[BASKET] é morto alphonso ford

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paosang81
00domenica 5 settembre 2004 12:04
Il giocatore Usa, 32 anni, stroncato dalla leucemia. Già stella al college, aveva giocato a lungo in Europa (ultimo anno a Pesaro). Dieci giorni fa il ritiro-choc.

MILANO, 5 settembre 2004 - Alphonso Ford è morto. La leucemia lo ha stroncato a 33 anni ancora da compiere (avrebbe festeggiato il 31 ottobre). Il giocatore statunitense, nell'ultima stagione alla Scavolini Pesaro, si è spento negli Usa. Appena dieci giorni fa Ford aveva sconvolto e commosso tutto l'ambiente del basket italiano ed europeo annunciando il suo prematuro ritiro. La malattia era progredita in modo improvviso e preoccupante. La notizia della scomparsa del campione (aveva chiuso l'ultima stagione con 22,2 punti a partita e 2,3 assist), è arrivata a Pesaro attorno all' una di stanotte, lasciando sgomenti i compagni di squadra.

All'inizio dell'estate Ford aveva firmato il rinnovo del contratto con la squadra marchigiana. Ma non aveva potuto onorarlo. Ford aveva spiegato la situazione con una toccante lettera indirizzata alla società di Via Paterni. "Cari amici - aveva scritto - sono nella sfortunata posizione di dover annunciare che non sarò in grado di disputare la stagione 2004-2005 con la Scavolini. Purtroppo le mie condizioni di salute non mi consentono più, a questo punto, di competere come un atleta professionista. In questo momento sono veramente grato a tutti voi e a tutti gli allenatori, compagni di squadra, tifosi, arbitri e dirigenti che, nel corso di tutti questi anni, mi hanno dato l'opportunità di competere nello sport che ho amato di più. Per quanto riguarda il mio club, la Scavolini Pesaro - ha aggiunto - voglio di cuore ringraziare ogni persona dell'organizzazione, i miei compagni di squadra, i miei allenatori e i nostri grandi tifosi. Voglio che ognuno di voi continui ad avere fede. Siate forti e combattete duro. Il mio cuore sarà sempre con tutti voi".
Sposato, padre di due figli di 6 e 15 anni, Alphonso Ford era nato nel 1971 a Greenwood nel Mississipi ed era intenzionato a chiudere nelle Marche la sua lunga carriera di giramondo del basket. Cresciuto cestisticamente nel college del Mississipi Valley State (nel quale è stato il primo realizzatore di ogni epoca con 3.166 punti in quattro anni), Alphonso Ford era stato scelto al secondo giro dai Philadelphia 76ers nei draft dell'Nba nel 1993, con il n. 32. Nella Cba, a Tri City, giocò dal '93 al '95, pur facendo qualche apparizione nell'Nba coi Seattle Supersonics e i Philadelphia 76ers, prima di approdare in Europa a Huesca, in Spagna, nella stagione '95-'96, durante la quale conquistò il secondo posto come miglior realizzatore. L'anno successivo Ford arrivò in Grecia, al Papagou, squadra con cui realizzò una media di 24,6 punti a partita. Poi nel 1997-'98 scelse la vicina Turchia dell'Emlakbank, prima di ritornare in Grecia nel 1998-'99 allo Sporting Atene (media partita 22,4 punti). L'anno successivo il passaggio al Peristeri Atene con cui diventò capocannoniere europeo assoluto della Eurolega (26 punti di media).
Nel 2001-'02 il passaggio all'Olimpyakos Atene (media punti 21,1 e di nuovo capocannoniere in Eurolega) e poi l'anno dopo lo sbarco in Italia alla Mens Sana Siena dove con 19,1 punti Ford conquistò una semifinale scudetto oltre alla Final Four di Eurolega.
Nel 2003-2004 infine l' approdo a Pesaro: un'altra semifinale scudetto, la finale di Coppa Italia ed un posto in Eurolega per la prossima stagione. In maglia biancorossa la guardia statunitense nell'ultimo campionato aveva segnato 23,5 punti a partita, con un high stagionale di 41 punti. La città aveva chiesto a gran voce il rinnovo del suo contratto. L'americano, pur dopo qualche tentennamento, aveva rispedito indietro il contratto firmato, appena ritoccato. Ma poi il 18 agosto era stato costretto a rinunciare a dare forfait alla presentazione della squadra.Un ritardo, avevano pensato tutti. Il 26 agosto la tragedia preannunciata dalla lettera aperta.
Kimbo
00domenica 5 settembre 2004 12:58
i ricordi che hai lasciato a Siena sono indelebili, ciao Alphonso, da adesso in cielo brilla un'altra stella.

