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Risultati dei test di medicina

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2014 12:57
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30/09/2013 10:37
 
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http://www.repubblica.it/scuola/2013/09/30/news/medicina_al_nord_facolt_al_completo_vincitori_costretti_a_emigrare_al_sud-67554466/?ref=HRER2-1

Medicina, al Nord facoltà al completo
vincitori costretti a emigrare al Sud
Da Milano a Padova, più promossi al test che posti disponibili
di SALVO INTRAVAIA

Lo leggo dopo
Medicina, al Nord facoltà al completo vincitori costretti a emigrare al Sud
ROMA - "Benvenuti al Sud". Centinaia di studenti ammessi al test di Medicina e Odontoiatria sostenuto al Nord saranno costretti a trasferirsi se vorranno indossare il camice bianco. La graduatoria nazionale, pubblicata lunedì scorso, ha infatti fornito i suoi primi responsi: atenei del Nord presi d'assalto e studenti settentrionali obbligati a spostarsi a Sud se vorranno coronare il sogno di una laurea in Medicina.

Una novità, quella del listone nazionale, che sta rivoluzionando la geografia degli ammessi a questi corsi di laurea. Perché, analizzando la lunghissima graduatoria con oltre 69mila candidati, per la prima volta, oltre che ad assistere alla marcia volontaria degli studenti meridionali in cerca di un buon ateneo al Nord, assisteremo anche alla marcia forzata dei ragazzi del Nord verso le università meridionali. E proprio oggi verrà resa nota l'assegnazione delle sedi per ciascuno dei partecipanti.

Fino a due anni fa infatti la selezione veniva effettuata per ateneo e l'anno scorso per ambiti regionali o interregionali. E coloro che si spostavano da Nord a Sud erano pochissimi. Chi si trasferiva al Nord lo faceva invece di sua spontanea volontà. Ma da quest'anno, tutto cambia.

Nel test svolto lo scorso 9 settembre, più di metà - il 56 per cento - degli oltre 10mila ammessi alla facoltà di Medicina e di Odontoiatria hanno sostenuto la prova in un ateneo pubblico del nord Italia: il bando costringeva gli studenti a sostenere la prova nel primo ateneo scelto. La restante parte - il 44 per cento - ha invece centrato l'obiettivo in una università dell'Italia centrale o meridionale.

Studenti settentrionali di gran lunga più bravi di tutti gli altri compagni o, semplicemente, atenei del Nord presi d'assalto anche da studenti meridionali perché più prestigiosi, meglio attrezzati e più organizzati? Sta di fatto che, tra qualche giorno, una consistente fetta dei 5.887 ammessi a Medicina e Odontoiatria al Nord dovrà fare le valigie alla volta di un ateneo del Sud. Perché in Lombardia, Veneto o Piemonte i posti messi in palio dal ministero dell'Università non basteranno per tutti. I numeri parlano chiaro. Tra i primi 10.456 ammessi alle facoltà di Medicina e Odontoiatria degli atenei pubblici ben 905 hanno sostenuto il test di ammissione alla statale di Milano. Ma nell'ateneo meneghino saranno disponibili 370 posti per iscriversi in Medicina e 60 per Odontoiatria: in tutto 430.

Così, 475 studenti che hanno cercato fortuna nell'ateneo milanese dovranno accontentarsi di un posto dove rimarrà spazio. Stesso discorso per chi ha tentato l'accesso a Padova: oltre 900 ammessi per 445 posti in totale. Dove andranno i 462 studenti rimasti fuori dall'ateneo veneto? E dove andranno i 59mila studenti che non ce l'hanno fatta? Alcuni si iscriveranno in Biologia e Biotecnologie e tenteranno l'avventura fra un anno. I più facoltosi tenteranno l'avventura in Spagna e Romania, dove l'accesso è libero.

Quest'anno, la domanda di iscrizione al test prevedeva la scelta delle sedi - anche tutte quelle presenti sul territorio nazionale - con un ordine di preferenza: tra tutti coloro che hanno scelto come prima opzione un determinato ateneo verranno esauditi soltanto quelli che rientreranno tra i posti messi a concorso per il singolo ateneo: i cosiddetti "assegnati". Tutti gli altri, se in posizione utile nella graduatoria dei 10mila, saranno "prenotati" in una delle sedi scelte come seconda, terza, quarta o successiva opzione. Scorrendo l'elenco delle università statali dove si sono svolti i test, si vede che la maggior parte delle università dove rimangono posti liberi è al Sud.

In Sicilia, ad esempio, a fronte degli oltre mille posti messi a concorso, sono riusciti a passare appena in 674: quasi certamente tutti siciliani che non avevano nessuna intenzione di spostarsi altrove o non ne avevano le possibilità economiche. I restanti 330 posti liberi andranno a coloro che non sono riusciti a piazzarsi nelle regioni di residenza: probabilmente studenti del Nord costretti a trasferirsi per avere un futuro da dottore.




