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[ALL] Far Cry Primal

Ultimo Aggiornamento: 04/03/2016 07:36
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07/10/2015 12:20
 
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Uscita: 23 febbraio 2016
Tipologia: Survival
Piattaforme: pc, ps4, xone
Sviluppato: Ubisoft
Pubblicato: Ubisoft
Distribuito: Microsoft












[Modificato da li4m 07/10/2015 12:22]







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Tutti i dettagli su Far Cry Primal nel comunicato di Ubisoft
multiplayer

Una nuova interpretazione per la serie

Dopo il trailer, ecco il comunicato ufficiale di Ubisoft con tutti i dettagli su Far Cry Primal.

Ubisoft annuncia lo sviluppo di Far Cry® Primal, un nuovo ed emozionante capitolo nella pluriacclamata serie di Far Cry, che sarà ambientato nell'età della pietra. Far Cry Primal sarà disponibile in tutto il mondo dal 23 febbraio 2016 per PlayStation®4 e Xbox One, e da marzo 2016 anche per Windows PC.

Sviluppato da Ubisoft Montréal, in collaborazione con Ubisoft Toronto, Ubisoft Shanghai e Ubisoft Kiev, Far Cry Primal è un'avvincente avventura per giocatore singolo ambientata 10.000 anni fa, in un'epoca in cui la Terra era dominata da creature gigantesche, come mammut e tigri dai denti a sciabola.

Dopo aver devastato i tropici e scalato le vette dell'Himalaya, la pluripremiata serie porta il suo innovativo gameplay e un vasto scenario liberamente esplorabile in un'epoca in cui l'uomo non era ancora al vertice della catena alimentare e dove non mancheranno creature gigantesche, ambientazioni spettacolari e incontri imprevedibili.

I giocatori vestiranno i panni di Takkar, un esperto cacciatore e l'ultimo superstite del suo gruppo. Giunti nella maestosa e selvaggia terra di Oros, avranno un solo obiettivo: sopravvivere in un mondo dove gli uomini sono la preda. Qui potranno incontrare una vasta gamma di personaggi memorabili, che li aiuteranno ad affrontare i pericoli della natura selvaggia. In pratica, impersoneranno il primo uomo che ha imparato a domare la natura per evitare l'estinzione.

Durante la loro avventura, infatti, dovranno costruire armi e strumenti usando le ossa delle creature che hanno ucciso, cacciare per procurarsi il cibo, sfruttare il fuoco a loro vantaggio, respingere predatori feroci e affrontare altre tribù per conquistare Oros.

"L'aspetto interessante di Far Cry è la sua adattabilità. Perciò, quando un team ci ha proposto di valutare l'idea di un Far Cry ambientato durante l'età della pietra, abbiamo risposto, 'sentiamo!'. E più ne parlavamo, più eravamo consapevoli del buon potenziale dell'idea", ha affermato Dan Hay, Produttore esecutivo di Ubisoft.

"L'età della pietra è l'ambientazione perfetta per un episodio di Far Cry", ha dichiarato Jean-Christophe Guyot, Direttore creativo di Ubisoft. "La serie Far Cry conduce ai limiti del mondo conosciuto, in una terra selvaggia, bellissima e senza regole. In un certo senso l'età della pietra è stata la prima vera frontiera dell'umanità: il momento in cui gli uomini hanno piantato un palo nel terreno e reclamato il possesso di un territorio, il momento in cui abbiamo iniziato a scalare la catena alimentare. E questo ha condotto a una lotta, non solo contro gli altri uomini, ma anche contro la natura stessa".






Anche un "dietro le quinte" per Far Cry Primal
multiplayer

Parlano gli sviluppatori

Dopo il trailer e il comunicato ufficiale, Ubisoft ha pubblicato anche un interessante dietro le quinte riguardante lo sviluppo di Far Cry Primal. Possiamo dunque vedere gli sviluppatori del gioco discutere dell'idea alla base di questo interessante episodio, decisamente diverso dagli altri.





