PES 2010 - Le recensioni

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weILL
00giovedì 15 ottobre 2009 16:41
Topic riepilogativo delle recensioni di PES2010 dai vari siti.

Se ne trovate altre datemi il link che le inserisco man mano nel topic [SM=x35282] .




da EVERYEYE.IT

Pro Evolution Soccer 2010 - Recensione


Ci sono stereotipi talmente radicati che sono in grado di riflettere, con reale cognizione, veri e propri status, culture e pensieri di nazioni e popoli. Si tratta di imponenti mezzi espressivi che con il tempo si sono guadagnati il posto che meritano, impressi come fossili in un percorso della durata di migliaia di anni. Il loro potere è solido, duraturo e oltretutto morale, come una leggenda, una religione o una tradizione. Tali fenomeni si manifestano in molti campi, senza una ragione particolare o un motivo scatenante: succede perché hanno trasmesso emozioni e sensazioni indimenticabili, indistintamente a persone differenti ma appartenenti a uno stesso stile di vita.
Pro Evolution Soccer di Konami rappresenta uno dei tanti profondi e affascinanti processi storico/culturali, fin dalla prima espressione intitolata International Super Star Soccer per Playstation datata 1997 (la prima sviluppata dal team indipendente KCET). Circa dieci anni di dominio incontrastato nei quali il fenomeno di Konami ha costruito delle basi che sembravano invulnerabili, addirittura a parer di molti destinate alla definitiva cementazione con l’arrivo delle console di nuova generazione. Tutti sanno com’è andata. Da ottobre 2007, l’eterno rivale FIFA con il capitolo 08 ha iniziato la risalita di una scalata che sembrava fino a pochi anni prima assolutamente utopistica, compiendo quasi all’unanimità di pubblico a critica il definitivo sorpasso nell’episodio FIFA 09, anche grazie, per la verità, alle scadenti performance delle ultime tre edizioni di PES. Con la nuova stagione, però, l’ennesima battaglia si è aperta per la prima volta ad armi pari, dove entrambe le fazioni si sono preparate allo scontro perfettamente consce del potenziale avversario.
FIFA 10, lo abbiamo visto di recente, ha convinto sotto praticamente ogni aspetto, migliorando in tutti i comparti l’edizione passata con classe, arroganza ma soprattutto fatti. Ora è la volta di Konami con il suo PES 2010, una risposta che arriva come di consueto poco dopo il contendente principale. Le premesse, o meglio le promesse, in questo lungo anno sono state tante e positive, ma questa non è una novità. Eppure, sin dal primo sguardo PES 2010 sembra aver finalmente cambiato marcia, invertito la rotta, insomma sembra aver iniziato a sua volta la propria personale risalita. Innanzitutto il ritmo di gioco è rallentato. La frenesia che caratterizzava PES 2009 è prontamente sostituita da una manovra ragionata, attenta e precisa. Un approccio che di certo farà felice chi da sempre ha amato la serie per la sua storica attitudine, ultimamente scomparsa, verso un concetto simulativo di videogioco. Questo è, in sostanza, l’input principale del calcio secondo Konami datato ottobre 2010.

Game Modes
Le modalità che caratterizzano l’ultima incarnazione di PES non sono cambiate rispetto all’annata precedente. Oltre all’amichevole e i tornei è possibile intraprendere l’ormai intramontabile Master League, il Diventa un Mito e la Champions League grazie ai diritti ottenuti da Konami a partire dall’edizione dello scorso anno.
La Master League, per chi incredibilmente ancora non la conoscesse, permette di partecipare a una lega calcistica tra le tantissime a disposizione - sia serie superiori che minori, a discrezione del giocatore - composte da i dovuti crismi e gli impegni, come il canonico campionato, la coppa nazionale ed europea nei casi specifici e comprese le amichevoli da calcio estivo. Come sempre il progresso della Master League porta l’acquisizione di determinati punteggi in grado di fare crescere ogni calciatore a seconda del ruolo occupato, della costanza dell’impiego e dai risultati sul campo. Per non parlare del calcio mercato che, volendo, dopo anni di vittorie può far trasformare una squadra provinciale nel galacticos di turno. La vera novità è tuttavia l’introduzione del settore giovanile, richiamabile dal menù alla voce Club House, dove i giovani esordienti si allenano in attesa di una chiamata in prima squadra. Inoltre dal menù Office è possibile gestire la sponda finanziaria della società, con tutti i trasferimenti, gli accordi finanziari e fiscali finalmente tradotti in valuta reale.
Più accattivante, se non altro perché novità fresca dello scorso anno, è il Diventa un Mito, un percorso assolutamente personale che consente di creare da zero un giocatore virtuale con ruolo a piacimento, da far crescere dall’età di 17 anni fino praticamente a 35. Il sistema di questa modalità era già buono ma è stato ulteriormente perfezionato. Giocando con visuale da dietro le spalle - comunque mutabile in una delle altre disponibili per tutti i tipi di modalità - si parte con una sorta di provino militando in una squadretta locale (dopo aver scelto con cura il campionato principale di riferimento): in seguito al tipo di prestazione messa in campo davanti agli occhi degli attenti osservatori, differenti squadre possono decidere di intavolare una proposta di contratto. Qui ci si trova davanti a una scelta: tre plausibili soluzioni e altrettanti contratti, per poi dare finalmente il via all’inizio dell’avventura nella società prescelta. Il potenziale campione è dal principio relegato in tribuna ma, con i buoni propositi mostrati in allenamento che oltre a convincere il mister servono anche per crescere nelle specifiche abilità, può ritagliarsi un posticino in panchina fino all’esordio ufficiale, e lottare così per la propria, destinata, quasi già scritta e lussureggiante carriera.
Se l’aspetto prettamente giocabile del Diventa un Mito aveva da una parte entusiasmato lo scorso anno, in virtù del forte sentimento di appagamento avvertito a risultati ottenuti, dall’altra, però, evidenziava ancora dinamiche nell’organizzazione di gioco piuttosto acerbe, e spesso frustranti. Soprattutto la chiamata della palla con il dorsale destro non manifestava a dovere la propria indispensabilità, costringendo la povera promessa a rincorse esilaranti in mezzo al campo nel tentativo di ricevere un pallone “giocabile”. Sarà stato il rallentamento dell’azione di gioco e in generale un certo assestamento dell’intero gameplay verso una solidità che nelle ultime edizioni si era persa, ma in PES 2010 il Diventa un Mito è sviluppato in modo convincente, e tutto lo studio perfezionato intorno all’intelligenza artificiale rende al meglio, in questa modalità più in altre come vedremo nel corso del resto della disanima.
All’appello non manca nemmeno l’osannata Champions League, grande successo dello scorso anno e prontamente riproposta in PES 2010. Con i diritti ufficiali concessi “gentilmente” dalla UEFA, il torneo maggiormente prestigioso di tutta la platea calcistica internazionale è riportato in assoluta fedeltà, compresa la scarica adrenalinica scatenata dalla musichetta prima dell’inizio di ogni incontro. La competizione a 32 squadre più difficile al mondo può essere scalata con una delle tantissime squadre abilitate alla partecipazione, e inoltre è possibile giocare un semplice match amichevole contornati dall’aurea di prestigio che la Champions League per natura riesce a esprimere. È chiaro che i suddetti diritti vengono con sapienza e malizia riproposti anche nel corso della Master League e del Diventa un Mito, rendendo così più verosimile l’intera esperienza di gioco in ogni modalità.
Il codice a nostra disposizione, sebbene definitivo, non presentava ancora la componente online, ed è per questo che la valutazione di tale comparto sarà trattata sempre su queste pagine ma con un capitolo a parte, e solo dopo averne saggiato al meglio tutte le delicate caratteristiche (soprattutto vista l’importanza del gioco in rete dopo le delusioni degli anni passati).

Gameplay
Si parlava di rallentamento dell’azione di gioco: lo sforzo nel voler deragliare dalle ultime precedenti apparizioni PES 2010 dimostra di averlo fatto, rimandando il ritmo di gioco allo scandire dei PES datati qualche anno indietro. Chi si aspettava un tuffo nel futuro forse, a ragione, sarà comunque deluso. Il gameplay non innova, non cerca nuove strade e non si mette in gioco. Semplicemente prende coscienza dei recenti errori e ne rispolvera i fasti più efficaci, grazie anche ai tanti feedback raccolti dalla software house giapponese durante tutta la fase di sviluppo. Lo studio della fisica ha portato ugualmente per alcuni aspetti un nuovo traguardo, come il peso del pallone che ormai è molto vicino a quello reale, in particolare al momento del tiro: PES 2010 è ancora il migliore a raccontare l’avventarsi sulla sfera del fuoriclasse intenzionato a bucare il portiere con una fucilata di prima intenzione. Com’è anche vero, altresì, che deve recuperare sul versante passaggi normali, troppo simili tra loro, e nei filtranti alti, ancora esageratamente poco realistici sia per le animazioni sia per la fisica. Ecco allora che alla calma sapientemente rispolverata si accodano diverse meccaniche fisiche già viste. Il peso degli atleti è aumentato, la corsa rallentata - anche quella degli assoluti fuoriclasse come Messi- e la risposta ai comandi è leggermente meno immediata, un po’ sulla falsa riga dell’acerrimo antagonista.
Interessante sotto il prospetto dell’intelligenza artificiale l’introduzione delle schede. Queste tessere identificano sensibili abilità di varia natura, e si dividono in base al valore di ognuna. Per esempio Pato possiede la tessera P (gerarchicamente la più rilevante) che rispecchia lo scatto palla al piede ad allargarsi, mentre Pirlo il movimento a liberarsi per poi lanciare lungo all’attaccante, e ancora Ibrahimovic quella che riporta il movimento della prima punta a venire incontro al portatore di palla. Queste novità vanno incontro all’intelligenza artificiale spesso deficitaria degli anni passati, istituendo, di fatto, un carattere calcistico preciso a ciascun giocatore. Tuttavia la lodevole introduzione non serve a colmare il divario rispetto al blasonato concorrente, che da questo punto di vista ancora detta legge.
Aggiustamenti nel contesto di gioco, questi, che rendono PES 2010 sicuramente più completo e affabile rispetto al passato, ma sostanzialmente povero di idee concrete, di sincere innovazioni; le introduzioni di spessore che tanti fan si aspettavano. Attenzione, non è una bocciatura diretta al lavoro dell’intramontabile Shingo Seabass, bensì una valutazione oggettiva dell’aspetto più importante in un gioco che si fa chiamare calcistico: quello riferito al gameplay e alle dinamiche che ne costituiscono poi l’essenza principale. Seppur quindi entusiasmante da giocare gli amici, il nuovo gameplay proposto da PES 2010 pecca laddove non si addentra, cioè oltre i propri limiti circoscritti definiti tanti anni fa e mai realmente superati. Ciò nonostante diverte sempre perché, tuttavia, pur sempre di PES si sta parlando, come sempre con tutti i suoi pregi e i suoi difetti.

