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[ALL] Salt and Sanctuary

Ultimo Aggiornamento: 20/02/2017 18:10
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Uscita: 15 marzo 2016
Tipologia: Action, Gioco di Ruolo
Piattaforme: pc, ps4, psvita
Sviluppato: Ska Studios
Distribuito: Sony











Il gioco

Salt and Sanctuary unisce senza soluzione di continuità combattimento in 2D veloce, brutale, con meccanismi riccamente sviluppati in RPG. Scopri, utilizza e migliora oltre 600 armi, armature, incantesimi e oggetti mentre esplori un regno maledetto di città dimenticate, prigioni intrise di sangue, monumenti profanati, e signori caduti che una volta venivano celebrati.

Da Ska Studios, il pluripremiato studio indie dietro una lunga lista di titoli d'azione stilistici, viscerali, e brutalmente eseguiti che comprendono The Dishwasher: Il Sorriso del Vampiro, The Dishwasher: Il Samurai Morto, e Charlie Murder, viene Salt and Sanctuary, il titolo più ambizioso dello studio fino ad oggi.




SCREENSHOTS:








[Modificato da li4m 23/03/2016 16:49]







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Salt and Sanctuary - Recensione | Sia lodato il Sale.
eurogamer





Salt and Sanctuary è la cosa più vicina a Dark Souls in 2D che possiate giocare, e offre una quantità di contenuti enorme per il suo prezzo.

Versione provata: PlayStation 4

Uno dei nuovi trend che sembra acquistare slancio giorno dopo giorno è quello degli indie in 2D à la Souls. I titoli usciti o in fase di sviluppo che hanno fatto proprie alcune delle caratteristiche della serie di From Software, iniziano a essere parecchi: in alcuni casi il gioco di turno prende a prestito solo qualche tratto distintivo dalla fonte d'ispirazione, come enormi boss da combattere, mentre nel caso di Salt and Sanctuary gli sviluppatori hanno attinto a piene mani al punto da creare quasi una trasposizione in 2D della loro musa ispiratrice.

Di seguito non ci fermeremo a sottolineare quanto questa o quella caratteristica richiami uno dei Souls, anche perché non ce n'è bisogno: sicuramente riconoscerete da voi i marchi di fabbrica della serie di From Software. Salt and Sanctuary prende il via in maniera criptica, dopo una fase di creazione del personaggio in cui saremo chiamati a scegliere nome, caratteristiche fisiche e altri parametri, compreso un oggetto iniziale. Dopo queste veloci decisioni è subito azione con qualche scontro di poco conto e qualche riga di testo con cui veniamo informati della situazione.

Poi, un boss. Gigantesco, troppo forte, troppo veloce e già a prima vista veramente insormontabile per un novellino alle prime armi. Invariabilmente si finisce per "morire", e l'avventura vera e propria prende il via su di un'isola nella quale ci ritroviamo, pronti a imbatterci nel primo Santuario che fungerà da punto di respawn e zona sicura per sviluppare il personaggio.




Il successo per battere i boss, prevedibilmente, è di capire come sfruttare a proprio vantaggio il loro set di mosse. Ma prima tentate di trovare un santuario nei pressi dell'area dello scontro.


I rudimenti dei controlli vengono appresi lungo la via, tramite messaggi contenuti in bottiglie composti da parole prefissate componibili a piacimento. Il set di mosse a disposizione, come si scopre ben presto, è veramente ampio. Due colpi di base caricabili a piacimento, un rotolamento che funge da schivata, parata con lo scudo e parata offensiva che permette di sbilanciare il nemico e colpirlo poi con un critico. Le possibilità offerte dal sistema di combattimento sono tantissime, complici anche le differenti combo realizzabili con i vari tipi di armi.

