La serie di FIFA, da qualche anno a questa parte, non è mai stata solo un "semplice" simulatore sportivo, ma una vera e propria bibbia del calcio videoludico, un paradiso per ogni appassionato, che sul fronte contenutistico non conosce alcun rivale. L'edizione del 2019 non fa altro che incrementare ulteriormente l'offerta ludica che Electronic Arts ha scelto di mettere a disposizione della propria tifoseria: da una parte, infatti, si fregia dell'importantissima licenza della Champions League, mentre dall'altra aggiunge nuove modalità di gioco, che vanno ad arricchire il classico Calcio d'Inizio. A coronamento del tutto, ci sarà anche la terza stagione de Il Viaggio, che concluderà definitivamente la carriera di Alex Hunter, tramite uno story mode che promette di essere molto più corposo, intimo e coinvolgente rispetto al passato. Nell'enorme stand allestito da EA alla GamesCom di Colonia abbiamo allacciato gli scarpini e afferrato nuovamente il pad tra le mani, pronti a partire per un brevissimo "viaggio" alla scoperta delle novità di FIFA 19.
La fine del Viaggio
Nel corso della nostra prova abbiamo poi testato anche una porzione molto ridotta della modalità Il Viaggio. La vera novità in confronto alle passate edizioni consiste nella presenza di ben tre linee narrative differenti, dedicate a Dennis Williams, ad Alex Hunter ed a sua sorella Kim. Come ha confermato il team di sviluppo, si tratta di tre storyline che, giunte ad un certo punto della trama, si intrecceranno tra di loro: in questo modo, le decisioni prese in un storia influenzeranno anche lo svolgimento delle altre, per una sceneggiatura ad incastro che dona a Il Viaggio un respiro più ampio in rapporto alle due stagioni precedenti. Sappiamo inoltre che potremo cominciare l'avventura dal protagonista prediletto, senza limitazioni di sorta: tuttavia, una timeline che campeggia a schermo in fase di selezione suggerisce un preciso percorso da seguire sul piano temporale. Nella build in anteprima, le trame di Dennis e Kim risultavano ancora bloccate, e l'unico personaggio selezionabile era Alex Hunter: non abbiamo potuto comprendere eventuali differenze nella struttura dello storytelling, né dare un'occhiata, anche rapidissima, alla qualità dello script.
Di per certo, nel corso della sua scalata verso le vette del panorama calcistico, il talentuoso Hunter si imbatterà in varie superstar del calibro di Dybala e Neymar: ecco tornare, come prevedibile, la parata di stelle che EA arruola tra le proprie fila ogni anno, tramutando il Viaggio in una grande "festa" di campioni che si avvicendano sullo schermo pronti ad interagire con noi. Eppure, quest'anno, lo story mode sembra avere una marcia in più: non solo per la presenza di tre percorsi da seguire, ma anche per la volontà del team di rendere il racconto più rimarchevole. Ai nostri microfoni, il producer Sam Rivera ha ribadito l'intenzione di proporre una vicenda maggiormente intima ed introspettiva, capace di chiudere definitivamente le peripezie sportive di Alex, che potrebbero portarlo addirittura vero la conquista della Coppa dei Campioni. Questo non implica, beninteso, che Il Viaggio si concluderà del tutto con FIFA 19. EA possiede infatti altri piani in mente per il futuro di questa modalità, benché - sfortunatamente - al momento il publisher non abbia potuto condividere con noi particolari aggiuntivi sui suoi progetti.
Al di là delle novità, nella struttura complessiva, lo Story Mode resta ancorato ad una formula piuttosto tradizionale, nella quale dovremo affrontare come al solito una serie di partite soddisfacendo specifiche richieste, preparare gli allenamenti ed effettuare varie decisioni nel corso delle sequenze d'intermezzo e nei dialoghi, così da evolvere il rapporto con il pubblico, con la squadra e con l'allenatore, ed al contempo delineare la nostra personalità, mentre ci preoccuperemo di portare il nostro team al trionfo della Champions League. A tal proposito, resta encomiabile il lavoro svolto da EA per quanto concerne la riproduzione delle atmosfere proprie della competizione. La capacità dello studio statunitense di riproporre il piglio televisivo di una vera partita di calcio, con inquadrature, sponsor, loghi e dettagli in sovrimpressione non conosce eguali: visivamente, FIFA continua a limare anno dopo anno il suo Frostbite, garantendo una resa estetica piuttosto appariscente sulla lunga distanza, anche se meno d'impatto nei primi piani degli atleti.