Tecnica
Se la svolta vera e propria non c’è stata per ciò che riguarda il giocato, diverso è invece il discorso riguardante il comparto tecnico. Graficamente PES 2010 vale. Gli sviluppatori Konami hanno finalmente ricostruito il motore grafico al quale da troppo si affidavano, mettendo alla luce un piccolo gioiello di tecnica che finalmente è in grado di giocarsela fino in fondo con FIFA 10, storicamente superiore in materia di grafica, e che al quale, per alcuni aspetti, arriva persino davanti.
La riproduzione dei volti raggiunge il fotorealismo. Osservando Ibrahimovic, Messi, Del Piero, Totti, Ronaldinho, Diego e persino Huntelaar si capisce quanto sia stato lo sforzo di Konami rivolto alla realizzazione dei visi dei calciatori. In realtà, non stupisce solo questo: il motore grafico mantiene in ogni frangente di giocato i 60 frame per secondo costanti - tranne durante i replay dove cala di almeno la metà - garantendo fluidità e naturalezza all’azione di gioco in ogni momenti e senza imbarazzanti incertezze riscontrate spesso negli ultimi due anni. Da segnalare però la mancanza su Playstation 3 dell’upscaling a 1080p come già riscontrato nella demo rilasciata sul PSN.
Le animazioni, come spesso accade, si dimostrano altalenanti. La corsa dei giocatori non sembra più quella di un robot impazzito, è vero, ma lo stesso non traspare la corretta armonia e sinuosità che ci si aspetterebbe. Stesso discorso per gli scontri fisici, che alternano situazioni e aspetti veritieri ad altri purtroppo goffi e macchinosi anche dal punto di vista prettamente scenografico.
La colonna sonora accattivante completa il quadro tecnico insieme alla telecronaca, affidata ancora una volta a Pierluigi Pardo, veramente superlativo per tonalità e carisma, unitamente a José Altafini, al quale è affidato un gradevole e talvolta ironico commento tecnico.

COMMENTO FINALE
PES 2010 esce quindi sconfitto al confronto con FIFA 10, ma non massacrato, perché Konami ha lavorato duramente per riportare il sorriso sugli appassionati, e per diverse sfaccettature ha colto nel segno dispensando un ottimo prodotto, il migliore senza dubbio della serie PES next-generation. Un gameplay almeno orientato verso la simulazione, un comparto grafico valido e d’impatto, per alcune superiore anche al diretto rivale, e la solita intuitività faro del marchio.
Detto questo, però, è anche vero che le reali novità proposte al potenziale acquirente sono sostanzialmente poche, e per di più mescolate e ripescate dalle passate produzioni. Il titolo raggiunge ugualmente livelli che sfiorano l’eccellenza soprattutto per le sfide con gli amici, quando PES 2010 è in grado di dare il meglio grazie all’immediatezza e al coinvolgimento che fin dagli esordi non è mai venuto meno. Allo stesso tempo appare chiaro, oggi più che mai, che affinché la gloriosa serie di Konami possa tornare agli illustri splendori del passato debba per forza di cose introdurre qualcosa di non visto, di inedito, e che non si trovi più a dover limare, aggiustare ciò che ha e che possiede ormai da troppo per raggiungere il successo. Solo in quel momento potrà nuovamente sfidare il rivale FIFA che, seppur anche questa volta non perfetto, ha saputo rimettersi in gioco puntando su una politica lungimirante e in definitiva vincente. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
VOTO GLOBALE 8

www.everyeye.it/ps3/articoli/pro-evolution-soccer-2010_recensio...








da GAMESVILLAGE.IT
Pro Evolution Soccer 2010 - Recensione PC/PS3/Xbox 360


Ci avevamo sperato un po' tutti: Konami avrebbe ripreso per i capelli una serie che stava inesorabilmente rotolando lenta ma decisa verso la commerciale ripetizione di se stessa e l'avrebbe elevata nuovamente a pietra di paragone nel genere delle simulazioni calcistiche. Chi vi scrive si è fatto nei lustri tutta la trafila di Winning Eleven/ISS/PES/J-League e via di questo passo: le partite e i tornei con gli amici non si contano, così come le imprecazioni assortite per un gol preso all'ultimo minuto o una palla danzante sulla linea di porta che proprio non voleva saperne di entrare.
Purtroppo per Konami (e per fortuna nostra) quelli di EA hanno deciso di fare le cose come si deve, il che significa che nell'anno del Signore 2009 (e 2010) possiamo comunque dedicarci a una simulazione coi controfiocchi. Perché PES – duole dirlo! - continua a navigare in acque quantomeno torbide.


MORE (OR LESS) OF THE SAME
Intendiamoci... PES 2010 è un bel gioco, altrimenti il voto qui a destra sarebbe stato ben più basso di quello che potete leggere. È solo che PES non è più PES. O meglio... è troppo uguale al PES degli ultimi due/tre anni, cioè quello che fa una fatica boia a sfondare nella generazione ad alta definizione. Questo nonostante qualche tentativo di cambiamento che il team di Seabass (bisogna dargliene atto) ha pur messo sul piatto in questa edizione 2010.
A proposito di novità, le comode tattiche di squadra funzionano molto bene: la difesa sale e resta in linea, il centrocampo pressa, l'attacco si propone... il tutto se ovviamente si è impostata una squadra corta, votata al fuorigioco più bieco e all'occupazione sistematica della metà campo avversaria. C'è quindi ciccia dal punto di vista tattico, anche se sono al contempo sparite le “consapevolezze” dei singoli, vale a dire i comportamenti con e senza palla dei calciatori nei ruoli personali ricoperti sul terreno verde. Così, a naso, direi che questa mancanza sia teoricamente bilanciata con le famose “card”, abilità peculiari di ciascun atleta e che dovrebbero consentire un mix di comportamenti tecnico/tattici talmente profondi da rendere il calciatore unico e irripetibile. Purtroppo, questo accade solo in parte, sia perché molte di queste caratteristiche si traducono in semplici orpelli estetici (vedi la “trivela” che ha poca utilità sul campo, come Quaresma insegna), sia perché anche questa edizione 2010 di PES ha la tendenza a palesare troppi momenti in cui regnano un po' di confusione e rimpalli assortiti.

È una volta messi i tacchetti sull'erba che PES 2010 mostra tutti i suoi limiti e le eccessive somiglianze con gli ultimi episodi della serie. Passaggi e tiri sono ancora troppo guidati, mentre i calciatori sembrano pattinare eccessivamente sul rettangolo di gioco, mandando un po' a quel paese l'introduzione del pur interessante controllo a 360°. Quest'ultimo su FIFA funziona che è una meraviglia, mentre in PES risulta essere più un complicato diversivo alle solite 16 direzioni che un vero e proprio fulcro su cui appoggiare l'asse della manovra.

Una buona parte dei difetti cronici della serie sono ancora presenti. Penso, ad esempio, alla tendenza dei terzini a stringere e lasciare spazio sulle fasce, piuttosto che al vantaggio eccessivo regalato ad alcuni “campioni”, i quali si possono permettere di correre verso la porta avversaria resistendo a cariche su cariche grazie alle sole velocità e forza fisica (avete presente l'Adriano di PES 6? Ecco...). Penso anche al difensore che, seppur in vantaggio, si ferma quel microsecondo di troppo a pensare alle brutte cose della vita e concede all'attaccante avversario lo spazio sufficiente per arrivare a rete. Penso, infine, ai portieri e alla poca voglia di metterci la manina sulle palle alte che arrivano dalla fascia. Per carità... tutta roba nota e stranota, alla quale il giocatore incallito di PES ha fatto l'abitudine da tempo. Ciò non toglie che questi difetti ci siano ancora e stiano lì ad alimentare il sospetto che, alla fine della fiera, fintanto che la gallina dalle uova d'oro produce reddito, non vale la pena perderci troppo la testa. Meglio predisporre novità succulente (le ottime tattiche di squadra, le card, il controllo a 360°) che impegnarsi a risolvere i problemi. La sistemazione dei bug, purtroppo, non fa marketing e non può essere strillata nei comunicati stampa o nel retro della copertina.

In coda a questa recensione un po' amara (nonostante PES – lo ripeto – sia tutto tranne che un brutto titolo), lascio il beneficio del dubbio a Konami per quanto riguarda un aspetto basilare come il gioco in rete. Al momento di scrivere questo pezzo non è possibile ancora testare il comportamento di PES 2010 nelle partite online. Si spera che, almeno da questo punto di vista, le cose siano migliorate parecchio, garantendo match privi di lag e della possibilità regalata all'avversario di barare, sfruttando la pochezza del netcode. Non temete... ci torneremo sopra dopo averlo testato a fondo. Dio voglia che almeno questo aspetto sia stato sistemato...


COMMENTO
PES 2010 è un buon prodotto, soprattutto se goduto con qualche amico, ma ha perso in questa generazione quell'identità simulativa che lo ha reso all'epoca di PS2 il titolo di calcio più giocato del pianeta. I difetti cronici permangono, mentre le novità introdotte (tattiche di squadra e card) funzionano bene solo a tratti. Purtroppo, è necessario constatare come la serie si stia avvitando su se stessa e non riesca a uscire neanche quest'anno dal tunnel nel quale si è infilata da PES 6 in avanti. Tocca chiudere sperando che l'anno prossimo sia foriero di una vera rivoluzione, perché la concorrenza di EA non è più un fatto di fiato sul collo e non si batte proponendo solo visi al limite del fotorealismo: il sorpasso c'è stato e pure abbondante... tocca rimboccarsi le maniche e rimettersi a correre, vero Konami?

GLOBALE: 7,9

www.gamesvillage.it/news/reviews/detail%5Bn=18397%5D.html#


weILL
00giovedì 15 ottobre 2009 16:41

da MULTIPLAYER.IT

Pro Evolution Soccer 2010 (PES 2010) - Sfida all'ultima palla


Versioni testate: PC e PlayStation 3

Per tutti coloro i quali sono abituati a nutrirsi quotidianamente di videogiochi e pallone un titolo come Pro Evolution Soccer 2010 non ha praticamente bisogno di presentazioni, tanto è il successo riscosso dalla serie Konami durante l'ultimo decennio nel genere delle simulazioni calcistiche. In questo ambito solo la serie FIFA ha provato negli anni passati a mettere il bastone tra le ruote alla fatica del team guidato dal volpone Shingo "Seabass" Takatsuka, mente dietro la serie a partire dai primi Winning Eleven fino a oggi.

Negli ultimi anni però ci sono stati alcuni segnali che gli appassionati di PES non hanno mancato di cogliere, culminati nel flop colossale della versione 2008 del gioco mentre EA e FIFA facevano passi da gigante per recuperare il proprio gap nei confronti di Konami e PES. Dopo aver risollevato le proprie sorti in zona Cesarini con l'uscita di PES 2009, non esente da problemi soprattutto nelle partite online, la sfida del team giapponese con i rivali del Canada sembra essere definitivamente arrivata al culmine: come già visto su queste stesse pagine FIFA 10 è riuscito nell'intento di mettere la definitiva freccia per il sorpasso a PES 2010. Il titolo Konami è chiamato dunque a confermarsi il re delle simulazioni calcistiche o a cedere inesorabilmente lo scettro al proprio rivale di sempre: come finirà lo scontro? Andiamo a scoprirlo!



Come se scrive Gembions Lig?

Prendendo spunto da uno striscione esposto dai tifosi del Chievo qualche anno fa, la prima cosa che colpisce in PES 2010 è la presenza in pompa magna della licenza della Champions League, massima competizione calcistica europea presente con stadi, marchi, grafiche e suoni, compresa la sua mitica colonna sonora e la possibilità di giocarla oltre che in singolo anche insieme ai propri amici.