I nemici sconfitti lasciano cadere del sale, che come detto rappresenta la valuta da spendere per salire di livello. In caso di sconfitta, il nemico che ci ha dato il colpo di grazia entra in possesso del nostro sale, recuperabile tornando sul posto e uccidendo il mostro di turno (in caso di morte da caduta, invece, troveremo sul posto un pipistrello).

La morte del protagonista è un'occorrenza comune in Salt and Sanctuary, specialmente quando sulla propria strada si trova il boss di turno. Dopo aver perso uno scontro si riparte dall'ultimo Santuario visitato, dove verremo rianimati da un chierico dietro il pagamento di una piccola quantità d'oro. I santuari, però, svolgono anche altre importanti funzioni, che permettono anche una discreta quantità di personalizzazione.

Oltre a potenziare e sviluppare il personaggio, la statua della divinità scelta serve anche da ricettacolo per le nostre offerte, oggetti che attivano funzioni supplementari. La pietra del mercenario, ad esempio, permette di giocare in co-op (anche in PvP, previo sacrificio di un determinato oggetto), mentre altri oggetti possono richiamare mercanti, fabbri o guide presso i quali comprare merce, potenziare l'equipaggiamento o attivare il viaggio rapido. Anche se gli oggetti da sacrificare non scarseggiano, il dover decidere quali NPC attivare in un santuario piuttosto che in un altro aggiunge un pizzico di ponderazione al tutto, anche perché la progressione non è lineare.




Non mancano build dalla distanza, che oltre alle magie si affidano a varie armi da tiro.


Le varie zone che compongono il gioco, infatti, non sono collocate una dopo l'altra, ma richiedono un po' di backtracking in stile metroidvania e l'abbattimento di determinati nemici per sgombrare il passaggio, come nel caso della chiave di una fortezza custodita dal primo boss. L'esplorazione offerta da Salt and Sanctuary è avvincente e ricca di passaggi secondari e segreti da scovare, nonché di aree raggiungibili solo in un secondo momento.

In tutto questo, nel corso dell'avventura il nostro personaggio andrà sviluppato secondo un sistema che prevede pochi vincoli, a prescindere dalla classe con cui si è scelto di cominciare. Niente impedisce di dedicarsi a un po' di tutto, e la mappa delle abilità è ricca al punto di richiedere un po' di studio delle varie caselle da attivare. Volete, ad esempio, che il vostro guerriero apprenda un po' di magia? Nessun problema. Questo, insieme alla grande quantità di equipaggiamento presente e ai tratti somatici modificabili in fase di creazione, garantisce una varietà immensa in fatto di aspetto e stile di combattimento adottabile.

Il tutto viene trasposto su schermo con uno stile grafico dal tratto volutamente grezzo ma che riesce a essere attraente, anche grazie alla buona quantità di cambi di scenario e alla paesaggistica evocativa. L'accompagnamento sonoro fa il suo lavoro in maniera adeguata, mantenendosi quando necessario in sottofondo e facendosi più prorompente nei punti più drammatici, che solitamente consistono negli scontri con i boss.

I meccanismi di Salt and Sanctuary funzionano quindi a tutto tondo, e i problemi principali del gioco consistono più che altro nel gran numero di caratteristiche "prese in prestito" dagli sviluppatori, che alcuni troveranno forse eccessivo. Va detto, però, che catturare l'essenza di una serie come quella di From Software e tradurla in un'esperienza bidimensionale altrettanto valida non è affatto un passaggio automatico: a Ska Studios va riconosciuto il merito di aver fatto un lavoro sopraffino sia dal punto di vista della qualità che da quello della quantità, visto che la vastità del mondo di gioco è enorme e che il level design è di tutto rispetto, proprio come nella serie di From Software.




Alcune aree sono piene di trappole. Fate attenzione a dove mettete i piedi!


