Detroit Become Human: un viaggio tra le emozioni spaziogames
Cosa ci rende davvero umani? +Trama profondissima e ben narrata
+Esteticamente non ha alcun rivale
+Tantissimi bivi e finali
+Rigiocabile senza risultare ripetitivo
+Doppiaggio e sonoro ottimi
-Alcune forzature nella trama
-Pochi checkpoint da cui riprendere e cambiare scelte
9 Detroit Become Human è un “gioco” con ambizioni pari alla sua qualità, che ha il coraggio di mettere il giocatore di fronte a questioni profonde e spinose e l’ambizione di volerlo guidare attraverso una riflessione che possa fargli trovare risposte a domande complesse. E’ ambientato in un futuro verosimile ma tratta temi quanto mai attualissimi, con determinazione e senza troppi giri di parole; non ha paura a mostrare emozioni negative, concedendo a chi ha il controller in mano un potere totale sull’esperienza di gioco e non si fa scrupoli nel distruggere il duro lavoro con alcuni finali impietosi. Non è indulgente, e soprattutto non è estraneo alla rinuncia, al sacrificio e alla punizione.
Spiegarne le possibilità e l’impatto è difficile senza fare spoiler quindi il nostro non può che essere un giudizio da accogliere sulla fiducia, nella speranza che già solo una prima partita, da fare rigorosamente senza ricaricare alcun salvataggio, possa convincere i fan del genere e anche chi ha sempre tenuto a distanza gli interactive drama. Da parte nostra, ricollegandoci al discorso iniziale, non possiamo che rendere merito a un titolo single player fondato sulla trama che si esprime con tanta forza in un mondo ormai dominato dai multiplayer competitivi. Quantic Dream e David Cage, chapeau.
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