Ma andiamo per ordine: dopo l'ottima introduzione filmata, il menu di gioco ci propone, oltre alla solita Esibizione e alla suddetta Champions, anche la possibilità di intraprendere la modalità Diventa un Mito (abbastanza simile a quella vista in PES 2009) e la Master League, quest'ultima rinnovata per l'occasione con l'introduzione di tre diversi menu in cui gestire rispettivamente tattiche e allenamenti della squadra, la configurazione della partita in corso e tutte le trattative d'acquisto più la gestione di staff tecnico e sponsor, elementi cruciali per la riuscita della propria squadra soprattutto nel caso in cui si decida di partire da zero invece che affidarsi a una squadra già esistente.Tornando alle modalità non manca la possibilità di intraprendere coppe e campionati vari (assente la Bundesliga) anche coi nostri amici grazie alla nuova modalità Comunità, con la quale raggruppare i propri compagni di gioco preferiti dando luogo ad appassionanti sfide. Confermando un trend che vuole un cambio di look ogni anno, anche in questa edizione 2010 i menu di PES sono stati completamente rivisitati dagli sviluppatori, che sono stati comunque bravi a dare alla luce una nuova veste grafica - probabilmente la più lontana dai classici canoni della serie - comunque in grado di non lasciare spaesato il giocatore in nessun momento.



Il prepartita

Prima di scendere in campo occorre scegliere le solite opzioni di gioco, tra le quali la durata del match e la difficoltà: proprio a proposito di quest'ultima occorre aprire una piccola parentesi, consigliando in primis ai giocatori più navigati di partire immediatamente con il livello massimo Campione, dato che a conti fatti gli altri gradi sembrano essere livellati decisamente verso il basso, rendendo anche l'esperienza di gioco a livello Regolare (quello intermedio di default) una passeggiata di salute per gli appassionati storici della serie PES più smaliziati, che dopo un'iniziale fase di ambientamento non troveranno particolari problemi a vincere le partite anche largamente.

Tutto ciò, facendo un confronto con la concorrenza, non avviene in FIFA 10 dove i vari livelli di difficoltà sono più equilibrati tra loro offrendo un tipo di sfida a gradini, frutto di migliori routine di intelligenza artificiale in grado di adattarsi ai settaggi scelti, mentre al contrario in PES 2010 si riscontra solo un generale "imbrocchimento" degli avversari al calare della difficoltà. Nella fase d'impostazione tattica gran parte dei vecchi parametri ha lasciato spazio al pubblicizzato sistema di slider, con il quale impostare il comportamento dei propri giocatori in ogni occasione, dal movimento senza palla proponendosi al portatore alle distanze tra i reparti, dall'altezza della linea difensiva alla possibilità di impostare una specie di libero in copertura tra i due centrali: i valori impostati negli slider sono immediatamente riscontrabili nelle fasi di gioco, al punto da lasciar caldamente consigliare di non trascurare assolutamente questo aspetto tattico prima del calcio d'inizio. Stesso discorso per l'altra nuova introduzione di quest'anno, il sistema di carte individuali, con il quale ogni giocatore ha alcuni comportamenti distintivi rispetto agli altri e che quindi rende l'impiego del calciatore nel suo ruolo ideale ancora più verosimile.


Palla al centro

Quale che sia la modalità scelta per giocare, arriva il momento di calzare gli scarpini e scendere in campo: l'impatto col sistema di controlli richiede una piccola fase di ambientazione iniziale, dato che con l'introduzione delle nuove animazioni per i cambi di direzione essi sono diventati meno immediati rispetto al passato, impedendo da un lato i movimenti e le serpentine innaturali visti nei vecchi capitoli di PES, ma richiedendo dall'altro una certa fluidità di movimento nel controllo per evitare di perdere la palla. Parlando del sistema di gioco non si può fare a meno di tenere in considerazione i famigerati movimenti a 360° implementati quest'anno dagli sviluppatori, movimenti che sembrano essere apprezzabili soprattutto nelle fasi senza palla, svanendo quando il giocatore controllato ha il pallone tra i piedi: prova provata che i famosi binari purtroppo non sono del tutto stati eliminati, altro aspetto in cui PES 2010 deve decisamente migliorare.

La fisica del gioco si conferma invece essere la migliore presente sulla piazza, riscuotendo il proprio successo negli scontri tra i giocatori ma soprattutto nella gestione della palla, implementata in modo realistico con traiettorie e rimbalzi identici a quelli di un pallone reale. Tra le novità di quest'anno troviamo inoltre la (re)introduzione del portiere manuale e la nuova gestione dei rigori, per battere i quali non basta più premere il tiro e dare una direzione ma occorre fare attenzione sia al livello di pressione esercitata sul tasto sia al tempismo nel muovere al momento e al livello giusti la levetta analogica, meccaniche che rendono finalmente anche in PES la lotteria dei rigori una questione di abilità oltre che di intuito e fortuna.




(Trofei: La versione PlayStation 3 di PES 2010 mette a disposizione 29 trofei, dei quali ben 5 d'oro e 11 d'argento. Quelli più interessanti sono dedicati alla vittoria della Champions League sia come giocatore che come allenatore, passando per una serie di vittorie online che offline, in rimonta o in zona Cesarini.)


Fotorealismo?

L'esperienza di gioco di PES 2010 ha dal punto di vista dell'ambientazione un che di magico sin dall'introduzione filmata iniziale, probabilmente una delle migliori mai viste nella serie Konami, esperienza che ha il suo culmine giocando la Champions League, competizione in cui tutti gli elementi grafici concorrono a riprodurre gli attimi che siamo abituati a vedere in televisione. Purtroppo però l'assenza di qualche licenza ufficiale (London FC vi dice niente?) finisce per stonare inesorabilmente con tutto il resto. Scendendo nei dettagli del comparto tecnico, viste le immagini e i video circolati nei mesi passati è forse ridondante dire che il dettaglio grafico dei giocatori e delle loro espressioni facciali in tempo reale raggiunge nuovi livelli di fotorealismo, soprattutto nei modelli dei campioni più famosi, soddisfacendo comunque anche con le sembianze di quelli meno celebri. Le ulteriori animazioni introdotte concorrono come dicevamo a rendere il gioco più fluido e verosimile, limitando il fenomeno odioso dei cambi repentini di direzione a 90° e 180°, anche se il Messi di turno sarà comunque in grado di dare qualche grattacapo di troppo coi suoi dribbling ubriacanti. Gli stadi dispongono buone texture per quanto riguarda il campo da gioco, ma purtroppo ci sono pochi effetti di luce e colori che rendono il tutto un po' "asettico". Dal punto di vista prestazionale la versione PC ha presentato in alcune risoluzioni parte dei problemi storici di framerate su questa piattaforma, facendoci scegliere come migliore per giocare la 720p nonostante fosse possibile selezionare anche la 1080p, ma praticamente mai a 60fps, probabilmente a causa del fatto che l'ottimizzazione del motore grafico anche su PC ha seguito un po' quello delle versioni console del gioco, dove il titolo gira senza alcun patema evidente. Il sonoro vede una serie di musiche prese da brani di gruppi famosi come Keane e Stereophonics, mentre nel tifo si fanno un po' mancare supporto e cori da parte dei tifosi ospiti, anche in occasione di un gol troppo freddi nel festeggiare la propria squadra. La telecronaca, ancora affidata a Pardo e Altafini nella versione italiana, non cambia moltissimo rispetto a PES 2009 presentando i soliti tratti che hanno portato tutti noi ad amare e odiare in maniera diametralmente opposta le uscite del mitico Josè.





COMMENTO:
PES 2010 è il passo avanti nella nuova generazione che tutti quanti avremmo voluto vedere nel 2008, ma a distanza di due anni quella che avrebbe potuto essere un'ottima partenza si trasforma in un qualcosa comunque di ottimo livello, ma che resta troppo ancorato a sé stesso e ai suoi precedenti storici. Le migliorie rispetto all'anno scorso sono senza ombra di dubbio evidenti, così come il comparto tecnico sopratutto in termini di grafica e fisica della palla. Con una concorrenza quest'anno quanto mai in grado di creare seri grattacapi grazie ad un prodotto completo in ogni suo aspetto, simulativo e appagante, sarà poi necessario sfoggiare la migliore modalità online (che purtroppo non è stato possibile provare a causa dei server ancora disconnessi dalla rete in fase di recensione) per garantire ai propri fan quello che cercano da anni. PES 2010 è quindi un titolo che fa del divertimento e della rappresentazione della partita i suoi punti di forza, ma che ha bisogno di diversi innesti futuri per riprendersi il trono della simulazione calcistica per eccellenza. Discorso diverso per la versione PC dove il titolo Konami vince pienamente la sfida.


PRO:
* Più licenze, Champions League ed Europa League
* Rappresentazione della partita e fisica al top
* Il nuovo sistema di slider


CONTRO:
* I binari non sono scomparsi
* Troppo ancorato al passato
* Risposta ai controlli non immediata


VOTO: 8,7



VIDEORECENSIONE PRESENTE SUL SITO
multiplayer.it/recensioni/71273-pro-evolution-soccer-2010-pes-2010-sfida-allultima-pa...











da EUROGAMER.IT



C’era una volta il pallone, fatto di ideogrammi digitali, di undici nomi titolari da “ribattere” completamente. Un pallone che andava “importato”, perché noi europei non eravamo quasi in grado di capirlo, perché ci hanno sempre spacciati per faciloni e quel calcio da “c’era una volta” ce lo spacciavano quasi come troppo complicato per noi…

Sono parole romantiche le mie, ricordi che si fondono con le primissime partite a quel Winning Eleven giappo, con tanto di Roby Baggio col codino, divina copia digitale del suo essere il dominatore della scena. E l’eco di quelle partite, dapprima solo rimediate nei negozi di importazione, si fece così roboante da portare quella saga sui nostri pad tricolori, con l’automatica cancellazione dell’alter ego occidentale, sempre made in Konami, che scattava sulla fascia parallelo al più celeberrimo FIFA (i primissimi ISS Pro, ve li ricordate?).

Da quel momento in poi tutto il resto è storia ma anche un po’ noia, perché la concorrenza per anni ha continuato a sbagliare tutto, campagna acquisti e rinnovi dirigenziali, proclami e interviste del dopo partita. Konami ha dominato inesorabile, Pro Evo ha dato distanze abissali, ha smontato le velleità di altri concorrenti (compreso il This is Football di Sony). Ma poi?
'PES 2010: Pro Evolution Soccer' Screenshot 1

Finalmente nella Master League avremo la possibilità di giocarci le nostre chance europee partecipando alla Champions o all’Europa League.

Poi, quel pallone romantico e romanzato, si è perso per strada. Se mi metto a pensare a PES nella sua fase next-gen, non ce n’è uno che abbia centrato questo cambio di marcia generazionale. E le mie partite migliori le ho fatte con l’ultimo capitolo della serie old-gen, emulato su 360…

È una critica forte, lo riconosco, quasi una mancanza di rispetto per quello che ho sempre ritenuto la migliore simulazione di calcio, la scelta annuale da fare quasi coi paraocchi, pur con tutti i limiti e i difetti che riconosci anche alle cose che ami.