[Modificato da li4m 07/10/2015 12:24]







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04/12/2015 09:46
 
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Data di uscita: 23 febbraio 2016
Piattaforme: pc, ps4, xone
Tipologia di gioco: Survival



Far Cry Primal è stato una delle world premiere ai The Game Awards 2015. Per l'occasione Ubisoft ha pubblicato un nuovo trailer accompagnato dal primo video gameplay e da un secondo video diario di sviluppo. Trovate tutti i filmati sottotitolati in italiano qui di seguito





[Modificato da Bartdream 04/12/2015 09:46]







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04/12/2015 10:31
 
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Far Cry Primal - Prova
eurogamer

Una serie in via d'estinzione?

Londra - Quando qualche settimana fa è spuntato in rete il nome di Far Cry Primal, sono stati in molti a chiedersi se potesse essere il fantomatico seguito spirituale di Blood Dragon, eccellente spin-off retro/futuristico del terzo capitolo. E invece no, si tratta del quinto episodio della serie regolare, sviluppato ancora una volta da Ubisoft Montreal con la collaborazione dei team di Shanghai, Kiev e Toronto.

Con questo titolo Ubisoft ha deciso di dare uno strappo alla regola, e creare qualcosa di diverso dai soliti open world contemporanei. Primal è infatti ambientato nell'età della pietra, un'epoca dove l'uomo non solo non è in cima alla catena alimentare, ma dove la prima regola è sopravvivere e difendersi dagli attacchi di feroci animali selvatici e dalle tribù che popolano le terre di Oros, luogo dove si svolge l'avventura.

Il gioco vede protagonista Takkar, un abile guerriero che dovrà viaggiare ed esplorare luoghi sconosciuti con l'aiuto dei suoi compagni a due e quattro zampe. Cosa che abbiamo avuto modo di fare di persona grazie alla versione preview di Far Cry Primal provata in quel di Londra, e che si è dimostrata promettente nonostante alcuni punti da chiarire.




Il lupo è soltanto uno dei numerosi animali selvatici che è possibile ammaestrare e avere come compagno in Far Cry Primal.


La caccia è la colonna portante su cui è costruita la struttura del gioco ed imparare a maneggiare tutti i diversi tipi di lance, archi, dardi e mazze può richiedere un po' di tempo, senza contare le armi secondarie come le sacche piene di api velenose. Tutto questo, ovviamente, non lo si trova già pronto e finito come nel più classico dei videogiochi, ma è necessario fabbricarlo grazie al buon sistema di crafting che, almeno per ora, sembra non invadere eccessivamente il gameplay.

I materiali si trovano senza troppi problemi nelle praterie, lungo i fiumi, nei boschi e nelle caverne, e includono anche pelli e molteplici tipologie di piante utili per realizzare sostanze velenose, impugnature, pellicce e altro ancora. Tutte le risorse sono raccolte e descritte nel dettaglio nell'apposito menù, quindi il pericolo di ritrovarsi con una miriade di materiali senza sapere poi come utilizzarli, sembra essere scongiurato.

Parlavamo della caccia poco fa, e proprio durante le fasi d'esplorazione abbiamo potuto contare sull'aiuto di diversi alleati a quattro zampe. Si può inviare un gufo (noto animale a quattro zampe, ndSS) a perlustrare la zona dove si trova il nostro prossimo obiettivo, e attivare per qualche secondo la visuale 'hunter' utile a scoprire animali o nemici che possono passare inosservati ad occhio nudo. In alcune circostanze, inoltre, lo si può usare come diversivo per attaccare una preda dall'alto ed eventualmente dare il colpo di grazia correndo verso di essa con Takkar.

Ma, cosa ancora più importante, ammaestrando le varie bestie che si incontrano a Oros è possibile trasformarle in nostre alleate, dandoci qualche speranza in più di sopravvivenza. Tra di esse abbiamo riconosciuto diversi tipi di orsi, leopardi, lupi, tigri, ma anche pantere e mammut che possono addirittura essere utilizzati come mezzo di trasporto per spostarsi da una parte all'altra della mappa (la cui grandezza rimane ancora da chiarire).