Un problema molto più mondano ma che per alcuni potrebbe rovinare l'esperienza è invece la traduzione in italiano: da questo punto di vista siamo di fronte a un lavoro rivedibile che sembra essere passato per un traduttore automatico. L'effetto è tragicomico, e molti nomi di oggetti o dialoghi sono palesemente sbagliati e rendono difficile capire il senso del testo originale. L'opzione preferibile è impostare la lingua inglese, ma visto che non è presente un selettore, ciò è possibile solo cambiando la lingua di sistema prima di cominciare a giocare. Peccato, visto che buona parte del lore è assimilabile solo dai (brevi) dialoghi degli NPC incontrati e dalle (lunghe) descrizioni degli oggetti.

Per il resto, nulla da eccepire sulla qualità del lavoro di Ska Studios. Salt and Sanctuary è, a conti fatti, un Dark Souls in 2D? Ebbene sì, se doveste descriverlo a qualcuno non sbagliereste di molto con questa definizione, ma è anche vero che finora in pochi sono riusciti a proporre un'esperienza simile a quella della serie di From Software, tanto meno tradotta (efficacemente) in due dimensioni. Il prezzo (€17,99 su PS Store) è un altro punto a favore, visto che la durata dell'avventura si avvicina alle 30 ore.

Il giudizio su Salt and Sanctuary non può alla fine che essere positivo. L'unico motivo per sconsigliarlo, oltre all'avversione per i metroidvania e le meccaniche descritte finora, è l'eventuale difficoltà con la lingua inglese. La comprensione dei testi non è esattamente necessaria per godersi l'avventura, ma speriamo che Ska Studios rimetta le mani sulle traduzioni il prima possibile per permettere a chi non mastica l'inglese di godersi al meglio l'avventura nella sua interezza.


9 / 10









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nonsonononsonoilfez
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23/03/2016 15:43
 
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bello... un ghost & goblin di nuova generazione... e molto più splatter!
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23/03/2016 16:21
 
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Vedendo solo le miniature dei video e due immagini ho subito pensato "cazzo bloodborne in 2D!"

Poi ho visto i tre filmati e li' ho pensato "cazzo bloodborne in 2D!"

:D


Sembra interessante :) .








Manuale di PES 2016 (PS4) e PES Data BaseWE 4ever ...Intendido!!

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25/03/2016 13:17
 
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Recensione di Salt and Sanctuary
spaziogames


8.5

- Se avete mai desiderato un Souls in 2D, è il vostro sogno che si realizza
- Livello di sfida sostenuto ma raramente frustrante
- Rapporto qualità/prezzo molto alto
- Elementi da Metroidvania ben implementati

- Ai limiti del plagio
- Localizzazione italiana made in Google Translate






A poche settimane dall'uscita di Dark Souls III, probabilmente uno dei titoli più attesi di tutto il 2016, ecco approdare sullo store digitale di Playstation 4 il più inatteso ed efficace degli spot pubblicitari; un prodotto che balla sul labile confine tra il plagio e l'omaggio, traslando il gameplay, le scelte di design e la bastardaggine intrinseca di tutti i prodotti della serie Souls di From Software: Salt and Sanctuary.

Forte di un'atmosfera degna del più famoso congenere e di un livello di difficoltà da non sottovalutare, l'ultima fatica degli Ska Studios aprirà ferite profonde, e, come da titolo, vi getterà sopra del sale, preparandovi per il meglio al purgatorio che vi aspetta con il prossimo titolo di Hidetaka Miyazaki: andiamo a vederlo più nel dettaglio.





Sale sulle labbra...

State scortando la vostra principessa al matrimonio combinato con il principe della nazione rivale, che sancirà finalmente la pace dopo anni di sanguinosi conflitti tra i due paesi.

Il viaggio in nave è lungo, noioso e mette a rischio il vostro stomaco, ma è tutto sommato tranquillo, almeno finché non venite svegliati di soprassalto da un membro dell'equipaggio. In un italiano stentato, vi informa che la nave è stata abbordata pochi secondi prima di venir trafitto alla schiena da una lama che emerge dall'ombra.

