02/09/2004
Articolo di Leoni Giallorossi
Adesso viene il bello. O il brutto. Dipende dall’epilogo. Di sicuro ancora non abbiamo visto niente. La Roma ingaggia l’attaccante egiziano Hossam Hussein Abdelhamid Ahmed Mido (dopo Cassano il talento più pazzo che c’è) e quantomeno promette ai suoi tifosi il campionato più spassoso di sempre. Sei squadre cambiate in sei anni, comportamenti decisamente border-line, litigi con tutti gli allenatori conosciuti, invenzioni e insofferenze, un giocattolo senza istruzioni, ostaggio del carattere. Disse una volta Ronald Koeman, suo allenatore all’Ajax: «E’ il giocatore che tutti vorrebbero, tranne il suo tecnico e i suoi compagni...». Quell’anno, il 2002, litigò di brutto con il gemello d’attacco Ibrahimovic proprio nei giorni in cui i Lancieri affrontavano (ed eliminavano) la Roma in Champions League. Le strade si separarono presto.
Resta il fatto che Mido è un potenziale fenomeno e che il colpo di Baldini è una scommessa che ha del fantastico. Mido ha solo 21 anni, è alto un metro e novanta e pesa ottanta chili, ha un fisico alla Hulk, è duro come il muro, è buono di testa, tira di destro e di sinistro, difende palla e non ha paura di nulla. Il problema - dicono gli almanacchi e i diecimila articoli scritti su di lui - è il resto: come dire ammonizioni ed espulsioni, look stravagante, abbigliamento hard, corse in macchina, parcheggi a casaccio e insofferenza massima alla disciplina da club. «Born to party» troneggia in una delle sue biografie su Internet. Nato per le feste. E quella dopo: «Star or enigma?». Stella o mistero? Ad Amsterdam, dove pure in 70 partite ha segnato 38 gol, Koeman ricorda un altro particolare: «Non sempre presente in campo, sempre presente invece nelle serate hippy».
Frottole? Leggende? Chissà. Un anno fa al ritiro dell’Olimpique si era presentato sovrapeso di sei chili e con una pancia così. Ma adesso sembra avere messo la testa a posto, sembra si sia sposato e sembra anche si sia stufato di vivere tra picchi e abissi sempre indeciso tra il meglio e il peggio. La vita gli ha concesso un credito naturale ma intanto per non sbagliarsi la Roma gli ha fatto firmare un contratto a rendimento. Nell’attesa, stai a vedere che ha sentito finalmente il respiro del destino che gli soffia alle spalle e ha deciso il cambiamento.
Di sicuro lo si seguirà con un certo divertimento. Di sicuro diventerà il miglior amico di Cassano. E’ arrivato l’ultimo giorno utile, potrebbe diventare l’uomo della Provvidenza.
IL "FARAONE"