Pur essendo un open world ambientato nel mesolitico, Far Cry Primal offre dei metodi di trasporto alternativi per alleggerirci gli spostamenti tra una zona e l'altra di Oros.


Il codice da noi provato è stato probabilmente impostato con un livello di difficoltà basso, cosicché farsi amiche le bestiole non è stato poi così difficile. Possiamo comunque ipotizzare che nel gioco finale alcune di esse richiederanno parecchio sudore per essere educate a dovere.

Tramite il D-pad è possibile chiamare il compagno che si desidera utilizzare in qualsiasi momento, a patto che sia ancora vivo. In caso contrario, basta avvicinarsi al cadavere per riesumare il corpo caduto in battaglia, oppure, nel caso sia soltanto ferito, dargli del cibo per guarirlo nel giro di pochi istanti.

Se pensate che il buddy system possa avvantaggiarci o snaturare il gioco, sappiate che gli animali del nostro 'zoo personale' sono dotati di tre caratteristiche (forza, velocità e capacità di passare inosservato) suddivise in livelli, il che li rende utili a seconda delle situazioni. Chiamare un orso da scagliare contro una pantera ha senso fino ad un certo punto, dato che il felino è dotato di una velocità sopraffina in grado di far mangiare la polvere al ben più forzuto plantigrado.

Per farvi un esempio della varietà delle situazioni sperimentate durante il nostro hands-on, nel bel mezzo di una scampagnata per i boschi alla ricerca di materiali, ci siamo imbattuti in una creatura a dir poco agile. Quando la situazione ha cominciato a prendere una brutta piega, abbiamo iniziato a correre a perdifiato verso il piccolo lago non molto distante dalla nostra posizione, peccato che non appena ci siamo immersi nell'acqua per cantare vittoria, un simpatico coccodrillo ci abbia azzannato un braccio senza farsi troppi problemi.




Il nuovo titolo Ubisoft non pare apportare novità al genere, ma il cambio di rotta ci è parso particolarmente azzeccato.


In questi casi è sufficiente premere ripetutamente un tasto per liberarsi ma tra pesci giganti, serpenti e api velenose, c'è veramente poco da stare tranquilli nelle terre di Oros. Come se questo non fosse abbastanza, bisogna prestare attenzione anche al fuoco, utile sì per incendiare alcuni tipi di frecce da scagliare contro i nemici, ma anche per illuminare grotte e caverne o mentre ci si muove di notte. Il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che se si entra a contatto col fuoco, non solo si subiscono danni ma si può addirittura finire con la propria pelliccia in fiamme.

Al contrario, visitando le zone montuose e ghiacciate la barra della stamina dev'essere saltuariamente tenuta sott'occhio per evitare di finire congelati, ed è quindi necessario avventurarsi per i sentieri innevati ben coperti e con una buona scorta di legna per accendere un fuoco.

In Far Cry Primal sono presenti anche le tribù avversarie e, come al solito, nel caso ci si trovi in un villaggio, queste chiameranno i rinforzi in men che non si dica. È troppo presto per parlare dell'intelligenza artificiale ma la mira di questi bruti sembra essere di tutto rispetto, specie quella degli individui più grossi.

Conquistando un avamposto si ottiene l'esperienza che andrà successivamente a sbloccare punti abilità da spendere nell'apposito menù. Insomma, tutto come da programma. Anche le missioni secondarie almeno per il momento, non paiono offrire spunti particolarmente interessanti, e spaziano dall'aiutare persone in cerca di cibo per la loro tribù, all'eliminare gruppi di nemici e così via.

Abbiamo apprezzato l'uso delle lingue preistoriche per caratterizzare i vari personaggi, con i soli sottotitoli (anche in Italiano) utili a farci comprendere i vari dialoghi. Oltre alla storia, di cui al momento non è stata divulgata alcuna informazione, sarà interessante capire se si potrà ottenere qualche vantaggio ascoltando con molta attenzione l'ambiente che ci circonda, specialmente durate le pericolose battute di caccia notturne.