Quest’anno avevo grandissime aspettative: FIFA 09 ha ribaltato le nostre certezze dubbiose? E allora perché mai PES se ne dovrebbe rimanere impassibile? Mi aspettavo evoluzione e rivoluzione, l’ennesimo calcio ai rivali di sempre, come quando il fuoriclasse viene punto nell’orgoglio dalle critiche mosse dalla stampa.
Un filmato con le novità di PES 2010.Video in alta qualità su EGTV

E invece? Ok, una partenza del genere potrebbe farvi pensare ad una totale disfatta, a una goleada subita in casa col pubblico che fischia e che abbandona gli spalti. No, sia chiara una cosa: la mia introduzione bagnata di pessimismo cosmico calcistico viene tutta da un cuore tradizionalmente “pessaro”, che l’anno scorso ha tradito la sua passione, e che quindi aveva quasi voglia di tornarsene, sano e salvo, tra le braccia di Seabass e soci. Ma l’idea di avere un’alternativa, ti porta inesorabilmente a traballare…

Sicuramente PES 2010 è un gran bel gioco di calcio. Di certo è il primo con una forte impronta next-gen. Lo vedi nel dettaglio e nella cura con cui sono stati ricostruiti i modelli virtuali dei calciatori, nella loro caratterizzazione, nello sforzo, prima sempre messo in secondo piano, di dare al tutto la cornice di un evento televisivo.

Dire che l’edizione 2010 ha portato dei cambiamenti soltanto nello stile dei menu di gioco è pericoloso, quanto non veritiero. Un PES nuovo lo si avverte in campo, lo senti nel peso che assume la partita, nella fatica che tocchi con mano a costruire un’azione di gioco, nel ritmo finalmente più cadenzato che richiama i vecchi episodi e si allontana dalla strada più arcade e flipperosa che il gioco aveva ormai imboccato in questi ultimi anni.

L’immediatezza aveva scavalcato troppo l’aspetto simulativo ma il gioco del calcio ha i suoi tempi e un gioco sul calcio dovrebbe rispettarli…

Purtroppo, però, PES 2010 è allo stesso tempo un gioco vecchio e, almeno per certi aspetti, è un po’ il riflesso di se stesso. Il famigerato engine, che avrebbe cancellato dubbi e perplessità su un’effettiva volontà di dare una scossa al franchise, non c’è. Molte delle animazioni storicamente discutibili sono ancora là, come quella della corsa accompagnata dall’effetto elastico palla-piede che visivamente non si riesce più a sopportare.

C’è la Master League, c’è la possibilità di diventare un Mito, di giocarsi la Champions o l’Europa League, ma ormai è tutto un ristagnare, un po’ come le patenti di Gran Turismo. Le novità più interessanti introdotte con le tattiche in versione slider e le card abilità da applicare ai vari calciatori, rinfrescano il gameplay fino a un certo punto.

Perché sì, hanno la loro influenza in partita (a proposito, fareste bene a non sottovalutarne l’efficacia), ma lasciano piuttosto indifferenti chi invece si aspettava qualcosa di nuovo in termini di modalità di gioco.
'PES 2010: Pro Evolution Soccer' Screenshot 2

Il sistema della card con cui gestire le diverse abilità speciali dei calciatori aggiunge un pizzico di strategia nello schieramento dell’undici titolare.

Ma a parte opzioni e licenze ufficiali, la parte del leone, la vera differenza la fa sempre il campo. E se in questo FIFA lo scorso anno ha messo la freccia, beh, in questa nuova stagione PES rimane maledettamente sulla difensiva. Il suo non scoprirsi lo fa rimanere chiuso in area, con poche possibilità di ripartire in contropiede. Avevo enormi speranze, lo ripeto, e ho pensato che la demo fosse sbagliata (e a conti fatti lo è realmente), che la versione preview potesse essere davvero troppo indietro, ma alla fine come detto mi sono ritrovato a giocarci con la speranza di ri-giocarci che pian piano si andava affievolendo.

Il problema principale di Pro Evolution Soccer è che ora sul campo ha un avversario tosto da battere, che lo pressa, lo induce all’errore anche nella stessa circolazione di palla. Lo bracca, per stanarlo e infilarlo con una triangolazione da chiudere con un “a tu per tu” con il portiere.

E ora che FIFA è diventato più di un’alternativa, PES può convincere, ma non essere amato visceralmente, può ritagliarsi uno spazio in cima alla classifica, ma difficilmente riuscirà ad andare in fuga. Anzi, alla lunga rischia di pagare una politica societaria che ha scelto di mettere a disposizione del mister una rosa corta, senza ricambi all’altezza e con l’incognita dell’online (che proveremo una volta che ci daranno l’ok dai server) che campeggia enorme e minacciosa sul suo destino (siamo già al terzo tentativo, caro Takatsuka…).

Il calcio romantico e romanzato di cui sopra, si è fatto muscolare e poco tecnico, e almeno per il momento ha perso la chance di riportare in vetta quel mitico undici titolare…

8/10


www.eurogamer.it/articles/pes-2010-pro-evolution-soccer-recensione_...

weILL
00giovedì 15 ottobre 2009 16:41

da SPAZIOGAMES.IT

Pro Evolution Soccer 2010

Spesso in ambito videoludico ci si convince che quando una serie inizia a manifestare i primi segni di flessione non sia poi un momento da considerare in modo pienamente negativo, in quanto potrebbe corrispondere ad un cambio di rotta importante. Sarebbe troppo semplice però analizzare Pro Evolution Soccer 2010 partendo dal suo recente passato dimenticando l’importanza che il franchise ha avuto nel corso del tempo. Per anni la serie è sempre riuscita ad imporsi a livello qualitativo e per l’elevato grado di divertimento offerto, ma Konami non aveva mai tenuto conto che un bel giorno la concorrenza si sarebbe organizzata seriamente per superarla. Un avvicinamento che Fifa ha compiuto in maniera lenta e graduale in passato, senza dare mai nell’occhio fino alle ultime due eccellenti edizioni, come quei pugili che lavorano l’avversario ai fianchi con pazienza, in attesa del colpo del ko.

Qualcosa è cambiato
L’anno scorso c’eravamo ritrovati con un titolo migliorato rispetto ai disastrosi esordi su console next gen, ma che aveva pagato a caro prezzo gli anni di beatitudine trascorsi da dominatore incontrastato del mercato e senza avversari degni di tal nome. L’exploit della serie Fifa e conseguente innalzamento degli standard qualitativi aveva però fatto ben sperare circa la possibilità di poter ritrovare anche nella saga Konami quel carisma e quello strapotere tecnico che negli anni Novanta aveva incoronato Pro Evolution Soccer come miglior titolo calcistico esistente e che nell’episodio precedente apparivano ancora ben lontani dell’essere raggiunti. Nel corso degli ultimi mesi, alla volontà degli sviluppatori di voler riportare la serie agli antichi splendori riavvicinando tutti gli appassionati di lunga data e correggendo gli errori commessi, avevano fatto seguito promesse importanti quali ad esempio l’intenzione di proporre un sistema di controllo rivoluzionato e idealmente in grado di supportare una libertà di movimento a trecentosessanta gradi, senza per questo snaturare il prodotto ma anzi arricchendo l’offerta con nuove modalità ed un miglioramento di quelle già esistenti e che avevano comunque ben impressionato la passata stagione.
Le modalità a disposizione dell’utente sono in sostanza quelle già viste l’anno scorso e spiccano numerose vecchie conoscenze quali ad esempio l’Esibizione, l’Allenamento, il Campionato Master e il Diventa un Mito, senza dimenticare l’ormai consolidata presenza della Champions League. Soffermandoci brevemente su quest’ultima prima di passare alle altre, è bene precisare che nonostante sia affrontabile attraverso amichevoli o come competizione, sfruttando anche il servizio online, purtroppo ancora una volta non tutte le trentadue squadre partecipanti alla manifestazione possiedono la licenza ufficiale. Come sempre la Master League si rivela una della modalità più avvincenti e ben sviluppate, in quanto sarà possibile prendere in mano le sorti di una delle numerose squadre a disposizione e disputare interi campionati con tanto di competizioni europee e un discreto numero di incontri amichevoli programmati prima dell’inizio della competizione ufficiale. La possibilità di migliorare le caratteristiche del proprio team ottenendo risultati importanti non è certo una novità ma risulta molto ben strutturata sia dal punto di vista del rendimento delle prestazioni che per tutte le possibilità manageriali offerte a livello di trasferimenti. Da questo punto di vista la novità più gradita è idealmente rappresentata dall’opzione Club House, che consente di poter seguire non soltanto la prima squadra ma anche il vivaio, inserendo poi i giocatori di maggior talento in rosa, con tutto ciò che ne deriva a livello di contratti e tenendo sempre un occhio sul bilancio. Ulteriori piccole migliorie sono riscontrabili anche in Diventa un Mito, sostanzialmente identica come struttura e ancora in grado di far evolvere il proprio alter ego virtuale prendendone le sorti fin dalla giovane età e provando a puntare ai massimi traguardi seguendo una carriera di alto livello. Non ci hanno convinto pienamente alcune limitazioni identificabili nel ruolo che è possibile scegliere inizialmente e nella richiesta di passaggio ai propri compagni, oltre alla regia virtuale incaricata di seguire l’azione in campo e questo è un vero peccato considerando il potenziale comunque più che valido e nell’ottica di una modalità che in teoria dovrebbe portare ad ottenere un divertimento idealmente paragonabile ad una vera partita di calcio con degli amici.
Scendendo in campo ci si accorge che non tutto è andato per il verso giusto. Le possibilità di personalizzazione tattiche effettuabili prima di ogni partita risultano sicuramente molto ben implementate e convincenti nel complesso, con l’introduzione della novità rappresentata dal “repertorio giocatore” che consente di assegnare ad ogni atleta una particolare card abilità modificandone il comportamento in campo e sfruttando dinamiche d’intelligenza artificiale che appaiono molto ben interpretate e nettamente più distinguibili rispetto al passato. Ogni calciatore dispone del proprio repertorio personale e solo sfruttando il tutto alla perfezione è possibile ottenere dagli atleti il meglio di cui dispongono.
Le partite vere e proprie risultano supportate da un bilanciamento ottimale a livello di sfida e dalla possibilità di dare il via ad azioni spettacolari già dalle prime partite, anche se per padroneggiare al meglio tutte le abilità in possesso dei giocatori più tecnici sarà necessaria un po’ di pratica. Ciò che però lascia perplessi, rispetto alle previsioni, è la mancanza di un tangibile miglioramento a livello di movimenti in campo, in quanto i calciatori appaiono ancora legati alle classiche otto direzioni e solo con molta attenzione è possibile riscontrare delle sostanziali differenze rispetto al passato. L’ottima fisica implementata appare infatti come una logica conseguenza dei “vincoli” appena citati, in quanto difficilmente vi potranno essere traiettorie anomale, passaggi sbagliati ed errori dovuti all’esecuzione di tiri fuori misura. Questo è un vero peccato in quanto il tutto risulta ancora troppo legato ad una meccanica fin troppo schematica ed anche la giocabilità ne risente risultando nel complesso un po’ ridimensionata, senza purtroppo dimenticare ulteriori problemi tecnici.

