00 06/02/2012 18:41
venerdì 10/02 uscirà questo giocone....è un titolo fuori dagli schemi che è stato premiato da tutti....
lasciate stare per una volta i soliti fps e prendete questo se amate i vg...
fioccano le review:
8,7 Spaziogames

Per celebrare l'imminente arrivo nei negozi europei di Catherine vi riproponiamo la nostra recensione, arricchita questa volta dai dettagli sulla localizzazione e da una esaustiva videorecensione!

Gli appassionati videoludici lamentano da qualche tempo una scarsa varietà nell'offerta ludica di questa generazione di console. C'è chi dice "troppi sparatutto", altri invece si lamentano di storie tutte uguali con personaggi (preferibilmente calvi) stereotipati all'inverosimile, senza contare la folta schiera di chi sostiene che le software house giapponesi abbiano esaurito la loro vena creativa. Su tutto questo si erge Catherine, una ventata d'aria fresca nell'universo del videogame che non prevede sparatorie, soldati, navi da guerra o scimmiottamenti di altri brand famosi. Semplicemente diverso da quanto visto fino ad ora, il titolo sviluppato da Atlus ci racconta una storia divertente, a tratti grottesca, che parla delle debolezze umane e le mette a confronto le une con le altre.

Katherine, la prima moglie
Se stai sognando di cadere devi svegliarti subito, altrimenti morirai nella vita reale. Questa è la frase del momento nella città dove vive Vincent, trentuno anni, fidanzato con Katherine, una giovane donna in carriera decisa e capace, ansiosa di capire se l'uomo di cui è innamorata ha serie intenzioni coniugali. Vincent vive da solo in un piccolo appartamento, ha da poco cambiato lavoro e non ne vuole sapere di matrimonio e figli, preferisce passare le serate al suo bar preferito in compagnia degli amici di sempre e un buon bicchiere d'alcool. E' proprio durante una sera come queste che appare Catherine, bionda, giovane, sensuale, il tipo di donna per cui Vincent perderebbe immediatamente la testa. E così accade, dando vita a tutta una serie di situazioni sempre più assurde che porteranno il protagonista a riflettere intimamente sulla sua vita, cosa è più importante per lui e soprattutto chi scegliere tra le due ragazze. In realtà il gioco non traccia una separazione netta tra "giusto" e "sbagliato", anzi, lascia all'utente la completa libertà di scegliere il percorso a lui più sentimentalmente vicino, il finale che otterrete (tra gli otto disponibili) sarà dunque plasmato sulle vostre scelte durante tutto l'arco narrativo e in particolare nel finale, poco prima della resa dei conti. La storia di Vincent è una "scalata" verso la maturità, l'età adulta, verso una scelta di vita che non è né giusta né sbagliata, ma personale e per questo insindacabile. Il nostro eroe è un personaggio completo, è re della scena sempre e comunque, tutti gli attori secondari si relazionano con lui facendo scoprire al pubblico un tassello della sua personalità ogni volta diverso. Dunque il cast è per così dire "Vincent-centrico", mentre gli amici dello Stray Sheep Bar e le due ragazze sono un gustoso contorno che gode di una buona caratterizzazione estetica e caratteriale. Catherine, sotto questo punto di vista, è un titolo in cui storia e personaggi sono bene amalgamati e soprattutto coerenti con il loro ruolo, non ci sono plot hole o trovate discutibili, tutto funziona e lo spettatore non può che goderne.

