00 12/04/2018 09:40
"Dopo l'esperienza di Sassuolo, un procuratore mi ha detto: “Alberto, rassegnati, non allenerai più”. Sulle prime, non ho capito le ragioni della sua affermazione, ma il tempo passa, e quelle parole, a volte, mi ritornano in mente. Eppure, in ventitré anni di carriera, dal Chievo al Parma al Panathinaikos, credo di avere dimostrato ciò che valgo e, quando ho vissuto momenti no, ho sempre ricominciato, senza dimenticare mai che, nella vita, prima di tutto bisogna essere umili".
"Non credo che allenerò più e non perché l'abbia deciso io. Il telefono non squilla. Qualcuno mi evita e si nega. Pazienza, non sono mai stato uno che si propone e chiama.
Ci sono colleghi che hanno la rubrica piena. Chiamano di continuo i loro vecchi dirigenti, tengono i rapporti. Si infilano dappertutto. Io sono sempre stato uno semplice. Non chiamo e non chiedo nulla. E va bene così".


che umiltà cazo







Lo sai che mi diceva Lady D nel 79 prima di conoscere Carlo?
Arberto, quanno baci tu non c'hai na lingua c'hai n pennello mortacci tua