Che ne pensate?
Finalmente è arrivata un po' di meritocrazia in questo tipo di concorsi?

Io penso sia ottimo che i più bravi vadano nelle università migliori, che al momento mi sembra di capire, sono prevalentemente al nord, e possano competere dall'inizio con tutti gli altri, anche se sono di Canicattì.

Inoltre, per le università relegate agli ultimi posti della classifica di scelta degli studenti, è uno schiaffo morale che conta molto di più di una classifica stilata dal ministero. Almeno spero sia così.










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30/09/2013 12:01
 
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Attenzione però, che non si tratta di STUDENTI del Nord, ma di FACOLTA' del Nord

Che poi se vai a vedere chi occupa i posti di Milano e Padova ti trovi delle belle sorprese in base alla provenienza

Detto questo, la graduatoria nazionale è assolutamente la cosa più giusta: first come, first served

Spero che si attui presto anche nel concorso di specializzazione, il comitato è riuscito a convincere la Carrozza, vediamo se riesce a diventare legge a breve (anche se ho i miei dubbi vista la scarsa futura durata del governo, ma questa è un'altra storia)













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30/09/2013 12:05
 
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Se da una parte c'è effettivamente un riconoscimento del merito dall'altro penso a chi non potrà trasferirsi in altre città per motivi economici..
(e da ex studente fuori sede mi rendo conto di quanto questo possa incidere su una famiglia media)







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30/09/2013 12:15
 
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Sicuramente Bart, infatti poi la scelta della sede dipende da un sacco di altre cose, non solo dal merito

Ma comunque uno degli elementi principali con cui si può valutare quello che dico è il rapporto tra studenti provenienti da una determinata città e i posti messi a disposizione dall'ateneo stesso

Esempio Bari mette a disposizione 290 posti a fronte di 303 studenti che hanno passato il test

Quindi bisogna andarci piano con "Sud invaso dagli studenti del Nord", perché è facile fare razzismo territoriale (cit.) e sinceramente è una cosa che dà un fastidio enorme, essendo tra l'altro un TIPICO atteggiamento su cui i media marciano

Diciamo bene le cose le cose come stanno, se no si fa confusione

Se saremo invasi dagli studenti del Nord, è anche perché gli studenti del Sud invadono a loro volta le facoltà del Nord, perché magari ritenendole migliori per la loro formazione e potendo andarci per un discorso economico, preferiscono spostarsi

Tutto qua, basta che non passi il messaggio che alcuni Media vogliono far passare: graduatoria nazionale -> studenti del Nord sono talmente più bravi di quelli del Sud che occupano sia i posti delle loro università che quelli delle università del Sud perché semplicemente non è così (dati alla mano, vedi esempio di Bari che appunto con i suoi studenti occuperà più posti di quelli che poteva mettere a disposizione, sebbene di poco)


Detto questo, ripeto, favorevolissimo a qualunque tipo di graduatoria nazionale, se tutti i posti a disposizione dovessero essere occupati da studenti del Nord è giusto che loro entrino e gli altri no
[Modificato da $eldiablo$ 30/09/2013 12:16]













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30/09/2013 12:37
 
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Re:
$eldiablo$, 30/09/2013 12:01:

Attenzione però, che non si tratta di STUDENTI del Nord, ma di FACOLTA' del Nord



Chiarissimo per me, avevamo già sfiorato questo tema.

Qui sul banco degli imputati ci sono le università fatte per i professori (molte al sud, almeno nella mia esperienza, ma non solo, sia chiaro), non certo gli studenti del sud, che nonostante una scuola peggiore e un conseguente livello medio di preparazione molto più basso, hanno punte di eccellenza almeno pari a quelli del nord (poi, sud e nord è una distinzione che non mi piace, l'ho scritto tante volte).

Questo del concorso nazionale è un passo in avanti immenso per rendere migliore l'incontro tra domanda di posti e offerta di studenti.

Rimane il problema economico, che però lascerei separato da quello della selezione, altrimenti non se ne esce.
Tra l'altro, le diverse sedi credo abbiano fissato costi diversi per sostenere la prova nazionale e già questa è una cosa che credo si dovrebbe correggere.

Personalmente, penso che si dovrebbe definire un programma fatto di rette più elevate ma facilità di accesso al credito per finanziare gli studi, sul modello inglese, quello che ha consentito al nostro wedipendente di andare nel Regno Unito a studiare, senza avere soldi da parte.


[Modificato da wholly 30/09/2013 12:39]










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30/09/2013 12:54
 
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Re: Re:
wholly, 30/09/2013 12:37:



Chiarissimo per me, avevamo già sfiorato questo tema.

Qui sul banco degli imputati ci sono le università fatte per i professori (molte al sud, almeno nella mia esperienza, ma non solo, sia chiaro), non certo gli studenti del sud, che nonostante una scuola peggiore e un conseguente livello medio di preparazione molto più basso, hanno punte di eccellenza almeno pari a quelli del nord (poi, sud e nord è una distinzione che non mi piace, l'ho scritto tante volte).