Uniti per vincere
A livello di gameplay è possibile riscontrare le principali migliorie introdotte da Konami in questa stagione. Come sempre l’azione si sviluppa seguendo un ritmo piuttosto elevato, anche se decisamente inferiore alla precedente edizione, ed è possibile riscontrare diverse interessanti novità sotto il profilo dell’approccio da adottare. In chiave difensiva il contrasto semplice appare meno efficace che in passato per sottrarre la palla all’avversario, così come il controllo dei giocatori richiede più precisione dall’utente e la scelta di raddoppiare la marcatura si rivela spesso molto utile, anche se deve essere utilizzata in maniera intelligente per non correre il rischio di affaticare troppo i propri calciatori. L’applicazione di uno schema di gioco valido e in grado di sfruttare pienamente le caratteristiche della propria squadra consente di poter far funzionare alla perfezione il meccanismo tattico ideato, in cui in base al team scelto potranno essere messe in mostra le qualità degli uomini di maggior talento.
Rispetto al passato l’esecuzione del passaggio filtrante non porta mai ad un uno contro uno semplice ed immediato, in quanto le squadre avversarie sono sempre molto ben organizzate in difesa e, allo stesso modo, l’azione individuale del singolo campione non condurrà mai a risultati apprezzabili. La ricerca del gioco di squadra, proprio come avviene in Fifa 10, si rivela infatti non soltanto l’unica maniera per poter superare gli avversari più forti ma consente di ottenere il massimo anche dal punto di vista della spettacolarità, in quanto la riproduzione degli atteggiamenti adottati in campo dalle squadre reali si rivela estremamente convincente e facilmente riconoscibile in quelle che sono le impostazioni standard del gioco. Questo non vuol dire però che non sia possibile stravolgere l’assetto di ogni squadra e variandone gli elementi principali, in quanto nonostante i limiti imposti dagli uomini a propria disposizione, le possibilità implementate dagli sviluppatori consentono di preparare al meglio ogni partita personalizzando numerosi parametri. Potrete ad esempio scegliere di adottare una manovra più veloce o fare più possesso di palla, tenere la difesa alta o agire in copertura, sacrificare il gioco sulle fasce concentrando l’azione nella parte centrale del campo e molto altro ancora, in base a come vorrete condurre la gara e tenendo sempre bene a mente che gli avversari non resteranno certo a guardare.
Giocando ai livelli di difficoltà più elevati è infatti possibile riscontrare, nelle azioni del team che affronterete, un’evidente predilezione per il gioco di prima o al massimo con due tocchi, che porterà spesso ad un incremento del ritmo nelle fasi di maggior forcing e ad un conseguente “congelamento” del ritmo con un ragionato possesso palla una volta acquisito un risultato di vantaggio. Tutto ciò senza che vi siano rallentamenti in campo e con il supporto di un’intelligenza artificiale davvero di ottimo livello anche se, come descriveremo a breve, in qualche modo “guidata” da alcune scelte adottate a livello tecnico.

Ogni partita è una finale
Dal punto di vista tecnico è possibile riscontrare alcune scelte non sempre felici. Ciò che colpisce è la discontinuità qualitativa implementata, elemento che si ripercuote anche nel gameplay rendendo l’esperienza ludica molto meno coinvolgente rispetto a quello che sarebbe stato il reale potenziale a disposizione del gioco. Graficamente il lavoro svolto per quanto riguarda i modelli poligonali dei calciatori può dirsi di eccellente livello, tutti assomigliano alle controparti reali per movenze, caratteristiche fisiche e fisionomia. Le squadre appaiono perfettamente riprodotte in termini di divise e per quanto riguarda gli stadi, anche se da questo punto di vista il tutto risulta ancora piuttosto datato e privo di elementi poligonali in grado di trasmettere pienamente l’esperienza di un evento sportivo di alto livello, a causa di un pubblico davvero sottotono per dettaglio e terribilmente statico in quanto ad animazioni, cosa è possibile riscontrare anche negli elementi a bordo campo. Questo difetto è purtroppo riconducibile ai primi episodi della serie ed è un peccato riscontrare che non siano stati fatti significativi passi in avanti sfruttando al meglio l’architettura hardware di PS3 e Xbox 360. I manti erbosi al contrario hanno subìto un sostanziale miglioramento rispetto all’anno scorso in termini di fedeltà ai campi di gioco. L’engine poligonale ci ha invece convinto: finalmente svolge il proprio lavoro come si deve e con un frame rate sempre costante. Durante le numerose partite da noi effettuate non ci siamo mai ritrovati di fronte ad alcun rallentamento ed anche in occasione delle azioni più rapide il comportamento dei giocatori in campo si è dimostrato sempre convincente. Uno degli aspetti che più di tutti ci ha lasciati perplessi è da ricercarsi nelle animazioni dei giocatori. Gli atleti non dispongono infatti di quella naturalezza che ci saremmo aspettati di trovare, ma anzi sono accompagnati da movimenti “ciclici” che nel complesso risultano ancora datati e non certo validi dal punto di vista estetico soprattutto in occasione dei contrasti di gioco e della corsa, a maggior ragione considerando l’evoluzione che queste dinamiche hanno subito nel corso degli ultimi anni.
Positivo il comparto sonoro per quel che riguarda la telecronaca in italiano, comunque contraddistinta da alcune sbavature in relazione al commento di alcune azioni di gioco. I cori dei tifosi non convincono per qualità e realismo, mentre le musiche di sottofondo che accompagnano i vari menu di gioco sono perfettamente nella media.
Le numerose modalità messe a disposizione del giocatore risultano molto valide dal punto di vista della varietà, contribuendo a rendere il gioco interessante e attestando la longevità ad un livello molto alto. Il problema di Pro Evolution Soccer 2010 non è quindi da ricercarsi nell'incapacità di scatenare divertimento o nell’assenza di soluzioni valide, ma in quegli elementi che ancora oggi non sono stati ottimizzati a dovere e che, a conti fatti, risultano ancora lontani dall’essere perfetti. Nonostante siano evidenti gli sforzi compiuti, resta il fatto che la serie non appare ancora in grado di esprimere il suo massimo potenziale e ciò a prescindere da qualsiasi confronto diretto con il rivale FIFA. Tutti coloro che hanno avuto modo di vivere l’epoca d’oro di questa saga calcistica sanno bene cosa può fare Konami e cosa ancora manca per compiere quel salto di qualità tanto atteso quanto sperato, solo allora si potrà parlare davvero di un divertimento totale e privo di quei piccoli e grandi difetti che ormai da alcuni anni affliggono il gioco non consentendogli di raggiungere standard elevati. Come ultima considerazione vogliamo precisare che durante le nostre partite non è stato possibile testare il comparto online causa indisponibilità dei server, tuttavia non appena possibile avremo modo di approfondire anche questo aspetto, integrando la recensione a beneficio di tutti.

Commento Finale
Pro Evolution Soccer 2010 è un titolo oggettivamente immediato e giocabile, come da tradizione della serie. L’ultimo esponente della saga calcistica Konami attinge però ancora troppo al suo passato non riuscendo ad offrire un’esperienza ludica completamente convincente né ricca di possibilità come ci si sarebbe aspettato inizialmente. Dal punto di vista tecnico, come analizzato in sede di recensione, il gioco abbina ottime cose ad altre meno convincenti quali ad esempio la deludente rappresentazione grafica degli stadi e delle animazioni dei calciatori che ricordano in maniera preoccupante i precedenti capitoli, offrendo una discontinuità che fortunatamente non danneggia eccessivamente il gameplay ma ridimensiona il divertimento offerto. Le scelte operate per quanto riguarda il sistema di controllo, risultano sostanzialmente simili a quelle della passata stagione, tuttavia la risposta ai comandi è come sempre convincente: i giocatori rispondono con tempismo ai comandi impartiti e la costruzione della manovra avviene in modo molto naturale.
Il difetto principale risiede quindi nel tempo non investito a rivoluzionare la serie quando vi erano stati i primi segnali di allarme, in quanto considerato nell’ottica degli standard qualitativi raggiunti attualmente dal rivale Fifa 10 è possibile sì notare gli sforzi compiuti dagli sviluppatori per rinvigorire PES, ma allo stesso tempo si ha la netta sensazione di una produzione ancora non ottimale e bisognosa di diverse migliorie, quello spunto vincente in grado di fare la differenza a livello tecnico e strutturale. Ogni appassionato come sempre deciderà il vincitore della sfida calcistica di questa stagione in base alle proprie esperienze ed ai propri gusti, ma Konami con questa nuova edizione del proprio titolo calcistico, si ritrova sfortunatamente ancora indietro rispetto alla diretta concorrenza, sebbene un primo evidente passo nella direzione giusta sembra finalmente averlo fatto.



PRO & CONTRO - Pro Evolution Soccer 2010

+
Gameplay immediato e divertente
Engine poligonale finalmente fluido
Numerose possibilità tattiche e strategiche
Intelligenza artificiale dei portieri di ottimo livello

-
Comparto tecnico discontinuo
Poche licenze a disposizione
Ancora lontano dagli standard attuali



VOTI SPAZIOGAMES
8,0 Grafica
8,0 SONORO
8,0 GIOCABILITÀ
8,5 LONGEVITÀ
8,2 GLOBALE

VIDEORECENSIONE PRESENTE SUL SITO
www.spaziogames.it/recensioni_videogiochi/console_playstation_ps3/9726/pro-evolution-soccer-2...









da GAMEPLAYER.IT


PES 2010
per XBox360

Pronti alle azioni spettacolari?


