover caricarsi come muli di valige e riempire nuovamente il bagagliaio della macchina. Ogni tanto un po' di riposo dallo stress del viaggio ci vuole.
Oggi pensiamo di andare al mitico "ponte rosso", il Golden Gate. Valutiamo diverse opzioni su come attraversarlo: a piedi, in bici, in auto, in aliante, in aquilone, ecc. Alla fine optiamo per una sana passeggiata a piedi. Non che sia proprio cortissimo, parliamo comunque di un ponte da quasi 3 km, ma ce la prenderemo con calma. Arrivarci non è semplicissimo, interroghiamo 3 persone che ci danno altrettante versioni differenti. Alla fine un tizio in albergo ci convince con un percorso in due mosse, autobus+autobus. Ci dirigiamo alla fermata ed attendiamo l'arrivo del nostro mezzo. Nell'attesa rapido cambiamento di programma: decidiamo seduta stante di attraversare il ponte in tandem...
Le bici però si affittano al Fisherman's Warfh, quindi è necessario un cambio di percorso con i bus per raggiungerlo. Camminiamo a piedi fino a Van Ness, e da lì attendiamo il bus per Fisherman's. I bus a San Francisco sono praticamente insopportabili. A parte la mancanza di aria condizionata su alcuni, la struttura delle strade della città non va molto incontro all'agevolezza dello spostamento su 4 ruote. Ogni 30 metri un semaforo, ogni 30 metri una fermata dell'autobus. Tradotto: se ti dice sfiga ogni 15 metri stai fermo. Quella mattina ci disse sfiga, e l'unica consolazione di non essere andati a piedi fu vedere le salite che avremmo dovuto digerire.
Arrivati finalmente al Fisherman's affittiamo il benedetto tandem, per 11$ l'ora. Fatto il giro di prova e presi i caschetti (facoltativi), ci avviamo placidamente per il percorso che ci porterà sul ponte. Chi di voi ha esperienze di bici sappia che il tandem è un'altra storia, soprattutto se dietro hai una persona che pedala poco e che ti sbilancia di continuo. Comunque la passeggiata è molto gradevole, incluso il simpatico americano che sorpassandoci mi fa presente che "là dietro non sta pedalando nessuno!". Me ne ero accorto... A parte strappetti in salita dove è meglio scendere e spingere, a parte evidenti difficoltà nel prendere l'equilibrio in due alle ripartenze, il vero problema è sul ponte. La corsia per le bici a quell'ora è condivisa sia con i pedoni che con chi percorre il Golden Gate in senso inverso. Un incubo. Ogni 3 metri c'è qualcuno da schivare, e con un tandem è come fare lo slalom tra i birilli con un tir.
Finalmente arriviamo dall'altra parte, da dove la vista di San Francisco è splendida. Ci avviamo poi giù per una stradina, fino ad arrivare a Sausalito, cittadina costiera adagiata sulla San Francisco Bay dai ritmi calmi e rilassati. Per il ritorno in città l'idea di rifare la faticata in tandem non ci sfiora minimamente, e decidiamo di approfittare dei biglietti del traghetto che preventivamente ci erano stati consegnati all'atto del noleggio. Rientrati al Fisherman's restituiamo il mezzo diabolico, alleggerendoci di 70$ tra noleggio e utilizzo del traghetto. Stesso tragitto in bus per tornare in albergo e riposo ristoratore. Doccia, riposino, e uscendo approfittiamo anche dello spuntino pomeridiano, tra avventori attempati dell'hotel e casuali ospiti come noi. Vino californiano + Cheddar cheese si stratificheranno sul mio stomaco consigliandomi più tardi un salutare salto della cena.
Il pomeriggio è dedicato allo shopping, di cui segnalo jeans e magliette acquistate allo già citato Levi's Store a Union Square e incetta di cd al Virgin Store di Market st., dove c'era un'offerta con moltissimi titoli a 10$.