Questo del concorso nazionale è un passo in avanti immenso per rendere migliore l'incontro tra domanda di posti e offerta di studenti.

Rimane il problema economico, che però lascerei separato da quello della selezione, altrimenti non se ne esce.
Tra l'altro, le diverse sedi credo abbiano fissato costi diversi per sostenere la prova nazionale e già questa è una cosa che credo si dovrebbe correggere.

Personalmente, penso che si dovrebbe definire un programma fatto di rette più elevate ma facilità di accesso al credito per finanziare gli studi, sul modello inglese, quello che ha consentito al nostro wedipendente di andare nel Regno Unito a studiare, senza avere soldi da parte.





Chiaramente non dicevo a te Valè

;)

Solo che il confine è veramente molto labile e per altro dall'articolo non si evince propriamente quello che dicevo, visto che parla di "fare le valigie al Sud" o altre espressioni di questo tipo

Quando si parla di 900 ammessi per 445 posti in totale all'università di Padova è chiaro che non si fa riferimento a 555 poveri padovani costretti ad emigrare al Sud, ma chissà quanti ragazzi del Sud ci saranno, che hanno comprensibilmente preso d'assalto Padova e che non "faranno le valigie", ma semplicemente rimarranno in un ateneo del Sud

Poi essendo a conoscenza anche dei dati di Bari ho voluto appositamente specificare..















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30/09/2013 13:20
 
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Hai fatto benissimo, perchè questo genere di vicende rischiano sempre di accendere stupide questioni su chi è più bravo tra fieri terroni e altrettanto fieri polentoni.

Rimane un dubbio: il test è veramente efficace nel selezionare i migliori?
[Modificato da wholly 30/09/2013 13:20]










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30/09/2013 13:30
 
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Re:
wholly, 30/09/2013 13:20:

Hai fatto benissimo, perchè questo genere di vicende rischiano sempre di accendere stupide questioni su chi è più bravo tra fieri terroni e altrettanto fieri polentoni.

Rimane un dubbio: il test è veramente efficace nel selezionare i migliori?




NO. io sono totalmente contrario ai test. la vita accademica fa la giusta selezione. conosco gente che è entrata a medicina ed odontoiatria e sta a spasso perchè non ha voglia di studiare...magari hanno levato il posto a chi invece voleva farlo con dedizione. ci saranno sicuramente eccezioni ma io sono per università libere...







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30/09/2013 15:46
 
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non ho mai seguito troppo bene la vicenda, aiutatami quindi a capire:

al nord hanno passato il test più studenti rispetto al numero di posti offerti. Quindi coperto il numero di posti offerti, gli altri studenti che hanno passato il test se vogliono iscriversi all'università dovranno andare in quelle facoltà che hanno ancora posti liberi?

ma in passato come funzionava? Non veniva mai raggiunta la copertura completa del numero di posti offerti?
[Modificato da VerbalKint 30/09/2013 15:46]









Verbal Kint: the greatest trick the devil ever pulled was convincing the world he didn't exist.
Verbal Kint: Keaton always said, "I don't believe in God, but I'm afraid of him." Well, I believe in God -
- and the only thing that scares me is Keyser Soze.
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30/09/2013 18:01
 
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Re:
VerbalKint, 30/09/2013 15:46:

non ho mai seguito troppo bene la vicenda, aiutatami quindi a capire:

al nord hanno passato il test più studenti rispetto al numero di posti offerti. Quindi coperto il numero di posti offerti, gli altri studenti che hanno passato il test se vogliono iscriversi all'università dovranno andare in quelle facoltà che hanno ancora posti liberi?

ma in passato come funzionava? Non veniva mai raggiunta la copertura completa del numero di posti offerti?



in pratica hanno detto:

RACCOLTA DOMANDE
1. in italia ci sono complessivamente n posti sommando tutte le facoltà a numero chiuso. Diciamo 10.000 per avere un numero facile;

2. ogni candidato deve stilare una classifica delle sedi gradite (può accettarle anche tutte), mettendole in ordine di preferenza;


CANDIDATURA
3. mettiamoci nei panni del candidato Paolo Stoppardi, che ha selezionato tutte le facoltà d'Italia, anche Aosta, ma ha messo per prima scelta Roma Gemelli

4. Paolo sostiene la prova al Gemelli, una prova identica a quella che contemporaneamente a lui sostengono tutti gli altri nelle altre sedi in Italia


SELEZIONE

Primo scenario:

5. Paolo è bravo: si classifica al 5000 posto su 20.000 candidati.

6. Il Gemelli dà 600 posti: se tra i 4.999 prima di lui non ci sono 600 che hanno scelto il Gemelli come prima scelta, allora lui entra.
Se invece i 600 posti sono già presi, si prende la sua seconda scelta (se ha posti disponibili) e così via.