Konami alla riscossa

Dopo i deludenti ultimi tre anni, in cui la saga di Pro Evolution Soccer si è vista privare dello scettro di miglior simulatore calcistico videoludico, la Konami ha deciso finalmente di mettersi a lavorare sul serio, sfornando, o meglio cercando di sfornare, un titolo rinnovato, più completo e curato dei precedenti. Seppur alla resa dei conti il diretto concorrente pare essere ancora molto lontano, non possiamo certamente negare che PES 2010 rimanga un titolo che come pochi riesce ad attirare su di sé tutta l’attenzione degli amanti del genere, riuscendo a piacere nonostante il netto divario con il concorrente EA

Per un pugno di licenze

PES 2010 parte dalla base della scorsa edizione, con un’attenzione particolare sulla licenza ormai acquisita della Uefa Champions League, il punto cardine del capitolo 2009. Tramite questa esperienza, che capeggia nel menù iniziale del gioco, potremo vivere il torneo in esclusiva, con le squadre partecipanti, peccato che in realtà non siano nemmeno tutte quelle presenti nella manifestazione. Dopo una bellissima introduzione al torneo, che già viene presentato nell’intro iniziale del gioco, potremo, creare la modalità dei gironi e il numero di squadre partecipanti e, dopo aver scelto la nostra squadra del cuore, tentare di portarla al successo della coppa dalle grandi orecchie! La disponibilità delle licenze ha fatto sì che tutte le chicche del caso potessero rispecchiare la modalità, come gli scoreboard, la presentazione pre partita, l’inno della competizione e i loghi tra cartelloni pubblicitari e quant’altro. Nonostante la confermata licenza della Champions come detto, il blocco delle licenze possedute dal titolo giapponese è ancora scarno, con i soliti campionati licenziati e i pochi palloni disponibili. Inoltre anche il database dei giocatori non è aggiornato, rimasto indietro ad almeno due settimane prima della fine del mercato estivo, e con i trasferimenti non aggiornati di alcuni giocatori “secondari” che non hanno fatto molto parlare di sé (come ad esempio Almiron ancora alla Juve seppur passato al Bari). Nulla da dire però sulla riproduzione estetica delle squadre licenziate, il fiore all’occhiello del titolo che grazie alla cura maniacale degli sviluppatori, è sempre piacevole guardare gli spezzoni di animazione che regala il titolo a gioco fermo. Dal punto di vista delle altre modalità, oltre alla già citata Champions League, vi è anche la riconferma della modalità Diventa un mito, dove impersoneremo un giocatore creato da zero, conquistando la fiducia del mister prima, della squadra e del ct della Nazionale dopo. Questa è la modalità probabilmente più bella e particolarmente curata che offrono gli sviluppatori per PES 2010, oltre a risultare decisamente migliore di quella offerta dalla concorrenza. Correre per il campo col rischio di essere sostituiti sarà molto stressante, ma gli sforzi non saranno vani poiché appena il mister ci prenderà in considerazione acquisiremo ulteriormente fiducia nel nostro alter ego e lo porteremo a diventare quel “mito” che abbiamo sognato di essere fin dai primi calci al pallone che davano nei cortili! Invariata anche la modalità Master League, modalità che permette al giocatore di creare il classico “Dream Team” di fuoriclasse a colpi di PESMilioni ottenuti vincendo le partite. Tramite il sistema di crescita dei giocatori, potremo acquistare giovani promettenti ma vedremo anche i nostri fuoriclasse di oggi andare in declino avanzando con gli anni.

Maledetto vecchio sistema di controllo

PES 2010 almeno per ciò che concerne le modalità è rimasto tale e quale alla versione 2009. Peccato però che questo concetto di “già visto” lo si sente appena si scende in campo. Il feeling col pallone è rimasto invariato, e si porta dietro tutti i difetti del caso, da tre anni a questa parte contestati al team di sviluppo giapponesi. E’ anche frustante ripetere che purtroppo controllando i giocatori si senta una pessima fluidità, con movimenti tozzi e pesanti, quasi totalmente guidati e per nulla soddisfacenti. Purtroppo il pallone segue otto-sedici direzioni precise e il giocatore irrimediabilmente va a cozzare contro questi binari preimpostati che limitano l’esperienza di gioco all’osso. Il tutto trova nella spettacolarità l’unico punto di forza che il gameplay può regalare. Il fatto che i movimenti dei giocatori in campo siano ormai prevedibili, compresi quelli del pallone, apre spazi sicuri ai più navigati del titolo, poiché, attraverso delle combinazioni di prima e filtranti, si arriva facilmente all'uno contro uno col portiere, o a costruire un’azione di gioco tanto spettacolare quanto letale. In tal senso è stata migliorata la difesa, più bassa e compatta, spesso che va in pressing o al raddoppio, cercando di non lasciare mai la vita facile ai vari Messi, Cristiano Ronaldo e company. Anche il feeling col tiro è migliorato, tirare da fuori con un certo giocatore non vuole dire più un gol automatico, ma una serie di fattori determineranno la buona riuscita o meno della conclusione in porta. Il portiere a primo impatto è stato reso una fortezza, ma più in là con l’esperienza si riuscirà a superare senza troppe difficoltà di sorta. Quello che doveva essere il punto cardine di miglioramento del gioco dal punto di vista del gameplay, ovvero una maggiore profondità dei settaggi degli schemi di gioco, si rivela essere una trovata mezza riuscita. Seppur figurino molte opzioni di gioco, dal pressing al comportamento difensivo/offensivo, passando alla varie strategie d’attacco personalizzate e standard già presenti, il tutto appena si entra in campo non incide più di tanto sull’andamento della gara, rendendo dunque quasi totalmente inutile star lì a perdere la testa tra i settaggi visto che basterà giocare normalmente per avere la meglio sulla CPU. CPU che è stata notevolmente migliorata per quanto riguarda il gioco palla al piede. Le squadre più forti inventeranno azioni di prima, con tocchi veloci e rapidi cambiamenti difronte, verticalizzazioni e filtranti da paura. Ci vorrà davvero la miglior attenzione per non far passare il pallone o bloccare i giocatori senza costringersi ad affidarsi al portiere che si travesta da Superman. Se gli avversari saranno andati in vantaggio, o se la squadra è medio-bassa e non sta perdendo, si accontenteranno del risultato provando a congelare la partite con la classica melina e il classico torello, fin dietro al portiere. A quel punto tutta la squadra non tenderà più a sbilanciarsi, ma terrà le posizioni anche in momenti in cui saremo noi stessi ad essere sbilanciati. Ovvero la regola dice “se la partita va dalla tua, addormentala e non rischiare”, ed in questo senso la CPU esegue alla lettera il comando. Avremmo preferito inoltre che il gioco si facesse più maschio, mostrando più contrasti fallosi e con qualche cartellino sventolato a partita, proprio come accade nelle partite reali e proprio come è stato fatto dai canadesi della EA Sports con FIFA 2010. Invece, purtroppo, si rischia di finire sempre le partite con zero falli subiti e mai un’interruzione, in puro stile arcade. Probabilmente però, le potenzialità e il divertimento che può offrire PES 2010 devono essere riscontrate tutte sul gioco multiplayer, in locale o online. Per quanto riguarda il locale, con un numero massimo di 4 giocatori in contemporanea, si possono organizzare tutti i tornei che si vogliono, dalla Champions ai vari campionati licenziati, in sfide 2vs2 che garantiranno tantissime ore di divertimento agli appassionati, magari dopo una bella giornata in cui la scuola non andava molto giù, e la si salta per far due partite a PES! Per ciò che concerne il comparto multiplayer, la promessa di Seabass e il suo team era quella di poter regalare finalmente dei server all’altezza del caro vecchio PES 4, o quantomeno di Pro Evolution Soccer 6. A primo impatto è davvero così, senza nemmeno un filo di lag, con una risposta ai comandi leggermente più lenta di quella in offline, ma è presto per giudicare poiché i server nelle prime battute sono totalmente vuoti e bisognerà aspettare che raggiungano un certo carico per essere giudicati idonei o no per supportare la modalità multiplayer nei mesi di punta che avrà il titolo. Permane ancora la sfida 1vs1, senza possibilità alcuna di ricreare le sfide 2vs2 come accadeva nei vecchi capitoli. Fortuna vuole che il vasto ventaglio di scelta per le modalità offline non faccia mancare tanto il 2vs2 online, ma di certo se paragonato alla maxi-esperienza che il diretto avversario EA può regalare ai suoi fan, si può concludere che il comparto multi di PES 2010 come qualità e quantità è soltanto sufficiente.

Messi, ti si vedono i pori della pelle!

Dal punto di vista grafico, PES 2010 mostra tutto il suo splendore com’è sempre stato. La grafica è stata notevolmente migliorata, resa più dinamica e viva, e i giocatori già quasi perfetti come da storia sono stati ulteriormente arricchiti di dettagli che li rendono del tutto simili alla loro controparte reale. Possiamo apprezzare come la pelle dei giocatori mostri addirittura la peluria, i capelli hanno finalmente stile e forma non distaccato dal resto del corpo, e le animazioni facciali sono a dir poco superlative. Anche con una visuale della telecamera impostata a Grandangolo, è possibile riconoscere ogni singolo giocatore di maggior parte delle squadre presenti nel gioco, tutti curati nei minimi dettagli anche come movenze relative alla corsa, al progressione palla al piede e alla preparazione-esecuzione di un calcio piazzato. Le altezze e la corporatura dei giocatori sono state riprodotte fedelmente, ed è possibile distinguere in una partita varie sfumature di altezza e fisico. Fisico che comunque non va ad incidere troppo nel gameplay, e di ciò ce ne dispiace parecchio. Non convincono ancora le movenze dei giocatori per ciò che concerne il feeling col pallone, dove anche esteticamente si fa vedere tutta l’incapacità del team di sviluppo nel creare movimenti credibili ed armoniosi e non forzati e troppo guidati. Eccellenti invece tutte le introduzioni e i filmati, realizzati con la grafica del gioco. Le introduzioni alla partita sono molto coinvolgenti, che sia una match di nazionale, con una parte dell’inno che viene riprodotto, che sia un match di Champions, anche in questo caso con l’inno in sottofondo, o che sia un semplice match di campionato, i giocatori faranno il loro ingresso in una presentazione molto credibile del match. Le animazioni durante un gol sbagliato, un’esultanza o un fallo sono davvero realizzate bene e il motore grafico si mostra in tutta la sua bellezza. E’ davvero un peccato che tale potenzialità non vengano sfruttate nel gameplay. Il manto erboso è stato arricchito molto assieme a tutto il comparto grafico, ma resta ancora qualche perplessità riguardo agli stadi, ancora lontani dal match e freddi ospitanti dei 90 minuti. Il comparto audio invece è realizzato bene a metà. La telecronaca Pardo-Altafini è all’altezza solo per il commentatore italiano, con ottimi spunti di dialogo e descrizione dell’azione, sempre molto attivo e presente nel gioco, anche se manca di carisma nelle fasi più concitate del match e durante occasioni specifiche quali gol e falli. Il commentatore brasiliano invece è ancora troppo lontano dal poter offrire divertimento all’ascolto, seppur ci metta tutta la buona volontà. Pochi spunti, poche frasi ad effetto, vi porteranno presto a disattivare la telecronaca e mettere le cuffie dell’ipod alle orecchie durante le vostre sessioni di gioco. Non convincono nemmeno gli effetti degli stadi e i cori dei tifosi, ancora troppo distanti dal gioco e lontani dagli standard eccezionali dei precedenti capitoli di gioco. Fortunatamente, la soundtrack è licenziata e godibile oltre che azzeccata e mai pesante.

Rimandato o sufficiente?

PES 2010 sicuramente fa un passo in avanti verso la riproposta di un titolo valido, ma è ancora molto lontano dai vecchi fasti in cui sbaragliava la concorrenza che era davvero molto penosa. Il team giapponese da due anni ha pagato caro il fatto di essersi seduto sugli allori dopo il successone e anche quest’anno la storia non cambierà. Però bisogna ammettere che la buona volontà di guadagnare terreno è evidente, ma i diretti concorrenti non solo non sono stati a guardare, ma hanno sfornato un titolo a dir poco perfetto. Tutto sommato, PES 2010 resta un bel gioco, nel complesso più che sufficiente se non viene paragonato a nessun altro titolo e viene giudicato nella sua sostanza. Tante modalità di gioco, realizzazione grafica maniacale e chicche sparse di qua e di là, arrivano là dove il gameplay non riesce ad arrivare. Dunque PES 2010 merita sicuramente una chance da tutti coloro che amano il gioco più seguito d’Europa, e se l’editor del gioco permetterà agli smanettoni di PC di sfornare qualche patch è un’altra buona ragione di sforzarsi e provare ad entrare nel vivo del gioco. A voi giudicare se quest’edizione può soddisfare o meno il vostro concetto di “gioco di calcio” e le vostre esigenze.


www.gameplayer.it/recensione/pes_2010


weILL
00giovedì 15 ottobre 2009 16:42

da GAMEFUN.IT

Pro Evolution Soccer 2010
Lo abbiamo amato, osannato, consumato e adorato per anni, torneremo a farlo di nuovo? Pes 2010 è qui con noi!



