00 31/08/2016 14:42

Fifa 17, la prova in anteprima
wired

Alla Gamescom di Colonia abbia provata in anteprima il nuovo capitolo della serie Fifa

Ogni anno tendiamo a dare per scontato che il nuovo Fifa sia il gioco di sempre, arricchito da un contorno di opzioni e modalità sempre più complesse e variopinte. Insomma, facciamo lo sbaglio di dare per scontato il gioco vero e proprio, guardare al dito e non alla luna. Col nuovo Fifa 17, atteso sugli scaffali dal 29 settembre, per Playstation 3 e 4, Xbox 360 e One, e pc, questo rischio si fa ancora più forte. È una questione di abbondanza: c’è talmente tanta roba che, a volte, la sensazione è che l’optional sia scendere in campo. La modalità The Journey, per esempio, consente di interpretare la carriera di un singolo giocatore, dagli albori fino al lancio nel firmamento mondiale del calcio, passando per una fitta serie di scelte manageriali che ne condizionano la carriera. Eppure, sono bastate un paio di ore di prova serrata, per capire che, con Fifa 17, per la prima volta in tanti anni non siamo di fronte al solito Fifa.

Partiamo dalla grafica: per la prima volta viene utilizzato il FrostBite, il portentoso motore grafico sviluppa da Dice per la serie Battlefield, e ora calato in un contesto molto diverso come quello sportivo.

È grazie a questa soluzione, che ha richiesto anni di studio e adattamento, che la grafica di Fifa 17 perde completamente quel look un po’ lucido e plasticoso che la caratterizzava. Parliamo di giocatori, ovviamente, ma anche di tutti quegli aspetti che si sposano a meraviglia con un motore nato per gestire ambienti piccoli e grandi. E quindi, per dire, gli uffici del club di appartenenza, fino ad arrivare a stadi ricchi di dettagli e portentosi giochi di luce.

E poi certo, si scende in campo.

L’impressione è che su Fifa 17 si sia fatto un lavoro di fino in tutti quegli aspetti che ne limitavano un po’ il gameplay. I contrasti sono più efficaci, naturali e, al tempo stesso, danno al giocatore la completa responsabilità del contatto, e di conseguenza di un’eventuale ammonizione o espulsione. Il sistema di passaggi corti è più istintivo, mentre i pallonetti sono più precisi che in passato. C’è ancora qualche sbavatura sui passaggi filtranti, che non spesso sono direzionati al giocatore più vicino, mentre grossi passi in avanti ha fatto l’intelligenza artificiale: sfrutta di più le fasce, cerca più l’avversario e limita i dribbling fantasiosi quando non necessari. I portieri se la cavano bene come sempre, anche se le rimesse corte, a volte, sono un po’ pazzerelle. Su tutto, spicca l’abbandono quasi totale a quegli automatismi che rendevano la serie Fifa un po’ troppo giocattolosa rispetto al diretto concorrente che è Pro Evolution Soccer.

Fifa 17, in sintesi, è un gioco forse meno immediato che i precedenti titoli della serie, a tratti anche più lento, ma la sensazione è che il gameplay ne abbia beneficiato in modo esponenziale. Per la prima volta, da qualche anno a questa parte, Electronic Arts pare aver abbandonato la politica dei piccoli passi, per puntare uno stravolgimento del suo titolo di punta. E, da quel che abbiamo visto alla Gamescom di Colonia, ha avuto ragione.