Secondo scenario:

5. Paolo non è bravo: arriva 19.000: non ha alcuna possibilità, a meno che tra le sue scelte non ci sta qualche sede che faceva schifo a tanti prima di lui. nOn tutti i candidati, infatti, hanno selezionato l'opzione per tutte le sedi. Potrebbe entrare lo stesso, ma è molto improbabile.


















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30/09/2013 18:03
 
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Re:
In passato facevi il test in una certa sede. Punto. Non c'era un concorso nazionale, al massimo qualche sede si univa con altre per organizzare la prova.

Cioè, se facevi il test a Bari, o entravi a Bari o non entravi proprio, fine.

Ovviamente eldiablo correggimi, se sbaglio. :D










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30/09/2013 18:05
 
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Re: Re:
il_Triggia23, 30/09/2013 13:30:




NO. io sono totalmente contrario ai test. la vita accademica fa la giusta selezione. conosco gente che è entrata a medicina ed odontoiatria e sta a spasso perchè non ha voglia di studiare...magari hanno levato il posto a chi invece voleva farlo con dedizione. ci saranno sicuramente eccezioni ma io sono per università libere...



Ti darei ragione se gli studenti pagassero una retta pari al costo che la società sostiene per organizzare quel corso.

Siccome gli studenti pagano molto meno, non ha senso per lo Stato finanziare il passatempo dei perditempo.










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30/09/2013 19:31
 
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Re: Re: Re:
wholly, 30/09/2013 18:05:



Ti darei ragione se gli studenti pagassero una retta pari al costo che la società sostiene per organizzare quel corso.

Siccome gli studenti pagano molto meno, non ha senso per lo Stato finanziare il passatempo dei perditempo.




e allora secondo il tuo ragionamento le altre facoltà sono di serie B? o spiegati meglio perchè non ho capito cosa intendi







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30/09/2013 20:36
 
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Re: Re: Re: Re:
il_Triggia23, 30/09/2013 19:31:




e allora secondo il tuo ragionamento le altre facoltà sono di serie B? o spiegati meglio perchè non ho capito cosa intendi



Ogni università ha già personale e strutture per garantire un certo numero di posti.
Se nessuno vuole andare, ad esempio, a Reggio Calabria, non è che possiamo lasciare queste persone senza studenti e poi assumerne altrettanti a Bologna...











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01/10/2013 10:40
 
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Ma con questo sistema non si rischia di creare un solco ancora più profondo tra (università del) nord e (università del) sud.

Ragiono a livello macro:
Le università del nord avranno studenti ancora migliori, innalzando quindi il loro livello.
essendo nel complesso le università del nord preferite a quelle del sud si assisterà ad una "migrazione" di studenti dal sud al nord, a mio avviso il fenomeno contrario sarà molto più limitato (per aspetti culturali, qualità della vita ecc).
Parimenti le università del sud pagheranno questa migrazione dei migliori (ovviamente con le dovute eccezioni, v. Bari, ma ripeto che ragiono a livello macro).

Questo sistema mi pare di capire che darà più chance ai migliori (buona cosa ovviamente) ma penalizzerà certi territori che non avendo università all'altezza vedranno migrare i migliori studenti (pessima cosa per quei territori)e questo causerà ancora più squilibri tra le due aree del paese.


[Modificato da VerbalKint 01/10/2013 10:42]









Verbal Kint: the greatest trick the devil ever pulled was convincing the world he didn't exist.
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01/10/2013 10:53
 
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Re:
VerbalKint, 01/10/2013 10:40:

Ma con questo sistema non si rischia di creare un solco ancora più profondo tra (università del) nord e (università del) sud.

Ragiono a livello macro:
Le università del nord avranno studenti ancora migliori, innalzando quindi il loro livello.
essendo nel complesso le università del nord preferite a quelle del sud si assisterà ad una "migrazione" di studenti dal sud al nord, a mio avviso il fenomeno contrario sarà molto più limitato (per aspetti culturali, qualità della vita ecc).
Parimenti le università del sud pagheranno questa migrazione dei migliori (ovviamente con le dovute eccezioni, v. Bari, ma ripeto che ragiono a livello macro).

Questo sistema mi pare di capire che darà più chance ai migliori (buona cosa ovviamente) ma penalizzerà certi territori che non avendo università all'altezza vedranno migrare i migliori studenti (pessima cosa per quei territori)e questo causerà ancora più squilibri tra le due aree del paese.






Non sono d'accordo.

Se gli studenti migliori vanno nelle università migliori il sistema ne guadagna sempre, anche perchè se uno studente di una zona priva di poli d'eccellenza va a studiare in una facoltà d'eccellenza è probabile che, dopo la laurea, o la specializzazione, voglia tornare a casa sua.

Se è bravo e se la meritocrazia verrà applicata anche a quei livelli, sbaraglierà quelli che sono cresciuti in quella zona e porterà il modello positivo che ha sperimentato personalmente, riequilibrando il sistema.

