Libia: siete favorevoli ad un intervento militare italiano?

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karma77
00martedì 17 febbraio 2015 11:23
Sono giorno molto delicati.

Intanto posto un articolo preso da qui: gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/02/17/trappola-di-libia-cosa-ci-aspet...


Oggi non posto cose mie, ma di altri, assai più esperti e autorevoli in tema.

«Quella libica diverrebbe la più importante missione nazionale all'estero, con un costo - considerati mezzi, velivoli, navi - di circa mezzo miliardo di euro. (…) Prima di di sbarcare truppe sulla nostra "quarta sponda", meglio chiarire che sarà una missione di guerra, non certo di peacekeeping; e che la presenza di nostre truppe sul terreno attirerà terroristi islamici da tutto il Nordafrica e il Sahel».
(Gianandrea Gaiani, Sole 24 Ore)

«Secondo una stima prudente, servono almeno 60 mila uomini con equipaggiamento pesante: carri armati, elicotteri di attacco, mezzi di trasporto truppe, genio».
(Paolo Rastelli, Corriere della Sera)

«Non so se è chiaro che avremmo 50 morti nella prima settimana. Né si pensi che bastino 5 mila uomini, ce ne vorrebbero 50 mila e forse sarebbero ancora pochi. Poi ci devono dire chi sono gli alleati e chi no, quali fazioni appoggiamo e quali contrastiamo, perché è evidente che l'Isis è soltanto una bandiera e sotto ci sono le stesse milizie che prima pagavamo e che ora indossano la tuta nera perché da quelle parti è diventato un marchio vincente».
(generale Fabio Mini, intervista su La Stampa)

«Il califfo al-Baghdadi non potrebbe sperare di meglio che un'invasione armata di ciò che resta della Libia, condotta da "crociati" (italiani, francesi e altri europei) e "apostati corrotti" (egiziani più arabi e africani vari). Un'operazione di controguerriglia da sviluppare su un territorio grande sei volte l'Italia, in un totale caos geopolitico dove si affrontano decine di bande e milizie di vario colore e appartenenza etnica, tutte armate fino ai denti. (…) Contrariamente a quanto si afferma, lo stato islamico non sta conquistando la Libia. Semmai alcune fazioni che continuano a massacrarsi senza pace usano il marchio "califfale" in franchising, per ottenere visibilità e attirare reclute. (…) Sembra che alcuni esponenti del governo abbiano persa la memoria del nostro passato coloniale in Tripolitania e Cirenaica. Certo non l'hanno dimenticato i libici: "Tutto ciò che aspiriamo avere di nuovo italiani qui tra le mani" ha twittato uno dei più seguiti blogger di Misurata, nemmeno tra i più radicali: per vendicare Omar al-Mukhtar e i suoi gloriosi martiri. Ma qualcosa si può e si deve fare: prima di tutto non accendere nuovi focolai di guerra senza speranza di vincerla; poi usare le leve finanziarie per bloccare i flussi di denari che arrivano ai gruppi armati, operazione tutt'altro che impossibile: in terzo luogo colpire i traffici che alimentano i miliziani, compresi i jihadisti che fanno riferimento allo stato islamico».
(Lucio Caracciolo, Repubblica)

«Le milizie di Derna, pesantemente armate grazie al mercato nero e al saccheggio degli arsenali gheddafiani, sono pronte ad affrontare l'arrivo di un dispositivo militare convenzionale rispetto al quale potrebbero essere in grado di massimizzare le loro tecniche asimettriche: attentati, esplosivi improvvisati, guerriglia, imboscate. Dunque qualsiasi ipotetico impegno militare dovrà necessariamente mettere in conto possibili pesanti costi umani, economici, politici».
(Marco Di Liddo e Gabriele Iacovino, Analisi del CeS.I. Centro Studi Internazionali)