[SM=x35283]

Beo85
00domenica 5 settembre 2004 13:33
[SM=x35301] [SM=x35310]
Dany119
00domenica 5 settembre 2004 13:34
corico
00domenica 5 settembre 2004 22:01
è indelebile..
il creare ricordi, come segnare il tempo con un pennarello sull'orologio a muro e dire io ho conosciuto questo ragazzo e sono stato testimone di un momento nella vita di una stella spentasi troppo presto..addio alphonso(anche se non ti ho mai visto)....
robygr
00domenica 5 settembre 2004 22:08
non me ne intendo molto di basket....
ma circa un mesetto fà avevo letto una sua toccante lettere indirizzata alla sua squadra dove diceva che non poteva più giocare...
sentire ieri che era morto mi ha dato un dispiacere assurdo.
drygo
00domenica 5 settembre 2004 22:30
E' una notizia terribile che mi lascia assolutamente costernato.
Non avrei mai pensato che si aggravasse in così poco tempo.
La cosa mi fa pensare che fosse ammalato da parecchio e che nonostante tutto avesse continuato a giocare a basket con tutte le sue forze per vincere questa stramaledetta guerra.
Le parole non contano.
Resta il ricordo di un uomo formidabile prim'ancora di uno straordinario atleta.
Riposa in pace Alphonso
[SM=x35309]
karma77
00domenica 5 settembre 2004 22:52
Rahxephon
00lunedì 6 settembre 2004 02:49
Vorrei che Alphonso avesse avuto la stessa possibilità che ho avuto io...accomunato a lui dalla terribile lotta per la stessa malattia,sento oggi un profondo dolore,come per tutti quelli che ho conosciuto e non ce l'hanno fatta.
Capisco benissimo quanto abbia sofferto e spero solo che adesso sia in un posto migliore.
Ciao amico,mi mancherai come giocatore di basket,come sportivo o anche come solo compagno di questa terribile disavventura.
la vita che ti aveva saputo regalare quel grande talento,è voluta essere allo stesso tempo così crudele.
Addio,mille parole non avrebbero senso
GigiMolino9
00lunedì 6 settembre 2004 02:53
mannaccia la pu**ana ciao Ford [SM=x35283]
Husain
00lunedì 6 settembre 2004 10:51
06/09/2004 09:37 - Adesso sappiamo che il suo vero avversario non gli stava di fronte su un parquet di basket. E che quel tiro frusciante, quasi sempre implacabile, o quelle gambe, che usava come molle per scalare il cielo, cercavano un canestro speciale, collocato molto in alto e tanto difficile da centrare. Da sette anni Alphonso Ford lottava contro la leucemia. Lo faceva silenziosamente e senza che nessuno se ne accorgesse, perché, diavolo, a pallacanestro era proprio un fuoriclasse. La partita si è conclusa ieri: ha vinto la malattia. Alphonso, 33 anni a fine ottobre, uno dei grandi nomi della nostra serie A e del basket europeo, in forza fino alla scorsa stagione alla Scavolini Pesaro dopo aver contribuito all’impetuosa crescita di Siena, ha ceduto dopo una notte di tormenti e di febbre a 42: anche l’immagine del campione che lotta fino allo stremo delle forze ha commosso tutti.
Nella carriera di Ford figurano vari momenti importanti: passaggi nella Nba, l’affermazione in Europa non prima però di aver conosciuto ribalte umili, l’elezione (nel 2002) a giocatore numero uno del continente. In Italia aveva trovato il suo centro di gravità, il luogo dove offrire gli ultimi saggi di un basket morbido come la seta. Quando pochi giorni fa, il 26 agosto, capì che non ce l’avrebbe fatta, scrisse una lettera aperta ai tifosi pesaresi. Si chiudeva così: «Voglio che ognuno di voi continui ad avere fede. Siate forti e combattete duro. Il mio cuore sarà sempre con tutti voi». Resta questo il suo canestro più bello.
Husain
00lunedì 6 settembre 2004 10:52