Climb or die
Dopo aver esaminato la storia, passiamo al cuore del gameplay: le sessioni notturne durante le quali Vincent ha degli strani incubi dove è costretto ad arrampicarsi in cima ad un'altissima costruzione fino a raggiungere un piccolo piazzale per riposarsi. Essenzialmente Catherine potrebbe essere definito un puzzle game, lo scopo del gioco è sfruttare i cubi presenti lungo il percorso per creare una via adatta a raggiungere l'uscita. I blocchi possono essere spinti in avanti, indietro, verso destra e sinistra; si può spingere un'intera fila di blocchi non importa quanti essi siano, inoltre Vincent potrà arrampicarsi su di essi solo uno alla volta. La principale caratteristica di questi cubi è la loro capacità di rimanere sospesi nel vuoto se collegati tra loro anche su un singolo lato. In questo modo è possibile creare delle scale fatte di blocchi e addirittura piattaforme; imparare a sfruttare questo principio è alla base del gameplay, ad esso infatti si collegano naturalmente tutta una serie di tecniche avanzate che Vincent imparerà nel corso del gioco trovandosi di fronte a sfide man mano sempre più lunghe e complesse. D'altra parte esistono diverse tipologie di blocchi: quelli scuri non possono essere spostati in alcun modo, quelli marroni sono pesanti da muovere, facendovi perdere tempo prezioso, i blocchi di ghiaccio vi faranno scivolare nel vuoto, quelli in rovina si distruggeranno dopo tre passaggi, gli esplosivi scoppieranno rendendo fragili i blocchi nelle vicinanze e distruggendo quelli già precari, i cubi trappola si attiveranno non appena toccati scatenando dei mortali aculei, quelli mostro si possono spostare da soli, i blocchi a sorpresa possono trasformarsi in uno qualsiasi tra quelli appena descritti. A complicare le cose si aggiungono altri due elementi: le pecore e il tempo. Le prime non sono altro che uomini come Vincent, ognuno di loro vede infatti l'altro come una pecora. All'inizio basterà scontrarsi con le altre pecore per farle cadere al piano inferiore, ma dalla seconda parte di gioco in poi gli avversari diventeranno più grossi e letali costituendo un ulteriore minaccia. Il tempo è un fattore fondamentale in ogni livello poiché i blocchi sotto di voi non rimarranno lì in eterno, bensì crolleranno lasciando solo il vuoto alle vostre spalle; inoltre, negli stage speciali quando affronterete dei boss, questi vi inseguiranno senza sosta fino al traguardo mettendo a dura prova i vostri nervi. Un piccolo aiuto è dato da alcuni oggetti ottenibili lungo il percorso o in vendita dalla pecora mercante nelle aree di sosta in cambio delle monete enigma ottenute durante la scalata. I cuscini mistici servono per aumentare il numero dei "continua" disponibili, la bibbia invece distruggerà tutti i nemici nei paraggi, potrete rinvenire anche dei piccoli blocchi utilizzabili al momento giusto per creare un cubo extra essenziale per proseguire, oppure far vostro uno speciale energy drink che per un breve lasso di tempo vi permetterà di scalare due blocchi alla volta, inoltre potreste trovare una campanella in grado di rendere tutti i blocchi dei cubi normali, utile quando siete bloccati da blocchi scuri o semi distrutti. Per limitare l'utilizzo di questi oggetti il vostro inventario ne ospiterà solo una alla volta e nel caso in cui otteniate un item senza aver usato il precedente questo verrà automaticamente sostituito senza poterlo usare. Un ultimo aiuto è offerto dal tasto select che vi permetterà di cancellare le ultime nove azioni compiute, ottimo se per errore avete spostato un blocco nella direzione sbagliata per la pura fretta di scappare. Catherine si presenta dunque come un puzzle game complesso e interessante, dove la pratica e l'istinto contano moltissimo e imparare tutte le tecniche diventa essenziale per proseguire la scalata. Il suo punto di forza è senza dubbio la completa libertà nell'affrontare i livelli di gioco: proprio come le scelte "morali" all'interno della storia, starà a voi decidere come salire. Non esiste un solo metodo funzionante, bensì molteplici, anche guardando i video di altri giocatori vi renderete conto come il gameplay sia libero da percorsi pre-impostati. A tratti potrebbe risultare frustrante, tuttavia Catherine offre i classici tre livelli di difficoltà con la possibilità di cambiarlo durante il giorno.

Eravamo quattro amici allo Stray Sheep Bar
Prima dei suoi incubi notturni, Vincent si ritrova con i suoi amici più intimi allo Stray Sheep Bar. Questo è l'unico frangente in cui il protagonista è libero di muoversi. All'interno del locale si possono svolgere diverse attività, ad esempio potrete giocare a Rapunzel, una versione arcade del gameplay notturno dove però avrete solo tre vite, un numero prestabilito di mosse e la possibilità di cancellare solo nove volte un passo falso: una sfida nella sfida. Esplorando il bar troviamo un juke-box dove cambiare la musica di sottofondo con temi di altri importanti giochi Atlus (Persona, Nocturne, Digital Devil Saga e altri), in bagno potrete sciacquarvi la faccia ed avere visioni sul prossimo incubo oppure controllare le foto piccanti inviatevi da Catherine. L'aspetto più importante riguarda l'interazione con gli altri personaggi: ascoltare le loro storie, capirne i problemi e aiutarli a superarli; inoltre molti avventori del locale saranno i compagni di scalate durante le sessioni notturne. Un oggetto di vitale importanza è il vostro cellulare attraverso il quale potrete salvare i progressi, ricevere e inviare e-mail e accedere ai livelli già superati per migliorare il proprio punteggio e ottenere una valutazione migliore. Vincent inoltre è un amante degli alcolici, per questo motivo potrete ordinare del sakè, whisky, birra o un cocktail, durante la bevuta il nostro eroe rifletterà su quando sta accadendo e alla fine del bicchiere il gioco vi fornirà delle simpatiche informazioni riguardanti la bevanda appena consumata. Il livello alcolico nel sangue farà sì che Vincent cammini in maniera stramba all'interno del bar ma dall'altra parte vi renderà più veloci durante la scalata notturna. Lo Stray Sheep Bar non offre comunque molto altro da fare, appare come una struttura limitata per quanto interessante e, a parte Rapunzel (un gioco nel gioco) si passa immediatamente alle fasi notturne in un meccanismo che assomiglia a quello visto in Persona 3 e 4 con la sola differenza che quest'ultimi, per la loro natura di giochi di ruolo, danno molta più libertà di scelta al giocatore.