7° giorno - 29 Agosto - San Francisco
Ultimo giorno pieno di permanenza nella splendida San Francisco. Parte dell'itinerario odierno è già stato pianificato da tempo: la visita all'isola penitenziario di Alcatraz. Eh già, Alcatraz non è un luogo di interesse turistico da visita dell'ultimo momento, per andarci è necessario prenotare con 10-15 giorni di anticipo, altrimenti si resta bellamente a riva a guardare i traghetti salpare.
Nonostante siamo ormai al settimo giorno californiano il fuso non è ancora smaltito al 100%, complice anche il fatto che la stanchezza ci assale ogni sera e ci manda sotto le pezze relativamente presto. Per farla corta, la visita è prenotata per le 11, ma noi alle 9.30 circa siamo già in zona. Pensiamo quindi di tentare un cambio di biglietti e partire alle 10.00 o 10.30, ma l'addetto ci ride bellamente in faccia, facendoci rammentare che se anche noi avevamo prenotato con molto anticipo era perchè è sempre tutto sold out. Poco male, facciamo un giro al Pier 39, dove acquisto qualche pacchianeria vacanziera. Alle 10.45 siamo nuovamente al molo 31, e dopo lunghe file e 10-15 minuti di traghetto attracchiamo all'isola.
Non ci sono visite guidate, solo un tizio vestito da ranger che da un pulpito rialzato blatera cose incomprensibili per gli astanti a stelle e strisce. Noi forti del nostro ottimo inglese ma pessimo inglese-americano lo snobbiamo alla terza risata globale, di fronte alla quale siamo rimasti ammutoliti non avendo capito una verga. Ci incamminiamo verso il visitor centre, dove vi consegneranno un'audioguida disponibile anche in italiano. Non ci sono biglietti da mostrare, se sei arrivato sull'isola sicuramente hai pagato il tragitto in traghetto, e questo è sufficiente.
L'audioguida è un classico tour che ci muove come marionette senza fili dentro i terribili corridoi del carcere, raccontandoci le storie del tempo con le voci di ex guardie e ladri che ad Alcatraz hanno tarscorso qualche anno. Terribile la visione delle celle 1,5x2x3, dei veri loculi. Del resto anche le persone che le occupavano non è che fossero proprio dei santi, ma non sta a me dare giudizi. Quello che è ineluttabile è che Alcatraz doveva essere un posto terrificante per essere reclusi, oltre che per gli spazi angusti anche per essere posta a poco più di un miglio da San Francisco, con continua frustrazione dei reclusi che vedevano la libertà della grande città a un palmo di naso senza però poterla mai sfiorare. Toccanti i racconti dei reclusi, che narrano di come la notte di Capodanno sentissero tutti i festeggiamenti dalla città senza chiaramente poter prenderne parte, ed altre scene ed esperienze da pelle d'oca. C'è anche un filmino di 40-45 sulla storia del carcere, ma non ne abbiamo approfittato. In un paio di ore la visita interna ed esterna è conclusa, e ci avviamo al molo per prendere il traghetto del ritorno. Al ritorno altro giro per il centro città con ultimi sprazzi di shopping, la mattina seguente si parte. Per la serata ho prenotato una gita sulla baia al tramonto, regalo di vacanza alla mia bella, ma ce ne succederanno di tutti i colori...
Con buon anticipo lasciamo l'albergo per prendere il tram F che ci porterà davanti al pier di imbarco, nuovamente nella zona di Fisherman's Wharf. Attendiamo però buoni 20-25 minuti prima che passi, e ci avviamo a bordo con un filo di ansia. Come raccontavo i bus non sono il top della velocità, ed i tram sono degni parenti. Nota curiosa però: i tram sono ancora quelli donati dall'Italia a San Francisco. Quello su cui salgo si chiama Città di Milano, ed ha tutte le scritte all'interno in italiano.
Anyway, iniziamo il nostro tragitto in tram che prevede Market st. e poi la strada costiera. Dopo pochissimo dalla partenza vedo uno strano assembramento di biciclette passarmi accanto. Non gli do molto peso, ma poco dopo il tranviere tira il freno, e mette le braccia dietro la testa in chiaro segno di resa. Mi volto per vedere cosa ostruisse il nostro passaggio e vedo letteralmente un tappeto di biciclette festanti che travolge la strada... Sono migliaia, forse miliardi. A perdita d'occhio si vedono solo bici con sorridenti rompiballe che invadono Market st costringendo tutti i mezzi alla sosta. In pieno panico da perdita gita chiedo al tranviere se saremmo riusciti a passare; lui mi guarda ridendo e indicando la marea a due ruote mi dice: "What do you think???" A quel punto prendo coscienza che non ce l'avrei mai fatta. Scendo dal tram e comincio a correre come un pazzo per le vie laterali alla ricerca di un taxi.
Un tassista italoamericano, anche lui invischiato nella rete dei ciclisti, capisce che siamo in forte difficoltà, e con modo di fare molto USA salta giù dal taxi e ci dà indicazioni su dove trovare taxi. Non so nemmeno se seguiamo le sue indicazioni, ma poco dopo la fortuna ci assiste e troviamo un taxi libero. Il tassista ci spiega poi che questa invasione di biciclette avviene ogni ultimo venerdì del mese, e pur essendo una bella manifestazione, è un delirio per chi si muove in auto. Comunque ce l'abbiamo fatta, siamo in tempo. Se non fosse che sbaglio a dare indicazioni al tassista, e invece che davanti al molo ci fermiamo mezzo chilometro più avanti... Folle corsa, fiatone fantozziano, ma arriviamo al pontile mentre sta per iniziare l'imbarco! Siamo salvi.
Proprio in quel momento però ci voltiamo verso il mare, e vediamo una nebbia fitta che nemmeno in pianura padana all'alba. Non vedremo mai il tramonto sulla baia... Ci assale lo sconforto, non sappiamo se ridere o piangere, e tra le due scegliamo un dignitoso mutismo. La barca parte, siamo seduti al tavolo con un'allegra famigliola americana; in pochi minuti siamo nella nebbia totale. Non si vede a un palmo, è tutto surreale. Mentre cerchiamo di farci coraggio la barca esce dal banco di nebbia, e si ancora a largo di Sausalito, dove possiamo godere del tramonto. Certo, non è il previsto tramonto sull'oceano dietro al Golden Gate, ma guardando in quella direzione si vede una specie di location da libro di Tolkien, meglio starne lontani.
Cale il sole, si apre il buffet, un ottimo cantante suona un misto pop-folk accompagnandosi con la chitarra. Passiamo come promesso sotto al Golden Gate. E' notte ormai, e c'è moltissima nebbia. Il risultato è vedere le luci del ponte molto soffuse tra la nebbia; pensare che si è in mare aperto, al buio, con la nebbia fittissima, sotto un mostro di acciaio gigantesco, è molto suggestivo, e un filo angosciante. Si rientra al molo, la gita è terminata. Per tornare in albergo ci concediamo un taxi. Per fermarlo basta un cenno della mano. Si accosta a noi un cinese, la sua compagnia di taxi si chiama "Fog city". Quando si dice il destino.









