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Così fu ucciso il "Che"

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    00 09/02/2007 02:13
    Re:

    Scritto da: Nedved83 22/07/2006 3.09
    Poverino! Io a qual merd....o dopo morto lo avrei pisciato in faccia.

    Odio i comunisti! [SM=x35288] [SM=x35288] [SM=x35288] [SM=x35288] [SM=x35365] [SM=x35365] [SM=x35365] [SM=x35365]


    Non sai neanche "cosa" sono i comunisti... [SM=x35273]
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    00 11/02/2007 02:16
    Re:

    Scritto da: maximo91 04/07/2006 3.45
    chiunque ha potere lo usa x soddisfare i propri bisogni io nn mi metto contro nessuno ne contro cheguevare ne contro mussolini e con molti altri dittatori

    ogni uomo ha degli scheletri nell'armadio cose si sanno e altre cose nn si sanno ad esempio mussolini a fatto uccidere matteotti xke aveva scoperto degli brogli elettorali

    tutto scritto nei libri di storia hitler ha ucciso mijoni di ebrei xke nn erano tedeschi e uccideva chiunque nn era tedesco nei campi di concentramento,lo stesso hitler nn era tedesco ma austriaco!!!!!
    Stalin e qualsiasi dittatore comunista RUSSO chiunque era contro il comunismo lo mandava in sibberia
    Francisco Franco
    e molti altri....

    io sinceramente nn mi vanterei ne di essere io nn mi vanterei ad indossare la maja del che ho di chi sa chi ho di farmi tatuare il nome di un dittatore che uccide mijoni di persone
    ragazzi quindi scusate ma se nn sbaglio questa e la sezione v.m. 18 quindi dico nn fate cazzate e usate la testa chiunque ha potere tenta di usarlo al fine personale guardate i manifesti con i ragazzi fascisti che sono stati uccisi xke nn erano comunisti,guardate il muro di berlino e dopo il suo crollo cosa e accaduto,guardate x un tipo di regime sono scoppiate guerre guardate la gente innocente morta x mano di dittature tutto questo xke un capo dittatore che vuole imporre la regola cosa ha combinato,ad esempio in francia nel periodo della ghigliottina quanti sono stati decapitati poi il popolo si e ribbellato e ha fatto decapitare re e reggina francese.il dominio assoluto ti porta a fare cose inimmaginabili quindi prima di indossare un'indumento con disegniato un dittatore o farvi tatuare sulla spalla e da qualuncue parte il ritratto del vostro "idolo" prima di fare gesti fascisti e comunisti penzate bene usate la testa e documentatevi sulla storia....... [SM=x35276] [SM=x35276] [SM=x35276] [SM=x35276] [SM=x35340]



    Ma sei un po' il mio idolo!
    Ometti le H nel verbo avere presente semplice ma compensi tale mancanza aggiungendola spropositamente ai vari O dandogli il potere del verbo avere.
    Poi leggo il tuo nick e penso: cosa ci fai ancora alzato? [SM=x35291]







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    El Magico Gonzalez
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    00 11/02/2007 02:36
    Re:

    Scritto da: NightAngel 02/09/2006 2.25
    Mi permetto di intervenire per fare un po' di chiarezza. Poco dopo la presa del potere, Castro nomino' Guevara presidente della corte che avrebbe dovuto giudicare i colpevoli di tradimento verso il proprio paese, ovvero i seguaci di Batista che avevano praticamente venduto Cuba agli Stati Uniti (il nome di Cuba pre-rivoluzione era "il parco giochi degli USA") ed alla Mafia (Casinò, bordelli, ecc...).
    Sotto la presidenza Guevara vennero condannati a morte decine di persone. Il Che disse che la violenza era necessaria per poter giungere allo scopo rivoluzionario e dimostrarsi compassionevoli avrebbe dimostrato che i Cubani non erano all'altezza di sradicare il potere dalle mani dello zio Sam.
    Per quanto riguarda la morte del Che, praticamente tutti coloro che ne hanno preso parte hanno scritto libri in merito tentando la fortuna. Guevara venne giustiziato da un sergente dell'esercito boliviano che ricevette l'ordine da Ramirez, un esule cubano che lavorava per la CIA. L'ordine di esecuzione pare sia partito da Washington, dalla Casa Bianca: un errore madornale perchè trasformò il filosofo Guevara, medico asmatico, pessimo combattente, scarso e poco lungimirante condottiero,nel Che, un mito senza tempo, un simbolo di resistenza e coraggio.
    Detto questo direi esaurito il post, non vorrei che si tramutasse come qualcuno ha provato a fare (vero nedved?), in una bieca disputa destra - sinistra. Ne parlavo stasera con un mio caro amico: in Italia non esiste più una destra e una sinistra, siamo solo pedine nelle mani sudicie di un branco di incompetenti, siamo odiens televisiva, siamo succubi della pubblicità; grazie a questo finto bipolarismo ci controllano e ci sfruttano facendoci scannare tra di noi.
    Adesso mi sono messo tristezza... vado a dormire, buonanotte gente!

