[PS4] Days Gone

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
li4m
00venerdì 17 giugno 2016 12:36



Uscita: 22 Febbraio 2019
Tipologia: Action, Adventure
Piattaforme: PS4
Sviluppato: Sony Bend Studio
Giocatori: 1
Lingua: Ita (audio/testi)
PEGI: 18+
Supporto: Digital Download, Blu-Ray













li4m
00venerdì 17 giugno 2016 12:40

Days Gone - anteprima
eurogamer

Non scambiatelo per il nuovo The Last of Us.

Los Angeles - Ormai il riflesso è condizionato: appena vedo qualcosa che mi ricordi The Last of Us, uno dei titoli che ho amato maggiormente negli ultimi anni, il mio sistema cardiovascolare viene subito inondato di dopamina. Ma sebbene Days Gone dei Bend Studio (Syphon Filter, Uncharted: l'Abisso d'Oro) inizialmente ricordi il titolo dei Naughty Dog, bastano pochi minuti per capire che le differenze sono consistenti.

A cominciare dall'impianto open-world, e dunque non lineare come quello di The Last of Us, fino ad arrivare al protagonista, Deacon St. John, un cacciatore di taglie, un vagabondo che vive ai margini della società, in accampamenti persi nella natura ai limiti della civiltà. Deacon è sopravvissuto, come altri, alla misteriosa pandemia che ha lasciato sul campo molti morti e ancor più Freaker, degli zombie velocissimi e spietati come quelli di World War Z, molto diversi da quelli stupidi di Dead Rising o da quelli sparuti di The Last of Us. I Freaker si muovono in branchi numerosissimi, formando sciami di non morti che non si crederebbero possibili per l'hardware di una console current-gen qual è la PS4, sulla quale Days Gone girerà in esclusiva.




Non solo i Freaker saranno numerosissimi, ma avranno dalla loro anche una velocità e un'agilità fuori del comune.



Deacon, prima della catastrofe, era un membro della banda dei Mongrels MC, e nel trailer lo si vede correre in moto con alle spalle una bionda niente male, che molto probabilmente non dev'essere sopravvissuta alla pandemia. Il gioco s'ambienta due anni dopo i tragici avvenimenti e, nelle intenzioni dei Bend, esplorerà come ognuno di noi si comporterebbe in un mondo dove si è in costante pericolo, le risorse sono scarse, e la violenza e gli assassinii sono all'ordine del giorno.





Una delle caratteristiche chiave di Days Gone sarà il cosiddetto 'gameplay emergente', il che significa che l'intelligenza artificiale dei nemici reagirà dinamicamente alle nostre azioni, costringendoci ad adottare ogni volta una strategia diversa per sopravvivere. In nostro soccorso verrà un sistema di crafting, che ci permetterà di creare armi e oggetti utilizzando ciò che troveremo nei nostri paraggi, e con la possibilità di esplorare pressoché qualsiasi palazzo, macchina o ambientazione, la fase esplorativa rivestirà una grande importanza.

Il gioco sarà contraddistinto da un impianto open world, che stando agli sviluppatori, ricreerà l'area che va da Seattle allo stato dell'Oregon, e che per il suo clima e conformazione geografica, offrirà panorami sempre diversi e situazioni climatiche imprevedibili. Ci saranno boschi, montagne, cascate e aree urbane che dovremo esplorare in moto, e ci sarà anche il Crater Lake, il lago più profondo degli USA, che come suggerisce il nome è la caldera di un vulcano ormai estintosi.

Tutto ciò sarà valorizzato dalla presenza di un ciclo notte/giorno e di un sistema meteo variabile, e accompagnato da una grafica di prim'ordine che usa l'Unreal Engine 4 come base su cui poggiare una tecnologia di rendering che, a detta dei Bend Studio, sarà stupefacente. Pioggia, vento e neve saranno ricreati in modo particolarmente realistico, e persino i lampi che vedremo solcare il cielo saranno generati in tempo reale.





Quanto descritto fa allora capire che le differenze con The Last of Us sono evidenti, ma basta guardare la demo della PlayStation Conference, che vi ripropongo qui sopra in versione integrale, per accorgersi che Days Gone prende una direzione tutta sua. La differenza più evidente, dicevamo, sta nel numero di zombie che avremo alle calcagna, davvero spropositato. E che, sempre nella demo, costringe Deacon a una ritirata continua, fino a un finale in cui il nostro si trova completamente circondato.

Ma sarebbe stato comunque così anche se avessimo compiuto scelte diverse? O alcuni momenti sono scriptati? "Il finale della demo era evitabile", hanno risposto gli sviluppatori, che abbiamo potuto intervistare al termine di una presentazione a porte chiuse. "A seconda delle sue azioni e delle munizioni a disposizione, le cose per Deacon avrebbero potuto andare diversamente".

Un'altra domanda, sempre relativa al grado di libertà concessa dal gioco, riguarda il numero degli zombie: sono generati continuamente per spingerci in determinate direzioni, o volendo li si può uccidere tutti e ripulire la zona? "Gli zombie sono presenti in una zona in un numero determinato. Metterla sulla corsa con loro non porta a nulla, perché sono più veloci di noi, ma imparando a usare gli ostacoli che offrono il terreno e le strutture circostanti, li si può rallentare e quindi eliminare più facilmente".

Nella demo abbiamo visto Deacon continuare a scappare e far fuori gli zombie uno dopo l'altro: che che tipo di gameplay dobbiamo aspettarci per il resto del gioco? Ci saranno combattimenti che non ci vedranno sovrastati numericamente? O magari situazioni in cui converrà usare un approccio stealth? "Il gioco offrirà molte situazioni diverse tra loro, che varieranno a secondo dell'ambiente in cui si trova e della situazione che Deacon dovrà affrontare. Quanto allo stealth, diciamo che Days Gone permetterà di adottare l'approccio che si preferirà. In futuro potremo essere più precisi in proposito, quello che abbiamo voluto dare ora è solo un assaggio".





È possibile avere qualche informazione in più circa il sistema di crafting? "Nella demo abbiamo mostrato due oggetti che è possibile costruire, un rudimentale silenziatore ricavato dal filtro dell'olio di un'automobile, e una trappola realizzata con l'airbag di una macchina. Probabilmente non l'avrete notata, perché nella dimostrazione si vede velocemente, ma c'è. In Days Gone si potranno costruire altri oggetti, ricavandoli da ciò che avremo a portata di mano".

Si fa un gran parlare della PS4 Neo: la sua maggiore potenza di calcolo non sarebbe d'aiuto in un gioco nel quale le orde di zombie mostrate a schermo si traducono in milioni di poligoni da gestire? "Abbiamo maturato su PlayStation Vita l'abilità necessaria a sfruttare al massimo l'hardware a disposizione e siamo riusciti a stipare in Uncharted: l'Abisso d'Oro un numero di poligoni davvero notevole. Per questa ragione possiamo dire che quanto avete visto gira su una PS4 e che Days Gone non avrà bisogno di potenza di calcolo aggiuntiva".

In chiusura, una serie di informazioni in ordine sparso emerse dalle domande degli altri colleghi presenti alla dimostrazione. Nel gioco la motocicletta di Deacon rivestirà un ruolo molto importante e sarà come una sua estensione, servendo anche a trasportare il suo inventario, oltre che a permettergli di spostarsi nella mappa open world del gioco.

Days Gone avrà un sistema di checkpoint che tornerà piuttosto utile, dato che la difficoltà è stata definita dagli sviluppatori piuttosto punitiva. Con l'esperienza comunque s'imparerà a intuire come sfruttare la mappa a nostro favore, ma in caso di scelta sbagliata sarà facile morire.





Gli sviluppatori non si sono voluti sbilanciare sul numero di Freaker che vedremo a schermo ma si sono limitati a dire che saranno tanti. Non che non l'avessimo capito. Più interessante invece è stato sapere che ce ne saranno di diverse tipologie e che per scrollarceli di dosso dovremo ricorrere a dei Quick Time Event che ci porteranno a pugnalarli, sparargli o a ucciderli interagendo con l'ambiente circostante, come nel caso di una sega circolare che è tornata particolarmente utile nel corso della dimostrazione.