Insomma, dopo aver testato a fondo il codice preview, possiamo tranquillamente dire che Far Cry Primal ha le carte in regola per non deludere i fan della serie, senza però mostra elementi in grado di apportare particolari novità.

Il comparto tecnico svolge il suo lavoro ma per il resto è troppo presto per trarre conclusioni, ragion per cui vi rimandiamo ai prossimi provati di un gioco che ha le carte in regola per essere uno dei titoli del da non perdere a inizio 2016.

Far Cry Primal uscirà il prossimo 23 febbraio su PlayStation 4 e Xbox One, mentre a versione PC è in arrivo durante il mese di marzo.









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29/01/2016 13:27
 
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Due nuovi video di gameplay per Far Cry Primal
multiplayer

Giocato su PlayStation 4

I ragazzi di PlayStation Underground e di PlayStation Access hanno pubblicato due video di gameplay, della durata di circa dieci e ventiquattro minuti rispettivamente, tratti dalla versione PlayStation 4 di Far Cry Primal, l'episodio "preistorico" della serie Ubisoft, in arrivo a febbraio anche su PC e Xbox One. Si tratta delle prime sequenze di gioco, dunque non dovrebbero esserci particolari anticipazioni.














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29/01/2016 20:00
 
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da unieuro preorde a 50 lui e unchy 4 idem
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05/02/2016 10:47
 
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Far Cry Primal – Il live trailer "Alla Carica"
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Disponibile un nuovo video di Far Cry Primal

Vediamo questo live trailer di Far Cry Primal, chiamato "Alla Carica", che ci introduce ai temi del gioco. Alla fine del video ci sono anche delle sequenze di gameplay. Vi ricordiamo che il nuovo Far Cry sarà lanciato per Xbox One, PlayStation 4 e PC.












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23/02/2016 15:44
 
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Recensione di Far Cry Primal
spaziogames


7.5

+ Un mondo enorme e curato
+ Tecnicamente solido
+ Tante idee sulla carta davvero eccellenti
+ Diverse trovate originale

- Storia senza spessore
- Gameplay estremamente povero e ripetitivo
- Tante nuove feature non sviluppate a dovere





Riuscire a proporre ai giocatori qualcosa di nuovo non è un compito certamente facile, ma Ubisoft negli ultimi anni ha dimostrato di saperci fare e, pur affidandosi regolarmente ai suoi brand più forti, ha sempre proposto in parallelo nuove IP e progetti quantomeno interessanti.

Il 2016, tuttavia, è un anno particolare per la casa francese: il nuovo capitolo di Assassin's Creed si prende una pausa e il quinto episodio di Far Cry arriva sulle nostre console pesantemente rivisto e con una variazione sul tema importante. Cambiamenti necessari, questo è indubbio, ma saranno cambiamenti riusciti?

Addio Himalaya, benvenuti mammuttoni

Far Cry Primal, come il nome lascia facilmente intuire, abbandona di botto l'era contemporanea per gettarci nell'età della pietra tra tribù violente e un mondo ostile pronto a farci a pezzi in mille modi differenti.

Durante il corso degli ultimi mesi, Ubisoft ha cercato di far arrivare al pubblico, anche attraverso eventi stampa dedicati, il messaggio che Far Cry Primal avrebbe fatto fede agli attrezzi dell'epoca, tentando di dare una spinta molto realistica al suo gioco, pur lasciando intatti tutti quegli elementi che da sempre rendono Far Cry uno dei free roaming più spettacolari da giocare. Purtroppo il risultato finale è stato ben diverso dalle nostre aspettative.

Questa volta interpreteremo Takkar, guerriero dai poteri incredibili, e unico cacciatore della tribù dei Wenja a poter controllare le bestie più feroci. Un'abilità talmente incisiva che potrebbe essere l'unica via di salvezza per l'intera tribù, sparpagliata nella valle di Oros e costantemente presa di mira dagli assalti degli Izila e degli Udam, le due tribù rivali.

