#Biancalafreccia

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NewAdventuresInHi-Fi
00martedì 3 maggio 2016 22:55
Non scritto da me

Lo trovate su questo gruppo

www.facebook.com/groups/1050070575079692/permalink/106777978...


Mi inserisco in questo spazio perché stamattina mi è capitato di assistere a una scena incresciosa sul treno Frecciarossa Brescia – Milano delle 8.39.

Scusate per l'intrusione, non sono un pendolare, non sapevo nulla della vertenza e delle vicende rappresentate in questi blog, ma vi racconto la vicenda, che mi ha scosso.

Bene, questo è successo sul treno:

Seduto davanti a me un signore (che chiamerò signor U, come “utente”) molto distinto, giacca e cravatta, sulla quarantina, esibisce al controllore il suo abbonamento, rinnovato a marzo, che utilizza tutti i giorni per salire su quel treno, che parte da Brescia per Milano alle 8.39.

Da ieri (lunedi 2 maggio), il treno non è più Frecciabianca, ma è diventato AV (Alta Velocità) Frecciarossa.

Il controllore (Luigi) contesta il titolo di viaggio del Signor U, perché non è più valido. A far tempo da... ieri, lunedi, treno è diventato un AV, Frecciarossa.

Il signor U. argomenta, pacatamente, che è lo stesso treno che prende da quattro anni, e che nessuno ha informato del cambio intervenuto. Fa vedere l’abbonamento annuale, costo 1.300 Euro, stampato a marzo 2016 da una biglietteria di Trenitalia.
Il controllore sostiene che l’abbonamento è valido solo per i treni regionali, ma il signor U indica che il documento è compressivo del servizio Trenitalia Frecciabianca, e che per questa ragione costa circa il doppio dell’abbonamento regionale.

Il controllore guarda con attenzione il cartoncino, e con un certo imbarazzo dà ragione al signor U, ma sostiene che - comunque sia – su quel titolo non c’è stampata la sigla AV, Frecciarossa.

Il signor U chiede al controllore se la linea è davvero diventata “Alta Velocità”, e si dice stupito di questo fatto, in quanto per questo standard il treno dovrebbe prende energia a 25 kV in corrente alternata, ma quella tratta è sempre stata e resta una linea convenzionale, alimentata a soli 3 kV in corrente continua.

In somma, il nostro cittadino-utente è uno che se ne intende.

Imbarazzo generale, anche da parte degli altri viaggiatori – che, come me - assistono.

Il signor U chiede spiegazioni. Sostiene che il treno su quella tratta utilizza soltanto il "pantografo" a 3 kV in corrente continua, rendendo il servizio del tutto simile al Frecciabianca.

Il controllore non ha molti argomenti, farfuglia qualcosa su direttive dall’alto, di non essere la persona giusta per discutere, ma di capire le ragioni.

Morale, il signor U deve pagare il passaggio da Frecciabianca allo standard del nuovo servizio, Frecciarossa AV,… che - per ammissione dello stesso funzionario -, AV non è.

L’utente non si altera, rifiuta di pagare la differenza e continua ad argomentare: “E’ come se da un giorno all’altro nella Metropolitana di Milano cambiassero i vecchi convogli su una delle linee è questo determinasse un aumento del prezzo del biglietto e l’azzeramento degli abbonamenti”.

Il controllore chiama il capotreno, Giuseppe, che non discute le ragioni del signor U, ma sostiene di agire in base alla linea imposta dai “vertici” di Trenitalia.

Il signor U non si ferma, e aggiunge che, stante le irregolarità sostanziali compiute da Trenitalia, la quale, a danno dell’utente, applica un upgrade di prezzo su un servizio che resta invariato (non c’è alta velocità sulla linea MI –VE), è soprattutto intollerabile anche il metodo. L’azienda di stato, Trenitalia (che si prende le tasse di migliaia di anonimi signor U), si permette di erogare un titolo di viaggio cumulativo, della durata di dodici mesi, per un valore di 1.300 Euro, perfettamente consapevole del fatto che quel servizio due mesi dopo (2 mesi dopo!...) andrà soppresso!
Ma il signor U non solo è competente, ma è anche molto determinato.