Altro di Days Gone non ci è dato sapere, neppure la data di uscita, che verrà annunciata prossimamente. Quel che abbiamo visto, però, ci è più che sufficiente per attendere con una certa trepidazione le prossime informazioni che Sony vorrà divulgare. E che, come sempre, vi riporteremo non appena possibile.


li4m
00venerdì 17 giugno 2016 12:41

Days Gone Videoanteprima
multiplayer

Survival, horror, zombie! Insomma, ci siamo abbastanza abituati, ma questo nuovo titolo, che a tutti fin dall'inizio ha ricordato The Last of Us, sembra promettere qualcosa di più, ed anche Antonio Fucito pare ottimista nella sua disamina.





li4m
00venerdì 17 giugno 2016 12:44

Anteprima di Days Gone
spaziogames


ASPETTATIVE
- Orde di nemici con differenti tattiche
- Un nuovo mondo alla deriva da esplorare
- Sistema di crafting convincente






Dopo lo stupore dovuto alle lunghe sequenze di gioco di God of War, la conferenza E3 di Sony è stata teatro del reveal del nuovo progetto di Bend Studio dedicato a PlayStation 4, chiamato Days Gone.

Un titolo che si rifà fortemente alle atmosfere boschive di The Last of Us, pur tentando di mantenere una propria identità attraverso l'introduzione di un protagonista non certo ligio alla cavalleria e un dispiegamento di zombie che ha dell'incredibile: oltre al trailer mostrato durante la conferenza E3 abbiamo avuto modo di assistere anche a un hands-off grazie al quale abbiamo potuto comprendere in modo certamente più approfondito le meccaniche alla base della nuova IP di casa Sony.





Il biker dal cuore d’oro
Sembra che Sony abbia parecchio riguardo per questo prossimo Days Gone, considerato che il titolo in questione è stato protagonista di due fasi ben distinte della conferenza E3; in un primo momento, dunque, è stato mostrato un trailer di presentazione, cui è seguita, alla fine dell'evento, una corposa sequenza di gameplay. In quello che viene presentato come un action adventure open world trova posto il protagonista, chiamato Deacon St. John.

Il nostro è un biker tormentato, che si trova a dover intraprendere la dura vita della strada. È lo stesso personaggio principale, nel trailer, a definirsi prima un girovago, poi un cacciatore di taglie, e infine un mercenario.

I motivi per i quali il nostro si ritrova in queste condizioni, però, si basano su giustificazioni più che valide: nel mondo immaginato da Bend Studio, infatti, una nuova apocalisse ha portato sulla scena orde di zombie pronte a farsi strada a forza di morsi.

Tutto ciò, quindi, ha portato a quel processo di progressiva disintegrazione della civiltà oramai più volte contemplato in altri videogiochi (e non solo). Nel mondo di Days Gone, ambientato due anni dopo l’inizio della pandemia, sembra vigere la legge del più forte, e l’unica consolazione sembra essere rappresentata dai ricordi; nel caso del nostro biker, è la memoria delle corse in moto con la propria ragazza l’unico frammento del passato che sembra avere importanza.

Tutto sommato, si sa ancora veramente poco su come la narrativa inciderà sul progetto; si tratta di un fattore da non sottovalutare, anche perché Bend Studio ha scelto di trattare un tema che, difatti, è diventato inflazionato negli ultimi anni, e può vedere esponenti di livello assoluto come The Last of Us. Da questo punto di vista, però, non è ancora possibile dare giudizi: bisognerà vedere se e quanto il titolo spingerà sulla natura tormentata del biker, e quali conseguenze tutto ciò comporterà, portando sull'altare delle novità un antieroe spinto da motivazioni di natura morale assolutamente dubbia.

In ogni caso, l’ambientazione scelta è quella del nord ovest Pacifico, e il fatto che il gioco venga presentato come un open world dà ancora più risalto alla natura di biker del protagonista: nel concreto, ci si potrà aspettare l’esplorazione del mondo di gioco in sella al proprio bolide, a caccia di nuove missioni da intraprendere.





Minacce variegate
Il gameplay mostrato durante la conferenza a porte chiuse iniziava esattamente dalla scena finale del trailer di presentazione: il protagonista, dopo aver scambiato qualche parola via radio con un altro personaggio, si è allora lanciato in una missione di recupero, per non dire di cattura, che prevede il prelievo di due uomini sulla cui testa pende una cospicua taglia. Il primo elemento che salta agli occhi è il modo in cui il personaggio interagisce con l’ambiente: non parliamo solo delle animazioni relative alla fase di scavenging di cadaveri e semplici box, ma anche del modo in cui potranno essere sfruttati oggetti di uso non proprio comune.

Con una mossa che possiamo definire creativa, infatti, le prime sequenze di gioco ci hanno mostrato come il personaggio, una volta aperto il cofano di un camion, abbia utilizzato un componente interno come silenziatore per la propria arma.

Nel titolo vi è quindi presente una meccanica di loot abbastanza importante, necessaria per potenziare le proprie armi e approcciare le unità nemiche in modi differenti, in questo caso evitando di annunciare la propria presenza attraverso l'utilizzo di un'arma da fuoco. Quello che si candida ad essere l’elemento distintivo della produzione si è invece mostrato poco dopo: stiamo parlando delle orde di zombie famelici, presenti in grande quantità e pronte a banchettare con le nostre carni.

Difatti, i nemici di cui stiamo parlando si muovono in modo veloce, sono aggressivi e possono superare pareti e ostacoli, ricalcando le caratteristiche dei non morti del leggendario film 28 giorni dopo. Si spiega così, allora, la sostanziale fuga del protagonista, costretto a ripiegare su tetti e ponti pericolanti, fino ad arrivare all’ultima sequenza di gameplay; in questa fase, il personaggio principale si ritrova in quella che pare essere una situazione disperata, circondato da orde di famelici zombie pronti ad attaccare da ogni direzione. Nelle sequenze mostrate, scendendo nel dettaglio, hanno fatto la loro comparsa due tipologie di nemici.

Da una parte troviamo i Newts, ovvero giovani infetti che preferiscono l’azione in solitaria, aiutati magari dal favore delle ombre. Trovano posto, poi, gli Horde. È questa la tipologia di nemico che attacca in gruppo, muovendosi e offendendo in maniera omogenea; con la ricerca di cibo che condiziona il comportamento di questi esseri: alcune orde possono così essere trovate in luoghi prestabiliti, mentre altre si sposteranno nel mondo di gioco.

Combatterli non sarà impresa facile, ed è compito dell'utente uccidere i nemici nel modo più creativo possibile: oltre al sistema di loot citato nelle righe precedenti è infatti presente anche una componente di crafting che permette al protagonista - in maniera simile a quanto visto in The Last of Us - di poter creare molotov e trappole esplosive attraverso gli oggetti comuni reperibili nell'ambiente.





Cugini e parenti
Tipologie di zombie a parte, è normale almeno in questa fase pensare a Days Gone in termini di paragoni con altri titoli; difatti, a prima vista sembra di essere davanti a un gioco che sembra spingere sulla narrativa (magari sulla falsariga di The Last of Us), che però propone orde di zombie in stile Dead Rising, e nemici che peraltro sono anche abbastanza atletici, come in Dying Light.

Il fatto che il titolo sia un open world, poi, lo mette in diretta contrapposizione a survival come DayZ, ma anche a titoli più classici come State of Decay, che peraltro è tornato a calcare il palco Microsoft proprio durante l'E3 con un secondo capitolo. Senza contare che, volendo essere un po’ cattivi, il vibrante trailer visto durante la conferenza Sony potrebbe poi non essere seguito, nella versione finale del gioco, da un'altrettanta tensione drammatica, come avvenuto a volte con Dead Island.

Resta da vedere, inoltre, in che modo verrà gestita l’eventuale fase di crafting, l'esplorazione, nonché il rapporto che il protagonista avrà con altri personaggi. Da qualsiasi angolazione lo si guardi, quindi, Days Gone è un titolo che deve ancora mostrare in cosa è veramente differente da tutti questi altri prodotti: la chiave del successo, difatti, sembra essere proprio la capacità di raccontare una nuova apocalisse, con una differente chiave di lettura e un antieroe che pare decisamente allontanarsi dalla figura paterna incarnata da Joel.


Bend Studio ha un compito abbastanza difficile davanti a sé: Days Gone, infatti, deve trovare il modo di distinguersi dala massa di titoli che hanno già affrontato la spinosa faccenda dell’apocalisse zombie. Il gameplay mostrato finora è quello di un titolo in terza persona in cui l’elemento cardine pare essere la presenza di differenti nemici e un sistema di crafting utile a fabbricare le armi con cui difenderci dall'orda. Rimane da verificare quale sarà l’impatto della narrativa, così come quello di molte altre variabili relative al modo in cui sarà possibile interagire con il mondo di gioco. Non bisogna dimenticare, infatti, che il titolo in questione sarà un open world, con tutte le conseguenze che questa tipologia di gioco comporta. L’aspetto tecnico, invece, appare già convincente, e capace di regalare scorci di qualità, nonostante un frame rate ballerino durante l'attacco dei non morti.


li4m
00lunedì 27 giugno 2016 12:18

Days Gone avrà un meteo dinamico, la moto svolgerà un ruolo centrale nel gioco
multiplayer

Parlano gli sviluppatori

Nel corso di un'intervista con VentureBeat, Ron Allen e Darren Yager di SIE Bend Studio hanno parlato di Days Gone, rivelando che il gioco avrà un meteo dinamico con condizioni davvero estreme, nonché un'enfasi sulla motocicletta e il suo utilizzo.