Senza addentrarci troppo nella storia, sappiate solo che il vostro compito consisterà nel salvare dalla furia dei vostri nemici i vostri fratelli e riunificare la tribù in un unico villaggio di capanne.
Inizierete ovviamente senza troppi strumenti per scendere in guerra ma, con il passare del tempo e con l'entrata in scena di una moltitudine di personaggi secondari decisamente sopra le righe, apprenderete la vera via del cacciatore, potenziando le vostre abilità, acquisendo nuovi strumenti per la caccia, come trappole e schegge da lancio, e nuove potentissime abilità. Nel gioco tutto questo si traduce in un sistema di progressione ben noto agli amanti della serie, con livelli e punti esperienza che vi daranno accesso ai rami delle abilità, liberamente selezionabili per poter adattare il vostro stile di gioco a Takkar.

Non mancano ovviamente i talenti per rendere il vostro alter ego più resistente, più veloce o in grado di ammaestrare le bestie più pericolose, ma spendere i punti non sarà un compito particolarmente bisognoso di strategia, visto che il titolo vi permetterà di collezionare con il tempo ogni singolo talento per Takkar, senza la necessità di studiare quindi una build specifica.

Mentre il vostro potere cresce, aumenteranno anche i nemici che le quest vi porteranno ad incontrare. Da semplici cavernicoli vestiti di gonnellini di pelle arriveremo a dover affrontare arcieri corazzati e avversari capaci di tirare bombe velenose o prototipi antichi di "molotov", una soluzione che fa storcere un po' il naso, se per l'appunto pensiamo al periodo storico, ma giustificata all'interno del gioco con l'adorazione specifica di alcune divinità che fanno del fuoco e del veleno i loro simboli di culto.

È un sistema che ha permesso a Ubisoft di aggiungere all'arsenale a nostra disposizione qualche attrezzo in più rispetto alle semplici armi bianche ed archi, fattore comunque non sufficiente a dare lustro a un gameplay che risulta essere ben presto troppo ripetitivo.

Non parliamo solo del sistema di combattimento, troppo rozzo per un titolo che dovrebbe fare degli scontri melee il fulcro dell'azione, ma anche di un sistema di missioni e di raccolta dei materiali che già dopo la prima ora sembra volersi ripetere all'infinito senza soluzioni o trovate geniali che riescano a cambiarne il ritmo.
La storyline principale, dal canto suo, non riesce a dare quello stimolo necessario a continuare a giocare con intensità, un problema che gli altri Far Cry non subivano allo stesso modo.

La scelta di dotare le diverse tribù di un linguaggio fatto di urla e versi è sicuramente lodevole per quello che concerne l'originalità, ma non riesce a coinvolgere il giocatore nel modo giusto, costretto com'è a dover continuamente leggere i sottotitoli per non perdersi elementi interessanti della storia.





Bellissimo da vedere

Questo è un vero peccato, perché mentre sarete intenti a seguire i dialoghi a schermo correranno sullo sfondo scene particolarmente curate, esaltate da un comparto tecnico davvero di altissimo livello. Non parliamo solo di texture e di espressioni facciali ma di un mondo vivo, estremamente particolareggiato e di panorami magnifici, con giochi di luce che esaltano e rapiscono. Oros è un mondo vasto, forse fin troppo enorme se pensiamo che l'estensione della mappa è simile a quella di Far Cry 4 ma che questa volta potremo spostarci solo a piedi senza mezzi di sorta, eppur realizzato con una cura meticolosa.

Solo nella seconda parte dell'avventura infatti entreremo in possesso della capacità di cavalcare alcune delle bestie ammaestrate e di soggiogare anche mammut per movimenti più rapidi e sicuri.
Takkar, come dicevamo, è un beastmaster esperto, dotato di poteri speciali, e con la semplice pressione di un tasto - avremmo preferito qte o missioni più complesse per ammaestrare le belve - vi sarà possibile fare vostra quasi qualsiasi fiera presente sulla mappa di gioco.

