Bitcoin, i Winklevoss ci provano: "Si potranno scambiare in Borsa" I gemelli, tra i fondatori di Facebook, hanno presentato una proposta ai regolatori del mercato per permettere a chiunque di fare operazioni sulla moneta elettronica, proprio come i normali pacchetti azionari. Al momento l'accesso alla valuta è riservato a chi sa dove andarla a trovare, ma il giro d'affari vale già un miliardo di dollari I fratelli Winklevoss Chi si ricorda dei gemelli Winklevoss? Tra i fondatori di Facebook in qualche modo c’erano anche loro, poi Zuckerberg li estromise e il resto è storia. Ma in realtà i due imprenditori non sono mai spariti dalla scena della Silicon Valley e adesso tornano con un progetto finanziario ambizioso: portare i Bitcoin, la moneta virtuale ma allo stesso tempo molto reale di internet, in un bene di mercato. Farla diventare insomma un vero strumento economico. Cameron e Tyler hanno presentato una proposta ai regolatori del mercato per permettere a chiunque di scambiare bitcoin, proprio come i normali pacchetti azionari. La proposta è in qualche modo rivoluzionaria perché la natura di Bitcoin è quella di una moneta alternativa, fuori dal dominio delle banche e dei governi. Ufficializzarla può essere un procedimento rischioso per la sopravvivenza della moneta stessa, ma anche un'operazione per rigenerare l'immagine della moneta elettronica e ripararla da tutti i possibili attacchi a livello legale e di regolamenti economici. I Winklevoss hanno recentemente acquisito 11 milioni di dollari in Bitcoin, una valuta tutta digitale che esiste dal 2009, creata dal nulla da un gruppo di attivisti della rete. Al momento l'accesso alla moneta è riservato a chi sa dove andarla a trovare, e un singolo coin digitale ha un valore stimabile attorno a 100 dollari. L'operazione Winklevoss punta a portare liquidità virtuale alle aziende e successivamente alla valuta alle masse di investitori. E il mercato dei Bitcoin, che al momento vale un miliardo di dollari, potrebbe in tempi brevi diventare adulto.
http://www.repubblica.it/economia/2013/11/19/news/il_bitcoin_a_600_dollari_in_cina_pi_usato_dell_euro-71356645/?ref=HRLV-4 Il Bitcoin a 600 dollari In Cina è più usato dell'euro La divisa "internettiana" ha toccato i suoi livelli massimi. Le operazioni di cambio tra lo yuan cinese e il bitcoin rappresenta ormai il 21 per cento del totale nella Repubblica popolare cinese. A titolo di confronto, il volume di transazioni valutarie in euro rappresenta appena il sei per cento BERLINO – Volo a sorpresa nel mondo dei tassi di cambio tra le valute mondiali. O meglio, irruzione di un nuovo protagonista sulla scena dei cambi. Parliamo dei bitcoin, la valuta virtuale che esiste solo su internet, senza banconote né monete reali. Il corso del bitcoin in questi giorni vola e si apprezza senza sosta. Ieri pomeriggio, leggiamo nelle pagine di notizie finanziari del quotidiano liberalconservatore Die Welt, il bitcoin ha raggiunto il valore di ben 600 dollari Usa. Nel mattino, era a 500 dollari. Dunque l’apprezzamento del bitcoin è stato del 20 per cento in poche ore. Nel mese scorso, la moneta virtuale valeva poco meno di 200 dollari. Gli osservatori, nota Die Welt, vedono diversi fattori come causa del volo del bitcoin, ma il più importante è il ‘fattore Cina’. Le operazioni di cambio tra lo yuan cinese e il bitcoin rappresenta ormai il 21 per cento del totale nella Repubblica popolare cinese. A titolo di confronto, il volume di transazioni valutarie in euro rappresenta appena il sei per cento. I cinesi si fidano del bitcoin perché al contrario delle valute che esistono come denaro contanti, spiega il quotidiano tedesco, la divisa internettiana non rischia di essere stampata a volontà da governi proni a politiche inflazionistiche o di deficit spending. L’euforia per il bitcoin ha contagiato i cinesi, oltre 1,3 miliardi di persone, al punto che Baidu, il maggiore portale internet del paese, accetta il bitcoin per ogni transazione o vendita e acquisto online che consente di effettuare sul sito. La stessa televisione pubblica cinese CCTV, ovviamente vicinissima al governo, ha appena mandato in onda un lungo reportage sulla moneta virtuale, esaltandone la crescente popolarità e i vantaggi. Casualmente, o forse non casualmente, il boom del bitcoin nella Repubblica popolare coincide di fatto con le importanti riforme e aperture –chiusura di diversi campi di concentramento, allentamento della severa politica demografica che accettava solo un figlio per famiglia – appena annunciate dalla nuova leadership cinese guidata dal presidente Xi Jinping.
wholly, 22/11/2013 12:43:A me ricorda la più classica delle catene di Sant'Antonio o c.d. schema ponzi it.wikipedia.org/wiki/Schema_Ponzi Però tutto sommato non c'è molto di diverso rispetto alle banche centrali...
karma77, 23/11/2013 08:24: non sottovalutare la potenza di BitCoin.... premetto che non mi sono chiarissimi ancora tutti i dettagli però diciamo una cosa: è una figata assurda attraverso l'uso di matematica, crittografia e protocolli P2P...hanno creato una nuova moneta! è una cosa pazzesca che ha spiazzato completamente i monopoli un altro vantaggio è che le transazioni in BitCoin, oltre ad essere sicure, sono completamente anonime! ed è per questo che sta (anche) prendendo piede nell'acquisto di materiale illegale
wholly, 23/11/2013 09:34: Comunque bel commento, mi ha fatto finalmente capire come stanno le cose.
wholly, 05/12/2013 11:15:http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/11/29/news/butta_5_5_milioni_in_bitcoin_per_distrazione_ora_setaccia_ogni_giorno_la_discarica_cercando_l_hard_disk-72289709/ Questa cosa dei bitcoin è una pazzia collettiva. Qualcuno presto piangerà.
Scanto, 05/12/2013 12:10:quante stronzate si leggono in giro
Dal 26 giugno alla Stazione Termini di Roma si potrà comprare e vendere la moneta virtuale accettata da un numero sempre crescente di esercenti anche nel nostro Paese. Quella italiana è la ventunesima macchina installata in Europa