"Crediamo che il nostro gioco offra un'esperienza unica, anche solo per visitare lo scenario. Non è come altri titoli disponibili sul mercato, ci si può divertire dedicandosi unicamente all'esplorazione. Partendo dal nordovest pacifico e nel deserto, ci si imbatte in condizioni climatiche davvero estreme, regolate da un sistema di meteo dinamico: un giorno potrebbe esserci una temperatura di trentotto gradi, il giorno dopo potrebbe nevicare. Tutto ciò influenza il mondo di gioco e il gameplay, e questo aspetto da solo rende Days Gone unico."

"La gestione delle risorse è molto importante nel gioco, e ciò include la moto di Deacon. (...) Il personaggio disponeva nella demo di una quantità notevole di munizioni, è vero, ma solo perché volevamo rendere le cose un po' più semplici durante la dimostrazione ed evitare di finire ammazzati in continuazione. Regoleremo il livello di sfida in vari modi, ma la gestione delle risorse rimane un elemento fondamentale: bisogna gestire le scorte di carburante e anche i danni alla motocicletta. Quest'ultima ricopre un ruolo importantissimo nel gioco: non posso scendere in dettagli, ma in futuro parleremo anche di questo elemento."





Days Gone utilizza una versione modificata dell'Unreal Engine 4
multiplayer

La componente narrativa del gioco sarà molto forte

Christopher Reese, studio director presso Sony Bend Studio, ha parlato di Days Gone ai microfoni di GamingBolt, dicendo che il gioco avrà una forte componente narrativa e che per lo sviluppo è stata utilizzata una versione modificata dell'Unreal Engine 4.

Questo tipo di soluzione si è rivelata di grande aiuto per il team, consentendo la rapida realizzazione di prototipi durante le fasi preliminari che hanno poi portato Bend Studio a trovare la direzione giusta, il tutto senza investire chissà quante risorse in tale frangente. Allo stesso tempo, l'Unreal Egnine 4 ha permesso agli sviluppatori di modificare gli asset così da ottenere il miglior compromesso possibile fra qualità e performance.


li4m
00martedì 19 luglio 2016 17:50

Apocalypto: il mondo di Days Gone
multiplayer

Conosciamo meglio il mondo post-apocalittico di Days Gone, la nuova avventura di Sony Bend




Una delle più liete sorprese dello scorso E3 di Los Angeles è stato senza ombra di dubbio l'annuncio di Days Gone, l'avventura survival horror con visuale in terza persona targata Sony Bend Studio, team che come i nostri lettori ricorderanno è stato legato al franchise di Syphon Filter. Di primo acchito in molti hanno pensato a un clone di The Last of Us di Naughty Dog, ma gli sviluppatori si sono affrettati a dire che le similitudini tra i due giochi si fermeranno all'ambientazione e a qualche situazione. Ma già a livello di meccaniche, Days Gone giurano che sarà differente, molto più incentrato sull'azione, sui combattimenti contro orde di creature e su situazioni spettacolari, pur concedendo una certa libertà d'azione al videogiocatore, che potrà adottare vari approcci in ogni scenario, compreso quello più accorto tipico di certi giochi stealth.

Insomma, più azione non vuol dire che il gioco sarà uno spara e corri, o che la trama avrà un ruolo marginale, privata per giunta di quella componente emozionale che ha fatto la fortuna di molti giochi drammatici recenti. D'altronde quello in cui verranno immersi i videogiocatori sarà un mondo in declino, finito, ostile, e di certo non mancheranno gli spunti per una storia drammatica.





La Terra dopo l’uomo

Il videogiocatore verrà catapultato in un mondo ormai in rovina, due anni dopo una terribile pandemia che ha decimato la popolazione mondiale trasformando molti dei sopravvissuti in creature estremamente aggressive e violente. La parte di pianeta dove sarà costretto a muovesi in maniera silenziosa fra le rovine di quelle che una volta erano le dimore di milioni di esseri umani sarà nel cosiddetto Pacific Northwest, molto probabilmente in un'ampia zona di quell'area che comprende Oregon, Washington e la provincia canadese della British Columbia.

Spostandosi di casa in casa, di negozio in negozio o nei pochi insediamenti umani ancora abitati, l'utente si ritroverà a dover ricercare viveri ancora commestibili e beni di prima necessità, con gli occhi vigili, sempre attenti a non lasciarsi sfuggire nessun oggetto o movimento sospetto, e a fare il minimo rumore che possa attrarre dei potenziali pericoli. Days Gone sarà un gioco di sopravvivenza, ed è fra i resti di una civiltà scomparsa che il protagonista dovrà raccogliere le risorse che gli serviranno per andare avanti, recuperando materiale appartenuto ai tanti sfortunati individui morti prima, durante e dopo l'infezione iniziale. Medicinali, batterie, contenitori per l'acqua, proiettili, benzina e pezzi di ricambio per la moto.

Come i protagonisti di una moderna favola nera, gli utenti verranno letteralmente inghiottiti di volta in volta nelle viscere di bestie di cemento ed acciaio come le città, o in quelle più cupe e oscure di boschi e montagne, ma sempre con il rischio concreto di incappare in qualche insidia. Pezzi di cemento che si staccano dai tetti degli edifici in rovina e che precipitano sulla strada come grossi frammenti di una grandine innaturale, cavi d'acciaio attorcigliati sotto ai detriti pronti a schioccare in aria una volta sfiorato erroneamente il masso che li tiene bloccati per terra. E ancora, branchi di cani incattiviti da mesi di abbandono, gruppi di sopravvissuti violenti pronti a uccidere per un tozzo di pane o una pila. In un mondo del genere ogni cosa avrà un suo valore, e questa in ogni caso varrà più della vita umana.

La violenza sarà la compagna di vita di ogni sopravvissuto all'olocausto, ma essa, salvo rare eccezioni come nel caso di individui dall'indole sadica, non sarà mai gratuita: come in The Last of Us, la morte non sarà "divertente", non tornerà utile per ottenere un punteggio, ma si rivelerà una scelta dolorosa, funzionale e cruda, ma quasi sempre giustificata dagli eventi. Fino a quando col passare dei giorni, eliminare un'altra vita diventerà qualcosa di automatico e naturale.

La spontaneità del gesto dipenderà a quel punto da un complesso insieme di situazioni anomale, e anche dalla sinergia di vari fattori quali la perdita dei valori che regolano le società civili moderne, la fame, l'istinto primordiale di sopravvivenza. Un istinto che verrà messo a dura prova soprattutto da loro, le vittime del misterioso virus che secondo gli scienziati (nel gioco) non era pericoloso per l'uomo, e che invece si trasformò ben presto nella più terribile minaccia che l'umanità avesse mai conosciuto, fino al punto da provocarne la quasi estinzione.





Gli infetti

Anche se scrivere "quasi" potrebbe sembrare un eufemismo. Allo stato dei fatti narrati nel nuovo progetto di Sony Bend, la razza umana pare destinata a sparire, e il problema probabilmente non è capire "se" ciò accadrà, ma "quando" questo avverrà. Forse sarà solo questione di settimane, forse mesi, chi lo sa. Gli infetti, dicevamo. Esseri umani o morti viventi, all'inizio dell'epidemia non era ancora chiaro, nessuno lo aveva capito con certezza cosa fossero per davvero. Le ultime informazioni riportate dai media, prima del crollo delle agenzie di stampa mondiale e dell'interruzione di ogni tipo di comunicazione, dicevano che fossero esseri umani vivi, ma trasformati in non si sa bene cosa da un virus patogeno.

E questo provocò una serie di problematiche, soprattutto morali, se fosse cioè giusto o meno uccidere queste creature o se era più etico provare invece a catturarle, curarle o segregarle in attesa di un vaccino, semmai ne fosse stato ideato uno.

In molti si chiedevano: capiscono? Hanno dei sentimenti? Si ricordano chi erano o cosa facevano prima della loro mutazione? Sono coscienti oppure non lo sono affatto? Non si è mai saputo, tutto è crollato prima che si potesse dare una risposta a questi quesiti. Di certo la loro struttura e il loro modo di agire ricordano palesemente quello delle creature del film World War Z, dove sciami di morti viventi agivano quasi come un'unica entità collettiva: come innumerevoli insetti si accatastavano, calpestavano l'un l'altro pur di raggiungere un determinato obiettivo.