Ed eccoci nuovamente qui, siamo giunti alla versione 2010 di Pro Evolution Soccer, e per questa occasione abbiamo deciso di utilizzare un metodo di recensire leggermente diverso dal solito. Ricorderete senz'altro le promesse tanto sventolate nel periodo estivo da Konami su come sarebbe stato il nuovo PES, bene, se non le ricordate, vi rinfrescheremo la memoria noi, elencandole tutte tra poco, e andremo a giudicare per ogni singolo elemento, il lavoro svolto dai programmatori. Pro Evolution è infatti un icona nel mondo videoludico, sopratutto per gli appassionati di calcio, ma da un paio di anni, sta deludendo sempre più frequentemente le aspettative. Aspettative che salgono alle stelle proprio grazie alle promesse e agli annunci fatti dai programmatori nei mesi che precedono l'uscita del gioco e che non vengono completamente mantenute. Andremo quindi a giudicare il gioco in base agli annunci fatti ed alle dichiarazioni rilasciate, dando quindi maggior importanza alle parole di Konami piuttosto che alla resa complessiva del gioco. Ci vuole dunque una premessa, visto il tipo di approccio differente dal solito: il calcio secondo Konami, ci piace e lo amiamo, per una semplicissima ragione, riesce a divertire e a catturare il giocatore come nessun altro, il punto è che la concorrenza ha fatto passi da gigante, e se prima non aveva nulla da mettere in mostra, ora ha parecchie cosa da farsi invidiare, la maggior parte delle quali rientrano nell'elenco dei miglioramenti promessi da Seabass e dai suoi uomini. Per questo motivo ora il divertimento garantito da PES rischia di non essere più sufficiente per mantenere il posto sul trono, e sopratutto per rianimare l'amore che alcuni fans hanno ormai perso da tempo.


Le aspettative

• “Grafica, animazioni e movimenti completamente rinnovati, con particolare attenzione alle espressioni dei giocatori e al cambiamento dei movimenti rispetto alle condizioni del campo di gioco. Le animazioni dei dribbling e i tiri in porta, così come le abilità e tecniche individuali, sono state evolute per farne l'edizione più realistica in assoluto”.


Queste parole sono tratte direttamente da comunicati ufficiali, e riguardano principalmente quelli che sarebbero dovuti essere i miglioramenti a livello visivo del gioco, analizziamoli con ordine. Si parla di grafica, animazioni e movimenti completamente rinnovati. Vero, ma solo in parte. Graficamente il gioco è migliorato moltissimo ed ora abbiamo davanti a noi, stadi imponenti, e pieni di pubblico tridimensionale, vivace e colorato, una illuminazione quasi perfetta che ricrea ottimamente le diverse fasi della giornata, e le condizioni atmosferiche ed una riproduzione dei volti impeccabile, però non si può ancora parlare di una “completa” rivoluzione. Il motore di gioco infatti è sempre lo stesso, seppur ora riesca a gestire senza cali di frame rate, una quantità maggiore di poligoni, una serie di texture molto più realistiche (quelle della pelle in particolare) ed un sistema d'illuminazione dinamico davvero interessante. Le proporzioni dei giocatori sono come sempre impeccabili, ma si notano ancora delle imperfezioni, sopratutto per quanto riguarda i pantaloncini dei calciatori, ancora troppo lunghi e le collisioni poligonali non sono ancora perfette come dovrebbero.

Apriamo ora il capitolo “animazioni”, anche in questo caso viene sponsorizzato un rinnovamento completo, che ovviamente però non risulta tale. La maggior parte delle animazioni è sempre quella di un tempo, sopratutto quella della corsa, veramente fuori luogo, i giocatori corrono ancora allo stesso modo del 2009, sembrando uomini meccanici privi di qualsiasi legamento muscolare. Alcuni frame inoltre non si legano ancora perfettamente l'un l'altro e per questo non riescono a ricreare quella sensazione di fluidità che tanto servirebbe. Dobbiamo però far notare che sono state aggiunte una discreta quantità di nuove animazioni, durante il controllo di palla, in occasione di alcuni tipi di passaggi, oppure mentre si effettuano la corsa lenta palla al piede con cambi di direzione o diversi tricks. Queste nuove animazioni sono globalmente ben realizzate (alcune davvero spettacolari), fluide e aiutano ad ampliare un repertorio di movimenti che ora raggiunge un livello sufficiente, ma che non si può definire assolutamente come “completamente rinnovato”. Sotto questo fronte si vede l'impegno messo da Konami, grazie anche alle sessioni di motion capture realizzate con Messi, ma il lavoro da svolgere è ancora molto, sopratutto visti i livelli raggiunti dalla concorrenza sotto questo punto di vista. Ci sentiamo quindi in dovere di consigliare vivamente a Konami di lavorare e dedicare molto tempo per migliorare questo aspetto del gioco in futuro! Graficamente soddisfatti ma con un pizzico di amaro in bocca per le aspettative sulle movenze dei calciatori. Proseguiamo.


• Gameplay realistico, in grado di metterti sempre alla prova e di costringerti ad un gioco strategico e reazioni immediate, proprio come avviene sul campo: portieri più versatili, maggiore realismo delle punizioni (rispetto alla precisione ed al posizionamento del tiro) e difesa a zona più intuitiva.

Qui amici si entra forse nell'ambito più importante del gioco: il gameplay. Viene citato dai programmatori uno sviluppo più realistico di quest'aspetto, e udite udite, è realmente così. Il gameplay ha subito un netto cambiamento, sopratutto rispetto alla versione 2008 e 2009. Questa edizione è infatti di gran lunga più lenta e la manovra di gioco dovrà per forza essere ragionata e sviluppata attraverso attente trame di passaggi. Prevale quindi il gioco strategico, ed il ritmo blando, ma non vengono comunque tralasciate le accelerazioni improvvise e le triangolazioni veloci che scardineranno le difese avversarie esaltando in particolar modo i giocatori più dotati. E' infatti notevole la differenza che si prova giocando con squadre del calibro dell'Inter o del Barcellona, rispetto alle più piccole Bologna, Parma, Chievo. Le prime, una volta superata la metà campo offriranno soluzioni d'attacco maggiori, potendo puntare occasionalmente anche sugli spunti dei singoli, (ridimensionati per un maggior realismo), mentre le seconde, adotteranno stili di gioco improntati più sulla corsa, la difesa massiccia ed il contropiede. La nota dolente forse è da imputare a quelle “reazioni immediate” che vengono citate nel comunicato, dove invece la presenza dei soliti “binari” ed una risposta ai comandi leggermente meno veloce penalizzano il gioco sotto questo aspetto. Non viene citato il tanto blasonato movimento a 360° in queste aspettative in quanto risalgono evidentemente ad un periodo nel quale questa features non era ancora prevista, ma essendo ovviamente presente, merita una valutazione in quanto rappresenta potenzialmente un punto di svolta. Solo potenzialmente però, infatti l'ostinatezza di Konami nel mantenere i “binari” ed una leggera imprecisione, rendono questo movimento a tutto tondo, un po spigoloso. I cambi di direzione ora avvengono in tutte le direzioni, ma si ha ancora la sensazione che i giocatori si muovano con traiettorie secche piuttosto che curvilinee, questo aiuta i giocatori ad effetture i dribbling, ma la fluidità ne risente. Pienamente soddisfatti del cambio di gameplay, stimolati dall'introduzione del nuovo controllo ed infine nauseati dalla immancabile presenza dei binari. Procediamo.



• Esperienza online migliorata. Un nuovo team è interamente dedicato a migliorare il gioco online e gli altri aspetti quali i contenuti scaricabili, la frequenza degli aggiornamenti, eccetera.

L'anno passato Konami non si sarebbe minimamente potuto permettere di dedicare un intero team ad un solo settore, questa volta però grazie al netto ampliamento del gruppo, è stato possibile suddividere la mole di lavoro ed i risultati saranno sicuramente migliori. L'online NON abbiamo potuto testarlo ancora a fonde, e quindi non possiamo dirvi se laggherà o meno, ma possiamo assicurare che i nuovi server utilizzati da Konami, messi a disposizione direttamente da Sony e Microsoft, faranno la differenza. Gradite novità sono comunque confermate nella struttura delle modalità online, ora molto più varia ed appagante. Si potranno infatti orgnizzare svariate tipologie di tornei, sfruttando in particolar modo le licenze della UEFA Champions League. L'intento di Konami di creare una vera e propria comunità di giocatori sulla rete è evidente, ed un approfondito sistema di statistiche ne è la prova. Dite addio inoltre alle poco pratiche Konami ID e Game ID, che spesso e volentieri creavano più problemi che altro e date il benvenuto ad un sistema di aggiornamento rose, a detta dei programmatori, molto più frequente e tempestivo del passato. Per un completo Test rimanete sintonizzati.




Pro
Grafica molto piacevole
Ritorna la ricerca del realismo
Online finalmente adeguato
Divertente come sempre
Master League quasi insuperabile

Contro
Parco animazioni ancora troppo ridotto
Animazione della corsa dei giocatori inguardabile
Eliminate quei binari per favore!
Mancanza di alcune licenze


Grafica: 9.0 | Sonoro: 8.5 | Giocabilità: 8.5 | Longevità: 9.5

Globale: 8,6



www.gamefun.it/?view=recensione.php&viewid=2279

weILL
00giovedì 15 ottobre 2009 16:42
genomakiller
00giovedì 15 ottobre 2009 18:56
Io ho visto la videorecensione di Spazioghei...e sono rimasto così [SM=x35303]

...non tanto per quello che dicevan, ma per quello che vedevo...cioè animazioni demmerda...solita corsa robotica, movimenti della ciolla...si, il gameplay magari poi ti porta a non far caso a certe cose, ma siamo nel 2010 e a breve queste console diventeranno obsolete, ma qualcuno lo ha riferito a Konami?!?!? [SM=x35304]

PS - ma si sa se si possono simulare le partite anche in mod. Diventa un mito, cioè stare in panca a sorbirsi le partite accellerate no!!!
baund-and-baund
00giovedì 15 ottobre 2009 20:12
qualcuno mi chiarisce ciò che hanno scritto?

spaziogames

tuttavia la risposta ai comandi è come sempre convincente: i giocatori rispondono con tempismo ai comandi impartiti e la costruzione della manovra avviene in modo molto naturale.


multiplayer

contro:
- Risposta ai controlli non immediata


...ma a chi devo credere?

b.
|Neelix|
00giovedì 15 ottobre 2009 20:40
Re:
baund-and-baund, 15/10/2009 20.12:

qualcuno mi chiarisce ciò che hanno scritto?

spaziogames

tuttavia la risposta ai comandi è come sempre convincente: i giocatori rispondono con tempismo ai comandi impartiti e la costruzione della manovra avviene in modo molto naturale.


multiplayer

contro:
- Risposta ai controlli non immediata


...ma a chi devo credere?

b.