Vi difendete, correte sul ponte mentre il mare è in tempesta, in cerca della vostra principessa, solo per imbattervi in una mostruosità tentacolare che avrebbe reso orgoglioso Lovecraft, la quale non esita a farvi a fettine con due-colpi-due.

Vi risvegliate, miracolosamente illesi, con il sapore salmastro dell'acqua marina in bocca, la vostra fida arma (che varia a seconda della classe che avrete selezionato precedentemente) e l'urgenza di sapere che fine ha fatto la vostra protetta.

Questo è l'incipit di Salt and Sanctuary, che mette subito in chiaro due cose, anzi tre: che l'atmosfera è uno dei punti vincenti di questa produzione indipendente, che i due sviluppatori (sì, due, James and Michelle Silva, marito e moglie) non si sono fatti scrupolo di pescare a piene mani dal lavoro di Hidetaka Miyazaki e del suo team, e che sono stati costretti dal budget ad utilizzare un traduttore automatico per localizzare i testi in italiano.

Se nessuno di questi dati di fatto vi crea problemi, e, anzi, avete sempre sognato di cimentarvi con una versione bidimensionale degli incubi del talentuoso team giapponese, be', allora Salt and Sanctuary farà diventare i vostri sogni una realtà al modico prezzo di diciotto euro, al momento solamente se possedete una PS4. La versione PC e quella per Vita (udite, udite!) sono ancora in lavorazione, e dovrebbero uscire entro l'anno.

Sul comparto narrativo dell'ultima fatica degli Ska Studios rimane poco altro da dire: come per l'opera di riferimento, gli indizi sono scarni e malcelati, i personaggi non giocanti di poche parole, le bottiglie contenenti messaggi - sparse per le location - vaghe e criptiche.

Arrivando in fondo all'avventura (impresa da non meno di una trentina di ore), alcune domande troveranno risposta, ma molte altre se ne porranno, lasciando il giocatore con qualche dubbio ed altrettante certezze.





...e sulle ferite

Spesso, nelle recensioni, il redattore prova a citare titoli noti da cui quello in oggetto trae ispirazione, così da aiutare il lettore a inquadrare la tipologia di gioco e capire se possa andare incontro ai suoi gusti: nel caso di Salt and Sanctuary, questo riferimento dovrebbe essere fatto praticamente ad ogni paragrafo, con una spruzzatina di Castlevania qua e là, e quindi ci asterremo da questo continuo "citazionismo", per non risultare ridondanti e non svilire l'ottimo lavoro che Ska Studios ha comunque eseguito.

Il gioco poggia su cardini noti che funzionano egregiamente: l'avanzamento è regolato dall'alternanza tra fasi di esplorazione, necessarie a sbloccare scorciatoie, passaggi segreti e stanze celate, e dal combattimento, attraverso cui si può accumulare sale da offrire in sacrificio ai santuari, innalzando così il livello del proprio personaggio.

Il sale proviene dai nemici sconfitti, e lasciato sul campo ogni qual volta il giocatore perirà per mano di uno degli abomini che popolano il gioco: il bestiario non raggiunge i livelli di malattia visti nei punti più alti raggiunti da Miyazaki-san, ma è nondimeno popolato da nemici aggressivi e tenaci, capaci di inseguire il giocatore in fuga per diversi secondi.

Dopo la morte, saremo resuscitati da un monaco misericordioso per una piccola somma, e potremo andare a recuperare il sale perduto addosso al nemico che ci ha inflitto il colpo di grazia, a meno di non cadere nuovamente sulla strada: il sistema economico del gioco è decisamente generoso, e acquistare nuovi equipaggiamenti o morire qualche volta di troppo non costituirà un problema per il giocatore.