L'idea degli sviluppatori sembra essere stata quella di ricreare quanto visto nella pellicola con Brad Pitt, quasi un'onda, un flusso di "acqua" che scorre inarrestabile e tutto travolge. L'unico modo per ucciderli definitivamente, nel film, era quello di sparargli alla testa o di danneggiargli il cranio. Ma questa regola non varrà nel mondo di Days Gone.

Perché in realtà questi "freakers", non solo non sono zombi, ma sono pure in costante mutamento, pronti ad evolversi in qualcosa di più terrificante. Ne esistono di vari tipi, e ciascuno di loro avrà comportamenti ed esigenze differenti che varieranno a seconda del tempo, della posizione e perfino, sembra, dell'ora del giorno e della notte.

Per ora se ne conoscono solo due varianti: quelli che compongono l'Orda, cioè i classici infetti che agiscono di solito in gruppi numerosi, e i Newt, una versione adolescenziale più infida, che agisce di soppiatto e attacca alle spalle, aggrappandosi perfino alla schiena della loro vittima. Alle origini dell'apocalisse, la diffusione dell'infezione fu molto rapida, anche a causa delle implicazioni morali di cui parlavamo prima, ragion per cui non c'è stato tempo o modo di capirne l 'origine, che rimane sconosciuta ai più, o di avere un quadro più completo dei comportamenti e delle tipologie di "mostri".

Ma non è da escludere che governi come quello statunitense, nel caso esistano ancora nascosti in qualche base militare super protetta o in qualche inaccessibile bunker sotterraneo, stiano ancora lavorando per comprendere la genesi del fenomeno, magari dopo aver catturato un possibile paziente zero. Ad ogni modo, ogni volta che il videogiocatore se ne troverà davanti uno, dieci, cento, l'unica cosa a cui dovrà pensare sarà solo a come poterli abbattere prima di esser egli stesso ucciso.





Il protagonista

Così la pensa almeno Deacon St. John, professione cacciatore di taglie, biker, mercenario. Ma soprattutto un uomo che cerca giornalmente una ragione per continuare a vivere. Deacon non ritiene di essere fortunato perché è ancora vivo, ma pensa di esserlo solo per non essersi trasformato in uno di "quei cosi" inferociti. In fondo tipi come lui restano convinti che quando arriva la fine dei tempi forse è meglio morire subito ed evitarsi la tortura di dover sopravvivere ancora un altro giorno fra stenti e dolori. E tra i ricordi. I terribili ricordi di chi non ce l'ha fatta e non c'è più.

E che magari esplodono prepotentemente nella testa nei momenti più disparati, nel silenzio della notte, mentre si cerca di riposare accanto al fuoco di un bivacco improvvisato, o davanti a un oggetto che ne ricorda l'esistenza passata. Come il poster di un vecchio film visto tempo addietro insieme a "lei", o un bracciale fisso ancora al polso mummificato di un cadavere che emerge parzialmente da sotto un cumulo di detriti, uguale a quello che le aveva regalato.

Là, dove un tempo sorgeva un quartiere brulicante di attività commerciali, e dove ora si sentono solo i lamenti lontani di creature che non sono più umane, che come bestie affamate si aggirano tra le ombre in cerca delle loro vittime. In tal senso John Garvin, scrittore e creative director del progetto che in passato ha lavorato a serie di successo come Syphon Filter o in giochi come Uncharted: L'abisso d'oro, sembra la garanzia per lo sviluppo di una storia complessa e articolata, dove ci sarà spazio per l'introspezione psicologica dei personaggi e per una rappresentazione della condizione umana in un mondo post-apocallitico.

Certo che l'azione, come detto all'inizio dell'articolo, non mancherà e avrà un ruolo maggiore rispetto a titoli come The Last of Us. Quando dalle aree più selvagge all'aperto, dalle fattorie o segherie, dai vicoli bui delle cittadine di provincia dove sono ancora visibili i segni di battaglie combattute anni prima per la sopravvivenza,fra le carcasse di auto esplose, carri armati abbandonati e i resti di edifici crollati, si leveranno sinistri i gemiti di migliaia di infetti, o le grida di disperazione di qualche sopravvissuto caduto in trappola, allora sarà l'azione a farla da padrona. Per difendersi dai nemici bisognerà sfruttare le armi a disposizione, molte delle quali improvvisate al momento come tubi di ferro, bastoni, molotov, ma anche trappole e conformità di terreni o edifici, oltre che tenere conto del loro numero e della tipologia.

Chiaro che una cosa sarà affrontare un'orda composta da una manciata di infetti, un'altra vedersela con un centinaio o più di creature. Allo stesso modo, un conto sarà vedersela con qualche sprovveduto sopravvissuto, un altro avere a che fare con delinquenti o ex militari super addestrati. Perché in fondo in Days Gone, un altro giorno tolto alla morte, sarà un altro giorno guadagnato. Forse.





li4m
00martedì 13 giugno 2017 17:12
E3 gameplay trailer e anteprima






I pomeriggi soleggiati di Days Gone
multiplayer

Che Days Gone fosse un progetto importante lo sapevamo da un pezzo. Lo si capiva non solo dall'enfasi con cui Sony ne ha comunicato l'esistenza, ma anche e soprattutto dalle informazioni che sono arrivate recentemente sull'aumento del budget e del team disposti da Sony per il progetto.Si sono rincorse voci sull'annuncio della data di uscita durante la conferenza e addirittura c'è ci si è spinto a ipotizzare una distribuzione ad Agosto 2017. Beh, la realtà è che su Days Gone ancora di certo, lato rilascio, non c'è granché. Ciò che invece c'è e in quantità è una dose di azione post-apocalittica che non mancherà di fare felici i fan di zombie, open-world e avventura. Ne abbiamo visti parecchi di questi elementi nel lungo filmato trasmesso oggi da Sony durante la conferenza. C'è anche da aggiungere un dettaglio tecnico non da poco: Days Gone è la prima proprietà intellettuale prodotta da Bend Studio da quel lontano Syphon Filter del 1999. Quella del tempo non lo sappiamo, ma il motore che muove oggi il titolo l'Unreal Engine 4 e si vede. Nel suo obiettivo di diversificazione dell'offerta, Sony ha scelto quindi una strada open-world interessante per varie ragioni.

Aperti agli zombie

Nonostante la sua ambizione action-adventure, Days Gone è chiaramente un survival open-world in terza persona, il quale ci mette nei panni di Deacon St. John, un cacciatore di taglie in cerca di un obiettivo di vita. Per ora l'incipit sembra sufficiente e da quanto visto, anche lo sviluppo ha idee degne di note. La demo mostrata è articolata e comincia con un bel giro in moto notturno condito da una pioggia battente in grado di mostrare i muscoli del motore.





L'ambientazione aperta è finalmente la protagonista della scena, dando così modo di presentare al pubblico la singolare idea di open-world di Bend Studio, che viene riempita di zombie umani e animali. Il nemico di Deacon, però, non è solo la pandemia, ma anche i suoi stessi simili, come evidenzia una sequenza di lotta contro esseri umani di fazioni avverse. È qui, probabilmente, che la demo da il meglio di sé proprio per le peculiarità stealth inserite. L'utilizzo di trappole e strategia ombra aggiungono, almeno per quanto mostrato, un livello di interazione ambientale interessante che gioverà sicuramente il gameplay. Buona anche la ricchezza poligonale e numerica dei nemici a schermo: Bend Studio sembra voler trasmettere in pieno la sensazione di presenza soverchiante degli zombie, aggirabili ancora una volta grazie a tattiche stealth, seppur in questa occasione piuttosto superficiali.

Tattiche di sopravvivenza

L'ambientazione è il piatto forte: la lavorazione attenta dell'Unreal Engine 4 fornisce scorci e paesaggi eccellenti. Seppur non carichi di particolarità, il quadro complessivo è in linea con le aspettative alte promesse al mercato e la distruttibilità degli ambienti può regalare delle belle soddisfazioni di gameplay.





L'utilizzo mostrato è semplice: far esplodere una palizzata che separa zombie da nemici umani, così che possano tutti darsele lontano dal protagonista. Per quanto le conferenze siano famose per mostrare momenti altamente scriptati, quanto proposto da Days Gone sembra sincero. La demo si conclude prevedibilmente con una cutscene, che per quanto non ai livelli dei maestri del settore, da comunque sfoggio di una discreta abilità da parte del team. Resta da vedere se la narrativa regge sul lungo termine il peso di una curva di interesse che, come tutti gli open world, può decrescere nel medio-lungo termine in assenza di valori ludici elevati e capaci di mantenere serrato ritmo e routine di gameplay.