06/09/2004 09:15 - Due settimane dall’improvviso aggravamento, un ciclo di chemioterapia appena iniziato, una nuova fase di lotta contro la leucemia iniziata sette anni addietro e combattuta a viso aperto, come le partite di basket sui campi di mezza Europa. Ma ci sono partite che anche un combattente ed un campione non può vincere. Alphonso Ford, americano di Greenwood, Mississippi, stella della Scavolini, ha perso la più importante. Quella per la vita. Stroncato nel ben mezzo di un ciclo di chemioterapia, dopo due-tre giorni con febbre altissima, forse a causa di un’infezione polmonare o cardiaca.
Una morte improvvisa, per chi, fino a pochi mesi addietro, lottava per scudetto ed Eurolega. Per un giocatore che solo alla fine di luglio aveva firmato il prolungamento del contratto, per un altro anno, con la Scavolini basket. Con la quale aveva ottenuto un quarto posto e la finale di Coppa Italia. «A Pesaro sto benissimo, voglio rimanerci», lo aveva detto e lo aveva fatto. Alle soglie dei 33 anni (li avrebbe compiuto ad ottobre). C’era del feeling tra lui ed il pubblico, i compagni, la città. Era arrivato da Siena dopo aver giocato 5 anni in Grecia, uno in Turchia ed uno in Spagna. Senza grandi vittorie, ma sempre con bottini personali fantascientifici. Un attaccante nato. Ma anche un combattente, non solo sul campo. Dal ’97, quando giocava in Turchia, aveva scoperto di essere malato di leucemia. Si curava e giocava. Giocava e si curava. Lui e le società mantenevano il silenzio e macinavano i risultati. «In più di un’occasione ha giocato — raccontava dopo l’annuncio della malattia il presidente pesarese Enzo Amadio — nonostante non fosse al massimo per le medicine». In silenzio e lottando.
Non solo. Riusciva anche a farsi voler bene. Quando annunciò che era malato e che non sarebbe tornato con una toccante lettera-appello per compagni e tifosi («Siate forti e combattete. Abbiate fede, il mio cuore sarà sempre con voi»), Teemu Rannikko, il play finlandese, era scoppiato in lacrime: «Non è possibile...». Ieri mattina, quando la società ha comunicato ufficialmente la notizia alla squadra nella palestra di Baia Flaminia è sceso un silenzio totale. Un pallone è rimasto in mezzo al campo, con i giocatori pesaresi a sedere, piangenti.
La prima richiesta è stata quella di andare tutti al funerale. Ma Greenwood è lontana ed una spedizione così numerosa, nonostante la volontà della società e del presidente, è difficile da organizzare. Probabilmente partiranno il gm Andrea Luchi, un giocatore (Silvio Gigena o Sasha Djordjevic) ed il vice-allenatore Restivo che con Ford e Rannikko aveva particolarmente legato in questa stagione pesarese. Ci sarà anche Rodney Elliott, che, tornerà negli Usa da Zagabria, dove ha firmato, dopo l’annata alla Scavolini, con il Cibona.
A Pesaro la notizia della morte di Alphonso Ford è piombata nella notte tra sabato e domenica, ad una dozzina di ore dall’ultimo respiro del giocatore. Suscitando sgomento e commozione. Un tam-tam senza fine nella notte, poi, ieri mattina, la conferma ufficiale. Alla società sono arrivate migliaia di messaggi di solidarietà via internet: «Un fiume, continuo, da tutta Europa». «Addio campione» è la scritta, con la foto di Ford, che campeggia all’entrata della sede della Scavolini basket. Messaggi sono arrivati anche dalla Mens Sana Siena e dal presidente di Legabasket Enrico Prandi. I tifosi biancorossi vorrebbero veder ritirata la maglia numero 10. Mentre l’allenatore Phil Melillo non si dà pace: «Il più grande giocatore che abbia mai allenato». E un grande uomo
JaMaIcAdue
00lunedì 6 settembre 2004 12:48
ciao gigante[SM=x35284]





ps2maniaco
00lunedì 6 settembre 2004 12:55
VerbalKint
00lunedì 6 settembre 2004 19:11
non riesco ancora a rendermene conto.
Non riesco a smettere di piangere.
jocopocoMAjoco
00martedì 7 settembre 2004 10:59
:cry2:
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