La più bella del reame
Decidere chi sia più attraente tra Catherine e Katherine è un arduo compito che lasciamo a voi lettori, d'altra parte la scelta del cel shading appare davvero azzeccata poiché offre uno spettacolo visivo godibile senza mettere sul lastrico una software house come Atlus. Eccellente il lavoro dello Studio 4°C che ha curato le scene anime style con cura e perizia, peccato siano piuttosto brevi. Le animazioni facciali dei protagonisti sono buone anche se abbiamo notato qualche imperfezione nei momenti più intensi, come se i personaggi non potessero stupirsi o impaurirsi oltre un certo livello emozionale (Vincent escluso). Se proprio dovessimo trovare un difetto al comparto tecnico potremmo citare i caricamenti, in generale piuttosto lunghi, a volte superando i venti secondi. Ottimo il doppiaggio americano, la localizzazione dei sottotitoli in italiano e il lip-synch, le musiche sono state affidata al maestro Shoji Meguro che anche questa volta riesce ad esaltare il pubblico con un alcuni brani davvero azzeccati anche se la qualità generale non raggiunge le altissime vette delle produzioni precedenti. Abbiamo invece riscontrato qualche problema col sistema di controllo, un difetto emerso anche nel precedente articolo sulla demo giapponese. In sostanza l'estrema sensibilità dei comandi a volte induce il giocatore a commettere un errore come spingere un blocco sbagliato o cadere da un'altezza considerevole. Un particolare che doveva godere di una cura certosina visto il gameplay del gioco, basato anche sulla componente temporale che spinge l'utente a pensare e agire in fretta. Dal punto di vista della longevità, il titolo raggiunge tranquillamente le quindici ore, inoltre la presenza di otto finali differenti e l'indicatore dell'ordine e del caos mosso dalle vostre risposte nel gioco, sono un ottimo incentivo a finire il titolo più di una volta. Se questo non dovesse bastarvi, sappiate che oltre alla modalità storia (Golden Playhouse) ne esistono altre due chiamate Babel e Colosseum. La prima è collegata direttamente ai risultati ottenuti nello story mode poiché per sbloccare gli stage speciali dovrete ottenere un numero sempre crescente di trofei d'oro. La sua caratteristica principale risiede nel fatto che i livelli saranno ogni volta diversi e potrete affrontarli in cooperativa locale con un amico che impersonerà Katherine. La seconda invece è una modalità competitiva, sempre a due giocatori off line, nella quale vince chi arriverà per primo in cima o chi rimane in vita. Gli stage sono gli stessi della modalità storia. Le funzionalità online del gioco si limitano alle classiche leaderboard e ai sondaggi sulle risposte che hanno dato gli altri giocatori nei confessionali posti nelle aree di sosta.
Recensione Videogioco CATHERINE scritta da DR. FRANK N FURTER
Commento Finale
Catherine è un titolo unico, una ventata d'aria fresca nel panorama videoludico. E' sicuramente un prodotto che verrà ricordato anche nelle generazioni successive, magari come capostipite di un genere o forse come isolato e folle esperimento di Atlus. Tuttavia non è un gioco esente da difetti, una cura maggiore per le sessioni pre-notturne avrebbe giovato alla varietà di gioco, inoltre le due modalità extra non godono del multiplayer online. D'altra parte abbiamo un puzzle game impegnativo e divertente e soprattutto un impianto narrativo diverso dal solito, un cast formato da persone comuni che non fanno altro che discutere delle loro paure quotidiane, dei loro problemi personali cercando conforto negli amici più cari. Una perla del mondo videoludico che fortunatamente è arrivata anche da noi, da provare assolutamente.