Per ora, gli elemento mostrati fanno ben sperare in un survival open-world sicuramente curato sia a livello ludico che cinematografico. Il carisma del protagonista è ancora da dimostrare, così come la longevità e diversità delle routine di gameplay inserite nel ciclo di avanzamento dal team. Bend Studio è di fronte a una dura prova: consegnare un prodotto che in un universo di zombie non è certamente una primizia e al contempo renderlo talmente forte da farlo funzionare anche sullo scaffale. In bocca al lupo.

CERTEZZE

+ Tecnicamente ottimo
+ Survival zombie con del cervello
+ Dinamiche interessanti...

DUBBI

- ...ma resta da capirne quantità e tipologia
- Non ha ancora una data di uscita


winning
00martedì 13 giugno 2017 17:40
Mio
bravetto
00martedì 13 giugno 2017 18:59
Re:
winning, 13/06/2017 17.40:

Mio




mio anche
li4m
00venerdì 11 maggio 2018 11:51

Days Gone, ecco il video della prima ora di gameplay
multiplayer

Il coverage di Game Informer si conclude col contenuto più interessante





Pur con qualche ora di ritardo, il tanto atteso video di gameplay di Days Gone è stato finalmente pubblicato da Game Informer, all'interno dell'ampio coverage che la testata americana ha dedicato al prossimo gioco di Sony Bend.

Nel filmato vengono mostrate le varie componenti del titolo, con le fasi action legate alle sparatorie assieme a quelle stealth e alle sezioni in motocicletta. Il tutto è accompagnato dal commento del creative director John Garvin e del game director Jeff Ross.





Days Gone, giorni di un futuro passato
multiplayer

Nuovi, interessanti dettagli fanno crescere l'attesa nei confronti dell'esclusiva di Bend Studio

Presentato durante l'E3 2016 non solo con un trailer, ma anche con una lunga demo, Days Gone sembrava un titolo praticamente completo, che tutti ci aspettavamo di vedere su PlayStation 4 entro quest'anno, se non addirittura prima. Il calendario piuttosto ricco di uscite di peso ha però costretto Sony a rimandare il gioco al 2019, ma una notizia potenzialmente spiacevole come questa potrebbe essersi trasformata in una grande risorsa a cui gli sviluppatori di Bend Studio possono attingere, utilizzando l'ampio margine extra a loro disposizione per arricchire, migliorare e rifinire un prodotto destinato a far parlare di sé. Alla luce dei nuovi dettagli pubblicati da Game Informer, facciamo il punto su Days Gone.

Sei come la mia moto

Il protagonista del gioco si chiama Deacon St. John ed è fondamentalmente un biker mercenario, che si guadagna da vivere portando a termine incarichi che gli vengono assegnati dalle cinque grandi fazioni presenti nel mondo di Days Gone. Il titolo di Bend Studio è ambientato nell'Oregon, in uno scenario post-apocalittico in cui la società come la conosciamo è stata azzerata in seguito alla diffusione di un virus che ha trasformato la maggior parte delle persone in "infetti".

Questi ultimi sono zombie affamati di carne viva, letali soprattutto per via del fatto che si muovono in ampi branchi e sono ben lontani dalla concezione originale di queste creature, più simili alle interpretazioni viste in "28 Giorni Dopo" e "Io Sono Leggenda": veloci, furiosi e coriacei.


Days Gone, giorni di un futuro passato


Gli infetti controllano i territori aperti, le strade e quelle che una volta erano le grandi città, ed è per questo che gli assembramenti che si sono venuti a creare dopo l'outbreak hanno bisogno di persone come Deacon per sbrigare faccende fuori dalle mura fortificate delle loro comunità. Quella del personaggio che controlliamo è però una scelta di vita: impossibilitato a restare fermo in un posto e a rinunciare alla propria libertà, mette letteralmente in gioco tutto per restare in sella alla sua moto, veicolo che in Days Gone assume una valenza fondamentale.

Senza la nostra due ruote non potremo infatti allontanarci da situazioni pericolose, non potremo coprire le ampie distanze che separano un campo dall'altro e saremo dunque condannati a morte non appena un branco di zombie si accorgerà della nostra presenza.


Days Gone, giorni di un futuro passato


Soli al mondo

Stando a quanto riportato da Game Informer, Days Gone punta a presentarci l'ambientazione e i protagonisti dell'avventura, senza però inseguire questioni etiche:

Deacon si accontenta di sopravvivere in questo mondo così straordinariamente ostile, e non gli passa neanche per la testa di capire cosa sia successo o perché. Il personaggio si adatta alla situazione come può, e in particolare durante le prime fasi della campagna le sue abitudini ricevono un forte scossone, visto che l'amico di sempre Boozer viene ferito durante l'assalto di un gruppo ostile, costringendolo da quel punto in poi a operare in solitudine, senza nessuno che gli guardi le spalle.

I nemici rubano anche la moto di Deacon, ma cos'è un biker senza una due ruote? Così il protagonista del titolo di Bend Studio deve procurarsi un altro veicolo, un mezzo di fortuna che, con tutti i suoi limiti, riflette la progressione nella storia.


Days Gone, giorni di un futuro passato


Lo ottiene scendendo a patti con un nuovo contractor, Copeland, e le sue mediocri prestazioni si pongono come uno stimolo a cercare materiali e ottenere oggetti per effettuare i necessari upgrade e renderlo migliore, più veloce e affidabile: tutti elementi che trovano puntualmente soddisfazione presso il meccanico di fiducia della fazione, Manny.

È a questo punto che Days Gone rivela la propria natura open world e free roaming, fornendoci dei compiti e dandoci la possibilità di portarli a termine nell'ordine che preferiamo, scoprendo man mano nuove feature.

All'inizio dovremo occuparci di recuperare delle medicine necessarie per curare Boozer, recandoci presso un avamposto abbandonato che, una volta ripulito, diventerà un punto di spostamento rapido, nonché una fonte di risorse. Il loot rappresenta una fattore decisivo nell'ottica del gameplay, rivelando una buona dose di elementi survival che vanno di pari passo con l'eccezionale pericolosità degli infetti, capaci di ucciderci con pochi colpi messi a segno e dunque decisamente letali se affrontati in gruppo.

Days Gone, giorni di un futuro passato

La grande sfida

Utilizzando le risorse raccolte per riparare o migliorare la moto, raccattando armi e munizioni in giro per lo scenario, nonché potenziando le caratteristiche di Deacon, ci ritaglieremo qualche possibilità in più di sopravvivere all'interno di un'esperienza pensata per essere ostica e impegnativa. Lo sottolineano le condizioni atmosferiche o l'insorgere del buio, entrambi aspetti che rendono gli zombie di Days Gone più inclini a invadere le strade, ne enfatizzano la ferocia e la tenacia, trasformando eventuali viaggi notturni in situazioni potenzialmente mortali, in cui non si sa mai cosa potrebbe accadere.

Basta infatti un fondo bagnato per rendere decisamente nervosa la tenuta del veicolo, costringendoci a diminuire la velocità ma rischiando in questo modo di finire vittime di un assalto. L'alternativa però potrebbe essere peggiore: un'uscita di strada o un impatto particolarmente violento potrebbero danneggiare seriamente la moto.


Days Gone, giorni di un futuro passato


Lo stesso sistema di spostamento veloce verso gli avamposti già visitati non funziona nel momento in cui nelle vicinanze si trova un nido di infetti: si tratta di luoghi oscuri ed estremamente pericolosi, in cui però dovremo addentrarci per eliminare la minaccia alla radice e liberare in questo modo zone della mappa dall'influenza malefica di queste creature.

Come già detto, tuttavia, non saranno solo gli zombie a rappresentare un'insidia nel mondo di Days Gone: come biker mercenario verremo presi di mira da gruppi di predoni che sono soliti piazzare delle trappole lungo le strade per rubare gli oggetti in nostro possesso. Potremo scegliere di evitare il confronto laddove possibile oppure combattere, nel qual caso l'intervento degli infetti potrebbe addirittura trasformarsi in un vantaggio, distraendo i nostri avversari umani e dandoci qualche possibilità in più di colpirli con le armi a nostra disposizione.