Ripeto un principio in cui credo molto: i più bravi devono essere messi nelle migliori condizioni per eccellere, qualunque sia la loro provenienza.
Peraltro come nazione siamo un sistema aperto, quindi dobbiamo attrarre i migliori, non vederli andare all'estero.

Per esperienza diretta, ti dico che le Università che non funzionano le cambi in 20-25 anni, non di meno, perchè non è che puoi liberarti dei baroni e dei loro delfini in poco tempo, viste le prerogative contrattuali dei docuenti e dei ricercatori.










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01/10/2013 11:55
 
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Mia moglie è specializzanda in anestesia a Bari. Conosco, quindi abbastanza bene metodi e meccanismi, compresi quelli malsani.
Senza sfociare nell'illegale, quando l'allora mia ragazza fece il test d'ingresso, si classificò subito a ridosso delle ultime posizioni ammesse (fu poi ripescata) ma con un punteggio, in valore assoluto, più alto di quello dell'ultimo ammesso a Foggia. Di fatto, quindi, lei non era stata ammessa a Bari mentre a Foggia, uno meno bravo di lei, era entrato. Questo acuiva la differenza tra gli atenei (uno mediocre provava direttamente in un ateneo mediocre) a scapito del candidato di livello medio-alto che, cercando l'eccellenza, magari si scontrava con meccanismi non direttamente dipendenti dalle sue qualità (di scandali ne abbiamo letti a decine ormai).

Il nuovo metodo è teoricamente perfetto, l'unico remoto "problema" potrebbe essere la saturazione di laureati provenienti dalla stessa area geografica anche se laureati in atenei diversi (immaginate, per assurdo, che gli studenti del nord, percentualmente, occupino per molti anni più posti di quelli del sud. Questo significherebbe, tra x anni, avere più laureati (del nord) in medicina di quanti il mercato non ne richieda (al nord) e, viceversa, carenza in quelle in cui i candidati sono storicamente meno bravi). Tuttavia ritengo la preparazione dei canditati abbastanza omogenea e quindi il problema sarà facilmente evitato.
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01/10/2013 12:08
 
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Ammazza che colonia GXPPINA nella sanità barese! :D










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01/10/2013 13:33
 
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Re: Re:
wholly, 30/09/2013 18:03:

In passato facevi il test in una certa sede. Punto. Non c'era un concorso nazionale, al massimo qualche sede si univa con altre per organizzare la prova.

Cioè, se facevi il test a Bari, o entravi a Bari o non entravi proprio, fine.

Ovviamente eldiablo correggimi, se sbaglio. :D



Non sbagli, funzionava proprio così

Quando ho fatto io il test non c'era un discorso di preferenze, facevi il test nella città scelta e la graduatoria era locale

Naturalmente il test si poteva provare solo in una località perché il test si faceva lo stesso giorno ovunque

Io sono rimasto a Bari per un discorso logistico e perché obiettivamente non penso che migrare a Padova - Milano - Verona (quelli che vengono comunemente considerati poli d'eccellenza) mi avrebbero dato un vantaggio nella formazione, valutate una serie di cose naturalmente

Il discorso cambia per la specializzazione, dove la migrazione ha già molto più senso, perché specalizzarti in un campo dove c'è un polo di eccellenza in QUELLA branca ha molto più senso imho (vedi per esempio andare a Genova dove c'è il Gaslini per un'eventuale specializzazione in Pediatria)

Per questo mi auguro che il concorso per le specializzazioni diventi nazionale, perché ora come ora, per quella che è la struttura del test di ammissione alle specialistiche, è tutto molto "a discrezione" e sappiamo tutti cosa voglia dire

Tralasciando anche il discorso baroni/raccomandazioni, un laureato a Genova avrebbe molte più possibilità di entrare nella Genova stessa rispetto ad un laureato che viene da fuori, essendo l'esame orale tenuto dal Prof. con cui lo studente genovese ha fatto internato, tesi, che è stato il suo relatore della seduta di laurea

Ovviamente i pre-concetti non dovrebbero esserci, ma in pratica sappiamo tutti che non è così


Detto questo, per rispondere alla domanda, "è il test di ammissione nazionale la forma più giusta per valutare i candidati?", si potrebbe parlare per ore, essendoci una marea di pro e contro

Ma alla fine di queste valutazioni io dico che comunque il test è IMPRESCINDIBILE, non è possibile tornare alla fase pre-numero chiuso e dico anche che, con tutti i suoi limiti, la valutazione di un test a crocette per quanto ingiusta e per quanto NON selezioni i migliori, è l'unica forma possibile ed oggettiva da adottare













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03/10/2013 10:23
 
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www.repubblica.it/salute/2013/10/03/news/la_classifica_degli_ospedali_i_5_migliori_sono_al_nord_in_toscana_le_cure_migliori_la_maglia_nera_a_napoli-67775126/?ref...