    P.S.: il mio non è un CTRL C, CTRL V, è tutta farina del mio sacco.

    Film - Bibliografia consigliata:
    "Senza perdere la tenerezza" P.I. Taibo
    "Il diario del Che in Bolivia" E. Guevara D.L.S.
    Doc "Che Guevara" - History Channel Biografie
    Doc "Che Guevara - Cuba Libre" - Planet
    Doc "Sacrificio - Chi ha tradito Che Guevara?" - Planet
    Modificato da NightAngel 02/09/2006 2.25



    bell'intervento...

    pero vorrei esplicitassi il tuo gudizio

    citi fatti.... si intuisce una posizione.. articolala meglio

    e ne parliamo

    [SM=x35282]









    Jorge Barilla "El Mágico" González

    Mucha gente me dice: Si hubieras vos o Si no hubieras.... Entonces no sería yo. La gente tiene razón en parte. Me preguntan por qué no estuve en el Barcelona, en París Saint Germain. Yo a Cádiz lo consideré normal, suficiente como para hacer algo por mi país. Tal vez no ahorré, pero a mí nadie me quita lo bailado.

    Cada canuto que nos fumamos - Alucinamos con el Rayo Vallecano !

    Más que en cualquier otro sitio, en Bilbao las victoria saben a gloria.
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    00 25/03/2007 05:31
    Re:

    Scritto da: winning 03/02/2007 2.44
    Ernesto Che Guevara, il mito

    l’eroico combattente latino americano presentava in realtà degli aspetti decisamente diversi da quelli presentati dalla letteratura agiografica.



    di Luciano Atticciati



    Da sempre il guerrigliero “cubano” ma di origine argentina, è stato descritto come una figura eroica e fortemente innovativa rispetto al tipico leader comunista. Questa descrizione corrisponde in parte al vero, il “Che” era sicuramente un personaggio meno freddo e impenetrabile dei conformistici leader comunisti tradizionali, ma molto di ciò che si dice del personaggio risulta lontano dalla realtà. Scorrendo su internet noi vediamo un gran numero di siti dedicati al personaggio, alla sua vita e ai suoi scritti. Molto raramente però leggiamo sui siti italiani quello che fu il suo primo incarico a Cuba dopo la rivoluzione, ovvero la direzione del grande carcere di La Cabana. In tale incarico il Che si distinse per la sua volontà di persecuzione nei confronti dei detenuti politici, molti dei quali passati per le armi. Degli anni della rivoluzione il giornalista inglese Paul Johnson ricorda che gli uomini di Guevara combatterono pochissimo, e nella famosa battaglia di Santa Clara, passata alla storia come la svolta definitiva della rivoluzione, i guerriglieri riportarono non più di sei vittime. Il capo guerrigliero non mancava di alcune asprezze, in un suo intervento, un anno dopo la rivoluzione, affermò: ”Nell’Esercito Ribelle si pensa che il fatto di costituire l’esercito popolare basti a porlo al di là della disciplina, e che la disciplina sia qualcosa che aveva motivo di esistere solamente nell’antico esercito e che nel nuovo non sia più necessaria. Si tratta di un’idea falsa e pericolosa”.

    Negli anni Sessanta si ebbero a Cuba per esplicita ammissione governativa ventimila internati nei campi di concentramento per motivi politici, operazione pienamente avvallata dal grande rivoluzionario. Come responsabile del settore economico il Che dimostrò molta insensibilità per le necessità della gente, privilegiando come di consueto nei regimi comunisti di quegli anni, l’industria pesante e la più rigida pianificazione. Il Che non era particolarmente prodigo nei confronti dei lavoratori, si espresse contro il diritto di sciopero e a proposito del ruolo dei sindacati sostenne che: “I sindacati sono strettamente legati all’aumento della produttività e alla disciplina del lavoro, pilastri dell’edificazione del socialismo”. Tale politica non favorì lo sviluppo economico del paese, non solo molti progetti industriali e urbanistici rimasero incompleti, ma l’agricoltura venne danneggiata, e il paese altamente produttivo in questo settore, vide l’introduzione del razionamento alimentare.

    Dopo la rottura con il governo per la politica prudente e “realista” di Fidel Castro, intraprese la sua avventura in Congo, dove le formazioni guerrigliere erano ispirate più da finalità xenofobe che da intenti rivoluzionari. Infine raggiunse la Bolivia. Nel paese latino americano non ottenne il consenso del locale partito comunista, che in realtà si sentiva scavalcato dall’iniziativa, e non ottenne il consenso dei contadini indios che avevano ottenuto in quegli anni importanti concessioni dal governo di Paz Enstensoro, un socialdemocratico che aveva realizzato la riforma agraria in accordo con il governo degli Stati Uniti. Isolato e privo di qualsiasi piano d’azione, il piccolo gruppo di guerriglieri venne catturato e passato per le armi.