Days Gone, giorni di un futuro passato

Un'esperienza promettente

Days Gone si pone senza dubbio come una produzione molto ambiziosa, piena di sfaccettature, ed è per questo che il tempo extra concesso da Sony agli sviluppatori di Bend Studio verrà senz'altro impiegato al meglio, arricchendo la struttura open world di un gioco in grado di garantire almeno trenta ore di gameplay, a detta degli autori.

Bisogna apprezzare l'atmosfera tesa, lo stile narrativo volutamente misterioso (alcuni eventi del passato di Deacon li scopriremo solo attraverso dei flashback, ad esempio) e la coerenza che pervade ogni aspetto dell'esperienza, priva di attività collaterali che non siano adatte allo spirito del gioco: non andremo in giro a raccogliere frutta, non ci cimenteremo con gare acrobatiche in sella alla moto, né ascolteremo musica dalla radio, che verrà utilizzata unicamente per sincronizzarci con Boozer e ricevere eventualmente le sue indicazioni.

A proposito dell'amico del protagonista, ci saranno diverse scelte che verremo chiamati a fare nel corso della campagna e che avranno delle conseguenze anche sul finale dell'avventura, che immaginiamo avrà epiloghi differenti in base a ciò che faremo. Insomma, Days Gone promette decisamente bene e non vediamo l'ora di poterlo provare, cosa che probabilmente accadrà in occasione dell'E3 2018.


CERTEZZE

  • Un open world davvero promettente
  • Tanta carne al fuoco
  • Interessanti gli elementi survival

DUBBI

  • Narrativamente sarà all'altezza?
  • Le missioni avranno la necessaria varietà?



li4m
00lunedì 21 maggio 2018 14:19

Days Gone giocato dal vivo
multiplayer

Abbiamo avuto finalmente l'opportunità di giocare Days Gone: ecco le nostre impressioni


Appena una decina di giorni fa, dopo essere rimasto nascosto nell'ombra per quasi un anno, Days Gone è tornato a essere protagonista grazie a un estensivo coverage che ne ha rivelato numerosissimi dettagli riguardanti la struttura del suo gameplay, l'impianto narrativo e il comparto grafico. A partire da quel mare di informazioni, qui su Multiplayer.it abbiamo confezionato una corposa anteprima che vi consigliamo vivamente di leggere se non l'avete già fatto a suo tempo.

In questo articolo sfrutteremo infatti ogni singola parola per raccontarvi quelle che sono state le nostre impressioni più viscerali e spontanee, dopo aver giocato il prossimo progetto di Bend Studio. Approfittando di un invito a sorpresa da parte di Sony Italia, siamo riusciti a passare poco meno di una mezzora, venticinque minuti per essere precisi, con una build alpha di Days Gone fatta girare su PlayStation 4 Pro e renderizzata su un televisore 4K. Zero indicazioni da parte dello sviluppatore sugli obiettivi o su specifiche missioni da compiere: tutto il tempo a nostra disposizione potevamo utilizzarlo per soddisfare qualsiasi nostra voglia.



Days Gone giocato dal vivo



Abbiamo cercato di raccogliere qualche indizio non appena avviata la demo, giusto per avere qualche riferimento, e a occhio ci sembrava di essere a poche ore dall'inizio dell'avventura: il nostro compagno Boozer era già stato ferito e la primissima missione a nostra disposizione ci invitava proprio a raccogliere alcuni medicinali per alleviare il suo dolore.


La build aveva la mappa completamente oscurata, fatta eccezione per la sparuta manciata di missioni, tre per la precisione, che potevamo cercare di affrontare durante il poco tempo a nostra disposizione. Gran parte delle altre schermate e dei menu erano però navigabili e ci hanno permesso di captare qualche informazione aggiuntiva su quello che potremo aspettarci dalla versione finale di Days Gone.


Days Gone giocato dal vivo

Partiamo con gli elenchi...

La prima cosa che ci ha davvero sorpreso di Days Gone è la quantità soverchiante di elementi secondari con cui è possibile trastullarsi, che lo rendono di fatto il perfetto esponente di quegli open world di nuova generazione che da Rise of the Tomb Raider a Horizon Zero Dawn, passando per Assassin's Creed Origins, sono in grado di intrattenere per un numero enorme di ore i giocatori che puntano al 100% del completamente dell'offerta videoludica.

Già solo per quello che concerne la moto, interagendo con il meccanico presente nell'accampamento dove si apriva la demo, ci siamo subito resi conto che gli elementi potenziabili sono tantissimi e spaziano dagli aspetti estetici come luci, colorazioni e finiture, alle componenti meccaniche con sospensioni, motori, marmitte, serbatoi e un buon numero di altri accessori che possono essere sostituiti per ottenere prestazioni migliori.

Non sarà necessario avere soltanto un portafogli bello gonfio, ma sarà cruciale avere la fiducia dell'accampamento per avere accesso ai migliori pezzi di ferraglia.


Days Gone giocato dal vivo


La struttura open world scuote infatti fin dalle fondamenta la progressione effettiva del gioco che, a quanto ci è sembrato, sarà davvero molto libera: i vari accampamenti offriranno lavori di difficoltà crescente che saranno essenziali per migliorare i nostri rapporti con la fazione che abita la zona, e quindi per avere accesso ai potenziamenti di livello superiore.

Il tutto in un sistema che sembra stimolare molto l'esplorazione: l'unico mezzo a disposizione del giocatore per non rischiare di ritrovarsi indifeso o poco attrezzato davanti alla minaccia incombente che popola il mondo di Days Gone è l'analisi dell'ambiente e la nostra capacità di sfruttarlo nel migliore dei modi. Anche il crafting è presente in modo massiccio e con un sistema che ci ha ricordato da vicino gli open world che abbiamo già citato, in primis Horizon e Tomb Raider.


Days Gone giocato dal vivo


Days Gone ci stimola infatti a raccogliere tutto quello che ci capita a tiro, sia per avere le parti di ricambio necessarie per portare avanti il nostro desiderio di potenziarci continuamente ma anche e soprattutto per essere adeguatamente riforniti durante un conflitto. Medikit e piccole bombe rudimentali dovranno essere realizzate sul campo di battaglia combinando bende e disinfettanti oppure cherosene e bottiglie, mentre la balestra che avevamo all'inizio della demo richiedeva un flusso costante di frecce che dovevamo per forza di cose fabbricare al volo raccogliendo legnetti.

E naturalmente non poteva mancare all'appello anche la più tipica distrazione utile per allontanare i nemici da un determinato punto oppure per fargli interrompere momentaneamente una ronda: il classico sasso da lanciare alla bisogna. Il sistema sembra andare incontro agli amanti del loot più convulso e aggiunge un ulteriore elemento survival e di tensione ogni volta che scegliamo di abbandonare la nostra fida motocicletta per raggiungere un determinato obiettivo o, più semplicemente, per esplorare strutture o zone impervie.


Days Gone giocato dal vivo


A sottolineare questa tendenza verso il survival più estremo ci sono balzati agli occhi tre ulteriori elementi. In primis la moto richiede cure costanti visto che durante l'uso può danneggiarsi, specie se veniamo attaccati mentre siamo in sella; dovremo quindi essere sempre pronti a ripararla anche al di fuori degli accampamenti consumando le parti di ricambio raccolte sul terreno.

Inoltre la benzina si consumerà e dovremo sempre stare molto attenti a riempire il serbatoio ogni volta che la fortuna ci avrà fatto trovare una tanica di benzina ancora piena. Come se tutto questo non bastasse, le armi melee si rovinano con l'uso e ad ogni colpo inferto vedremo la loro resistenza scendere inesorabilmente fino alla rottura definitiva.

Si tratta di un ottimo escamotage implementato da Bend Studio per mantenere ben bilanciato il sistema di combattimento di Days Gone visto che la penuria di armi e munizioni, e la tendenza dei nemici infetti di cercare lo scontro ravvicinato, stimolano il giocatore a ricorrere al colpo contundente. O almeno questo è quello che ci siamo ritrovati a fare noi durante la demo.

...e proseguiamo con le impressioni

Deacon St. Johns, il protagonista, è in grado di portare tre armi per volta, oltre a quella melee: una pistola, un'arma pesante (abbiamo visto e imbracciato sia mitragliatori che fucili a pompa) e una bocca da fuoco speciale, nel nostro caso sia la balestra già citata che una carabina completa di mirino ingranditore.

Dobbiamo ammettere che imbracciare l'arma, mirare e colpire ci è apparso meno semplice del previsto: i nemici umani tendono a ripararsi moltissimo mentre gli infetti sfruttano la legge dei grandi numeri per tentare di sopraffarci.

