Anche il colosso Sony è in difficoltà, la crisi non risparmia nessuno tantomeno alcune grandi multinazionali come quella nipponica che a fronte di un mercato molto incerto è arrivata a perdere ben 6.4 miliardi di $ nel solo 2011. Le cause sono molteplici, il CEO Kaz Hirai ha parlato recentemente delle eccessive tasse alla quale l’azienda ha dovuto far fronte ma il mercato delle TV ha segnato un deciso arresto nello scorso anno e quasi tutte le case produttrici tranne Samsung stanno accusando il colpo. Per risollevare le sorti sarà dunque attuato un piano decisamente austero che Hirai ha annunciato proprio oggi: il più doloroso riguarda i circa 10.000 esuberi che si susseguiranno durante l’anno fiscale 2012 con un costo di 926 milioni $. Ne risentirà anche il Portfolio Sony che vedrà un taglio del 40% nell’offerta delle TV, settore adesso concentrato tutto nello sviluppo di pannelli destinati alla fascia alta del mercato come gli OLED e Crystal LED. Anche il brand Bravia manterrà i suoi prodotti di punta con la speranza che gli acquirenti apprezzino questo focus della società sulla qualità piuttosto che nella quantità di TV del segmento medio medio-basso. Altro cavallo di battaglia per il ritorno in superficie sarà il comparto gaming e quello mobile che, insieme alle HDTV, metteranno insieme il 70% delle vendite totali di Sony entro il 2014
Sony conferma i licenziamenti E si prepara a riorganizzare le proprie risorse. di Massimiliano Braile, pubblicato il 12/4/2012 12:08 Il nuovo CEO di Sony, Kaz Hirai, ha reso pubblico ufficialmente il piano dell'azienda per riprendersi da una serie di anni chiusi in perdita, confermando anche le indiscrezioni delle ultime ore sul numero di licenziamenti previsti. "Sony ha scelto digital imaging, giochi e mobile come le tre aree di maggiore importanza per i propri interessi, e prevede di concentrare gli investimenti e le risorse per lo sviluppo tecnologico in queste aree," si legge nella nota stampa. "Espandendosi in queste tre direzioni, Sony punta a generare circa il 70% delle vendite complessive e l'85% dei redditi operativi attraverso queste categorie entro l'anno fiscale 2014." Per quanto riguarda i giochi, Sony ha sottolineato come le piattaforme di riferimento siano PlayStation 3, Vita e PSN. "La società mira ad accrescere le vendite arricchendo il suo catalogo di giochi scaricabili e i servizi a pagamento disponibili attraverso la piattaforma PSN, ma anche espandendo la lineup dei dispositivi e dei contenuti compatibili con PlayStation Suite." "Come risultato di queste misure," si legge più avanti, "Sony stima che il numero di dipendenti di tutto il Gruppo verrà ridotto di circa 10.000 entro l'anno fiscale 2012." Il numero complessivo di licenziamenti comprende i dipendenti che erano stati destinati a lavorare per compagnie esterne o consociate, ma Sony ha promesso che "prenderà in considerazione misure diverse per assicurare la continuità del posto di lavoro ai dipendenti nelle loro nuove destinazioni."
Sony ha chiuso Qore Una prima vittima della ristrutturazione in corso? di Massimiliano Braile, pubblicato il 11/4/2012 12:18 Come abbiamo riferito ieri, Sony ha iniziato una serie di manovre di ristrutturazione intese a far respirare l’azienda in un momento di grave difficoltà finanziaria. I procedimenti in corso potrebbero oggi aver fatto una prima vittima: Qore, lo show digitale dedicato a Playstation creato da Sony e Future Publishing US, è stato mandato in pensione. L’edizione di aprile sarà l’ultima, dopo quattro anni di ininterrotta pubblicazione dal lancio nel giugno 2008. Sony ha diramato un comunicato ufficiale in cui dice: “Con lo show di aprile, Quore conclude la sua corsa sul network Playstation. Ringraziamo tutte le persone coinvolte nella creazione di Qore, e tutti gli appassionati che lo hanno seguito regolarmente ogni mese”. Sony in effetti non ha rivelato la motivazione ufficiale che ha portato alla chiusura del servizio, disponibile con una sottoscrizione o gratuito per gli utenti Playstation Plus, ma è indicativo che all’inizio di quest’anno Future Publishing US fosse già in fase di riorganizzazione, con la vendita della sua sezione di New York.