00 03/11/2014 11:22

Anteprima di Evolve


ASPETTATIVE

- Matchmaking intelligente
- Più varietà del previsto
- Importanti differenze tra le classi, i personaggi e i mostri






Lo scorso gennaio, quando per la prima volta ci mostrarono Evolve, non credevamo ai nostri occhi. Il progetto era ambizioso, grezzo e fortemente limitato, ma il potenziale era immenso. In un mondo dove le nuove IP vengono annunciate col contagocce, Evolve era un faro brillante, al quale la fiducia è stata concessa in modo quasi naturale. Inizialmente previsto per l’autunno, ci accorgemmo ben presto che qualcosa non stava andando per il verso giusto: in poco meno di sei mesi vennero mostrate solo due mappe e un solo mostro, che diventarono tre e due verso la fine di agosto, quando vedemmo il gioco per l’ultima volta in occasione della Gamescom. E fu proprio ad agosto che, senza troppe sorprese, 2K decise di rimandare Evolve al prossimo febbraio. Nonostante qualche dubbio sulla quantità di contenuti rivelata, la fiducia nei confronti di questo progetto è rimasta molto elevata. E, nel corso del weekend, un buon numero di giocatori ha avuto modo di mettere le mani sulla versione alpha del gioco, scoprendone in anteprima i pregi e i difetti. C’eravamo anche noi, che per la prima volta abbiamo potuto mettere alla prova il gioco in un ambiente non controllato e nella giungla del multiplayer online.





Gameplay: nessuna novità

Dal punto di vista del gameplay, la Big Alpha di Evolve non si discosta in maniera sostanziale da quanto visto lo scorso giugno, in occasione dell’E3 di Los Angeles. Evolve resta un gioco multiplayer quattro contro uno, basato su di un’esperienza di gioco completamente asimmetrica. Nei panni dei cacciatori, il titolo si può classificare come uno sparatutto in prima persona class based, nel quale ogni personaggio ha a disposizione quattro armi o abilità. Nei panni del mostro, invece, il gioco è un brawler in terza persona che ci obbliga a nutrirci della fauna locale per evolverci, acquisire nuove abilità e quindi diventare più forti per sconfiggere i cacciatori.
Il giocatore ha la possibilità di scegliere diversi personaggi per ciascuna delle classi di cacciatori, i quali modificano in maniera incisiva il loadout delle armi e delle abilità. Sebbene le classi siano solo quattro, ogni personaggio incarna una sottoclasse a sé, e conseguentemente modifica in maniera incisiva la varietà nel gameplay. Per ovvie ragioni, le classi di Assalto, Medico, Trapper e Supporto svolgono ruoli ben definiti a prescindere dal personaggio scelto, ma si può dire con assoluta certezza che vi sia una certa varietà.

Per comprendere tali differenze, prendiamo a titolo esemplificativo la classe del Trapper, a cui spetta l’arduo compito di stanare il mostro e di intrappolarlo. I due personaggi, Maggie e Griffin, posseggono la cupola portatile come arma comune, ma si differenziano nel resto dell’equipaggiamento. Griffin, infatti, dispone di trappole sonore, di un arpione e di un mitragliatore a medio raggio, mentre Maggie ha a disposizione trappole bloccanti, una mitraglietta leggera e un companion, il trapjaw Daisy, una sorta di segugio alieno controllato dall’intelligenza artificiale capace di fiutare il mostro e persino di resuscitare i compagni caduti. Ne derivano strategie piuttosto diverse, che spingeranno presto i giocatori a prediligere non soltanto una classe, ma anche un personaggio rispetto a tutti gli altri.

Per quanto concerne il mostro, Evolve Big Alpha giunge con Goliath e Kraken, due giganti per molti versi diametralmente opposti. Goliath è il classico colosso da mischia, una sorta di misto tra King Kong e Godzilla, capace di travolgere i nemici, di scagliare rocce, di effettuare un attacco salto e di sputare fuoco. Il suo utilizzo è perfetto per gli scontri in aree ristrette, dove con un sapiente uso delle abilità si può chiudere i cacciatori in un angolo e mandarli letteralmente nel panico. Kraken, al contrario, è un mostro con abilità pensate per la media distanza, in grado di lanciare fulmini, bolle energetiche esplosive, scosse a raggio e dotato della capacità di allontanare i cacciatori che si avvicinano troppo. Anche in questo caso, la Big Alpha di Evolve mostra una certa varietà nel gameplay, che obbligherà i giocatori a saper valutare con cura sia il proprio personaggio che il proprio nemico. Da questo punto di vista, le sensazioni sono molto buone.