Qualche piccola differenza rispetto ai Souls, a voler scorgere tra le pieghe del gameplay, c'è, ed è rintracciabile nel sistema di crescita del personaggio e nella maggiore preponderanza delle fasi di platforming, mai impegnative quanto i combattimenti ma comunque portatrici di una loro dignità, soprattutto in aree come "The Watching Woods" (giocatelo in inglese, è un consiglio), dove le piattaforme si dissolvono sotto ai piedi del nostro alter ego.

Il sistema di crescita ricorda molto quello del mai troppo lodato Path of Exile: la scelta della classe non vincola il giocatore ad una build prestabilita, ma posiziona il punto di partenza su un'enorme sferografia ramificata, dove ogni nodo ne sblocca uno o più tra quelli adiacenti.

Questo vuol dire che, sebbene la cosa richiederà un maggiore investimento in termini di sale, un mago può imparare a brandire con efficacia una lancia, tanto quanto un cuoco può padroneggiare gli elementi: la voglia del giocatore di sperimentare e di combattere per farmare sale saranno le uniche limitazioni imposte alla crescita del proprio personaggio.

Il punto più alto della produzione, come da copione, sono gli scontri con i boss: se ne contano oltre venti, almeno la metà dei quali decisamente impegnativi, sebbene mediamente non si raggiungano le vette di difficoltà (e di frustrazione) della serie da cui Salt and Sanctuary prende in prestito così tanti elementi.

La differenza è insita, banalmente, nella mancanza di una dimensione, che rende molto meno probabile che un colpo fenda l'aria invece di andare a segno, e nel minor quantitativo di sale necessario a salire di livello anche nelle fasi più avanzate dell'avventura.

Ciò che non decresce è la soddisfazione: uno dei punti forti dell'ultima fatica Ska Studios è rappresentato da quel guizzo di adrenalina che scorre nelle vene dopo aver abbattuto un colosso grande cinque volte il nostro personaggio, magari con una piccola porzione della barra vitale restante.





Pennellate rosse su sfondo marrone

Per quanto comprensibile se si pensa alle dimensioni del team di sviluppo, l'aspetto che meno entusiasma della produzione, aldilà della cronica mancanza di idee veramente originali, è probabilmente rappresentato dalla cosmesi, che risente di scelte stilistiche poco felici (per quanto peculiare, nemmeno The Dishwasher, uno dei precedenti lavori degli Ska Studios, mi aveva fatto impazzire sotto questo punto di vista). Stessa cosa per i personaggi umani che si somigliano un po' tutti, tanto quanto molti esponenti del pur vasto bestiario nemico e talune ambientazioni.

A fronte delle dimensioni della mappa e del prezzo richiesto, il fatto che ci sia un riutilizzo di asset abbastanza evidente è più che giustificato; nondimeno, è un elemento che va segnalato per quanti siano particolarmente attenti all'aspetto visivo.

Il contrasto tra i marroni, i neri e i grigi dello scenario, e il rosso vivido del sangue che spargeremo (o del nostro...) fa sempre la sua ottima figura, e il set di animazioni, pur non particolarmente variegato, non si segnala per mancanze di rilievo.

La colonna sonora, dal canto suo, si adagia perfettamente su un letto silenzioso durante le fasi esplorative, scelta opportuna visto che, come nei giochi di Miyazaki, prestare orecchio ai nemici e ai rumori circostanti può spesso marcare la differenza tra una brillante vittoria ed un mesto respawn al santuario più vicino. Non disdegna, al contempo, motivi rock punteggiati da una chitarra in buona forma.
Un altro dei versanti in cui la produzione dei coniugi Silva eccelle è quello della longevità: al più che rispettabile conteggio fatto qualche paragrafo più sopra, infatti, va aggiunta la presenza di un secondo finale e quella, sempre gradita, del New Game Plus.

Davvero niente male per un titolo download only, che costa, al netto di più che probabili futuri sconti, meno di venti euro.