    UN MITO PER VIOLENTO E IGNORANTI (tratto da www.cubaitalia.org - Unione per le libertà a Cuba)

    La storia d’Ernesto Guevara diventò dopo l’incontro con Castro in Messico del 1956: scelto come medico della guerriglia. Raccontano i guerriglieri che durante il primo combattimento Guevara lanciò violentemente la valigetta dei medicinali. “Datemi il fucile”, fu la sua storica leggenda che i castristi attribuiscono al guerrigliero argentino. Da quello stesso momento il mito incominciò a crescere fino ad acquistare dimensioni internazionali. In ogni modo, la freddezza era ciò che definiva il suo carattere. Il suo gran merito era la volontà di lottare contro di quello che gli dava più fastidio, l’asma cronica ed il capitalismo; ma il dramma della sua personalità consisteva nel fatto che proiettava la malattia sul presunto nemico. Questa forma fredda di concepire la vita, lo portò, non solo a diventare implacabile col nemico, ma anche a sacrificare la vita di coloro che lo’hanno seguito.

    Chi conosce da vicino il dramma della prigione La Cabaña, fortezza militare spagnola diventata carcere, non può fare altro che distruggere con rabbia il mito di Guevara. Insieme ai muri, rimangono i testimoni delle fucilazioni, organizzate e ordinate da Che Guevara, capo del sinistro carcere, nei primi mesi del 1959.

    Bisogna creare: uno due, tre…tanti Vietnam, questo il messaggio di Che Guevara alla Tricontinentale, raduno di rivoluzionari del “Terzo Mondo”, svoltasi a Cuba nel 1966. Era un appello alla violenza all’odio. Sapeva che lì si disegnava un piano di terrore contro l’occidente.

    Guevara paradossalmente nacque quando morì in Bolivia nel 1967, occasione in cui l’esercito locale, uccidendolo fece un ottimo servizio a Fidel Castro, al comunismo internazionale e anche ai violenti del Sessantotto . Fu da allora che Che Guevara divenne il simbolo dell’eroe morto per la giustizia sociale. Un vero pretesto alla violenza per chi caccia senza scrupoli gli avvenimenti storici per strumentalizzarli e tenere nel buio al comune cittadino.

    Probabilmente senza la morte in Bolivia, Che avrebbe fatto la fine di tanti stretti collaboratori di Castro, di cui, per ragione di spazio, risparmio i loro nomi. Ma bisogna rilevare che degli strettissimi collaboratori del dittatore cubano, solo Raul suo fratello, una figura insignificante è riuscito a sopravvivere.

    Insomma, così come il Che vivente creava interferenze al potere assoluto, il Che Guevara morto si è convertito in materiale per l’opera di strumentalizzazione di Castro e suoi complici di tutto il mondo. Castro s’impadronì del simbolo per la sua propaganda e ai russi conveniva solo il fedelissimo, che vendette l’anima al diavolo stalinista.

    Prima della morte, Che inviò il suo messaggio chiave al raduno dei rivoluzionari d’Asia, Africa e America Latina con parole d’odio e di morte . Sapeva tra l’altro che lì si disegnava un piano di lotta violenta contro l’occidente e contro gli americani: “Il rivoluzionario deve imparare ad odiare e ad uccidere, uccidere, uccidere”. Odio e morte erano i messaggi di Guevara. Morte e oddio è oggi quello d’Osama ben Laden. Il messaggio dei portatori di bandiere della pace con la foto di Guevara sul petto, ha per me due interpretazioni:

    Un ignorante che non si rende conto di essere un portatore di violenza

    - Un vero violento, capace di uccidere che strumentalizza i concetti per confondere il comune cittadino.

    Carlos Carralero


    a leggere queste righe ho avuto conferma di molte cose. [SM=x35275]







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    V-Vendetta
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    Registrato il: 04/09/2007

    Gaming XP User

    00 07/09/2007 02:56
    Re:
    gabriel85, 02/09/2006 02.25:

    mi fido poco della libertà conquistata a colpi di fucile...

    vedo incredibilmente meglio persone come gandhi... di quelli ci vorrebbe la maglietta




    Secondo te noi italiani come ci siamo liberati?
    Il Che quand'era ancora piccolo domandava alla domestica il perchè lei doveva servire un' altra persona.
    Dalla mia esperienza a Cuba, molte persone vecchi e giovani mi hanno detto che Fidel voleva porre fine al Che, ora ovviamente non so se sia vero o meno.
    Invoglio a vedere il film " V for Vendetta "







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