Bentornata Pesaro, ci mancavi
A 11 mesi dalla scomparsa della gloriosa Victoria Libertas, la nuova Scavolini-Spar di Carlton Myers sale in Legadue e già sogna di rilevare i diritti di A di Roseto
PESARO, 3 giugno 2006 - Non sarà la Pesaro di Darren Daye e di Darwin Cook, ma comunque sia il 3-0 con cui i marchigiani hanno archiviato la serie contro la Mylena Treviglio, che è valsa la promozione in Legadue, è un successo che ha ridato la gioia di festeggiare a quel pubblico così amaramente beffato dalla scomparsa della Victoria Libertas, altrimenti detta Scavolini, soltanto pochi mesi dopo le imprese contro Barcellona e Real Madrid in Eurolega. Non è un tricolore, ma è quello che si chiedeva: l’immediato ritorno nel basket professionistico.
Un successo non facile, che si aggiunge a quello dell’altra promossa Soresina, capace di trionfare nel girone A della Serie B-1 proprio davanti ai biancorossi, ma comunque atteso. È durato quindi solamente un anno il percorso di Pesaro in Serie B, dopo le note vicende legate alla fine della (breve e infelice) era di Enzo Amadio, e la nascita del nuovo progetto targato Scavolini-Spar, nato dall’intesa tra lo storico patron Valter Scavolini e la famiglia Vellucci, che ha restituito immediatamente una piazza storica alla pallacanestro tricolore anche grazie all’aiuto di giocatori oggettivamente di categoria superiore, come Morri, Li Vecchi, Podestà, ma soprattutto Carlton Myers.
Lui, che con la stessa maglia si affacciò per la prima volta nella massima serie (era il 1992), e dopo il fallimento di Siena e qualche trattativa eccellente come quella con la Dynamo Mosca, scelse di tornare nelle Marche per essere il faro del nuovo corso, guidato in panchina da Marco Calvani. Sempre lui che, dopo aver ottenuto la promozione sui lombardi in una serie più combattuta di quanto si possa pensare, ha indicato chiaramente che il futuro prossimo di questa società potrebbe non essere la LegAdue: "La società ora faccia la sua parte, ci aspettiamo che si impegni per salire in Serie A".
Come? Concretizzando quelle voci che vorrebbero in atto una trattativa con Roseto, salvatasi all’ultima giornata e in preda a noti problemi di natura finanziaria, per l’acquisizione del titolo sportivo. Voci che non sono nate sabato sera, ma che con le parole della stella biancorossa hanno preso corpo e vigore. Roseto e Pesaro, un intreccio già visto quando proprio Enzo Amadio lasciò la proprietà del club abruzzese per portare al Bpa Palas coach Melillo e giocatori come Rannikko e Milic. La corsa verso l'alto della Scavolini-Spar potrebbe none ssere finita qui.
Pietro Scibetta
fonte:
gazzetta.it