«Da settembre la Libia è un Paese spaccato e sempre più in guerra: due governi, due parlamenti e decine di fazioni armate. In più una crescente presenza jihadista, legata o meno all'Is. Armi continuano ad affluire nel Paese che manca di alcune strutture presenti perfino a Baghdad, come gli aeroporti internazionali e le maggiori ambasciate straniere. Le due coalizioni potrebbero facilmente scomporsi frammentando ancora di più i fronti di combattimento. Attualmente il governo di Tobruk controlla le due città e una parte della fascia costiera della Cirenaica, nonché le zone a prevalenza tibù nel sud del Paese e l'area attorno alla città di Zintan. La coalizione Alba controlla gran parte della Tripolitania, inclusa la capitale. Bengasi e le zone petrolifere del sudovest e sulla costa centrale sono campi di battaglia. A Bengasi infuria una guerra casa per casa».
(Mattia Toaldo, Limes)

«Un intervento militare a tutto campo per imporre la pace oggi in Libia sarebbe un rischio insostenibile per le democrazie occidentali, anche a fronte dei pericoli che il paese ci pone. Un'azione possibile con finalità di peace-keeping o anche di peace-enforcing (mantenere la pace oppure imporre la pace) doveva essere annunciata nel 2011 alla fine dell'operazione Nato. Oggi è impossibile per questi motivi: le milizie, e non solo i gruppi terroristici, non accetterebbero di sottomettersi a una forza militare, anche targata Onu. Ci sarebbero atti di ritorsione contro i militari stranieri, che costringerebbero in pochi mesi i governi intervenuti a ritirare le loro truppe (è avvenuto in un contesto molto meno pericoloso in Somalia».
(ancora Mattia Toaldo, intervista su Repubblica)

«L'affermazione di Gentiloni ("Siamo pronti a combattere in Libia" ) è irresponsabile e imprudente. Mette l'accento a un intervento militare dell'Italia che non siamo in grado di fare. Un conto è attivare una guerra aerea come abbiamo fatto nel 2011, un altro combattere con le truppe di terra. Siamo spinti dentro uno scenario di guerra per il quale siamo inadatti. Basterebbe che i nostri governanti studiassero un po' di storia per scoprire le tante sconfitte libiche che abbiamo subito. Altro che inviare 5 mila uomini, come ha invocato la ministra Pinotti. Da inviare contro chi, su quale fronte?».
(Angelo Del Boca, intervista su il Manifesto)




faccio notare anche un commento all'articolo suddetto:




Naturalmente non ci si va da soli, bisogna costruire una forza di invasione adeguata con autorità ONU e confidare nel potente esercito egiziano, anche per non dare l'idea di una spedizione crociata. Insomma, bisogna fare le cose per bene, con una strategia attenta, questo è evidente. L'alternativa? Non una Somalia, non il caos, ma uno stato organico peggiore di ogni immaginazione, armato e strutturato a due passi da casa nostra dichiaratamente e irrimediabilmente nemico. Barconi buttati in mare a migliaia come armi improprie, blocco del gas, missili, attentati esportati. Si dica pure che alternativa c'è a un intervento armato. Ma quello che mi preme è un'altra cosa e lo dico chiaramente: in molti che si oppongono a intervenire contro questi che sono peggio dei nazisti (che avevano con loro almeno persone colte e mandavano a scuola le bambine) non lo fanno per prudenza lo fanno perchè in fondo noi siamo occidentali, imperialisti, amerikani e quelli in qualche modo sono guerriglieri terzomondisti. Sarò prevenuto ma il tasso di cretini nella sinistra è statisticamente alto.



e voi?
wholly
00martedì 17 febbraio 2015 11:29
Neanche per sogno. Non scherziamo proprio.
Se dobbiamo proprio intervenire, sarà solo sotto l'egida dell'Onu o della Nato (e smezziamo i costi).

Tra l'altro, la Francia e l'Inghilterra che hanno spodestato Gheddafi adesso dovrebbero anche gestire questo casino che hanno creato con il beneplacito degli Usa.