L’incognita del bilanciamento

L’aspetto che ci lascia più dubbi nel progetto Evolve si riscontra nel bilanciamento. La natura di gioco asimmetrico implica un’enorme difficoltà nel livellare le partite, e questo aspetto è emerso in maniera prepotente già nelle prime ore di test. Nel corso della Big Alpha gli sviluppatori sembrano avere messo in pratica diversi esperimenti, tanto che abbiamo notato una sostanziale evoluzione di Evolve - passateci il gioco di parole - nel corso di questa tre giorni di test.

Partiamo dal presupposto che il mostro è più grosso, più veloce e più forte dei cacciatori, i quali devono fare un uso sapiente delle proprie abilità al fine di mettere il gigante alle corde. Allo stesso modo, la coordinazione del gruppo di giocatori è importante, se non fondamentale. A tal proposito, il matchmaking di Evolve è stato studiato in maniera intelligente, tanto che ad ogni partita randomica si ha un’elevata possibilità di finire in match con persone del proprio paese. In questo modo le barriere linguistiche vengono abbattute, e ci si trova rapidamente coinvolti in un gruppo di persone con cui scambiarsi ordini e consigli nella propria lingua.
Il problema è che, nonostante la coordinazione del gruppo, è assai difficile intercettare il mostro se controllato da un giocatore con le idee chiare. Se nelle prime partite abbiamo avuto a che fare con mostri controllati da giocatori molto inesperti, tanto da chiudere il match in meno di due minuti, la prima volta che abbiamo avuto a che fare con un mostro controllato da un giocatore con qualche skill in più, la caccia è diventata un vero e proprio incubo. Per i primi 7 o 8 minuti non si fa altro che rincorrere il mostro, scovandolo uno o due volte per vederlo fuggire fra la fitta vegetazione dei pianeti, nelle tre gigantesche mappe disponibili in questa fase del gioco. In questi frangenti il mostro ha tempo di nutrirsi ed evolversi, per giungere al terzo stadio di evoluzione dove lo scontro diventa di difficoltà epica per i cacciatori. A meno che non si chiuda il match con solerzia, si ha la sensazione che l’ago della bilancia penda a favore del mostro, che nella fase finale diventa un vero e proprio incubo per i cacciatori, tanto da chiudere il match in meno di due minuti di scontro. Nondimeno, è divertente vedere come l’assetto della partita possa cambiare nel corso di ogni partita, anche se i continui inseguimenti infruttiferi nelle fasi iniziali possono portare a una rapida perdita di ritmo.

In breve: se il matchmaking sembra funzionare piuttosto bene in questa fase, non siamo pienamente convinti dal bilanciamento di Evolve, che si è rivelato un gioco piuttosto criptico e difficile da decifrare. Ogni partita che si protragga oltre i tre o quattro minuti sembra trasformare il cacciatore in preda e la preda in cacciatore; un aspetto, quest’ultimo, che potrebbe segnare profondamente l’esperienza di gioco, non sappiamo se in modo positivo o negativo. Dopo questo stress test gli sviluppatori dovrebbero avere raccolto sufficienti dati per tarare il gioco a dovere. La nostra sensazione, però, è che ottenere la perfezione potrebbero volerci più dei tre mesi scarsi di lavoro che separano Evolve dalla sua uscita.


La Big Alpha di Evolve ci conferma le ottime sensazioni emerse nel corso delle precedenti prove. Per la prima volta abbiamo visto il gioco funzionare “sul campo”, in un ambiente non controllato dagli sviluppatori e in mano a gente certamente non avvezza al gioco. Da questo punto di vista, dunque, il titolo ha superato una prima importante prova. Allo stesso tempo, però, non siamo ancora completamente convinti del bilanciamento del gameplay, che sembra premiare un po’ troppo il mostro, davvero troppo veloce e sfuggente nelle prime fasi di gioco e troppo forte e devastante nelle fasi finali. Gli sviluppatori dovranno lavorare con un bilancino di precisione nei prossimi due o tre mesi: con i dovuti accorgimenti (e qualche contenuto in più), Evolve potrebbe rivelarsi una delle migliori esperienze multiplayer dell’inverno.