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San Raffaele di Milano
Spedali Civili di Brescia
Santi Antonio e Biagio di Alessandria
Ospedale A.Manzoni di Lecco
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Il Federico II di Napoli
Az. osp. G. Martino di Messina
Az. osp. dei Colli P. Monaldi di Napoli
San Filippo Neri, Roma
Az. universitaria policlinico di Napoli










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Per quanto ci siano dei parametri discutibili presi in considerazione e per quanto intervengano necessariamente delle variabili mediche "incontrollabili" ad influenzare i risultati, a naso direi che la classifica rispecchia abbastanza il discorso sanità

Discorso che dipende tantissimo dalle risorse economiche che la regione mette a disposizione, visto che con sanità e istruzione non si guadagna direttamente, anzi

Purtroppo ora come ora la situazione è questa













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11/10/2013 10:44
 
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http://www.corriere.it/scuola/13_ottobre_11/piano-b-aspiranti-medici-bocciati-italia-provano-albania-d102907e-3238-11e3-b846-b6f7405b68a1.shtml

Esplora il significato del termine: Il «piano b» degli aspiranti medici:
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Test d’ammissione universitari (Ansa)
TIRANA - «Tutto mi aspettavo dalla vita, tranne portare mia figlia a studiare qui, in Albania». Via Dritan Hoxha, periferia di Tirana. In mezzo a decine di palazzi e soffocata da un traffico impazzito eccola qui la nuova frontiera degli aspiranti camici bianchi italiani: l’università, privata e di diritto albanese Nostra Signora del Buon Consiglio.
È proprio qui, in questo insieme di edifici nuovi e in ristrutturazione, che 596 ragazzi, tutti del nostro Paese, si sono presentati ieri per il test di ammissione alle facoltà di Medicina e Odontoiatria e protesi dentaria. Sessanta domande di scienze, un’ora di tempo. Niente quesiti di cultura generale. E il voto del diploma vale eccome: fino a 30 punti (su 90). La prossima settimana toccherà a Fisioterapia e Infermieristica. Fuori, ad attendere i futuri medici che avranno il passaporto italiano ma un ciclo di studi albanese, i genitori. In ansia forse più dei figli e alle prese con una realtà che, per qualcuno, «è decisamente difficile da digerire. Ma bisogna sopportarla, perché questa è l’ultima spiaggia». Daniela, arrivata da Napoli assieme al figlio che vorrebbe fare il dentista, prima non si dà pace: «È una vergogna, lo Stato costringe i nostri ragazzi ad andarsene via». Poi chiede nei corridoi: «Chi devo pagare per far passare mio figlio?». Fallita l’ammissione in Italia in centinaia hanno varcato l’Adriatico per iscriversi alla Nostra Signora del Buon Consiglio, l’unico ateneo del posto che rilascia lauree congiunte con alcune università del nostro Paese, Tor Vergata su tutte. Funziona così: ti immatricoli a Tirana, passi gli esami (nella nostra lingua) e alla fine avrai un pezzo di carta — spiega il rettore Paolo Ruatti — «che è anche una laurea italiana, quindi non c’è bisogna di farla convalidare». Certo, prima bisogna passare il test. Che però, almeno a leggere il bando ufficiale, non indica il numero di posti disponibili. La cifra fornita, in via ufficiosa, è di 150-160. Il centro accademico, frequentato l’anno scorso da 1.700 studenti albanesi e 300 italiani, è gestito da una fondazione della Congregazione dei figli dell’Immacolata concezione, un istituto religioso di diritto pontificio. Le rette annuali si aggirano attorno ai 7-8 mila euro. Ai quali vanno aggiunti i soldi per l’affitto e il cibo. «Ma almeno il costo della vita è basso», tranquillizzano Luigi Lisi, ventenne di Terlizzi, e Tommaso Cassano, 22, di Frosinone, iscritti qui dal 2012. Anche loro, come i coetanei di ieri, hanno fallito il test di ammissione a Medicina in Italia.

Poi, grazie al passaparola, eccoli in Albania. «Questa settimana la nostra agenzia di viaggi ha sistemato negli hotel della capitale almeno 800 italiani venuti appositamente per il test», calcola Armela Memaj di Europa Travel & Tours. Come Luca Spagnolo, 19 anni, di Lecce, salito sul traghetto dopo aver preso 36,8 alla prova di Medicina a Chieti. «Ma mi sono diplomato con 100 — si lamenta —, se non avessero tolto il bonus maturità non sarei qui». Il «qui», per il 24enne Adriano, di Latina, significa «spirito di adattamento». Un lavoro, lui, ce l’ha già: fa l’igienista dentale. «Ma con quello che guadagno non riuscirei a mantenere una famiglia». E se dovesse essere preso? «A quel punto devo licenziarmi, io voglio fare il dentista». La mamma lo guarda con un misto di ammirazione e compassione. Più di un genitore non nasconde le preoccupazioni legate al Paese. Come Rocco Lauletta, papà di Federica. Vengono da Napoli, dopo un viaggio in aereo con scalo a Monaco di Baviera. «L’impatto con l’Albania è stato traumatico — racconta — speriamo vada meglio con il passare dei giorni». Sara Carinci, 20 anni, di Roma, ha già fatto due volte il test in Italia senza passarlo. Ora prova la carta albanese. «Ma l’anno prossimo ritento dalle mie parti: qui non ci voglio stare».Il «piano b» degli aspiranti medici:
bocciati in Italia provano in Albania
La nuova frontiera degli aspiranti camici bianchi italiani: l’università albanese Nostra Signora del Buon Consiglio