Dai piccoli Licaoni, passando per lupi, orsi, tigri dai denti a sciabola fino ad arrivare ai feroci tassi del miele, tutti gli animali si piegheranno alla vostra volontà diventando fedeli servitori e aiutandovi in battaglia. L'ia gestisce le belve in maniera semplice e più che ordinargli di stazionare in un punto o attaccare uno specifico nemico non potrete fare.

Le meccaniche stealth seguono invece le impronte lasciate dai capitoli precedenti, con l'animale al vostro fianco che si adegua alla vostra posizione. Nel caso riusciste ad addomesticare un giaguaro potrete tranquillamente far fuori un intero campo di Udam senza che questi si accorgano di nulla.

Al posto dei megafoni questa volta ci sono corna che possono essere suonate dai nemici per chiamare rinforzi, ma le meccaniche di gioco rimangono quelle che avete imparato ad apprezzare in passato. Uccisi tutti gli abitanti di un campo ed incendiata la pira di segnalazione potrete poi usare il suddetto come punto per il teletrasporto, in modo da velocizzare i vostri spostamenti e la raccolta di risorse.
Ci saranno da raccogliere varie tipi di erbe, rocce e pelli di animali per ampliare il vostro villaggio, in un modo che ben presto vi darà noia.

Nel nostro caso, purtroppo, ad un certo punto abbiamo addirittura disattivato le animazioni per velocizzare il processo di raccolta, dato che proprio non ne potevamo più di vedere Takkar scuoiare bestie o strappare rametti e fili d'erba, sintomo che il gioco ha grossissimi problemi di ripetitività.





Tante quest, poche cose da fare

Far Cry Primal offre contenuti che potranno tenervi impegnati tranquillamente per oltre venti ore di gioco, ma di queste solo una decina saranno dedicate alle quest principali. Il resto viene amalgamato in un mix di collezionabili, missioni secondarie identiche tra loro ed eventi casuali che vi permetteranno di accrescere la popolazione nel vostro villaggio.

Manca insomma maggior profondità nel sistema di gioco, così come nel combat system, ed è dovuto con molta probabilità al poco tempo di sviluppo intercorso tra questo capitolo e Far Cry 4.

Anche alcune animazioni di cura, così come i combattimenti contro gli alligatori e i movimenti delle altre creature in gioco, ricordano fin troppo da vicino quelle viste nel capitolo precedente, uno scomodo e davvero fastidioso deja vu.

Proprio le animazioni hanno alti e bassi paurosi, con alcuni momenti scriptati molto intensi e altri combattimenti con l'ia coinvolta che cadono in un baratro profondo. Uno dei veri punti di forza e di differenza di Primal poteva risiedere nel nostro compagno gufo, che possiamo richiamare in qualsiasi momento,e utilizzare sia come sentinella sia come vero e proprio bombardiere. Purtroppo abbiamo trovato il suo inserimento davvero superfluo e la sua presenza impalpabile ai fini dell'esperienza complessiva.


Far Cry Primal è un titolo fatto di luci e ombre. Il gameplay è quello classico della serie, così come la struttura della storia, ma pecca questa volta in varietà e profondità della narrazione. Se da una parte abbiamo un mondo di gioco vivo e magnifico da esplorare, dall'altra troviamo un mondo solo fine a sé stesso, con regioni che, oltre alle differenze meramente estetiche, non riescono a modificare minimamente l'esperienza. Neppure l'estremo nord, con le temperature rigide e la necessità di scaldarsi vicino ai falò, è riuscito nell'intento, lasciando morire una delle molte idee interessanti con una realizzazione solo abbozzata. Primal poteva essere tanto di più, il risultato è invece una versione castrata e molto più ripetitiva dei precedenti capitoli. Onore alla volontà di sperimentare qualcosa di nuovo, ma il risultato finale non è a livello con il resto della serie.