"Insegui i sogni fino a quando li credi veri" 16/11/2011 & 21/07/2014
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14/09/2012 14:55
 
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Re:
NAZUCAO1, 14/09/2012 14.37:

TORONADO

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uno dei migliori pub al mondo...




fanno una Corona da paura










Firma fatta da Jorginha, a me piace ma lei non ci vuole credere.


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Re: Re:
hakke5, 14/09/2012 14.55:




fanno una Corona da paura




ce provasse a chiederla ahahahahahahahaha







"Il tempo non rispetta ciò che si fa senza di lui"



Ciao Michellina

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14/09/2012 21:00
 
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Ci sono stato l'anno scorso. Bellissima, mi è rimasta nel cuore. Unico neo: una quantità indescrivibile di barboni questuanti in ogni dove.

Ti consiglio di affittare una bici e di farti il lungomare, poi dritto dentro il Golden Gate Park fino all'oceano. Puoi passare una bellissima giornata. Se non sei stato in giappone, visita il tempio giapponese.

Giro sul tram storico d'obbligo.

Per forza un giro a Castro, il quartiere storico dei gay. Consiglio una bella colazione all'americana all'Orphan Andy, il barista è fantastico:



Alcatraz merita sicuramente. Prenota su internet prima possibile.

Pier 39 d'obbligo.

Devi assolutamente mangiare in uno dei fantastici ristoranti cinesi. Mai mangiato così bene cinese. Scegline uno su Tripadvisor, ce ne sono di eccezionali.

Se mi viene in mente altro, posto. Chiedi pure altre dritte.










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14/09/2012 21:46
 
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grazie grazie!

mi dicevano che si magna bene il pesce fritto venduto per strada al porto

doesn't it?








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14/09/2012 21:56
 
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Re:
karma77, 14/09/2012 21.46:

grazie grazie!

mi dicevano che si magna bene il pesce fritto venduto per strada al porto

doesn't it?




al pier 39 appunto, dove ci sono anche i leoni marini che prendono il sole :D

oltre al fritto ti devi assolutamente mangiare anche i granchioni













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15/09/2012 12:34
 
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Che città magica..
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