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Test d’ammissione universitari (Ansa)
Test d’ammissione universitari (Ansa)
TIRANA - «Tutto mi aspettavo dalla vita, tranne portare mia figlia a studiare qui, in Albania». Via Dritan Hoxha, periferia di Tirana. In mezzo a decine di palazzi e soffocata da un traffico impazzito eccola qui la nuova frontiera degli aspiranti camici bianchi italiani: l’università, privata e di diritto albanese Nostra Signora del Buon Consiglio.
È proprio qui, in questo insieme di edifici nuovi e in ristrutturazione, che 596 ragazzi, tutti del nostro Paese, si sono presentati ieri per il test di ammissione alle facoltà di Medicina e Odontoiatria e protesi dentaria. Sessanta domande di scienze, un’ora di tempo. Niente quesiti di cultura generale. E il voto del diploma vale eccome: fino a 30 punti (su 90). La prossima settimana toccherà a Fisioterapia e Infermieristica. Fuori, ad attendere i futuri medici che avranno il passaporto italiano ma un ciclo di studi albanese, i genitori. In ansia forse più dei figli e alle prese con una realtà che, per qualcuno, «è decisamente difficile da digerire. Ma bisogna sopportarla, perché questa è l’ultima spiaggia». Daniela, arrivata da Napoli assieme al figlio che vorrebbe fare il dentista, prima non si dà pace: «È una vergogna, lo Stato costringe i nostri ragazzi ad andarsene via». Poi chiede nei corridoi: «Chi devo pagare per far passare mio figlio?». Fallita l’ammissione in Italia in centinaia hanno varcato l’Adriatico per iscriversi alla Nostra Signora del Buon Consiglio, l’unico ateneo del posto che rilascia lauree congiunte con alcune università del nostro Paese, Tor Vergata su tutte. Funziona così: ti immatricoli a Tirana, passi gli esami (nella nostra lingua) e alla fine avrai un pezzo di carta — spiega il rettore Paolo Ruatti — «che è anche una laurea italiana, quindi non c’è bisogna di farla convalidare». Certo, prima bisogna passare il test. Che però, almeno a leggere il bando ufficiale, non indica il numero di posti disponibili. La cifra fornita, in via ufficiosa, è di 150-160. Il centro accademico, frequentato l’anno scorso da 1.700 studenti albanesi e 300 italiani, è gestito da una fondazione della Congregazione dei figli dell’Immacolata concezione, un istituto religioso di diritto pontificio. Le rette annuali si aggirano attorno ai 7-8 mila euro. Ai quali vanno aggiunti i soldi per l’affitto e il cibo. «Ma almeno il costo della vita è basso», tranquillizzano Luigi Lisi, ventenne di Terlizzi, e Tommaso Cassano, 22, di Frosinone, iscritti qui dal 2012. Anche loro, come i coetanei di ieri, hanno fallito il test di ammissione a Medicina in Italia.

Poi, grazie al passaparola, eccoli in Albania. «Questa settimana la nostra agenzia di viaggi ha sistemato negli hotel della capitale almeno 800 italiani venuti appositamente per il test», calcola Armela Memaj di Europa Travel & Tours. Come Luca Spagnolo, 19 anni, di Lecce, salito sul traghetto dopo aver preso 36,8 alla prova di Medicina a Chieti. «Ma mi sono diplomato con 100 — si lamenta —, se non avessero tolto il bonus maturità non sarei qui». Il «qui», per il 24enne Adriano, di Latina, significa «spirito di adattamento». Un lavoro, lui, ce l’ha già: fa l’igienista dentale. «Ma con quello che guadagno non riuscirei a mantenere una famiglia». E se dovesse essere preso? «A quel punto devo licenziarmi, io voglio fare il dentista». La mamma lo guarda con un misto di ammirazione e compassione. Più di un genitore non nasconde le preoccupazioni legate al Paese. Come Rocco Lauletta, papà di Federica. Vengono da Napoli, dopo un viaggio in aereo con scalo a Monaco di Baviera. «L’impatto con l’Albania è stato traumatico — racconta — speriamo vada meglio con il passare dei giorni». Sara Carinci, 20 anni, di Roma, ha già fatto due volte il test in Italia senza passarlo. Ora prova la carta albanese. «Ma l’anno prossimo ritento dalle mie parti: qui non ci voglio stare».