Invece stanno al loro posto.
raffaeles1982@
00martedì 17 febbraio 2015 19:31
siamo onesti,..questi in Italia non arriveranno mai..perche non hanno nessun'interesse a venire in occidente...sicuramente invece resta alta la possibilità che qualche minchione invasato possa creare lo stesso caos francese...ma da qui a creare questo stato di panico mi sembra inutile..o meglio utile ai loro scopi,esattamente come si comporta l'america quando cerca l'appoggio degli americani per scendere in guerra sta facendo lo stesso anche L'italia,...è tutto deciso quindi si cerca solo l'appoggio del popolo..


Per quanto mi riguarda sono favorevole ad un ingresso di gente preparata via terra e non con bombardamenti adminchiam...alla fine sono un 30000 di loro in tutto il vasto territorio...mosche se volessero contrapporre un esercito serio.

A questo punto credo che bisogna spostare l'asticella da terrorismo a scopi religiosi a crimini contro l'umanità...questi stanno uccidendo perche amano uccidere,che sei cristiano o musulmano,poco importa,se nn segui le loro regole vieni ucciso e a quanto pare si sostengono anche vendendo gli organi(notizia di oggi).

La mafia e la camorra gli fanno una pippa a costoro..oggi altri 45 bruciati vivi....e ho visto un video di 4 esecuzioni con pistola e poi gettati come pezzi di carne giu da un dirupo....con decine di persone festanti.

Bl@ck King
00martedì 17 febbraio 2015 20:08
si ma non è che le uccisioni/decapitazioni da parte degli estremisti islamici sono nate con l'isis. Le hanno sempre fatte e non le fanno solo nel mondo islamico, guardasi in nigeria ad esempio.

la mia personale idea, magari sbagliata, è che vogliono spostare l'attenzione sul mostro Isis un pò per i motivi su citati da raffaeles, ma anche per distogliere l'attenzione da altre situazioni come il conflitto Russia-Ucraina, dove ci sono eserciti già schierati e paradossalmente più pericoloso e vicino all'Europa.

Fateci caso mentre guardate la tv: ogni evento è un'occasione per nominare l'isis anche quando non è coinvolto direttamente.

Poi magari sono il solito complottista. A me puzzava già Charlie hebdo con il francesino il giorno dopo già sulla super portaerei Charles-de-Gaulle, e tra l'altro si spiegherebbe anche il rinnovo navi/aerei italiano degli ultimi due anni.

per rispondere alla domanda: sono contrario ad un intervento, la costituzione parla chiaro, noi ripudiamo la guerra. Si potrebbe agire in maniera diversa; Basterebbe chiudere la porta agli sbarchi o almeno non recuperarli a 15 miglia dalla costa libica. almeno se tentano di invaderti non gli dai una mano. Sempre che un pericolo di invasione sussista.




Bartdream
00mercoledì 18 febbraio 2015 10:27
La verità e che non so cosa pensare..
La risposta più "facile" da persona che sta al calduccio nel proprio letto è: Andiamo (voi) e spacchiamogli il culo
fabreezer
00sabato 21 febbraio 2015 19:19
Prima leggete questo, poi aprite lo spoiler:
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/teologo-dellislam-sole-ruota-intorno-terra-1095591.html

Intanto, una riflessione: è un caso che facciano esempi utilizzando aerei?

Testo nascosto - clicca qui
NewAdventuresInHi-Fi
00sabato 21 febbraio 2015 23:42
Ma perche' questo tipo vorrebbe sostenere che la terra non ruota? E soprattutto chi cazzo e'? Un professore o teologo che ha del seguito!? Spero di no :D

karma77
00domenica 22 febbraio 2015 10:14
Intanto ecco le voci di armi chimiche in mano ai terroristi.... Saranno come quelle in iraq???
NewAdventuresInHi-Fi
00domenica 22 febbraio 2015 12:55
Io penso che oramai ognuno pensa quello che vuole a seconda di come e' stato "formato" e basta. Chi vuole credere ai complotti, all'occidente cattivo, al grande satana americano etc. dira' che le armi chimiche di gheddafi o non esistono o ai ribelli gliele ha messo in mano la cia.

Tante volte quando leggo post come il tuo mi sembra come quando qualcuno racconta una di quelle barzellette lunghissime e dalla trama scontata che dopo 10 secondi sai gia' come andra' a finire.
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