I due funzionari di Trenitalia a quel punto tirano fuori il distintivo.
Se il signor U rifiuta di pagare la differenza scatta il verbale. I sceriffi chiedono un documento di riconoscimento.

Il signor U esibisce la tessera regionale “Io viaggio”, con tanto di foto, rilasciata dal servizio ferroviario e dalla Regione Lombardia, da mostrare assieme all’abbonamento in caso di controllo.

I due signori, diventati sceriffi, chiedono un documento di identità.
I signor U sostiene di non aver con sé altri documenti, e che il documento di riconoscimento della Regione Lombardia è quanto dovuto giacché non c’è illecito.

I controllori diventati “pubblici ufficiali” insistono. Serve un documento di riconoscimento, come per i criminali, aggiungo io, che assisto basito a questa scena incresciosa assieme a una trentina di persone.

“Dovremo chiamare la Polizia Ferroviaria, così dovrà fornire coattivamente le generalità”, intimano Giuseppe (controllore) e Luigi (il capotreno).

“Chiami chi le pare”, dice il signor U, senza perdere minimamente la compostezza.
“Le mie generalità le avete già. Ho riempito pagine e pagine di formulari per avere questa vostra tessera. Vi ho dato anche una foto e fornito una email”, aggiunge. “Mi avete tolto un servizio che ho pagato interamente e in anticipo, per 12 mesi, dopo appena due mesi, e non siete stati capaci neanche di mandarmi un’email”.

Arriviamo a Milano e il signor U scende dal treno scortato dai due funzionari-sceriffi, come un qualsiasi delinquente comune.

Mi è capitato di assistere a molte scene sui treni, con persone che salgono senza biglietto e senza soldi, persone che con molta più prepotenza e meno compostezza e educazione di quanta dimostra questo signore poi la fanno franca.

Ma il signor U è uno come me, che ha pagato in anticipo un servizio che gli viene tolto, uno con moglie e figli, che paga le tasse. Solo che, in questa occasione, ha deciso di non piegarsi.

Mentre mi allontano sulla banchina vedo arrivare il mezzo della Polizia Ferroviaria con tre poliziotti, ai quali seguono due militari in mimetica. Circondano il signor U vicino alla carrozza “standard” di Frecciarossa AV, che AV non è.
Penso al significato di questo episodio, e a quanto sono vigliacco andandomene via così.


bostrom155
00martedì 3 maggio 2016 23:07
come finisce? lo uccidono?
NewAdventuresInHi-Fi
00martedì 3 maggio 2016 23:20
Non si sa perche' chi ha scritto questa testimonianza non e' il protagonista della storia, e' un passeggero che ha assistito al tutto.
flavioti
00mercoledì 4 maggio 2016 00:23
Re:
bostrom155, 03/05/2016 23.07:

come finisce? lo uccidono?




:lmao:
Svag3llo
00mercoledì 4 maggio 2016 07:32
Che schifo
wholly
00mercoledì 4 maggio 2016 13:47
Fatti ben noti:

www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/frecciarossa-senza-costi-aggiuntivi-la-regione-cerca-soluzioni-1...


Mi risulta che sulla rotta Treviglio Brescia ci siano stati dei lavori per portarla ad alta velocità. Quindi potrebbe non essere vero che è ancora uguale come tensione.
E' la prima tratta della TAV Milano Brescia Verona Padova Venezia.
Di certo sono cambiati i treni, che sono molto più nuovi e belli, quindi è cambiata la qualità del servizio (elettricità, aria condizionata, pulizia, materiali).

Sul resto non mi esprimo, di fatto credo che Furio abbia pieno diritto al rimborso del valore residuo dell'abbonamento.





simonss
00giovedì 5 maggio 2016 00:16
mi sono fermato a "mi inserisco"

ma sicuramente era una bella storia


----poi parla anche di treni -----
[SM=g1439204] :clap: :yee:
RobertoStellone81
00giovedì 5 maggio 2016 11:21
Tarquet
00sabato 7 maggio 2016 08:57
Bellissima storia ma troncata sul più bello :( non sapremo mai come è andata a finire, dovevi seguirlo :)
Bartdream
00lunedì 9 maggio 2016 11:06
grande signor U
simonss
00lunedì 6 giugno 2016 02:00
#BiancalaFregna

:zizi: :zizi: :zizi:
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