Nei pochissimi minuti con cui siamo stati a contatto con il gioco questo ci ha restituito l'impressione di essere molto riflessivo e di non disdegnare l'approccio stealth, rimanendo accucciati nel tentativo di far fuori quanti più nemici possibili prima di uscire allo scoperto. Ovviamente si tratta di impressioni iniziali con un protagonista decisamente poco attrezzato, ma non possiamo nascondere che ci aspettavamo una maggiore propensione al far fuoco all'impazzata. In realtà le armi restituiscono un feeling molto pesante e anche una sana dose di imprecisione a causa del rinculo e della dispersione dei proiettili, soprattutto nel momento in cui si tiene premuto un po' troppo il grilletto con le armi automatiche.


Days Gone giocato dal vivo


Anche Deacon, esattamente come la sua moto, può evolversi e potenziarsi attraverso un sistema di talenti che ci è apparso tanto semplice quanto efficace. Tre erano le categorie entro cui scegliere i potenziamenti attraverso uno sblocco progressivo delle abilità speciali: per prendere quelle di livello superiore era necessario aver acquistato quelle precedenti, senza strane ramificazioni o bivi che costringessero ad operare delle scelte.

In realtà nella nostra prova siamo riusciti a guadagnare un singolo punto che abbiamo speso per sbloccare il focus: un ralenti dell'azione di gioco attivabile durante l'uso della visuale dal mirino, che tendeva a esaurirsi con grande rapidità ma risultava estremamente efficace durante le sparatorie.

Soprattutto quelle sulla lunga distanza. Tra l'altro, per non farsi mancare nulla, Days Gone implementa anche la resistenza del protagonista che si consuma correndo o effettuando capriole; un ulteriore elemento che denota con forza la volontà dello sviluppatore di allontanarsi da qualsiasi deriva caciarona o più frenetica, nonostante il gioco rimanga ancorato ai canoni dell'action.

C'è persino una visione speciale che si attiva con l'analogico destro che permette di evidenziare gli elementi d'interazione dello scenario oppure, attraverso un talento, i materiali che possiamo raccogliere così da aiutare il giocatore più avvezzo all'esplorazione.


Days Gone giocato dal vivo

La presenza della moto non deve infatti far immaginare un gioco dove si corre a destra e a manca, si investono zombi e si sfruttano sporgenze per compiere balzi o acrobazie. La due ruote è molto pesante e il terreno, spesso reso fangoso dalle costanti piogge, rende altissimo il rischio di compiere dei testacoda o di essere rallentati dalla bassa trazione del veicolo. Tra l'altro bastano pochissimi nemici per farci precipitare a terra dal bolide e, se colpiti dalla distanza, ci vorrà un attimo per ritrovarsi il mezzo inutilizzabile a causa dei danni. Guidare la motocicletta è forse l'elemento che ci ha dato più soddisfazione durante la demo perché ci ha restituito un feeling molto credibile, e la nostra speranza è che questa pesantezza e ridotta maneggevolezza non si perdano nel tempo a causa degli inevitabili potenziamenti che il giocatore riuscirà a sbloccare con l'avanzare della campagna.


Days Gone giocato dal vivo


Da un punto di vista tecnico facciamo fatica a esprimerci in modo dettagliato. Prima di tutto perché non c'è stato verso di affrontare quell'elemento cardine che lo sviluppatore ci ha mostrato con forza già dai primi spezzoni di Days Gone: l'orda di nemici famelici inarrestabili.

Nella nostra prova abbiamo incontrato solo piccoli gruppi sparuti di infetti: 5-10 nemici per volta e abbiamo dovuto ripiegare la nostra fiducia negli spezzoni di gameplay che trovate ben visibili nella nostra videoanteprima. Allo stesso tempo però abbiamo apprezzato l'ottimo dettaglio degli scenari che fa da contraltare a una modellazione poligonale dei personaggi che per il momento non ci ha fatto impazzire, soprattutto in termini di ispirazione artistica. Anche il frame rate non ci è sembrato molto stabile nel suo tentativo di offrire un'esperienza a 30 FPS, probabilmente proprio a causa della quantità di elementi su schermo da muovere in contemporanea.


Days Gone giocato dal vivo

Ma in realtà non è l'aspetto tecnico a preoccuparci: di tempo per ottimizzare il motore dovrebbe essercene ancora un po' visto che Days Gone al momento non ha una data di uscita e, se dovessimo immaginarcene una, non crediamo possa arrivare sul mercato prima di settembre. È semmai una certa assenza di anima, di una personalità ben specifica che possa valorizzare tutta quella carne e sostanza che abbiamo percepito durante la nostra rapida prova a lasciarci interdetti. In un mercato così concorrenziale come quello degli open world e con un'ambientazione ormai sul limite dell'abuso quale è quella post-apocalittica a tema zombi e infetti, il nuovo progetto di Bend Studio dovrà mettercela davvero tutta per spiccare e farsi notare. E sarebbe davvero un peccato se non ci riuscisse.

Non ci saremmo aspettati così tanta sostanza in un gioco come Days Gone e invece Bend Studio sembra davvero aver fatto i compiti. Anche se la nostra prova è stata breve, abbiamo notato un sistema di crafting complesso, un'attenzione maniacale all'evoluzione della moto e un buon numero di abilità e caratteristiche per Deacon, il protagonista. Inoltre il modello di combattimento e quello di guida sembrano possedere un feeling ottimo unito a una interessante profondità. Al momento è solo l'aspetto tecnico a lasciarci qualche dubbio per via della fluidità insieme a un comparto artistico che non ci ha stupito per originalità e grande personalità.


CERTEZZE

  • Un gameplay profondo e ricco di cose da fare
  • Il feeling delle sparatorie ci è apparso credibile e adeguatamente pesante
  • La moto evidenzia grande attenzione da parte dello sviluppatore

DUBBI

  • La narrativa continua a lasciarci dubbi in merito alla sua predominanza
  • Il mondo di gioco ci è apparso un po' anonimo e privo di mordente





Days Gone - prova
eurogamer

Abbiamo messo le mani sullo zombie-action di Sony Bend!


Pochi giorni fa abbiamo visitato gli studi Sony di Roma, nei quali abbiamo avuto la possibilità di gustare una piccola fetta di Days Gone, l'atteso action-survival sviluppato da Bend Studio. Un pugno di giornalisti ha potuto mettere mano (e orecchie) su un antipasto del gioco che vedrà la luce degli scaffali il prossimo anno e che probabilmente dovrà scontrarsi con The Last of Us 2 in un cruento scontro fratricida.

La "demo" ha avuto inizio in uno dei campi base in cui l'ex-motociclista e fuorilegge Deacon St. John potrà rifugiarsi per tirare il fiato, fare rifornimento e accettare nuove missioni. È notte e il campo era comunque pieno di vita. Ovviamente non ci è stato detto nulla della trama o del perché il protagonista si trovava lì. Essendo un lupo solitario dev'essere successo qualcosa prima che lo ha portato ad "allearsi" con altri sopravvissuti, ma per sapere questi ed altri dettagli dovremo attendere ancora un bel po'.

Era notte. Le sentinelle tenevano d'occhio il circondario da posizioni elevate e i negozi erano ancora aperti anche se inattivi. Nella versione finale sarà possibile utilizzarli per accettare side-quest, comprare munizioni, armi e pezzi per la moto. Un apposito menù ci permetterà di modificare praticamente qualsiasi pezzo della nostra due ruote, migliorandone la resistenza, la capienza del serbatoio, la potenza del motore e anche i dettagli estetici.

Inizialmente avremo sotto il sedere un mezzo poco performante, che beve come un cammello e che scoda anche sulla più piccola pozzanghera. Andando avanti potremo invece trasformarlo in uno schiacciasassi capace di sputare fiamme e ingoiare zombie. Gli spostamenti avranno un'importanza rilevante in Days Gone. Non è ancora chiaro se avremo a disposizione altri mezzi oltre alla moto, ma spostarsi su due o quattro ruote sarà vitale per non incappare in drappelli di zombie.

A tal proposito i nemici principali del gioco non sono esattamente i classici non morti. Questo termine ormai è stato usato fin troppo e lo stesso sviluppatore che ci ha accompagnato nella prova ha tenuto a precisare che si tratta di "Freaker". Nome a parte, sono esseri famelici e dannatamente numerosi. Non ci è dato (ancora) sapere cosa abbia dato il via al contagio e come la mutazione avvenga. Ciò che sappiamo finora è che ce li ritroveremo praticamente ovunque e non esiteranno ad attaccarci non appena avvertiranno la nostra presenza.

