00 13/11/2018 10:47

Battlefield 5, la recensione del nuovo colossal DICE
multiplayer

Torniamo nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale con la recensione di Battlefield 5, uno sparatutto spettacolare che cerca maggiore profondità grazie a piccoli ma importanti cambiamenti.





9

Alla fine della nostra recensione Battlefield 5 schiva la polemiche pre-lancio e se la cava alla grande, prendendo quanto di buono fatto con Battlefield 1 per migliorarlo ulteriormente con meccaniche orientate al gioco di squadra e mappe strutturate con intelligenza che aumentano la sensazione di essere nel mezzo di un vero campo di battaglia, con un fronte fluido che si sposta in continuazione, scontri su vasta scala e soldati che si paracadutano in ogni dove. Il tutto esaltato da un comparto tecnico che non ha rivali e che ci regala una campagna a episodi di ottimo livello, anche se davvero troppo breve. E ci saremmo aspettati qualcosa di più anche dal multigiocatore, viste le promesse di un gioco che si trova ad affrontare una concorrenza a dir poco agguerrita. Per questo il voto resta identico a quello del predecessore anche se è bene ribadire che i contenuti in arrivo, gratuiti e sostenuti da un'infrastruttura fatta di eventi speciali e nuovi sistemi di progressione, promettono di restituirci uno dei Battlefield più ricchi e riusciti di sempre.

PRO

+ Comparto tecnico spettacolare e colonna sonora d'eccezione
+ Gameplay ottimo e reso più profondo dalle nuove meccaniche
+ Abilità, specializzazioni, grandi mappe ben strutturate e modalità in grado di esaltarle
+ La campagna single player si fa sempre più interessante...

CONTRO

- ...ma risulta decisamente breve senza i due tasselli mancanti
- Niente cooperativa o modalità battle royale al lancio
- Il sistema di respawn continua a regalare qualche sorpresa spiacevole di troppo
Chi sperava in novità più corpose resterà deluso





Electronic Arts e DICE tornano in Guerra
everyeye

EA e DICE ci riportano sui campi della Seconda Guerra Mondiale con uno sparatutto solido ed efficace, anche se non particolarmente innovativo...





8.5

Dopo due anni Battlefield è tornato, e possiamo affermare che questa è sicuramente una delle sue migliori incarnazioni. Il secondo conflitto mondiale è uno dei setting più amati del genere FPS, ma allo stesso tempo è uno dei più abusati, perciò era facile aspettarsi un episodio sottotono o comunque poco innovativo; invece DICE dimostra di non volersi accontentare e così riesce a confezionare un prodotto visivamente ricercato (soprattutto per quanto riguarda la scelta delle ambientazioni), ma anche ludicamente completo raffinato. Il valore produttivo è altissimo, la grafica e il comparto sonoro sono allo stato dell'arte, ma nonostante l'eccellenza estetica a fare la differenza sono i numerosi interventi di reworking che interessano le meccaniche tradizionali del titolo. Le modifiche fatte al sistema delle squadre, ad esempio, riescono a portare un miglioramento tangibile sul campo di battaglia, ma anche le piccole dinamiche legate alla gestione delle risorse, le nuove modalità e il sistema di personalizzazione della compagnia hanno un loro peso, e contribuiscono ad arricchire e ad evolvere l'eredità del già notevole Battlefield 1. Peccato soltanto che i protagonisti delle War Stories (ovvero la campagna principale), non riescano a bucare lo schermo come invece dovrebbero, vittime di una scrittura poco incisiva e di una regia poco avvincente, e così in parte sfuma la possibilità di raggiungere vette superiori. Un peccato, certo, che per fortuna non intacca il cuore dell'opera, ovvero il multiplayer online, che continua ad essere un punto di rifermento per il genere, e chi conosce il ritmo di Battlefield non può assolutamente lasciarsi sfuggire. Inoltre, a onor del giusto va detto che stavolta non ci sono macchie sul dossier per quanto riguarda la politica di distribuzione DLC: Tides Of War, il programma di contenuti aggiuntivi che comincerà ad arrivare già dal prossimo 6 dicembre, sarà completamente gratuito per tutti i possessori del gioco, e ciò significa che la community non verrà più divisa come accaduto in passato: Churchill approverebbe...





Battlefield V - recensione
eurogamer

Il vento di guerra sta per soffiare.





Abbiamo apprezzato il lavoro che DICE ha svolto per Battlefield V. Lo studio svedese ha preso quanto di buono visto in BF1 e lo ha accentuato, mettendo la squadra e le specializzazioni al centro dell'esperienza. Senza dimenticarsi dei feedback ricevuti dalla sua community, che hanno spinto lo studio a smussare alcuni elementi visti nella beta, come la salute ridotta e la scarsità di munizioni.

Il risultato è uno sparatutto complesso ma anche gratificante, che sarà in grado di premiare coloro che si applicheranno per cercare di domarlo. Un prodotto che al momento sembra essere stato sviluppato un po' troppo nel solco di Battlefield 1, ma che grazie ai Venti di Guerra, ovvero al supporto gratuito post lancio per tutti, promette di trovare presto una sua dimensione, introducendo alcuni elementi originali all'interno di questa formula rodata. Prima di esprimere un giudizio definitivo, però, serve il battesimo del fuoco. L'esperienza di Battlefield 4, infatti, ci ha insegnato che le infrastutture online allestite dai DICE possono presentare sensibili differenze tra le sessioni organizzate in ambienti controllati e quelle fruibili da tutti. Dateci quindi ancora qualche ora per testare i server con persone provenienti da tutto il mondo e metteremo l'immancabile numerino a sugellare questa analisi.