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23/02/2016 15:47
 
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Far Cry Primal - recensione
eurogamer

Ubisoft si evolve tornando all'età della pietra.

Versione provata: PlayStation 4

Da un po' di tempo a questa parte, più o meno da quando Ark: Survival Evolved ha riscosso un successo inatteso, tra gli sviluppatori è scattata la moda dell'ambientazione primitiva (e sulle sue varianti, come nel caso di Horizon: Zero Dawn). Tra tutti i publisher in circolazione Ubisoft era sicuramente quello più adatto per poter cogliere la palla al balzo, avendo tra le mani un franchise del calibro di Far Cry, assolutamente perfetto per potersi adattare alle nuove esigenze di mercato.

In effetti la casa francese aveva a disposizione un modello di gioco open world basato su ambientazioni naturali estremamente ricche, con fauna e flora abbondante e ben differenziata e una struttura a missioni e obiettivi primari e secondari decisamente versatile. L'unico vero problema di un passaggio dall'era moderna all'età della pietra era l'eliminazione delle armi da fuoco e la limitazione degli scontri a distanza, dettaglio che avrebbe costretto i programmatori a studiare un combat system differente per colmare la lacuna.

Ed è così che è nato Far Cry Primal, progetto partito per cogliere al volo un'occasione e trasformatosi trailer dopo trailer in qualcosa di reale e affascinante. I programmatori, però, sono riusciti a dare a Primal un carattere distintivo ma senza quella scintilla in più che lo avrebbe trasformato in un piccolo capolavoro.




Nel corso del gioco si acquisiscono varie armi che possono essere costruite in un attimo a patto di avere a disposizione i materiali necessari. Difficilmente si rimane senza risorse.


L'impostazione di base c'è e funziona a dovere. Il giocatore veste i panni di Takkar, membro della tribù Wenja che viene separato dal proprio gruppo durante una battuta di caccia finita in tragedia. Solo e disarmato, il protagonista muove i primi passi nella selvaggia valle di Oros, popolata da creature di ogni genere e, fortunatamente, ricca di risorse da sfruttare per la propria sopravvivenza.

Bastano pochi istanti per rendersi conto di quanto sia utile il senso del cacciatore, un filtro visivo attivabile tramite la pressione prolungata dello stick destro che, in sostanza, evidenzia tutti gli elementi interattivi nelle vicinanze, esattamente come accade in altri titoli open world come i vari capitoli della serie Assassin's Creed.

Grazie ai sensi del cacciatore si possono individuare animali da cacciare, risorse naturali da raccogliere e perfino l'odore di possibili prede, mostrato sotto forma di evidenti scie colorate. Dopo pochi istanti e una rapida ricerca di materiali nelle vicinanze, Takkar riesce a fabbricare un arco che, in sostanza, si rivelerà essere l'arma più utile e appagante dell'intero gioco. Pur non avendo le armi da fuoco come negli altri Far Cry, infatti, in Primal si può usare l'arco per eliminare i nemici dalla distanza o, se non altro, per ridurne drasticamente il numero prima dell'inevitabile corpo a corpo.




Trovando alcuni personaggi importanti e mandandoli al villaggio si ottiene l'accesso a nuove abilità e nuove missioni.


I problemi, però, emergono quando gli scontri si fanno più violenti e ravvicinati, visto che i duelli corpo a corpo sono caratterizzati da un sistema di combattimento fin troppo basilare, un po' come accade nei vari The Elder Scrolls. Si può infatti attaccare con un colpo rapido e poco potente, oppure caricare un attacco pesante tenendo premuto il grilletto destro del joypad. A parte questo non si può fare altro. Non esiste la parata e le schivate sono associate unicamente al movimento dello stick sinistro, con risultati poco soddisfacenti. Proprio a causa di queste mancanze negli scontri ravvicinati si tende a cercare il più possibile un approccio a lungo raggio, sia affidandosi all'arco che scagliando le clave, le lance e le altre armi che si ottengono nelle fasi avanzate del gioco.