Bellissimo questo passaggio dell'articolo, che non dice niente ma dice tutto:


Fuori, ad attendere i futuri medici che avranno il passaporto italiano ma un ciclo di studi albanese, i genitori. In ansia forse più dei figli e alle prese con una realtà che, per qualcuno, «è decisamente difficile da digerire. Ma bisogna sopportarla, perché questa è l’ultima spiaggia». Daniela, arrivata da Napoli assieme al figlio che vorrebbe fare il dentista, prima non si dà pace: «È una vergogna, lo Stato costringe i nostri ragazzi ad andarsene via». Poi chiede nei corridoi: «Chi devo pagare per far passare mio figlio?».



Genitori che non si arrendono al fatto che forse il figlio ha altre qualità?










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11/10/2013 11:13
 
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Anche una mia amica è andata, ed è tornata abbastanza delusa perché da come ha capito lì la raccomandazione era ancora più palese di qui








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Re:
Hitman 88, 11/10/2013 11:13:

Anche una mia amica è andata, ed è tornata abbastanza delusa perché da come ha capito lì la raccomandazione era ancora più palese di qui




strano...










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un pò come quelli che vanno in spagna per odontoiatria...oppure in romania per medicina...capre (le conosco) che si riusciranno a prendere una laurea simile. così tra 10 anni saremo qui a parlare di casi di malasanità







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Re:
il_Triggia23, 11/10/2013 11:48:

un pò come quelli che vanno in spagna per odontoiatria...oppure in romania per medicina...capre (le conosco) che si riusciranno a prendere una laurea simile. così tra 10 anni saremo qui a parlare di casi di malasanità



Ma infatti il tema è "perchè c'è il riconoscimento automatico per queste lauree?!?!" se poi in Italia mettiamo il numero chiuso?

In altre parole, c'è una manifesta incoerenza tra la scelta di fissare il numero chiuso in Italia e poi consentire che vi siano corsi di laurea all'estero totalmente equiparati.

Sicuramente, sarà stato il regalo di qualcuno a qualcun'altro.
Spero tanto che queste cose vengano approfondite dal Governo ed eventualmente anche dalla magistratura.

Se l'Italia pensa che ci sia spazio per altri 800 laureati oltre a quelli che avremo in Italia, allora perchè non allargare direttamente il numero di studenti ammessi in Italia?











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11/10/2013 12:16
 
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anche per quanto riguarda il settore giuridico si sta prendendo sta via...molti laureati in legge che non passano l'esame di stato per svariati anni si pigliano la laurea in spagna (ovviamente facendo piccole integrazioni di esami) perchè lì diventi direttamente avvocato dopo la laurea.sia chiaro...è un sistema di merda il nostro che dopo la laurea devi fare altre 1000 peripezie e spendere soldi per diventare quello per cui hai studiato. e poi devi trovare lavoro se non crepi prima







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Bah:

www.repubblica.it/scuola/2014/01/31/news/test_di_medicima_riammessi_oltre_mille_studenti-7...










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01/02/2014 10:03
 
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abbiamo fatto tanto noi studenti per avere un pò di borse in più e loro che fanno? aumentano il numero di studenti di 1000 teste. Che presa per il culo







Sono per la chirurgia etica, bisognerebbe rifarsi il senno.



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01/02/2014 10:08
 
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Schifo assurdo, è sempre più evidente che in questo stato non è rimasto un briciolo di intelligenza a nessuno di quelli che decide le programmazioni del futuro

Addirittura "costringono" i futuri medici a fare manifestazioni contro il ripescaggio, pensate a dove si arriva vista la situazione che si è creata

Tutto questo perché già senza questi millemila ripescaggi, terminato il ciclo dei 6 anni di laurea, ora come ora MENO DELLA META' dei laureati trova posto tra scuole di specializzazione e corso di medicina di base (che adesso è obbligatorio)

Senza specializzazione e posto nel corso per medici di base, un medico laureato non può fare NULLA

E questi continuano a far entrare gente che si troverà disoccupata se tutto va bene a 25-26 anni, che cosa ridicola

Perché? Perché ovviamente all'università paghi le tasse e sono soldi freschi che entrano nelle casse dello stato, mentre quando devono farti specializzare e sono loro a pagarti e il discorso si capovolge

Vedremo quanto sarà bello quando tra 10 anni tutti gli ospedali* avranno la metà del personale necessario a mandarli avanti, visto che i medici che sono entrati all'università e che si sono laureati sono disoccupati e senza specializzazione


*Ospedali pubblici ma anche strutture private, perché un medico non specializzato non può accedere a nessuna struttura sanitaria, quindi non ha NESSUNO sbocco lavorativo


[Modificato da $eldiablo$ 01/02/2014 10:11]













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