L'importante è non fare i cori a riguardo... se poi Pompei crolla fa lo stesso

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CiccioIg
00lunedì 3 marzo 2014 15:25
Pompei, terzo crollo in poche ore
L’Unesco: interventi o crolla tutto
Si sbriciola un muro altro due metri in un’area non scavata di via Nola


Tre crolli in poche ore nell’antica Pompei. L’ultimo a venire giù è stato un muro di 2 metri in un’area non scavata di via Nola. Si tratta del costone di una bottega chiusa al pubblico nella regione V, insula 2, civico 19. Il costone di terra ha pressato l’area a causa delle piogge provocando il cedimento.

L’ultimo crollo è dovuto alle intense piogge di questi giorni che, imbevendo d’acqua la zona non scavata alle spalle della bottega, hanno fatto pressione su un muro lungo 4 metri e di circa 2,5 metri altezza già oggetto di un restauro negli anni passati e contenuto da strutture in ferro. Le pietre erano grezze e tenute insieme da malta. La bottega era già chiusa al pubblico. L’area di via Nola è stata interdetta per i rilievi e i primi interventi di messa in sicurezza.

Domani è previsto un vertice al Ministero con Franceschini. Intanto arriva l’appello dell’Unesco: «Occorre un piano di interventi straordinario che metta in sicurezza l’intera area perché se questi terreni non hanno un drenaggio forte delle acque piovane è chiaro che Pompei è destinata a crollare per intero», avverte il presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco Giovanni Puglisi. Dopo l’ennesimo, Puglisi parla di «situazioni annunciate. Non c’è più tempo da perdere dal punto di vista burocratico» ma bisogna agire «dal punto di vista geologico e geo-idrico». Secondo il presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco «il problema è ormai della permeabile situazione del sistema idrogeologico che praticamente non tiene più da un lato e non riesce a filtrare più nulla dall’altro, per cui l’acqua dove arriva si ferma e di conseguenza quando il sistema idrogeologico è saturo viene giù: l’unica cosa da fare è un intervento straordinario ma su tutta l’area di Pompei, non solo dal punto di vista archeologico ma anche dal punto di vista idrogeologico, questo è il vero nodo».

Il presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco incalza il governo: «Mi auguro che il ministro Franceschini che è autorevole componente del Governo riesca ad ottenere un intervento straordinario del genere. Non credo ci sia altro da dichiarare, dichiarare rammarico e amarezza non serve a nulla, sono cose che sappiamo, si potrebbe istituire la rubrica «Pompei» sui quotidiani e ogni giorno la riempiremmo con le ultime notizie». Il rischio idrogeologico connesso alle aree non ancora scavate poste a ridosso di parte delle strutture murarie antiche, in particolare lungo via dell’Abbondanza e via di Nola, «è uno dei problemi più urgenti di Pompei, perché l’acqua che appesantisce i terreni durante le grandi piogge non è stata fino ad oggi adeguatamente drenata e convogliata all’esterno dell’area archeologica. I lavori d’intervento per risolvere il dissesto idrogeologico, previsto dal Grande Progetto Pompei, già in fase di assegnazione, dovrebbero risolvere definitivamente la grave questione». Secondo la Soprintendenza «la bottega non era da tempo accessibile al pubblico. Si è comunque provveduto precauzionalmente a chiudere la Via di Nola, in attesa di procedere immediatamente con interventi d’urgenza a lavori di ripristino della muratura».

Per domani è convocata una riunione al Mibact alle ore 10,30. Franceschini ha chiesto un rapporto dettagliato sulle motivazioni dei crolli degli ultimi mesi. Il nuovo titolare del Mibact vuole valutare l’efficacia degli interventi di ordinaria manutenzione e lo stato del Grande Progetto Pompei. Al tavolo parteciperanno il Soprintendente incaricato Massimo Osanna, il direttore generale delle antichità, Luigi Malnati, il direttore generale del Grande Progetto Pompei, generale Giovanni Nistri, tutti di recentissima nomina da parte dell’ex ministro Massimo Bray. Franceschini ha chiesto proprio a Nistri e Malnati chiarimenti sulle ragioni degli ultimi due crolli negli Scavi di Pompei. Nel weekend sono cadute pietre dalla spalletta del quarto arcone sottostante la struttura del Tempio di Venere. La muratura, interessata da alcune lesioni, era già stata puntellata. Più grave il crollo avvenuto nella prima mattinata di oggi, che ha interessato il muro di una tomba della necropoli di Porta Nocera, prospiciente l’antica strada. Il muro serviva da contenimento del terreno in cui erano state poste le sepolture ed era pertanto costruito contro-terra. «Si è provveduto a chiudere tutti gli accessi alla necropoli - assicura la Sovrintendenza speciale di Pompei - che rimarrà chiusa al pubblico fino al completamento delle verifiche del caso e al ripristino del muretto».




il paese delle banane.
beto6
00lunedì 3 marzo 2014 15:38
Quanto ti sei pentito di essere tornato? Non era meglio la terra dei canguri?
wholly
00lunedì 3 marzo 2014 15:40
ma che c'entrano i cori?

comunque non ti credere che le ville tiburtine o le molte altre opere uniche che abbiamo in Italia stiano meglio di Pompei....
stiamo pagando l'incapacità di fare soldi con questi beni unici al mondo...
poi vabbè, vatti a vedere le interviste a chi sopraintende a questi beni e capisci tutto....



CiccioIg
00lunedì 3 marzo 2014 15:44
c'entra col fatto che si parli più dei cori rispetto a situazioni come queste, molto più importanti.

drygo
00lunedì 3 marzo 2014 16:16
Re:
CiccioIg, 03/03/2014 15:44:

c'entra col fatto che si parli più dei cori rispetto a situazioni come queste, molto più importanti.





Come il cazzo a merenda quindi
Beh, c'è a chi piace
wholly
00lunedì 3 marzo 2014 16:38
Re:
CiccioIg, 03/03/2014 15:44:

c'entra col fatto che si parli più dei cori rispetto a situazioni come queste, molto più importanti.




L'importanza è una cosa soggettiva.
Lascialo dire ai napoletani se è piacevole essere considerati ladri e poco seri sul lavoro appena aprono bocca e dover sempre dimostrare qualcosa.

CiccioIg
00lunedì 3 marzo 2014 16:52
Re: Re:
wholly, 03/03/2014 16:38:



L'importanza è una cosa soggettiva.
Lascialo dire ai napoletani se è piacevole essere considerati ladri e poco seri sul lavoro appena aprono bocca e dover sempre dimostrare qualcosa.





quindi se un un sito archeologico di importanza mondiale va in malora è soggettivo dire che sia una vergogna?

wholly
00lunedì 3 marzo 2014 17:06
ma dei bambini che muoiono di fame in Africa non ne vogliamo parlare?
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