Catherine - review

di Filippo Facchetti Pubblicato 6 febbraio, 2012

Siete pronti a scegliere?

Finalmente, dopo mesi di difficile attesa, Catherine è uscito anche in Europa per la gioia di tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di giocare la versione americana e che, per tutto questo tempo, non hanno fatto altro che fantasticare su uno dei giochi più assurdi e fuori di testa dell'attuale generazione.

Dopo averci fatto fare i salti di gioia con Dark Souls, Atlus propone un'altra perla da custodire gelosamente nella propria collezione, un titolo diverso dal solito e, soprattutto, caratterizzato da un design e da una realizzazione davvero ispirati.
'Catherine - review' Screenshot 1

L'adattamento italiano del gioco è davvero ben fatto.

Qualora non aveste letto il nostro hands-on di qualche settimana fa, sappiate che Catherine è un surreale mix tra un'avventura, un simulatore di appuntamenti e un puzzle game, il tutto condito da continui ammiccamenti agli anime moderni, sia nella caratterizzazione dei personaggi che in alcune scelte di regia.

Una volta avviata la partita e superata l'assurda introduzione condotta da una sensuale presentatrice "powered by afro", per il giocatore arriva il momento di vestire gli sciatti panni di Vincent, protagonista del gioco, la cui vita verrà rapidamente sconvolta da un'improbabile sequenza di avvenimenti allucinanti.

In pochi minuti il nostro simpatico amico viene messo all'angolo da Katherine, la sua ragazza, seriamente intenzionata a procedere a grandi passi verso il matrimonio e... la maternità! Come se questo non fosse già abbastanza, il povero diavolo di turno conosce Catherine, biondina tutto pepe con cui commette un terribile errore. Ma sarà davvero un errore?

Catherine è un titolo che, attraverso la sua struttura splendidamente organizzata, costringe il giocatore a prendere posizione in merito a tematiche piuttosto scomode, spingendolo ad esporsi e a confrontare le proprie opinioni con quelle degli altri utenti sparsi per il mondo, condividendole attraverso le classifiche online.
'Catherine - review' Screenshot 2

Cosa fareste se vi svegliaste a fianco di una bellissima ragazza senza ricordare nulla nella notte appena trascorsa?

Dopo essersi cacciato in una situazione a dir poco scomoda, Vincent si ritrova diviso non solo tra Katherine e Catherine, ma anche tra il mondo reale e quello onirico, fatto di incubi assurdi e capace di uccidere i poveri sfortunati che li vivono notte dopo notte, in una sorta di grottesca maledizione.

"Dopo Dark Souls, Atlus ci propone un'altra perla da custodire gelosamente nella nostra collezione"

Di giorno, quindi, il giocatore segue le vicende amorose di un Vincent costantemente supportato dalla combriccola di amici che si raduna allo Stray Sheep Bar, tra un boccale di birra, una sigaretta e una partita al cabinato strategicamente posizionato vicino alla porta del bagno (con una splendida e bastardissima versione 8-bit degli incubi del protagonista).

In questa fase di gioco Catherine si rivela essere un'avventura solida e ricca di spunti interessanti. Parlando con gli amici Vincent ottiene pareri e consigli di ogni genere per affrontare i suoi problemi amorosi. Scambiando qualche parola con gli avventori del bar, invece, scopre dettagli fondamentali per comprendere meglio ciò che gli accade ogni singola notte, quando nel mondo dei sogni (o degli incubi, in questo caso), rischia costantemente la vita tra pecore, scalate e blocchi da spostare.

Bastano poche sedute allo Stray Sheep Bar per rendersi conto che anche altri clienti del locale sono nella stessa situazione di Vincent, ma il fatto che nessuno sia in grado di ricordare chiaramente cosa accada nei sogni rende difficile la ricostruzione dei fatti e, soprattutto, della drammatica sequenza di morti misteriose che flagella la città.
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Ecco cosa offre la Collector's Edition di Catherine.

"Gli SMS che Vincent riceve sul proprio cellulare contribuiscono ad allentare la tensione, facendo quasi sentire in colpa il giocatore"

Nel bel mezzo di queste situazioni surreali gli SMS che Vincent riceve sul proprio cellulare contribuiscono ad allentare la tensione, facendo quasi sentire in colpa il giocatore quando arrivano nei momenti meno opportuni. Leggere i messaggi di fronte agli amici, infatti, può dar vita a reazioni di ogni genere, tanto da spingere spesso a fingere di andare in bagno per rispondere con calma.