La situazione però migliora quado s'impara ad addomesticare gli animali feroci che popolano la valle di Oros. Una volta acquisita questa capacità, infatti, le cose iniziano a farsi decisamente più divertenti, visto che si può utilizzare il gufo come una specie di drone vivente, mentre i quadrupedi più grossi e aggressivi possono essere usati come veri e propri tank, o perfino cavalcati per accelerare gli spostamenti nel vasto mondo del gioco.

Osservando questi elementi ci si rende conto di quanto Far Cry Primal si sia allontanato dalla struttura tradizionale degli FPS per spostarsi più verso il genere delle avventure. Gli scontri coi mob ci sono e sono molto frequenti, ma in generale si ha più la sensazione di trovarsi di fronte a un'esperienza ad ampio respiro in cui si può optare per approcci differenti a seconda della situazione.




La gestione dei pet è l'elemento più interessante del gioco, visto che a seconda dell'animale addomesticato si può impostare un approccio diverso alle battaglie. Senza dimenticare che lo si può anche cavalcare!


A tutto questo si aggiunge la possibilità (e la necessità) di costruire e ampliare il villaggio della propria tribù, trovando nuovi membri da accogliere (dopo averli aiutati con missioni apposite, sbloccandone il rispettivo albero di talenti), realizzando nuove capanne e migliorando la qualità della vita dei Wenja. Per migliorare i vari elementi del villaggio sono necessari materiali (da recuperare farmando in giro per il mondo di gioco) e gli abitanti, il cui numero aumenta completando le missioni principali e quelle secondarie che compaiono casualmente sulla mappa.

La sensazione che si ha giocando Far Cry Primal è che il titolo Ubisoft scorra via in modo molto piacevole senza però offrire picchi davvero appassionanti. La trama e i personaggi creati dagli sviluppatori soffrono la scelta di un'ambientazione che ha dato molto in termini di atmosfera e di spettacolarità del mondo, togliendo altrettanto al comparto narrativo. Per la maggior parte del tempo si vaga per il mondo procacciandosi materiali e risorse, completando le missioni principali e secondarie che si incontrano lungo la strada.





Tutto funziona, intrattiene e diverte, senza mai raggiungere livelli di eccellenza, soprattutto giocando a livello normale. Aumentando il livello di difficoltà, invece, la sfida normalmente piatta riesce a garantire qualche emozione extra, soprattutto nelle prime fasi di gioco in cui Takkar è privo di armi, risorse e abilità. A livello di difficoltà più alto basta un solo assalto da parte dei pericolosi carnivori che vagano per le lande di Oros per lasciarci le penne.

Sotto molti punti di vista Far Cry Primal è il capitolo più interessante del franchise di Ubisoft. Pur abbandonando l'elemento principale degli FPS infatti, Primal inserisce nel cocktail tante nuove variabili che contribuiscono a rendere più fresca l'esperienza. Far Cry Primal ci ha tenuto impegnati per circa 11 ore, durante le quali abbiamo affrontato diverse missioni secondarie ignorandone molte altre per questioni di tempo. Per completare il gioco al cento per cento cercando anche i numerosi collezionabili nascosti dai programmatori avrete bisogno di non meno di 15 ore di ricerca e divertimento (io sono abbondantemente oltre la ventina, ndSS).

Se dei vecchi Far Cry apprezzavate le sparatorie e gli scontri a fuoco difficilmente riuscirete ad appassionarvi a Primal, ma in caso foste alla ricerca di un gioco caratterizzato da un'atmosfera ricca e piena di elementi da scoprire, passerete molte ore in compagnia di questo bel titolo di Ubisoft.

8 / 10









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26/02/2016 16:57
 
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Non so se è un offerta nazionale.. ma da Euronics è al 50%

EDIT:
C'è una cifra minima da spendere.. considerevolmente alta. sorry
[Modificato da Bartdream 26/02/2016 16:58]







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