Devi aspettare la versione definitiva 100%... [SM=x35315]
weILL
00giovedì 15 ottobre 2009 20:41
Re:
genomakiller, 15/10/2009 18.56:

Io ho visto la videorecensione di Spazioghei...e sono rimasto così [SM=x35303]

...non tanto per quello che dicevan, ma per quello che vedevo...cioè animazioni demmerda...solita corsa robotica, movimenti della ciolla...si, il gameplay magari poi ti porta a non far caso a certe cose, ma siamo nel 2010 e a breve queste console diventeranno obsolete, ma qualcuno lo ha riferito a Konami?!?!? [SM=x35304]

PS - ma si sa se si possono simulare le partite anche in mod. Diventa un mito, cioè stare in panca a sorbirsi le partite accellerate no!!!



La demo l'hai provata credo e penso ti possa fare un'idea migliore tu col pad in mano che vedendo un video. Non capisco questo cadere dal pero ogni volta.

(in ogni caso te sfonno [SM=g1432559] )


per il PS, non lo so.. a sensazione non credo sia presente quell'opzione dato che in master ci sono più cose da fare, al contrario del diventa un mito dove le opzioni sono rimaste praticamente le stesse (con la differenza di avere Europa league e champions all'interno di essa)
genomakiller
00giovedì 15 ottobre 2009 20:50
Re: Re:
A maggior ragione, dato che provando la demo avevo già questa sensazione (non accorgersene è da ultrafanboy o da ultra "problemi di vista")...ma c'era la tenue speranza della vecchia build...

weILL, 15/10/2009 20.41:





(in ogni caso te sfonno [SM=g1432559] )





Te continua a sperà che l'online faccia defecare e che non capiti a Roma... [SM=g1439203]

weILL
00giovedì 15 ottobre 2009 20:50
Re:
baund-and-baund, 15/10/2009 20.12:

qualcuno mi chiarisce ciò che hanno scritto?

spaziogames

tuttavia la risposta ai comandi è come sempre convincente: i giocatori rispondono con tempismo ai comandi impartiti e la costruzione della manovra avviene in modo molto naturale.


multiplayer

contro:
- Risposta ai controlli non immediata


...ma a chi devo credere?

b.



Secondo me spaziogames ha capito come è fatto il gioco, mentre mp si sofferma su un dettaglio senza averlo capito. Le maggiori animazioni rendono il gioco meno "diretto" nella risposta ai comandi rispetto al passato, ma resta sempre giocabilissimo. Guarda la demo, dove c'è una risposta ancora più tardiva (cosi' dicono tutti quelli che hanno provato la versione review o finale): se cominci a fare diverse partite " e non pensi molto al ritardo. Se ne fai poche e guardi solo il dettaglio, allora dici: "è lento nella risposta ai comandi".
A grandi linee. Poi chissenefrega, alla fine ci giocheremo e amen [SM=g1432559] .
weILL
00giovedì 15 ottobre 2009 20:51
Re: Re: Re:
genomakiller, 15/10/2009 20.50:



Te continua a sperà che l'online faccia defecare e che non capiti a Roma... [SM=g1439203]




Ok mi fermo [SM=g1439201] .
U.C. 1973
00giovedì 15 ottobre 2009 21:43
M@33y
00venerdì 16 ottobre 2009 14:14
Nooooo!!!

Mi sono appena accorto che SpazioGames ha un bel banner in prima pagina di Fifa10 e non è linkato al loro negozio affiliato ma al sito ufficiale di EA.

Beh che dire... ora mi spiego tutto! [SM=g1439203]


p.s. il banner successivo è quello di Brutal Legend, altro titolo EA [SM=g1432559]
brughita
00venerdì 16 ottobre 2009 14:22
Re:
M@33y, 16/10/2009 14.14:

Nooooo!!!

Mi sono appena accorto che SpazioGames ha un bel banner in prima pagina di Fifa10 e non è linkato al loro negozio affiliato ma al sito ufficiale di EA.

Beh che dire... ora mi spiego tutto! [SM=g1439203]


p.s. il banner successivo è quello di Brutal Legend, altro titolo EA [SM=g1432559]



Vabbè purtroppo EA è maestra in questo. Pure EE (prima grossa community ad aver fatto la rece italiana) è piena zeppa di banner EA e di premi e gadget EA per i toreni ufficiali che faranno.

Insomma è il discoros che si faceva ieri.

Alla fine il gioco bisognerà provarlo e tastarlo da noi stessi.
naporsocapo
00venerdì 16 ottobre 2009 21:35
Re: Re:
brughita, 16/10/2009 14:22:



Vabbè purtroppo EA è maestra in questo. Pure EE (prima grossa community ad aver fatto la rece italiana) è piena zeppa di banner EA e di premi e gadget EA per i toreni ufficiali che faranno.

Insomma è il discoros che si faceva ieri.

Alla fine il gioco bisognerà provarlo e tastarlo da noi stessi.




[SM=x35274]
anettun
00venerdì 16 ottobre 2009 21:41
Re: Re: Re:
naporsocapo, 16/10/2009 21.35:




[SM=x35274]




Che te ridi?
Non lo tasterà mica pure a te?
[SM=x35315]
rickymibeck
00sabato 17 ottobre 2009 06:34
spiricuda
00lunedì 19 ottobre 2009 11:26
Anche i voti bassi sono da apprezzare, cosi finalmente conami comprende di non essere al topSperiamo si diano una mossa.
M@33y
00lunedì 19 ottobre 2009 12:01
Re:
spiricuda, 19/10/2009 11.26:

Anche i voti bassi sono da apprezzare, cosi finalmente conami comprende di non essere al topSperiamo si diano una mossa.


Se nel 2008 e nel 2009 che aveva più difetti di quest'anno ha preso voti più alti... beh allora o le riviste sono scritte da idioti oppure di mezzo ci sono le bustarelle. [SM=g1439201]
calciomarco76
00lunedì 19 ottobre 2009 17:35
Ragazzi ormai ha ceduto lo scettro... E' inutile!
gassuto
00lunedì 19 ottobre 2009 19:13
Re: Re:
M@33y, 19/10/2009 12.01:


Se nel 2008 e nel 2009 che aveva più difetti di quest'anno ha preso voti più alti... beh allora o le riviste sono scritte da idioti oppure di mezzo ci sono le bustarelle. [SM=g1439201]




dai messy le bustarelle mi sembra un tantino esagerato, roba da tangentopoli...
e non penso manco che sono tutti idioti quelli che scrivono le riviste. evidentemente la loro sensazione è quella che emerge dalle recensioni. del resto mi sembra che oramai quelle sensazioni sono piuttosto diffuse.

inoltre, credo che non sia indicativo nemmeno il fatto che gli altri anni il gioco abbia preso voti più alti.

lo sai benissimo che i voti sono attribuiti anche in relazione al momento storico in cui il gioco viene recensito, in base all'appeal del titolo ed anche in base alla concorrenza.
del resto, in più recensioni ho letto il passaggio chiave secondo cui un pes come quello odierno nel 2008 sarebbe stata tutt'altra cosa.

questo perché gli standard attuali sono più elevati. impongono alle software house di mettere sul mercato prodotti sempre più curati per entrare nell'olimpo dei capolavori.

ma questo vale in quasi tutti i campi. una ferrari testa rossa 20 anni fa era il sogno di tutti, per estetica per motore e per tecnologia. oggi sarebbe improponibile.

poi non c'è dubbio che i gusti non si discutono. ergo a te può piacere pes più di qualsiasi altro gioco di calcio in circolazione. sarebbe più che leggittimo ci mancherebbe altro.
El Magico Gonzalez
00lunedì 19 ottobre 2009 20:01
Re: Re: Re:
gassuto, 19/10/2009 19.13:




dai messy le bustarelle mi sembra un tantino esagerato, roba da tangentopoli...
e non penso manco che sono tutti idioti quelli che scrivono le riviste. evidentemente la loro sensazione è quella che emerge dalle recensioni. del resto mi sembra che oramai quelle sensazioni sono piuttosto diffuse.

inoltre, credo che non sia indicativo nemmeno il fatto che gli altri anni il gioco abbia preso voti più alti.

lo sai benissimo che i voti sono attribuiti anche in relazione al momento storico in cui il gioco viene recensito, in base all'appeal del titolo ed anche in base alla concorrenza.
del resto, in più recensioni ho letto il passaggio chiave secondo cui un pes come quello odierno nel 2008 sarebbe stata tutt'altra cosa.

questo perché gli standard attuali sono più elevati. impongono alle software house di mettere sul mercato prodotti sempre più curati per entrare nell'olimpo dei capolavori.

ma questo vale in quasi tutti i campi. una ferrari testa rossa 20 anni fa era il sogno di tutti, per estetica per motore e per tecnologia. oggi sarebbe improponibile.

poi non c'è dubbio che i gusti non si discutono. ergo a te può piacere pes più di qualsiasi altro gioco di calcio in circolazione. sarebbe più che leggittimo ci mancherebbe altro.



[SM=x35361]


ma pensare che non centrino le pressioni delle software houses...

[SM=x35363]


Agor77
00martedì 20 ottobre 2009 11:43
Nel frattempo è online la rece di gameplus...voto 3.5...un passo avanti rispetto al 2.5 dell'anno scorso...e dal commento finale emerge ciò che ho notato anch'io nella demo...passaggi bassi troppo veloci e precisi...

golf19tdi
00mercoledì 21 ottobre 2009 11:10
...non lo compero nemmeno a stò giro...mi sono stufato di buttare soldi come ho fatto l'anno scorso...

E' sotto di brutto rispetto a Fifa e mi spiace moltissimo !!!
M@33y
00mercoledì 21 ottobre 2009 11:50
Io non sono pagato da nessuno e continuo a preferire PES di gran lunga a Fifa... voi fate un po' quello che volete.
brughita
00mercoledì 21 ottobre 2009 11:56
la cosa meravigliosa delle recensione poi è proprio vedere come gli utenti le smerdano o le apprezzino in base alle loro preferenze...

questa cosa mi fa morire dal ridere :D
|Neelix|
00mercoledì 21 ottobre 2009 12:13
Le pippe mentali che vi fate...

Pes2010 o fifa2010...

Anni fa la ea stornava giochi ridicoli e pes era il re, stop. Poi è ovvio che al90% delle persone piaceva pes/we e al restante 10% fifa degli anni passati (3 o 4 anni fa)...è impossibile che un gioco piaccia al 100% a TUTTI i videogiocatori, e l'altro abbia uno 0% di apprezzamento...
E infatti anni fa, proprio perchè la maggior parte delle persone amava pes rispetto a fifa, allora si diceva che era pes/we il miglior gioco di calcio, la maggioranza ha sempre ragione.
Staremo quindi a vedere quest'anno la maggioranza dei videogiocatori cosa preferiranno, da qui a qualche mese emergerà questo dato, e se la maggioranza preferiranno fifa a pes, allora fifa avrà superato pes. Perchè se il ragionamento vale in un senso allora deve valere anche nell'altro senso. Con buona pace di tutti.
brughita
00mercoledì 21 ottobre 2009 12:20
ma che ragionamento è [SM=x35315]
|Neelix|
00mercoledì 21 ottobre 2009 12:24
Re:
brughita, 21/10/2009 12.20:

ma che ragionamento è [SM=x35315]




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