In una delle missioni disponibili nella demo si doveva entrare in un'ex-installazione militare per cercare bende e medicine, da portare poi ad un altro personaggio. Si poteva approcciare l'obiettivo in vari modi: alcuni colleghi sono arrivati rombando con la moto nella speranza di tirare sotto qualche Freaker prima di procedere alla ricerca. Noi abbiamo preferito un approccio più cauto.


Days_01

Le orecchie dei Freaker sono una sorta di moneta di scambio del gioco. Ricordatevene quando ne avrete ucciso qualcuno.

Dopo aver lasciato il mezzo a debita distanza (e con il muso rivolto verso la via d'uscita, non si sa mai) ci siamo mossi con circospezione cercando di eliminare gli pseudo-zombie uno alla volta. Un indicatore in basso a destra sullo schermo segnalava la loro posizione rispetto al protagonista e le possibili fonti di rumore che avrebbero potuto allertarne i sensi. Correre su una passatoia di metallo o su assi di legno non è mai una buona idea, tenetelo a mente.

Neanche a dirlo, un passo falso ha messo in allarme tutti e cinque i Freaker presenti in zona. Non sembrano avere un modo per comunicare, si affidano unicamente all'istinto animalesco che gli è rimasto. Comunque sia, un paio di loro sono arrivati correndo verso di noi. Sono dannatamente resistenti e per buttarne giù uno abbiamo dovuto ridurre in briciole la mazza da baseball che avevamo e per l'altro sono stati necessari cinque proiettili, non facili da piazzare visto il loro dinamismo.

La scena vissuta è stata piuttosto tesa, seppure ben distante da quelle viste nei primi trailer di Days Gone, ma questo aspetto è già stato spiegato dal team di sviluppo. Il fiume di "zombie" che ricorda quello del film World War Z nel gioco finale ci sarà, ma non sarà una costante. Sarà, a quanto pare, una famelica orda da affrontare solo in determinate circostanze. Nel resto del tempo dovremo vedercela con un numero più esiguo di nemici comunque agguerriti.


Days_02

La moto di Deacon è spettacolare da guidare. Con il tasto Cerchio si effettuano derapate che in alcuni casi risultano vitali.


Non potremo stare tranquilli neanche durante i trasferimenti da una zona all'altra. Oltre a dover tenere d'occhio la benzina residua e lo stato di usura della moto, dovremo stare anche attenti a chi si cela nell'ombra. In almeno un paio di occasioni siamo stati assaltati da branchi di lupi (non è chiaro se infetti o semplicemente selvaggi) e ronde di Freaker che si aggiravano nei boschi. La sensazione di trovarsi in una puntata delle prime serie di The Walking Dead è stata molto forte e anche piuttosto piacevole.

Bisogna però fare molta attenzione perché non stiamo parlando di un classico gioco action. In giro troveremo proiettili, kerosene e stracci con cui creare molotov, balestre con diversi tipi di frecce, shotgun, fucili mitragliatori e altro ancora, ma in quantità piuttosto limitate. Come in qualsiasi survival che si rispetti dovremo centellinarne l'uso, specialmente in alcune missioni. Sarà presente anche un sistema di crafting, che in modo piuttosto classico permetterà di creare oggetti e risorse grazie agli ingredienti che troveremo in giro.

Nella seconda missione inclusa nella demo abbiamo dovuto sgombrare un campo base dalla presenza di 11 persone, esseri umani questa volta. Esatto, in Days Gone oltre a zombie e canidi assetati di sangue, dovremo vedercela anche con avversari "normali". Eliminare i tre che pattugliavano i dintorni non è stato un problema, grazie soprattutto alla folta vegetazione che permetteva uccisioni stealth piuttosto agevoli.


.Days_03

Gli insediamenti da 'liberare' sono un classico di questo genere di giochi. Le strategie da adottare possono essere molteplici.

Il problema maggiore era rappresentato dal cecchino che controllava la zona col mirino laser della sua postazione fissa. Questa situazione ha messo in evidenza i primi problemi di questa build, riguardanti più che altro la resistenza dei nemici e la loro Intelligenza Artificiale. Per risparmiare pallottole abbiamo puntato agli headshot, ma nonostante due o tre colpi andati perfettamente a segno il tizio di turno non voleva saperne di andare giù.

Il cecchino di cui sopra invece era dotato di poteri soprannaturali. Dopo averci scovato una prima volta in mezzo alla vegetazione ci ha persi di vista. Abbiamo fatto il giro del campo spuntando inosservati dalla parte opposta, pronti a colpirlo alle spalle... per ritrovarci con il suo laser puntato esattamente in mezzo agli occhi. Problemi come questi sono piuttosto comuni in giochi del genere, ma ci aspettiamo che nella versione finale vengano corretti per dare alla sfida un tono un po' più realistico.

I punti da chiarire ovviamente sono ancora molti. Mezz'ora di gioco non è neanche minimamente sufficiente per capire se Days Gone sarà in grado di posizionarsi orgogliosamente a fianco di altre esclusive Sony come Horizon e God of War, per non parlare ovviamente di the Last of Us. Ci aspettiamo una trama un po' diversa dal solito, e in questo senso ci ha incuriosito il contatore che faceva bella mostra di sé nella schermata iniziale. Segnava 731 giorni, esattamente due anni.

Lo sviluppatore ci ha spiegato che è questo l'intervallo di tempo in cui si svolgerà il gioco. Resta da vedere se (come avveniva in Dead Rising) il passare di questi giorni sarà indipendente dalle nostre azioni, il che porterebbe a pensare a finali differenti, o se sarà legato a peculiari missioni, passate le quali il counter sarà comunque destinato a scendere.

La build di Days Gone che abbiamo provato ci è stata presentata come "alpha ancora piena di bug e problemi da risolvere". Nonostante ciò siamo rimasti stupiti di quanto il gioco sia già piuttosto solido e promettente. Il sistema di illuminazione è estremamente convincente, così come l'impatto "fisico" di oggetti e armi sui nemici. Quando si schianta una bella mazza da baseball sulla faccia di un Freaker la vibrazione del colpo è chiaramente avvertibile, e si percepisce benissimo quando le armi bianche perdono di efficacia o addirittura si rompono.

Ovviamente c'è ancora parecchio lavoro da fare soprattutto a livello tecnico, ma manca ancora molto all'uscita e già da ora questa ennesima esclusiva PS4 promette dannatamente bene.



li4m
00martedì 22 maggio 2018 11:18








li4m
00lunedì 11 giugno 2018 17:41

Sony annuncia la data d'uscita di Days Gone
eurogamer

L'annuncio arriva nell'ambito dell'iniziativa "conto alla rovescia" lanciata da Sony.


La data è stata inclusa in un nuovo trailer del gioco, che a questo punto potrebbe clamorosamente saltare la conferenza Sony all'E3 2018 che si concentrerà su The Last of Us 2, Death Stranding, Spider-Man e Ghost of Tsushima.

Nel video possiamo ammirare alcune sequenze inedite di gameplay di Days Gone che sottolineano l'aspra drammaticità del titolo di Bend Studio, alimentando allo stesso l'hype dei fan per questo atteso videogioco che oggi ha finalmente una data d'uscita.






li4m
00giovedì 14 giugno 2018 10:55

Days Gone, nuovo video di gameplay dall'E3 2018
multiplayer

Gli sviluppatori di Days Gone hanno mostrato nuove sequenze di gioco all'E3 2018


 
 
Days Gone sembrava uno degli "assenti illustri" all'E3 2018, anche per via di una conferenza Sony in cui il titolo di Bend Studio non aveva trovato spazio, neppure per una breve clip. Ebbene, il team di sviluppo ha potuto recuperare mostrando il gioco in diretta, nel corso del coverage ufficiale di PlayStation, con un video di gameplay della durata di circa dieci minuti.

Le sequenze sono tratte dalla parte iniziale della campagna e infatti vedono il protagonista, Deacon St. John, avvicinarsi a un insediamento in compagnia dell'amico fraterno Boozer e separarsi da quest'ultimo per andare alla ricerca di componenti all'interno di una struttura invasa dagli infetti.

Mentre Deacon raccoglie pezzi e combatte con i non-morti, Boozer viene sorpreso da un gruppo di predoni che lo torturano con una fiamma ossidrica, finché il protagonista non torna a salvarlo, eliminando la minaccia e caricando l'amico in moto per portarlo in un luogo in cui possano curarlo.

La demo illustra molto bene i meccanismi che regolano il gameplay di Days Gone, ma soprattutto fa bella mostra di un frame rate consistente, che non cede il passo a incertezze e rimane ancorato ai trenta fotogrammi al secondo. Un'ottima notizia dopo l'annuncio della data d'uscita del gioco, fissata al 22 febbraio 2019.




Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:17.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com