Il bello è che le risposte non sono predefinite ma i messaggi possono essere composti mischiando tra loro diverse frasi, a seconda delle emozioni che si provano in merito all'intricata situazione sentimentale del protagonista.
'Catherine - review' Screenshot 3

I controlli durante le scalate non sono sempre perfetti. Spesso Vincent tende a compiere movimenti indesiderati che costano secondi preziosi.

A seconda del comportamento tenuto nel corso dell'avventura, infatti, Catherine giudica le scelte del giocatore secondo un sistema morale ben delineato, che sposta l'ago della bilancia verso il bene o il male (con diverse sfumature di grigio) portando a ben otto finali differenti, a tutto vantaggio della rigiocabilità.

Se le fasi ambientate di giorno vengono gestite seguendo un gameplay basato su scelte e dialoghi, gli incubi notturni di Vincent portano il giocatore in una sorta di versione moderna di Q*Bert, storico puzzle game uscito nel 1982.

In queste sequenze il protagonista, in boxer, con un evidente paio di corna sulla testa e con un cuscino da stringere forte per esorcizzare la paura, deve cercare di scalare il più velocemente possibile una serie di torri composte da blocchi di forma cubica.

I blocchi possono essere spinti o trascinati, anche due alla volta, in modo da costruire vere e proprie scale per raggiungere l'agognata uscita. Visto che si tratta di un sogno, dove decine di pecore si affannano per sopravvivere scambiandosi commenti terrorizzati e spingendosi nel vuoto, le normali leggi fisiche possono essere infrante, in particolar modo grazie alla dinamica chiamata Edge.
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Le scelte morali sono all'ordine del giorno e spesso ruotano attorno ad argomenti come il matrimonio o il tradimento.

"Gli incubi notturni di Vincent portano il giocatore in una sorta di versione moderna di Q*Bert"

In pratica basta che due blocchi si tocchino anche per un solo spigolo per farli saldare automaticamente tra loro, permettendogli di rimanere stabili anche senza avere un appoggio so

lido alla base. Questo permette di ricorrere a tattiche estremamente complesse che il gioco rivela livello dopo livello, grazie a una serie di dialoghi tra Vincent e altri due personaggi fermamente decisi a portare a casa la pelle, al punto da condividere le strategie vincenti.

Durante le scalate è anche possibile fare affidamento su diversi oggetti che permettono, per esempio, di creare dal nulla utili blocchi extra, o di trasformare i cubi speciali (impossibili da spostare, dotati di trappole letali o fragili come cristallo, per fare qualche esempio) in versioni normali facilmente gestibili. Tali oggetti possono anche essere acquistati dal mercante presente tra un livello e l'altro, in cambio delle monete raccolte nel corso delle arrampicate.

I livelli conclusivi di ogni incubo sono resi ancor più interessanti da boss fuori di testa caratterizzati da un design inquietante e surreale basato sui pensieri che tormentano il povero Vincent. Se già i livelli normali sono una vera e propria corsa contro il tempo, gli scontri con i boss sono resi ancor più impegnativi dalla costante pressione che gli incubi grotteschi mettono sul protagonista in fuga, grazie a una vasta gamma di attacchi assurdi capaci di portare immediatamente alla schermata di Love Over (il Game Over in salsa Catherine, ovviamente).

"L'adattamento Italiano, limitato ai sottotitoli, è stato realizzato con estrema cura"
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Quale sarà il rapporto tra Catherine e Vincent?

L'adattamento Italiano, limitato ai sottotitoli, è stato realizzato con estrema cura. È innegabile, però, che sarebbe stato piacevole avere la possibilità di scegliere se optare per il doppiaggio inglese (generalmente buono, se si escludono alcuni personaggi) o per quello giapponese (a nostro avviso più adatto allo stile molto vicino ai migliori anime nipponici e, soprattutto, caratterizzato da una qualità superiore). Sfortunatamente, come da tradizione per i prodotti Atlus portati in Occidente, il disco contiene unicamente l'audio in lingua inglese.

Come avrete ormai capito, quindi, Catherine non è un titolo come tanti, al punto da essere particolarmente difficile da classificare. La cosa importante è che a livello di gameplay, di sceneggiatura e di realizzazione tecnica, questo gioco Atlus si è rivelato essere un vero gioiello tutto da gustare. Compratelo, godetevelo e non ve ne pentirete.

9 / 10












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