La possibilità di condividere l'esperienza con un amico in coop locale (ma niente online, per il momento) impreziosisce ulteriormente l'offerta ludica del prodotto, sebbene questo avvenga al prezzo del livello di sfida, che cala in compagnia di un amico efficiente, fino a fare di Salt and Sanctuary un gioco semplicemente “normale” in quanto a difficoltà.


Salt and Sanctuary rappresenta una delle sorprese più liete di questo primo quarto del 2016: nessuno si aspettava tanta profondità, sfida e longevità da un prodotto indipendente, per di più sviluppato da una coppia di coniugi, con il solo aiuto di una manciata di collaboratori esterni.
La quasi totale assenza di idee originali, una traduzione indecorosa (comunque aggirabile settando l'inglese come lingua di sistema delle propria PS4) e uno stile visivo molto peculiare, che non piacerà a tutti, sono le uniche pecche di una produzione consigliatissima a tutti gli amanti della serie dei Souls.
Se avete l'acquolina in bocca in attesa del terzo capitolo della saga From Software, difficilmente troverete un antipasto più gustoso di Salt and Sanctuary, soprattutto ad un prezzo del genere.



[Modificato da li4m 25/03/2016 13:17]







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29/03/2016 10:21
 
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l'ho preso al lancio. peccato per la traduzione improponibile in italiano fatta con google translate. per il resto gran gioco, un souls 2d in piena regola. consigliatissimo










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29/03/2016 12:53
 
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Quant'e' quindi la longevita'..?? Sono tentato dall'acquisto ma non voglio che duri troppo.. Ho sentito di una decina d'ore, ma anche una trentina per chi vuole completarlo al 100%..







Manuale di PES 2016 (PS4) e PES Data BaseWE 4ever ...Intendido!!

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fai una via di mezzo... 20 ore almeno ti dura da quel che leggo. io come detto l'ho preso al lancio, ma l'ho solo provato per ora, avevo da completare the old hunters prima. in questi giorni, e nell'attesa di DSIII, lo giocherò










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nella patch uscita ieri hanno sistemato (alla buon'ora) la traduzione in italiano. Dateci un'occhiata se ve lo siete perso perchè è davvero un gran gioco










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ma si può giocare in due offline?
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da quel che so si










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Ora che noto è anche in sconto sullo store, a 10,19 € ;)










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se mi confermate che si può giocare in due offline lo prendo al volo
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Sono a 60 ore e ancora non l'ho finito. Droga!
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ragazzi ma come si fa a giocare in due?
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23/01/2017 08:59
 
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da quel che credo, nei santuari troverai un mercenario che ti chiederà se vuoi essere aiutato. a quel punto entra in gioco il secondo controller.










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Preso ieri, purtroppo però ho una marea di giochi da giocare ed il tempo è pochissimo...uff








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23/01/2017 19:37
 
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per giocare in due all inizio devi scegliere come oggetto una statuetta altrimenti non si può
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giocato 15 ore. gioco veramente fantastico, per certi versi anche meglio della controparte 3D










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Prima run si fa tranquillamente. A ng+ alcuni boss sono durissimi. Cmq ha una profondità assurda sto gioco. Le covenant sono un vero spasso,specie quelle segrete, e non aggoungo altro.
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01/02/2017 11:15
 
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ieri ho completato la "red hall of cages" con relativo boss. SPETTACOLO! esplori esplori e trovi in continuazione segreti e nuove aree










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01/02/2017 19:28
 
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Una volta finito il gioco, se volete approfondire, consiglio il walktrough di redwalker fatto molto bene.
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02/02/2017 10:04
 
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siete dai bastardi

mi avete fatto comprare anche questo gioco

stasera lo provo

vi voglio bene








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31 ore di gioco, sto a Siam Lake, alla strega del lago
gioco assurdo










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Finito in 41 ore. Gioco magnifico. Ora posso cominciare ni-oh










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Io lo devo ancora iniziare... 40 ore di gioco mamma mia, lo finirò l'anno prossimo








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